Correzione laparoscopica di malformazione del giunto pielo

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Correzione laparoscopica di malformazione del giunto pielo-ureterale
utilizzando strumentazione da 3mm.
Francesco Chiaradia, Vincenzo Pagliarulo, Stefano Alba, Arcangelo Venneri Becci, Arcangelo
Pagliarulo
Sezione di Urologia e Andrologia, Università Aldo Moro, Bari
Scopo del lavoro
Descrivere le fasi salienti di un intervento di correzione laparoscopica di stenosi del giunto pieloureterale utilizzando tecnica minilaparoscopica con accesso trans peritoneale.
Anno di produzione del video: 2012
Materiali e metodi
L’intervento è stato effettuato su una pz di sesso femminile, di 18 aa, BMI < 25, con evidenza TC di
malformazione del GPU (giunto pielo-ureterale) sn. In particolare, la pz presentava una pelvi renale
bifida con doppio sistema escretore incompleto e stenotico nel tratto inferiore. Il video descrive la
correzione chirurgica del tratto stenotico e della dilatazione ad esso prossimale. Sono stati utilizzati
un trocar ottico da 10 mm (con ottica 0°) posizionato a livello ombelicale e 2 trocar operativi da 3
mm posizionati in sede pararettale sottocostale e a livello della linea ascellare anteriore.
La procedura è stata condotta per via trans peritoneale. Dopo insufflazione di CO2 nello spazio
peritoneale ed esposizione della pelvi renale sinistra, si è proceduto alla resezione a freddo della
giunzione stenotica a carico del sistema escretore inferiore. La successiva plastica è stata effettuata
mediante 2 suture semicontinue, previo posizionamento anterogrado di stent reno-ureterale
Risultati
La procedura è durata 135 minuti con perdite ematiche non misurabili.
Discussione
L’utilizzo di strumentazione da 3 mm sta riscontrando crescente interesse per il trattamento
laparoscopico delle stenosi del giunto pielo-ureterale. Tale intervento dimostra la fattibilità di
interventi più complessi utilizzando sempre strumenti da 3 mm. Ad oggi il solo vantaggio rimane in
termini di estetica chirurgica.
Conclusioni
Il trattamento laparoscopico con strumentazione da 3 mm è fattibile anche in condizioni anatomiche
più complesse.
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