ISTITUTO COMPRENSIVO MURMURA Via Sant’Aloe - 89900 VIBO VALENTIA PROGETTO PER L’INCLUSIONE DEGLI ALUNNI con Bisogni Educativi Speciali L’iter normativo iniziato con la legge 517/1977 approdato alla legge 104/1992 e le recenti indicazioni ministeriali : Legge 8 ottobre 2010, n. 170 Nuove Norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico; Decreto ministeriale luglio 2011, n. 5669; DPP. 8 maggio 2008, n. 17-124/Leg Regolamento per favorire l’integrazione e l’inclusione degli studenti con bisogni educativi speciali; Direttiva ministeriale del 27/12/2012 Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica; Circolare Ministeriale n.8 del 6 marzo 2013 richiamano la necessità di una specifica ed esplicita definizione delle azioni attuate dalla scuola per incontrare i bisogni formativi degli alunni, attuando l'inclusione scolastica nel quadro fondamentale del diritto allo studio. La scuola è chiamata a leggere e a rispondere in modo adeguato ed articolato ad una pluralità di bisogni educativi che caratterizza il profilo delle classi, illustrandone approcci teorici e procedure organizzative, ed evidenziando punti di forza e di criticità allo scopo di migliorare le pratiche educative capitalizzando le acquisizioni conoscitive prodotte dall’esperienza. In tale ottica l’attenzione sarà favorita dalla capacità di tutti i docenti di osservare e cogliere i segnali di disagio, ma anche dalla consapevolezza delle famiglie di trovare nella scuola un alleato competente. Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali rispetto ai quali è necessario offrire adeguata e personalizzata risposta attraverso la compilazione del Piano Annuale per l’Inclusività, strumento di auto riflessione nell’ottica del raggiungimento del successo formativo degli alunni e del benessere psicologico nei contesti scolastici, L'obiettivo del nostro PAI, alla luce della situazione descritta, sarà quello di superare una lettura dei bisogni fatta non soltanto attraverso delle certificazioni sanitarie di disabilità ma realizzando appieno la propria funzione pubblica attraverso una didattica inclusiva che sia “denominatore comune” per il successo scolastico di tutti gli studenti, con una particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità, disabilità o di svantaggio al fine di evitare che la differenza si trasformi in disuguaglianza. Lo scopo che il Nostro Istituto si prefigge, attraverso la definizione nei suoi documenti di programmazione (PAI e POF), sarà quello di trattare i seguenti punti: 1- la definizione, su base scientificamente validata e collegialmente condivisa, delle modalità di identificazione delle necessità di personalizzazione dell’insegnamento; 2- la definizione dei protocolli per la valutazione delle condizioni individuali 3- i criteri di stesura dei piani personalizzati; 4- il monitoraggio e la valutazione dell’efficacia degli interventi educativi e didattici; 5- valutazione ed eventuale modifica del piano predisposto. La condivisione, da parte delle famiglie, delle attività del piano e delle modalità operative in esso contenute è condizione essenziale per la riuscita dei percorsi di personalizzazione così come dell’educazione e dell’insegnamento. QUADRO DI SINTESI DEI PERCORSI PERSONALIZZATI 1- Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel processo inclusivo; 2- Linee guida per una didattica inclusiva; 3- Obiettivi ed azioni positive per una didattica inclusiva; 4- Strategie di interventi; 5- Organizzazione e coordinamento dei diversi tipi di sostegno operanti nel territorio e valorizzazione delle risorse sia interne che esterne alla scuola: 6- Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; 7- Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico; continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo; 8- Strategie metodologiche e didattiche personalizzate, adottate in itinere sulla base degli strumenti compensativi e delle misure dispensative; 9- Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive per la realizzazione dei progetti di inclusione: 10- Continuità tra la Scuola e la Famiglia e accordi intercorsi; 11- Adozione di strategie di valutazione con prassi inclusive; 12- Indicazioni per lo svolgimento delle prove scritte e orali per l’Esame di Stato a conclusione del I ciclo di istruzione. 1- Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel processo inclusivo. Nel corso dell’anno scolastico 2013-2014 si ravvisa la possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti; PERSONALE DIRIGENTE SCOLASTICO FUNZIONI • individuare le risorse interne ed esterne per rispondere alle esigenze di inclusione • formare le classi • assegnare i docenti di sostegno • rapportarsi con gli Enti locali FUNZIONE STRUMENTALE • raccordare le diverse realtà (Scuole, ASL, famiglie, Enti territoriali • monitorare i progetti • coordinare la commissione H • promuovere l’attivazione di laboratori specifici • rendicontare al Collegio Docenti • controllare la documentazione in ingresso e quella in uscita GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIVITÀ • rilevazione dei BES presenti nella Scuola • raccolta di documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere • focus/confronto dei casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie /metodologie di gestione delle classi • rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della Scuola • raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base delle effettive esigenze, (ai sensi dell’art. 1, c.605, lettera b, della legge 296/2006), tradotte in sede di definizione del PEI (art. 10 comma 5 della Legge 30 luglio 2010 n.122) • elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di giugno) • analisi delle criticità e dei punti di forza degli interventi di inclusione scolastica operati nel corso dell’anno scolastico • formulazione di un’ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche, istituzionali e non, al fine di incrementare il livello di inclusività generale della scuola nell’anno successivo • adattamento (nel mese di settembre) del Piano, del PEI e del PDP • interfaccia della rete dei CTS e dei servizi sociali e sanitari territoriali (formazione, tutoraggio, progetti di prevenzione, monitoraggio,ecc…) • riunirsi con una cadenza bimestrale secondo calendario stabilito DOCENTI DI SOSTEGNO • partecipare alla programmazione educativo-didattica e alla valutazione • curare gli aspetti metodologici e didattici funzionali a tutto il gruppo classe • svolgere il ruolo di mediatore dei contenuti programmatici, relazionali e didattici • tenere rapporti con la famiglia, esterni ASL, operatori comunali • collaborare con la commissione Handicap per un miglioramento del servizio • curare gli aspetti metodologici e didattici funzionali a tutto il gruppo classe CONSIGLIO DI CLASSE EQUIPE PEDAGOGICA • svolgere il ruolo di mediatore dei contenuti programmatici, relazionali e didattici • tenere rapporti con la famiglia, esterni ASL, operatori comunali • collaborare con la commissione Handicap per un miglioramento del servizio • individuare i soggetti con Bisogni Educativi Speciali attraverso: -l’acquisizione di informazioni desunte dai percorsi scolastici precedenti; - la condivisione e la messa a punto di un percorso individuale di apprendimento nelle singole discipline; - la valutazione e il monitoraggio delle tappe evolutive dello studente. • Leggere ed analizzare la certificazione • Incontrare la famiglia per osservazioni particolari • redigere per ogni alunno con BES il PEI e il PDP • condividere il PEI e il PDP con la famiglia COORDINATORE • mantenere i contatti con la famiglia DI CLASSE • coordinare la stesura del PDP e le attività pianificate- la raccolta delle indagini conoscitive e di accertamento dei prerequisiti, desunti in collaborazione e monitoraggio con il team docente delle classi, atti a individuare eventuali ambiti di disagio o di BES. - la raccolta dei PEI e dei PDP • informare i colleghi su eventuali evoluzioni del problema • convocare le famiglie per la segnalazione di nuovi casi SINGOLO INSEGNANTE •Accogliere l’alunno nel gruppo classe favorendone l’integrazione /inclusione •Partecipare alla programmazione e alla valutazione individualizzata •Collaborare alla formulazione del PDP • Segnalare al coordinatore eventuali nuovi casi • concordare con la famiglia modalità di svolgimento dei compiti a casa • accertarsi che i compiti vengano registrati sul diario • fornire gli strumenti più adatti e utilizzare gli strumenti compensativi e dispensativi concordati con la famiglia • modulare gli obiettivi facendo riferimento ai saperi essenziali della propria disciplina • valutare lo studente in chiave formativa individuando le soglie di accettabilità • favorire l’autostima e il rinforzo positivo FAMIGLIA • Consegnare in Segreteria la certificazione • richiedere per iscritto l’utilizzo (o il non utilizzo) degli strumenti compensativi e dispensativi • concordare il PEI e il PDP con il Consiglio di classe e i singoli docenti • utilizzare gli stessi strumenti di facilitazione in ambito domestico per supportare lo studente • mantenere i contatti con gli insegnanti PERSONALE DI SEGRETERIA • Protocollare la certificazione della famiglia • consegnare una copia della certificazione al coordinatore • aggiornare il fascicolo dell’alunno PERSONALE ATA Assistenza di base, disponibilità ad accompagnare ed aiutare gli alunni con difficoltà motorie e/o autonomia limitata. LINEE GUIDA PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA Finalità 1- Definire pratiche condivise all’interno dell’Istituto in tema di accoglienza e integrazione/inclusione. 2- Facilitare l’ingresso degli alunni H e con BES nel sistema scolastico e sociale nel quale saranno inseriti. 3- Realizzare l’inclusione, sviluppando le abilità sociali e comunicative dell’alunno. 4- Promuovere iniziative di collaborazione tra scuola, reti di scuole, Comune, Enti territoriali, AUSL. 5- Favorire un clima d’accoglienza nella scuola e rimuovere gli ostacoli alla piena integrazione. 6- Entrare in relazione con le famiglie. OBIETTIVI ED AZIONI POSITIVE PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA: 1- Mettere la persona al centro dell’azione didattica accogliendo ed accettando l’altro come persona, per conoscere l’alunno anche dal punto di vista socio-affettivo oltre che cognitivo; 2- Includere anche gli studenti più problematici riconoscendone i bisogni e cercando strategie idonee a sollecitare l’attenzione e la partecipazione, per creare apprendimento significativo e ridurre la dispersione scolastica; 3- Considerare fondamentale la relazione educativa, base indispensabile dell’apprendimento, al di là della singola disciplina e dei programmi da svolgere; 4- Promuovere la dimensione comunitaria e sociale dell’apprendimento; 5- Praticare in classe strategie più coinvolgenti di quelle tradizionali ( attività espressive come teatro, musica, video, laboratori, studio guidato, lavori sulle dinamiche di classe, sulle emozioni, sul bullismo, formazione per prevenzione e contrasto dell’uso/abuso di sostanze; utilizzo di percorsi interdisciplinari, su tematiche civiche e ambientali, sussidi multimediali); 6- Condividere le linee metodologiche e i presupposti pedagogici con tutto il personale educativo; 7- Valorizzare le potenzialità e risorse di ognuno, anche le competenze non formali; 8- Riconoscere i diversi bisogni e le differenze individuali, dando risposte diverse a domande diverse curando la personalizzazione dell’insegnamento e adeguando in itinere la programmazione di ciascuna disciplina. STRATEGIE DI INTERVENTO 1- Elaborare un percorso individualizzato e personalizzato per alunni con BES attraverso la redazione di un Piano Didattico Personalizzato, che serva come strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti ed abbia la funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate. 2- Le scuole, con determinazioni assunte dai Consigli di Classe, risultanti dall’esame della documentazione clinica presentata dalle famiglie e sulla base di considerazioni di carattere psicopedagogico e didattico, possono avvalersi per tutti gli alunni con BES degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalle disposizioni attuative della Legge 170/2010, descritte nelle Linee guida. A tal fine, l’Istituto mette a punto attività indirizzate alla rimotivazione, alla promozione del successo e alla riduzione della dispersione scolastica facendo riferimento a: Orientamento scolastico specifico: attraverso metodologie professionali, percorsi metodologici ed organizzativi. Intercultura: si occupa di accoglienza, tutoraggio degli allievi stranieri neoiscritti, corsi di recupero e potenziamento dell’italiano L2 per gli stranieri. Consulenza DSA: si prevede per l’anno scolastico 2013-2014 uno sportello di ascolto e di orientamento per alunni DSA e BES rivolto anche a genitori, insegnanti e operatori oltre che la possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti; Tuttavia, per l’attuazione di una concreta politica di inclusione è necessario riscontrare sia i punti di forza sia i punti di criticità attuali della Scuola. Ad oggi, si ritiene di dover segnalare, per ovviare, laddove sia nella possibilità, i punti di criticità esistenti con l’auspicio che questi possano essere in qualche modo colmati: 1- Numero ridotto delle risorse di sostegno finanziarie per corsi di L2 di primo livello e mancanza di facilitatori/mediatori linguistici; 2- Tardiva disponibilità delle risorse finanziarie annuali attraverso le quali attivare opportuni interventi di sostegno integrativo: 3- Assenza di psicologo e/o psicopedagogista; 4- Ridotte forme di sussidio da parte dei servizi sociali dei comuni a favori delle famiglie con gravi problemi socio-economici; 5- Difficoltà nel desumere, per gli alunni neo-iscritti, dalla documentazione presentata, informazioni insufficienti per prevedere eventuali BES per l’anno scolastico corrente. 2- Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi. Al fine di realizzare pienamente il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà, l’Istituto prevede l’adozione di una personalizzazione della didattica, l’individuazione sistematica e tempestiva degli alunni con problematiche di esclusione, una programmazione di percorsi differenziati, l’individuazione di strumenti compensativi e dispensativi, l’impiego funzionale delle risorse umane, strumentali e finanziarie. Tra i più condivisi assessment coerenti con le prassi inclusive si evidenziano le seguenti proposte di contenuto: • attività di apprendimento e di applicazione delle conoscenze • attività di comunicazione • attività motorie • attività domestiche • attività relative alla cura della propria persona • attività interpersonali • svolgere compiti ed attività di vita fondamentali. Tali strategie dovranno perciò rendere efficace gli strumenti con cui l’individuo raggiunge gli standard di indipendenza personale e di responsabilità sociale propri dell’età. 3- Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico la continuità tra i diversi ordini di scuola: •Attività in continuità con il percorso di studi precedente •Accoglienza •Inserimento •Orientamento in uscita Accoglienza Tempi Settembre, prima dell’inizio delle attività Condivisione delle informazioni Attività Presentazione del caso a tutti gli insegnanti di diverso ordine e grado, al team del consiglio di classe/interclasse. Lettura della Diagnosi funzionale, dei PDP, della relazione finale,dell’eventuale progetto Persone coinvolte Insegnanti di classe, insegnanti di sostegno, gruppo di lavoro handicap, DSA e BES (per gli alunni di classi già frequentanti); in itinere per quelli delle prime classi continuità o modifica, delle indicazioni emerse negli incontri. Inserimento Tempi Settembre, primo periodo di attività Fino a metà ottobre Condivisione delle informazioni Attività Dopo una prima osservazione e conoscenza dell’alunno e della classe, gli insegnanti valutano l’opportunità di fornire alla classe informazioni relative alla disabilità, avvalendosi, se necessario, di personale competente al fine di favorire rapporti collaborativi. La famiglia si confronterà con la scuola per analizzare le reazioni dell’alunno alle attività proposte (osservazioni tramite colloquio). Persone coinvolte Insegnanti di classe, insegnanti di sostegno, referente handicap, DSA e BES (per gli alunni di classi già frequentanti); in itinere per quelli delle prime classi Docenti curricolari e di sostegno. Test di valutazione d’ingresso i docenti avranno cura di somministrare test di valutazione liberi, sistematici e guidati al fine di acquisire le reali potenzialità dell’alunno sui singoli assi di sviluppo. Osservazione dei comportamenti e delle prestazioni. Orientamento in uscita Condivisione delle informazioni Tempi Attività Maggio/giugno, Esamina dei risultati attesi prima della fine (comportamenti osservabili che delle attività testimoniano il grado di acquisizione di conoscenze, abilità, competenze e dei percorsi personalizzati rispondenti ai bisogni formativi precedentemente Persone coinvolte Insegnanti di classe, insegnanti di sostegno, gruppo di lavoro handicap, DSA e BES rilevati). I comportamenti osservabili possono riguardare: performance/prestazioni in ambito disciplinare; -benessere ed integrazione con il gruppo classe; lavoro in autonomia sia in classe che nello svolgimento dei compiti a casa; - partecipazione e relazioni nella famiglia e/o in altri contesti educativi. Relazione finale. Eventuale progetto di continuità o modifica delle indicazioni emerse negli incontri. Certificazioni delle competenze, al termine della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado. Per quegli alunni in possesso di una diagnosi di DSA rilasciata da struttura privata e in attesa di certificazione da parte di strutture sanitarie pubbliche o accreditate, il Consiglio di classe o il team dei docenti della scuola primaria adotterà le misure previste dalla Legge 170/2010, nel caso in cui questi abbiano riscontrato, sulla base di considerazioni psicopedagogiche e didattiche, difficoltà derivanti riconducibili al disturbo. La misura è da intendersi come preventiva al fine di superare e risolvere le difficoltà legate ai tempi di rilascio di suddette certificazioni. Si adotterà quindi un piano didattico individualizzato o personalizzato nonché tutte le misure che le esigenze educative riscontrate richiedono. 4- Strategie metodologiche e didattiche personalizzate, adottate in itinere sulla base degli strumenti compensativi e delle misure dispensative. Le linee guide condivise all’interno dell’Istituto verranno utilizzate per ridurre gli ostacoli all’apprendimento e migliorare la partecipazione di tutti gli studenti attuando i principi cardini della scuola per l’inclusione e nello specifico: • Impostando dei processi di apprendimento realizzabili insegnando conoscenze e competenze che soddisfino le abilità degli alunni oggetto del processo educativo e formativo in base ai curricoli nazionali attraverso delle metodologie operativo (vedi allegato 1). Nel caso in cui i rendimenti potessero scendere in maniera significativa, si dovrà realizzare il contenuto delle indicazioni curricolari come risorsa o per creare un contesto di base nella pianificazione delle attività di apprendimento adeguate all’età e alle caratteristiche degli alunni. •Corrispondendo ai diversi bisogni di apprendimento (vedi allegato 2) fissando, in fase di progettazione, aspettative e fornendo opportunità raggiungibili per tutti, soprattutto per i bisogni educativi speciali. Si metteranno quindi in atto delle misure specifiche per sviluppare un metodo di studio personale ricorrendo ad idonei strumenti compensativi e misure dispensative (vedi allegato 3) a seconda dei casi e delle situazioni, per rispondere alle esigenze degli alunni seguendo i punti qui elencati: • creando ambienti di apprendimenti efficaci ( tutoring, coinvolgimento dei compagni più disponibili, attività in piccoli gruppi); • stimolando la motivazione, l'interesse e la partecipazione degli alunni attraverso l'integrazione dei nuclei costitutivi l'apprendimento: sensoriale,( sviluppo delle dimensioni tattile-olfattiva-uditiva-visiva); linguistico-comunicativo; storico-culturale; scientificomatematico; tecnologico-multimediale. • fornendo pari opportunità attraverso diversi approcci didattici; • definendo con flessibilità e trasparenza gli obiettivi di apprendimento. • valutando la ricaduta degli interventi programmati per apportarvi le eventuali modifiche. • Lavorando per il superamento delle barriere all'apprendimento e sviluppando la capacità di autocontrollo e autovalutazione.. I punti sopra menzionati, specificati nei Piani Educativi Individualizzati e nei Piani Didattici Personalizzati saranno raccolti in un unico contenitore digitale che ne conservi la memoria a lungo termine come elemento essenziale della documentazione del lavoro scolastico. Essi costituiranno la definizione e l’applicazione delle metodologie e strategie adottate per l’inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali o con disabilità e per tutti coloro per i quali l’italiano non è lingua madre. La programmazione personalizzata dovrà contenere: - la descrizione accurata della situazione dell’allievo, partendo dai suoi punti di forza, dalle abilità e dalle capacità presenti. - la descrizione dello stile di apprendimento per adattarvi lo stile di insegnamento; - l’individuazione delle aree di vocazionalità, cioè degli interessi e delle predisposizioni su cui si può far leva per facilitare l’apprendimento; - la segnalazione di eventuali difficoltà o problemi attraverso accurate descrizioni di comportamenti osservabili e dei contesti in cui si realizzano; - la descrizione delle situazioni e delle condizioni che favoriscono le performance positive dell’alunno quanto quelle che ne condizionano negativamente i risultati; - l’individuazione degli ambiti di lavoro per l’anno scolastico, degli obiettivi, dei contenuti e dei metodi per raggiungerli; - le modalità di verifica e di valutazione dell’efficacia del lavoro svolto e l’eventuale modifica degli aspetti che non hanno fornito i risultati sperati. 6- Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Al fine di facilitare l’apprendimento/insegnamento sarà fondamentale l’utilizzo in classe e in casa delle moderne tecnologie e relativi programmi che consentono agli studenti di raggiungere un maggior grado di autonomia e favoriscono la comunicazione, l’integrazione sociale, l’autostima attraverso la facilitazione dell’apprendimento. Si farà perciò uso di computer per l’apprendimento di determinati contenuti disciplinari, software didattici predisposti e ambienti informatici ove simulare situazioni reali o ipotetici, LIM e testi on-line. Si prevedono inoltre delle attività di laboratori (arte, musica, rappresentazioni teatrali, ludico-manuale, ceramica), uso della palestra e di attività motorie. 7-Continuità tra la Scuola e la Famiglia e accordi intercorsi. Affinché il progetto vada a buon fine, l’organizzazione della Scuola deve predisporre un piano attuativo nel quale devono essere coinvolti tutti i soggetti responsabili del progetto, ognuno con competenze e ruoli ben definiti. Relativamente ai PDF, PEI, PDP , il Consiglio di Classe/interclasse/intersezione, ed ogni insegnante in merito alla disciplina di competenza, affiancati e supportati dall’insegnante di sostegno metteranno in atto, già dalle prime settimane dell’anno scolastico, le strategie metodologiche necessarie ad un’osservazione iniziale attenta, (test, lavori di gruppo, verifiche, colloqui, griglie) che consenta di raccogliere il maggior numero di elementi utili alla definizione e al conseguimento del percorso didattico inclusivo. In questi, sottoscritti dai docenti e dalle stesse famiglie, verranno enumerate le diverse strategie didattiche e educative, le misure compensative e dispensative ritenute utili in continuità/completamento con quelli utilizzati in classe per contenuti disciplinari e singoli casi, i suggerimenti per le modalità dei compiti da svolgere in casa, la distribuzione della quantità delle attività da effettuare in classe e a casa, la necessità o meno di prevedere eventuali dispense, le procedure da adottare per il materiale didattico per aumentare l’autonomia dell’alunno, la partecipazione agli incontri periodici da parte della famiglia per il monitoraggio degli apprendimenti, la collaborazione da parte dello stesso discente per il raggiungimento degli obiettivi preposti, il dialogo tra alunno e docente per fornire informazioni che possano contribuire a comprendere le proprie difficoltà e le modalità per superarle ed altre osservazioni. Qualora la Famiglia, informata della necessità di tale percorso, non dovesse essere disponibile e non accettasse il suggerimento della Scuola, sarà suo compito sottoscrivere un documento nel quale dichiari il proprio rifiuto a tale servizio. Adozione di strategie di valutazione con prassi inclusive Ricordando in sintesi che l'area dei BES comprende tre grandi categorie: • L'area della "disabilità" certificata ai sensi della legge 104/92, con il conseguente diritto alle misure previste dalla stessa legge quadro, e tra queste, all’insegnante per il sostegno. L'area dei“disturbi evolutivi specifici” che , oltre ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento comprende i deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, ed infine il disturbo dell’emotività, dell’attenzione e dell’iperattività. La terza area presenta difficoltà derivanti dalla "non conoscenza della cultura e della lingua italiana" per appartenenza a culture diverse. e sottolineando che la valutazione inclusiva è da considerarsi come un metodo di valutazione del rendimento degli alunni nelle classi comuni in cui la politica e la prassi sono studiate per promuovere l’apprendimento di tutti gli alunni, ne consegue che l’obiettivo finale della valutazione inclusiva è che tutte le strategie e le procedure di valutazione scolastica sono un sostegno e un incentivo all’integrazione e alla partecipazione di tutti gli alunni suscettibili di esclusione e di emarginazione, compresi gli alunni propriamente definiti come diversamente abili. Le verifiche per la valutazioni saranno a tal fine diversificate coerentemente al tipo di disabilità e svantaggio. Per le verifiche saranno previsti tempi differenziati di esecuzione per consentire tempi di riflessione, pause e gestione dell’ansia. Gli obiettivi delle verifiche saranno chiari e comunicati all’allievo prima della verifica stessa. Le verifiche potranno essere di tipo formale, contenutistico, organizzativo. Non saranno tema di verifica la grafia o l’ordine; saranno valutati esclusivamente i concetti, i pensieri, il grado di maturità di conoscenza, di consapevolezza. Tali criteri saranno adottati in tutti i tipi di verifica. Per quanto riguarda l’area dei BES non documentate da diagnosi le misure dispensative avranno carattere transitorio e attinente aspetti didattici, privilegiando le strategie educative e didattiche attraverso percorsi personalizzati, più che strumenti compensativi e dispensativi. Non si potrà comunque accedere alla dispensa dalle prove scritte di lingua straniera se non in presenza di uno specifico disturbo clinicamente diagnosticato, secondo quanto previsto dall’art. 6 del DM n. 5669 del 12 luglio 2011 e dalle allegate Linee guida. Inoltre, le 2 ore di insegnamento della seconda lingua comunitaria nella scuola secondaria di primo grado potranno essere utilizzate per potenziare l’insegnamento della lingua italiana per gli alunni stranieri non in possesso delle necessarie conoscenze e competenze nella lingua italiana, nel rispetto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche (art. 5 del DPR n. 89/2009). I criteri di valutazione saranno: Percorso dell’alunno al momento dell’inserimento; Passi realizzati nel percorso formativo; Obiettivi raggiunti in termini di competenze e conoscenze; Motivazione, impegno e partecipazione; Progressione nell’apprendimento. In sintesi: VALUTAZIONE INTERMEDIA E FINALE TEMPI STRATEGIE VALUTAZIONE DI ATTIVITÀ DELLA SCUOLA SOGGETTI COINVOLTI FINE PRIMO E Gli insegnanti devono: SECONDO • valutare separando QUADRIMESTRE l’errore dal contenuto; • valutare attenzione all’impegno; • predisporre verifiche scalari ( dal più semplice al più complesso); • valutare il dislessico in base alle capacità e alle difficoltà ; • valutare secondo i risultati attesi(comportamenti osservabili che testimoniano il grado di acquisizione di conoscenze, abilità, competenze e dei percorsi personalizzati rispondenti ai bisogni formativi precedentemente rilevati). La scuola trasmette Dirigente Scolastico apposita Coordinatori comunicazione alla Docenti famiglia per studenti gli Referente DSA che, nonostante adeguate attività di recupero didattico mirato, presentano persistenti difficoltà. In particolare alla scheda di valutazione del primo quadrimestre, e del secondo quadrimestre verranno allegate comunicazione che evidenzino le eventuali “difficoltà persistenti” PROCEDURA DA SEGUIRE IN CASO DI SOSPETTO DI DIFFICOLTÀ RIFERIBILE A DSA O BES TEMPI Durante l’anno scolastico ATTIVITÀ DELLA FAMIGLIA Sotto invito del coordinatore di classe o del referente DSA si recherà presso gli enti preposti per una eventuale diagnosi del disturbo rilevato ATTIVITÀ DELLA SCUOLA Nel caso in cui un docente abbia il dubbio che un suo alunno possa essere affetto da DSA o presenti elementi sospetti conducibili a situazioni di svantaggio, segnala il caso al coordinatore di classe o al referente DSA il quale, con discrezione convocherà i genitori. SOGGETTI COINVOLTI Docenti Coordinatori di classe Referente DSA/BES Famiglia Equipe multidisciplinare ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE Riprendendo le relative istruzioni (C.M 20 maggio 2010, n. 49 e C.M. 26 maggio 2011, n. 46, richiamate dalla nota prot. n. 6920 del 20 ottobre 2011 e C. n. 48 del 31 maggio 2012) salvo eventuali modifiche e/o integrazioni che dovessero modificare tale assetto. Le Commissioni degli Esami di Stato, al termine del primo ciclo di istruzione, terranno in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, le modalità didattiche e le forme di valutazioni individuate nell’ambito dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati. VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ Per gli alunni con disabilità saranno predisposte prove di esame, comprensive della prova a carattere nazionale INVALSI, specifiche per gli insegnamenti impartiti, idonee a valutare il progresso dell’alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Le prove saranno adattate, ove necessario, in relazione al piano educativo individualizzato, a cura dei docenti componenti la Commissione. Le prove differenziate avranno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell’esame e del conseguimento del diploma di licenza. Le prove saranno sostenute anche con l’uso di attrezzature tecniche e sussidi didattici, nonché di ogni altra forma di ausilio tecnico necessario. VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DSA I candidati con disturbi specifici di apprendimento, di cui alla legge n.170/2010,in sede di Esami di Stato, potranno utilizzare, per le prove scritte, gli strumenti compensativi previsti dal piano didattico personalizzato (PDP), o da altra documentazione, redatta ai sensi dell’art. 5 del D.M. 12 luglio 2011. Sarà inoltre possibile prevedere tempi più lunghi di quelli ordinari e particolari attenzioni finalizzate a rendere più sereno lo svolgimento dell’esame sia al momento delle prove scritte sia in fase di colloquio. In relazione alle forme di valutazione, per quanto riguarda la comprensione (orale e scritta), sarà valorizzata la capacità di cogliere il senso generale del messaggio; in fase di produzione sarà dato più rilievo all’efficacia comunicativa, ossia alla capacità di farsi comprendere in modo chiaro, anche se non del tutto corretto grammaticalmente. Le prove scritte di lingua straniera saranno progettate, presentate e valutate secondo modalità compatibili con le difficoltà connesse ai DSA. Se ritenuto opportuno dal Presidente della Commissione, sarà consentito che i candidati con DSA svolgano le prove in un locale differente da quello utilizzato per gli altri alunni della classe ed inoltre prevedere, in conformità con quanto indicato dal citato decreto ministeriale, di individuare un componente che possa leggere i testi delle prove scritte per la piena comprensione del testo. Per i candidati DSA che, ai sensi dell’art. 6, comma 6, del DM 12 luglio 2011, hanno seguito un percorso didattico differenziato, con esonero dall’insegnamento della/e lingua/e straniera/e, e che sono stati valutati dal consiglio di classe con l’attribuzione di voti relativi unicamente allo svolgimento di tale piano, potranno sostenere prove differenziate, coerenti con il percorso svolto, finalizzate al solo rilascio dell’attestazione di cui all’art. 13 del D.P.R. n. 323/1998. Per detti candidati, il riferimento all’effettuazione delle prove differenziate va indicato unicamente nell’attestazione e non nei tabelloni affissi all’albo dell’istituto.adotteranno criteri valutativi attenti soprattutto ai contenuti piuttosto che alla forma, sia nelle prove scritte, anche con riferimento alle prove nazionali INVALSI previsti sia in fase di colloquio. Per i candidati DSA che, hanno seguito un percorso didattico ordinario, con la sola dispensa dalle prove scritte ordinarie di lingua/e straniera/e, la commissione sottoporrà i candidati a prova orale sostitutiva delle prove scritte. La commissione, sulla base della documentazione fornita dal consiglio di classe, stabilirà modalità e contenuti della prova orale sostitutiva, che avrà luogo nei giorni destinati allo svolgimento delle prove scritte di lingua straniera, al termine delle stesse, o in un giorno successivo, purché compatibile con il calendario delle prove orali. Resta fermo che quanto sopra indicato non riguarda le situazioni di quegli studenti che si avvalgano delle ore di seconda lingua comunitaria per il potenziamento della lingua inglese o per il potenziamento della lingua italiana. In tal caso, ovviamente, la seconda lingua comunitaria non sarà oggetto di prova d’esame. VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) La scuola, con determinazioni assunte dai Consigli di Classe, risultanti dall’esame della documentazione clinica presentata dalle famiglie e sulla base di considerazioni di carattere psicopedagogico e didattico, potrà avvalersi per tutti gli alunni con BES degli strumenti compensativi previste dalle disposizioni attuative della Legge 170/2010, meglio descritte nelle allegate Linee guida. Per altre situazioni di alunni con difficoltà di apprendimento di varia natura, formalmente individuati dal Consiglio di classe, devono essere fornite dal medesimo Organo utili e opportune indicazioni compatibili con quanto stabilito nel piano didattico personalizzato PRONTUARIO AL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER GLI ALUNNI APPARTENENTI ALL’AREA DEI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Si forniscono indicazioni in merito alle metodologie operative, strategie per l’apprendimento e agli strumenti compensativi e alle misure dispensative, utilizzabili durante l’anno scolastico e in sede di Esame di Stato. Gli items vanno selezionati e/o integrati, in base alle singole esigenze, connesse alla personalizzazione. Gli indicatori possono essere organizzati per singole discipline oppure organizzati per competenze trasversali. ALLEGATO 1 METODOLOGIE OPERATIVE TUTTI GLI INSEGNANTI DEVONO OPERARE AFFINCHÉ: I tempi di elaborazione e produzione degli elaborati siano adeguati ai livelli di partenza; Le informazioni siano integrate da differenti modalità comunicative (audio- immagini…); I compiti siano compresi, comunicati e trascritti correttamente; Le richieste operative, in termini quantitativi, siano adeguate ai tempi personali; Sia verificata l’opportunità di una lettera ad alta voce; Le interrogazioni siano programmate; Ogni richiesta deve essere individualizzata, concordata e chiara anche nei suoi intenti valutativi. ALLEGATO 2 STRATEGIE PER L’APPRENDIMENTO Privilegiare l’apprendimento esperienziale e laboratoriale; Gratificare e incoraggiare i successi, gli sforzi e gli apprendimenti; Segnalare gli errori senza enfatizzarli; Riproporre gli stessi concetti attraverso modalità differenti; consentire pause ripetute per riflettere sull’avvenuta comprensione; utilizzare mappe concettuali, grafici mentali e/o diagrammi di flusso per consentire la lettura facilitata degli argomenti e di rielaborarli ed approfondirli; privilegiare l’esposizione dei contenuti in forma orale; formulare richieste specifiche, domande univoche, lineari e chiare di uso comune; prediligere l’aspetto contenutistico rispetto a quello procedurale. ALLEGATO 3 MISURE DISPENSATIVE Nell’ambito delle discipline l’alunno viene dispensato: dalla lettura ad alta voce; dalla scrittura veloce sotto dettatura e dalla copiatura dalla lavagna (è consigliare fornire all’alunno mappe e tabelle relative agli argomenti trattati alla lavagna ; dall’uso del vocabolario; dall’uso mnemonico delle tabelline; dalla trascrizione dei compiti e degli appunti (prevedere aiuto dai compagni o dagli insegnanti); dalle interrogazioni non programmate; Rispetto dei tempi standard per le verifiche; Evitare nelle verifiche scritte la sovrabbondanza di correzioni ma correggere con evidenza gli errori percepibili e modificabili ed indicare gli altri con una penna di colore diverso. STRUMENTI COMPENSATIVI Gli strumenti compensativi sono mezzi che la scuola propone e utilizza per ridurre gli effetti dello svantaggio: uso della calcolatrice; uso del computer con programmi di video-scrittura con correttore ortografico; uso di schedari quali tabelle con formule e misure, mappe, immagini; uso della tavola pitagorica; uso delle tabelle grammaticali per analisi dei verbi (per Italiano e Lingue Straniere); uso di software(video scrittura con correttore ortografico, sintesi vocale, scanner, dizionari digitali, traduttore automatico; uso dell’audioregistratore; uso di copie in supporto digitale dei testi in adozione; Gli strumenti di tipo dispensativo e compensativo sono usati in tutte le fasi del percorso scolastico. Per quanto riguarda la valutazione gli insegnanti: valutano separando l’errore dal contenuto; pongono attenzione all’impegno; predispongono verifiche scalari( dal più semplice al più complesso); valutano il dislessico in base alle capacità e alle difficoltà ; consentono l’uso di: calcolatrice, tavola pitagorica, tabelle con formule, cartine geografiche, linea del tempo, retta ordinata dei numeri, computer.