VETRI DI SPIN Si di tratta di magneti in stato disordinato. Ciascuna particella ha un particolare “spin”, ossia orientamento. Potrebbero essere allineati, ma esistono forze addizionali che li sforzano continuamente in altre direzioni (es. campo esterno o effetti locali delle particelle circostanti). Si dicono “frustrati” perchè il loro equilibrio è sempre instabile e i magneti oscillano fra due posizioni di equilibrio senza mai fermarsi in uno stato stabile definitivo. Dunque ogni vetro di spin ha diverse posizioni di equilibrio, che dipendono dalla quantità di energia disponibile e quindi da T. In ogni caso si comportano in modo collettivamente organizzato. Si chiamano vetri di spin perchè anche il vetro, che è liquido ad alte T, raffreddandosi non cristallizza mai in una forma solida definitiva, ma rimane amorfo. Il processo di stabilizzazione degli spin dei magneti si assesta nel miglior stato localmente compatibile, ma non nel miglior stato possibile in assoluto. Tecniche di meccanica statistica vengono utilizzate per studiare il loro comportamento. Il comportamento dei vetri di spin è simile a quello dei neuroni di una rete di Hopfield, perchè si dimostra che l’energia del sistema è H = - wijij - hii dove il primo termine corrisponde all’interazione fra coppie di particelle, e il secondo l’effetto locale sulla singola particella. I due stati di un neurone di Hopfield +1 e -1 possono essere interpretati con spin on e spin down. L’input totale del singolo neurone è Ui = wijxj, l’output è xi(t+1) = sign(Ui(t) – Ti) La stabilità richiede che gli output siano uguali agli input, in modo che xi(t+1)=xi=costante ossia xi= sign( wijxii La condizione per la stabilità del vetro di spin sarà invece per ciascun i i= sign ( wijj - hi) che è evidentemente equivalente.