LO STRANO CASO DELLA DONNA CHE MORÌ DUE VOLTE Ultima puntata del noir del Teatro Sociale di Como Mercoledì 19 aprile, con una doppia replica alle ore 20.30 e alle 22.00, va in scena al Teatro Sociale di Como l’ultima puntata di LO STRANO CASO DELLA DONNA CHE MORI’ DUE VOLTE, un format teatrale nuovo per l’Italia, uno spettacolo a puntante che, come nelle migliori serie TV, tiene incollato il pubblico alla…poltrona! O più precisamente ai luoghi affascinanti del teatro dove gli spettatori si muoveranno addirittura interagendo con lo svolgimento della trama. Un noir itinerante nei luoghi nascosti del teatro, scritto da Giovanni Cocco e Amneris Magella e diretto dal regista Giuseppe Di Bello, che vede protagonisti molti attori, tra i quali anche allievi dei corsi di recitazione del Teatro Sociale, a esaltare la coralità dello spettacolo. Il ritrovamento, in teatro, del corpo del soprano Margherita Vitale, dà il via alla storia. La “presenza” del soprano sul palco rende allo stesso tempo affascinante e inquietante la scena. Il monologo della madre che la ricorda rende umano il personaggio. Dopo un primo sospetto come possibile assassino identificato nel macchinista Rizzi, il cui zaino era stato ritrovato in teatro con all’interno prove schiaccianti, si è poi scoperto fosse frutto di depistaggio per cui il P.M. Sartori ed il Maresciallo Occhipinti hanno poi scandagliato la vita, il lavoro e le abitudini della vittima per tentare di arrivare alla soluzione. Sono stati quindi interrogati la madre di Margherita, il marito e la migliore amica, scoprendo così che questi ultimi avevano una relazione clandestina. Ma non era certo l’unica relazione a non essere sotto la luce del sole: difatti la stessa Vitale ebbe una relazione clandestina con il direttore del teatro e, scoop dell’ultima puntata, al momento dell’autopsia di Margherita il medico legale ha riferito che fosse in stato di gravidanza al momento del decesso. Era dunque incinta del marito? Niente affatto, poiché dalle ultime conversazioni con i testimoni è poi emerso che la Vitale fosse incinta del direttore del Teatro. Gli interrogatori contribuiscono quindi a capire man mano le relazioni tra i personaggi e iniziano a far riflettere gli appassionati del genere sulla probabile risoluzione del caso. INFO Biglietti in vendita presso la biglietteria del Teatro mercoledì, 19 aprile – ore 20.30 e 22.00 LO STRANO CASO DELLA DONNA CHE MORÌ DUE VOLTE da un soggetto originale di Giovanni Cocco e Amneris Magella con Stefano Andreoli, Marco Continanza e con Nicola Bizzarri, Cristina Bossi, Manuela Clerici, Martina Legovic, Davide Marranchelli, Marco Minardi, Arianna Pollini, Simone Severgnini e Allievi del corso avanzato TSC Drammaturgia e regia Giuseppe Di Bello Produzione Teatro Sociale di Como – AsLiCo IN PRIMA NAZIONALE Si ringrazia il Comanda Provinciale dei Carabinieri di Como NOTE DI REGIA Niente è più commovente di una morte in scena: Giulietta, Romeo, Amleto, Carmen, Tosca, Otello...Morti tragiche, eroiche, talvolta necessarie. Morti mai reali ma sempre profondamente vere, che lasciano al pubblico emozioni e interrogativi. Quasi sempre però, nel teatro, la morte è il momento finale, il più toccante; più raramente ne costituisce lo spunto iniziale intorno al quale si costruisce tutta la storia come ne “Lo strano caso della donna che morì due volte”, ultima opera di Giuseppe Di Bello che ha curato testo e regia su soggetto di Giovanni Cocco e Amneris Magella. Un noir in quattro puntate prodotto dal Teatro Sociale di Como, dove il ritrovamento all'interno del teatro del cadavere di una giovane, celebre e discussa cantante lirica, muove un'indagine serrata ed emozionante che porterà il pubblico anche nei meandri più nascosti e suggestivi del Teatro. Quattro spettacoli che racconteranno una storia ricca di suggestioni teatrali e di colpi di scena metateatrali, che sveleranno sul palco i lati più oscuri dell'animo umano e che alla fine riveleranno una verità terribile e dolorosa: Quante volte si può essere uccisi prima di morire per davvero?! Si dice che qualunque delitto sia riconducibile all'amore, alla lussuria, al denaro o all'odio. Tra questi, diremmo che quello che ci fa più paura é l'odio, ma “Lo strano caso della donna che morì due volte” ci confermerà ancora una volta che il più terribile è l'amore. Gli spettacoli ruoteranno intorno a una stimolante e capace rosa di attori: oltre ai due protagonisti Marco Continanza e a Stefano Andreoli, che rispettivamente vestiranno i panni di un Maresciallo dei Carabinieri e di un Pubblico Ministero, vedremo in scena Simone Severgnini, Davide Marranchelli, Arianna Pollini, Cristina Bossi, Nicola Bizzarri, Manuela Clerici, Marco Minardi, Martina Legovic e gli allievi dei corsi avanzati della Scuola di Teatro del Teatro Sociale. Giuseppe Di Bello BIOGRAFIA GIUSEPPE DI BELLO Giuseppe Di Bello, regista, drammaturgo e musicista comasco, legato al Teatro Città Murata di Como per 20 anni e per il quale ha firmato molti degli spettacoli più significativi del gruppo tra i quali: “L’isola di A.” “Pezzo di legno/Pinocchio” “La guerra dei bottoni” “L’antro del Teatro” “Nozze di Luna” e “Prima che il gallo canti”. Nel 2004 Giuseppe Di Bello lascia il TCM e fonda Anfiteatro con il quale ha proseguito il suo personale percorso di ricerca sul Teatro di Narrazione producendo numerosi spettacoli tra i quali “1914-La tregua”, “Pollo” “Gaya” “Fratellini” “Tom Sawyer” “Family story” . I suoi spettacoli sono stati spesso indicati tra le migliori produzioni nazionali di Teatro per le Nuove Generazioni e apprezzati nei principali Teatri e Festival e nelle più importanti rassegne nazionali. BIOGRAFIA STEFANO ANDREOLI Dal 1989 al 1992 ha frequentato tre anni di corso alla Scuola di Recitazione Teatrale del Teatro Città Murata di Como. Dal 1994 al 1997 frequenta il Corso Attori della Scuola d'Arte Drammatica "Paolo Grassi" di Milano. Dal 1997 lavora come attore e regista nella Compagnia Teatro Città Murata, della quale è attualmente il Direttore Artistico. Ha lavorato come attore per spettacoli come: Memoria memoria, Notte di carta, Pinocchio, La guerra dei bottoni, Riccardo Riccardo Riccardo, La storia del bue e dell'asinello, Giuggiole, Nell'antro del teatro, Alla corte del Proffessor Prop, Verranno a te sull'aure, Il volo dell'Ippogrifo, La chiave dell’ascensore, La missione Rasputin. Ha scritto la drammaturgia e ha lavorato come regista per spettacoli come: Il Racconto della Tavola Rotonda, Il Principe e il Povero, Bum, Chiamatemi Cirano, Romeo e Giulietta, Otello. Per il Teatro Sociale di Como ha diretto lo spettacolo Girotondo e ha curato la regia dell'opera lirica La serva padrona Dal 2000 al 2004 è stato insegnante di recitazione per i corsi tenuti dal Teatro Città Murata. Dal 2004 è insegnante di recitazione per i corsi tenuti dal Teatro Sociale di Como. Dal 2004 insegna teatro nelle scuole primarie e secondarie di primo grado con il gruppo Laboratorioteatro. Dal 2015 è insegnante del corso ‘La voce teatrale’, presso il Teatro Sociale di Como. BIOGRAFIA MARCO CONTINANZA Marco Continanza frequenta la Scuola Internazionale di Teatro diretta da Kuniaki Ida, continua poi la sua formazione in seminari, stage, workshop con importanti personalità del teatro e del cinema italiane ed internazionali. Dopo un'intensa attività teatrale, avviata con il Teatro Città Murata di Como nel 1998 e con la quale raccoglie grandi soddisfazioni di pubblico e critica, collabora anche con altre compagnie, sperimentando stili e linguaggi diversi. Parallelamente comincia a confrontarsi con la macchina da presa girando sit-com come Sagome (regia di P.Lipari), spot pubblicitari (diretti da Paolo Vari, Luca Lucini, Albert Saguer), cortometraggi (di D. Marzola, E. Vanni. A. Minozzi, G. Vaudo, J. Keber). È stato inoltre protagonista dei lungometraggi Fuochi fatui di D. Marzola e La regola del piombo di G. Arrigoni. Il suo ultimo monologo 1914-La Tregua sta riscuotendo particolare successo girando prestigiose piazze italiane.