Matematica Discreta Lezione n° 2 APPROSSIMAZIONI DI FUNZIONI Polinomi di Taylor Interpolazione polinomiale Polinomi di Lagrange Polinomi di Newton Minimi quadrati 1 POLINOMI DI TAYLOR : APPROSSIMAZIONE NELL’INTORNO DI UN PUNTO Forniscono un metodo per approssimare il valore di una funzione in un punto x noti il valore della funzione e delle sue derivate in un altro punto “vicino” a . Teorema Se f e le sue derivate sono continue in un intervallo che contiene aex f " (a) f n (a) 2 f ( x) f (a) f (a)( x a) ( x a) .... ( x a) n .... 2 n! Serie di Taylor di f (x) per x nelle vicinanze di un punto a 2 RAPPRESENTAZIONE GEOMETRICA DELLE SOMME PARZIALI DELLA SERIE f (x ) f ( x) f (a) appross. di ordine 0 T0 ( x) T0 ( x) a f (x ) T1( x) f ( x) f (a) f (a)( x a) T1( x) a f ( x) f (a) f (a)( x a) f (a) ( x a) 2 2! f (x ) T2 ( x) T2 ( x) a 3 TEOREMA DI UNICITA’ DEL POLINOMIO DI TAYLOR Esiste ed è unico il polinomio di grado n che coincide con f (x) e con le sue n derivate prime in a ed è : f k (a) Pn ( x) ( x a) k k 0 k! n (ovvero la serie di Taylor di f (x) troncata al termine di ordine n ) Osservazione : Per f (x) da polinomi, usando un n° finito di termini, non si ha una stima esatta. Ogni termine aggiuntivo migliora l’approssimazione. La decisione di quanti termini dell’espansione tenere dipende dall’errore che vogliamo commettere : Rn ( x) f ( x) Tn ( x) Forma di Lagrange dell’errore (resto, residuo) f n 1 ( ) Rn ( x) ( x a) n 1 (n 1)! , ξ (a,x) 4 Svantaggi : 1) non si conosce con esattezza ma si sa che è compreso tra a ex 2) Per valutare l’espressione del residuo si richiede di valutare la derivata (n+1) – esima. Rn ( x) O(h n 1 ) ci dice come varia l’errore al variare di h ( h = distanza dal punto in cui sono concentrate le informazioni) In generale l’errore di troncamento diminuisce aggiungendo termini della serie. In molti casi, se h è sufficientemente piccolo, i termini del 1° e 2° ordine influiscono più di quelli successivi sull’errore relativo ovvero dal 3° in poi sono trascurabili. Esercizio Trovare il polinomio di Taylor di terzo grado per la funzione f (x)=1/(1+x)2 nell’intorno di a = 0. Lo si utilizzi per approssimare f (0.05). Stimare l’errore assoluto usando la formula del resto di Lagrange. Soluzione : 1 2 f ' ( x ) (1 x ) 2 , (1 x) 3 24 f " ' ( x) (1 x) 5 f ( x) f " ( x) 6 (1 x) 4 5 calcolando le derivate in a = 0, si ha f (0) = 1 , f (0) = -2 , f (0) = 6 , f (0) = 24 pertanto il polinomio di Taylor di ordine 3, nell’intorno di a = 0 è: P(x) f( 0 ) f'( 0 ) x f"( 0 ) 2 f"'( 0 ) 3 x x 1 2 x 3x 2 4 x3 2! 3! quindi : P(0.05) 1 2(0.05) 3(0.05) 2 4(0.05) 3 0.907 L’errore assoluto commesso con tale approssimazione è : E0.05 P(0.05) f (0.05) 0.907 0.90703 0.00003 6 Calcolo l’errore assoluto usando la formula del resto di Lagrange : f ( n 1) ( ) Rn ( x a)n 1 (n 1)! con (a, x) a 0 x 0.05 f iv ( x) 120(1 x) 6 quindi su x (0,0.05) il massimo valore lo assume in x = 0 quindi il massimo valore della derivata IV° è : f iv (0) 120(1 0) 6 120 f ( n 1) ( ) 120 Rn ( x a) n 1 (0.05 0) 4 3.125 *105 (n 1)! 4! 0.00003125 Il residuo ci dice l’errore assoluto massimo che possiamo commettere Il residuo ci dà sempre un valore uguale o maggiore dell’errore assoluto esatto. 7 Esercizio n°1 Approssimare e 0.1 mediante il polinomio di Taylor di ordine uno, due e tre nell’intorno di a = 0. Calcolare i corrispondenti errori assoluti esatti. Soluzione Poiché f (x) = f (x) = f (x) = f (x) = e x , risulta : f (0) = f (0) = f (0) = f (0) = 1 quindi : P1 ( x) 1 x P1 (0.1) 1 0.1 1.1 x2 P2 ( x) 1 x 2 (0.1) 2 P2 (0.1) 1 0.1 1.105 2 x2 x3 P3 ( x) 1 x 2 6 (0.1) 2 (0.1) 3 P3 (0.1) 1 0.1 1.10516 2 6 E1 e0.1 P1(0.1) 1.1052 1.1 0.0052 E2 e0.1 P2 (0.1) 1.1052 1.105 0.0002 E3 e0.1 P3 (0.1) 1.1052 1.10516 0.00004 8 APPROSSIMAZIONE DI FUNZIONI SU UN INTERVALLO Approssimare una funzione f (x) a)Conosciamo f (x) solo in alcuni punti (xi , yi ) i = 1..n MODELLO nodi b)Conosciamo l’espressione analitica di f (x) ma la vogliamo sostituire con una più semplice. Fra quali classi di funzioni si cerca la funzione approssimante ? 1) Polinomi algebrici di grado n Pn f n ( x) a0 a1x .... an x n ( n+1 parametri ) 2) Polinomi trigonometrici di grado n e frequenza n Tn ( ) f n ( x) a0 (ak cos kx bk sin kx) k 1 ( per funzioni periodiche 2n+1 parametri ) 1) Funzioni razionali Rn , d f n ( x) a0 Pn ( x) / Pd ( x) , Pn ( x) Pn , Pd ( x) Pd ( per funzioni con singolarità, n + d +1 parametri ) 2) Somme esponenziali di ordine n 9 n En f n ( x) ak e bk x k 1 ( per approssimare fenomeni esponenziali, 2n parametri ) etc. Supponiamo di voler approssimare f(x) con polinomi. Come scegliamo il polinomio Pn (x) Rn opportuno che approssima f(x)? Supponiamo di conoscere (xi , yi ) i = 0..m dove yi = f (xi ) a_ Interpolazione Pn tale che Pn (xi) = yi i = 1 … n ha senso quando { yi } sono accurati b_ Minimi quadrati (caso discreto) P ( x ) y m Pn tale che i 0 i n i i 2 sia minima i pesi possono essere =1. i 10 INTERPOLAZIONE POLINOMIALE Problema: trovare il polinomio di grado minimo che passa per i punti assegnati. (xi , yi ) i = 0,1..n yi = f (xi ) xi xj se i j Pn ( x) a0 a1x .... an x n Imponendo il passaggio per i punti (xi , yi ) si ha : a0 a1 x0 ... an x0n y0 1 x0 ... x0n a0 y0 n n 1 x1 ... x1 a1 y1 a0 a1 x1 ... an x1 y1 ... ... ...................................... ................ 1 x ... x n a y a0 a1 xn ... an xnn yn n n n n matrice di VANDERMONDE det 0 E’ un problema mal condizionato ma se det 0 il polinomio Pn (x) che risolve il problema esiste ed è unico. 11 FORMULA D’INTERPOLAZIONE DI LAGRANGE (xi , yi ) i = 0 .... n n (x x ) Lj i 0 se k j1 L j ( x) n ( x j xi ) 1 se k j i 0 i j i 0 i j x j 1 L j xj x j 1 , j 0 , 1 , ... , n POLINOMI DI LAGRANGE Lj sono linearmete indipenden ti Costituisono una base per i polinomi di grado n n Pn ( x) a j L j ( x) j 0 n E si dimostra che: Pn ( x) y j L j ( x) ovvero aj=yj j 0 12 Esercizio Dati tre punti del piano: P0 (0,-2), P1(1,-6) e P2(3,40). Trovare il polinomio interpolante di Lagrange che passa per essi. Soluzione : Il polinomio richiesto sarà un polinomio di secondo grado: P( x) f ( x0 ) L0 ( x) f ( x1 ) L1 ( x) f ( x2 ) L2 ( x) 2L0 ( x) 6L1 ( x) 40L2 ( x) Calcoliamo i coefficienti di Lagrange ( x x1 )( x x2 ) ( x 1)( x 3) x 2 4 x 3 L0 ( x) ( x0 x1 )( x0 x2 ) (0 1)(0 3) 3 ( x x0 )( x x2 ) ( x 0)( x 3) x 2 3x L1 ( x) ( x1 x0 )( x1 x2 ) (1 0)(1 3) 2 ( x x0 )( x x1 ) ( x 0)( x 1) x 2 x L2 ( x) ( x2 x0 )( x2 x1 ) (3 0)(3 1) 6 quindi x 2 4x 3 x 2 3x x2 x P( x) 2 6 40 3 2 6 9 x 2 15 x 6 3x 2 5 x 2 3 13 Esercizio Sia data la seguente tabella: xk f (xk) -1 2 0 0 3 4 7 7 Stimare f (4) usando un polinomio di Lagrange Soluzione : Il polinomio interpolatore di Lagrange per x = 4 è : P(4) 2L0 (4) 4L2 (4) 7 L3 (4) Calcoliamo i coefficienti di Lagrange L0 (4) 4(4 3)( 4 7) 3 (1)( 1 3)( 1 7) 8 L2 (4) (4 1)( 4)( 4 7) 5 (3 1)(3)(3 7) 4 L3 (4) (4 1)( 4)( 4 3) 5 (7 1)(3)(7 3) 56 quindi 3 5 5 51 P(4) f (4) 2 4 7 6.375 8 4 56 8 14 ERRORE COMMESSO CON LAGRANGE Teorema Siano x0, x1, ...xn n +1 punti in [a,b] e f C n+1 [a,b], allora (x) in (a,b) tale che : f ( n 1) ( ( x)) f ( x) Pn ( x) ( x x0 )...( x xn ) (n 1)! dove P(x) è il polinomio di Lagrange di grado al più n, interpolante f (x) in x0, x1, ...xn N.B. L’interpolazione di Lagrange non richiede che i punti siano equidistanti. 15 Osservazione : E’ simile alla formula dell’errore di Taylor ((x-x0)n+1) Osservazione : Per calcolare l’errore usando la suddetta formula bisogna conoscere la derivata (n+1) - esima o almeno una sua maggiorazione M f ( x) Pn ( x) M max [ x0 , xn ] M ( x x0 )( x x1 )...( x xn ) (n 1)! f n 1( ) Pn y0 x0 x1 x2 xn 16 FORMULA DI NEWTON ALLE DIFFERENZE DIVISE Permette di aumentare l’ordine del polinomio interpolante includendo più punti, senza dover ripetere tutti i calcoli . (a differenza di Lagrange) DIFFERENZE DIVISE {x0 , …. , xn } n+1 nodi {f(x0 ), …. ,f( xn )} f x0 , x1 f ( x1 ) f ( x0 ) x1 x0 differenza divisa di ordine 1 f x0 , x1, x2 f x1, x2 f x0 , x1 x2 x0 f x0 ,..., xn f x1 ,..., xn 1 f x0 ,..., xn xn 1 x0 differenza divisa di ordine 2 diff. divisa di ordine n Proprietà : f x0 ,..., xn è una funzione invariante a permutazioni cioè f x0 ,..., xn f xi 0 , xi1..., xin i0 , i1,..., xn permutazio ne di 0,..., n 17 FORMULA D’INTERPOLAZIONE DI NEWTON ALLE DIFFERENZE DIVISE f x , x 0 1 f(x ) f(x ) x x 1 0 1 0 P(x) f(x ) (x x )f x ,x 1 0 f x , x , x 0 1 2 0 0 1 f x , x f x , x x x 1 2 0 2 1 0 P (x) f(x ) (x x )f x , x (x x )(x x )f x , x , x 2 0 0 0 1 P (x) (x x )(x x )f x , x , x 1 0 1 0 1 2 0 1 0 1 2 f ( x0 ), f x0 , x1 ,.... sono i coeff. del polinomio interpolan te Considerando un polinomio di grado n generico: Pn ( x) f ( x0 ) ( x x0 ) f x0 , x1 ( x x0 )( x x1 ) f x0 , x1 , x2 ... ... ( x x0 )( x x1 ).....( x xn 1 ) f x0 ...xn Pn 1( x) Pn ( x) ( x x0 )( x x1).....( x xn ) f x0 ...xn 1 En ( x) ( x x0 )( x x1 ).....(x xn ) f x0 ...xn1 18 Teorema Supponiamo che f C [a, b] e x ,..., x siano numeri distinti in [a,b]. Allora esiste un numero in (a,b) tale che f ( ) f [ x ,..., x ] n! n 0 n (n) 0 n COSTRUZIONE DELLE DIFFERENZE DIVISE x0 f ( x0 ) x1 f ( x1) f x0 , x1 x2 f ( x2 ) f x1, x2 f x0 , x1, x2 x3 f ( x3 ) f x2 , x3 f x1 , x2 , x3 f x0, x1 , x2 , x3 dove f x1, x2 , x3 f x2 , x3 f x1, x2 x3 x1 f x1 , x2 , x3 f x0 , x1 , x2 f x0 , x1 , x2 , x3 x3 x0 19 Esempio Calcolare il polinomio interpolante i punti della seguente tabella usando il metodo delle differenze divise di Newton: xk fk 0 1 1 2 3 3 fk 1 2 3 f [xk,x k+1] f [xk,x k+2,x k+2] 1 1/2 -1/6 Soluzione : xk 0 1 3 Calcolati nel seguente modo: f x0 , x1 f ( x1 ) f ( x0 ) 2 1 1 x1 x0 1 0 f x1 , x 2 f ( x 2 ) f ( x1 ) 3 2 1 x 2 x1 3 1 2 1 1 f x1 , x 2 f x0 , x1 2 1 f x0 , x1 , x 2 x 2 x0 30 6 quindi il polinomio interpolatore sarà : 1 7 1 P( x) 1 1 ( x 0) ( x 0)( x 1) x 2 x 1 6 6 6 20 Esempio Sia data la seguente tabella di valori xk fk 3.2 22.0 2.7 17.8 1 14.2 a) Mediante il metodo delle differenze divise ottenere il polinomio interpolatore per i dati della tabella b) Se si aggiunge il punto (4.8 ; 38.3) alla precedente tabella, come sarà il nuovo polinomio interpolatore? Soluzione : a) Costruiamo la tabella delle differenze divise: xk x0 =3.2 x1 =2.7 x2 =1 x3 =4.8 fk 22.0 17.8 14.2 38.3 f [xk,x k+1] f [xk,x k+1,x k+2] f [xk,x k+1,x k+2,xk+3] 8.4 2.118 6.342 2.855 f[x0,x1,x2] 2.011 f[x1,x2,x3] -0.528 N.B. x0,x1,x2,x3 non sono necessariamente in ordine crescente e non sono necessariamente equidistanti. Ottenuta come segue: 21 f x0 , x1 f ( x1 ) f ( x0 ) 17.8 22.0 8.4 x1 x0 2.7 3.2 f x1 , x 2 f ( x 2 ) f ( x1 ) 14.2 17.8 2.118 x 2 x1 1 2.7 f x0 , x1 , x 2 f x1 , x 2 f x0 , x1 2.118 8.4 2.855 x 2 x0 1 3.2 il polinomio è quindi : P2 ( x) 22 8.4( x 3.2) 2.855( x 3.2)( x 2.7) f x2 , x3 f x1 , x2 6.342 2.118 f x1 , x2 , x3 2.011 x3 x1 4.8 2.7 b) Aggiungendo un nuovo dato alla tabella, non è necessario rifare i calcoli, basta calcolare : f x2 , x3 , f x1 , x2 , x3 , f x0 , x1 , x2 , x3 : f x 2 , x3 f ( x3 ) f ( x 2 ) 38.3 14.2 6.342 x3 x 2 4.8 1 f x0 , x1, x2 , x3 0.528 f x1, x2 , x3 f x0 , x1, x2 2.011 2.2855 x3 x0 4.8 3.2 quindi : 22 P3 ( x) 22 8.4( x 3.2) 2.855( x 3.2)( x 2.7) (0.528)( x 3.2)( x 2.7)( x 1) NOTA: Dati n+1 punti esiste un solo polinomio di grado al più n che li interpola , tale polinomio lo si può calcolare usando Lagrange o Newton: ovvero i polinomi calcolati con Lagrange o con Newton sono uguali. TEOREMA DI WEIERSTRASS f ( x) C a, b pn ( x) succession e di polinomi tali che lim f ( x) Pn ( x) 0 n Sfortunatamente questo risultato in generale non risulta valido quando pn(x) viene definito da un processo d’interpolazione. In generale aumentando il n° di punti da interpolare aumenta il grado del polinomio e quindi le oscillazioni (fenomeno di Runge) 23 METODO DEI MINIMI QUADRATI DISCRETO L’interpolazione non è sempre il miglior modo di approssimare una serie di dati ed il loro andamento sottostante soprattutto se i dati considerati sono affetti da errori . Una strategia più appropriata per tali casi consiste nel trovare una funzione che approssimi la tendenza generale dei dati senza necessariamente passare per ciascuno di essi. Supponiamo che l’andamento sembri rettilineo e li si voglia approssimare con una retta Un modo per determinare la retta è quello di ispezionare visivamente i dati e quindi tracciare la retta che “meglio li attraversa”. Ovviamente un simile metodo è piuttosto arbitrario cioè diversi analisti potrebbero tracciare rette con pendenze diverse. Per evitare ciò si deve stabilire un criterio con cui trovare una sola approssimazione. REGRESSIONE LINEARE Sia dato un insieme di punti (x1,y1) , (x2,y2) , ...., (xn,yn) , 4 3.5 3 2.5 2 1.5 1 -2 -1.5 -1 -0.5 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 24 l’espressione matematica della retta generica è : yr ( x) bx a l’errore commesso in un punto (xi,yi) è ei yi yr ( xi ) yi bxi a Una strategia per determinare i coefficienti a e b consiste nel minimizzare la somma dei quadrati degli errori: n n 2 Sr e yi a bxi i 1 2 i i 1 Questo criterio fornisce un’unica linea retta per un insieme di punti dato. Per determinare i valori di a e b, si deve imporre l’uguaglianza a zero delle derivate parziali rispetto ad a e b: S r 2 ( yi a bxi ) a S r 2 (( yi a bxi ) xi ) b La sommatoria è intesa per i =1 .. n. 0 yi a bxi 25 0 yi xi axi bxi2 poiché a na si possono riscrivere le due equazioni precedenti come segue: x b na y x b x a x y i i 2 i i i i Queste ultime prendono il nome di equazioni normali della retta. QUANTIFICAZIONE DELL’ERRORE La bontà dell’approssimazione è misurata tramite la somma dei quadrati degli errori residui ovvero Sr n Sr i 1 ei2 n 2 yi a bxi i 1 Errore residuo usando retta di regressione o bontà dell’approssimazione 26 Sr è in generale diverso da zero e misura la dispersione dei dati intorno alla retta di regressione. Consideriamo ora la dispersione dei dati intorno alla loro media: y y i n n S t ( yi y) 2 i 1 Errore residuo usando la media La differenza St - Sr quantifica la riduzione dell’errore dovuto al fatto che si approssimano i dati con una linea non perfettamente orizzontale quale è la media. Per rendere la quantità Sr indipendente dalla scala la si normalizza usando St e si ottiene: S Sr r t St 2 r St S r St Indice di scostamento quadratico o coefficiente di determinazione oppure Indice di scostamento o Coefficiente di correlazione Quando Sr = 0 r = r 2= 1 l’approssimazione usando la retta di regressione è perfetta. 27 Ovviamente deve essere S t S r affinché abbia senso calcolare la retta di regressione e quindi r, sia per motivi analitici, sia poiché ciò implica che la dispersione intorno alla retta della media è maggiore della dispersione intorno alla retta dei minimi quadrati. 28 Esercizio : Ottenere la retta di regressione che approssimi i punti P1(0,1), P2(1,3), P3(-1,2), P4(2,4). Determinare l’indice di scostamento quadratico r 2 Soluzione : Costruiamo la tabella per facilitare i calcoli, ed aggiungeremo la colonna dell’errore residuo dell’approssimazione. xk 0 1 -1 2 -------2 xk2 0 1 1 4 -------6 fk 1 3 2 4 -------10 xxfk 0 3 -2 8 -------9 ( p(xk)-fk )2 1.21 0.01 0.49 0.09 -------1.8 na xi b yi x a x b x y i 2 i i i Si ha quindi il sistema 4a 2b 10 2a 6b 9 29 che ha come soluzione a = 2.1 e b = 0.8. Quindi la retta dei minimi quadrati y = bx + a è : p(x) = 0.8 x + 2.1 Ora siamo in condizione di riempire l’ultima colonna della tabella. L’ errore residuo usando la retta di regressione è : S r ( p( xk ) f k ) 2 1.8 f = 10/4 = 2.5 St ( f k f )2 (1 2.5)2 (3 2.5)2 (2 2.5)2 (4 2.5)2 5 St S r 0.64 St ciò indica che il 64 % della incertezza nei dati è stata eliminata usando la regressione. r2 4 3.5 3 2.5 2 1.5 1 -2 -1.5 -1 -0.5 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 30 Esercizio : Calcolare la retta dei minimi quadrati per i dati della seguente tabella: xk yk -1 6 1 1 3 11 Determinare inoltre l’errore residuo St usando la media e l’indice di scostamento quadratico r 2. Soluzione : xk -1 1 3 -------3 xk2 1 1 9 --------11 fk 6 1 11 --------18 xxfk -6 1 33 ---------28 ( p(xk)-fk )2 6.25 25 6.25 ---------37.5 Sostituendo nelle equazioni normali: na xi b yi x a x b x y i 2 i i i si ha il seguente sistema: 31 3a 3b 18 3a 11b 28 la cui soluzione è b = 1.25 e a = 4.75 Quindi la retta dei minimi quadrati è: p(x)=1.25 x + 4.75. Gli errori residui sono : S r ( p( xk ) f k ) 2 37.5 Calcolo r 2. f = 18/3 = 6 S t ( f k f ) 2 (6 6) 2 (1 6) 2 (11 6) 2 50 r2 St S r 0.25 St allora si è avuto un miglioramento del 25 % considerando la retta di regressione invece della media dei dati. graficamente: 12 10 8 6 4 2 0 -2 32 -1 0 1 2 3 4 PARABOLA DEI MINIMI QUADRATI 2 Si vuole trovare la parabola y a0 a1x a2 x che approssima una serie di punti ( xi ; yi ) affinché sia minimo il valore di : a0 a1xi a2 xi n 2 i 1 yi 2 Imponendo la condizione di minimo si ottiene : n n n i 1 i 1 i 1 2 y a n a x a x i 0 1 i 2 i n n n i 1 i 1 i 1 xi yi a0 xi a1 xi n xi i 1 2 n 2 n n a2 xi 3 i 1 n yi a0 xi a1 xi a2 xi 4 i 1 2 3 i 1 i 1 a partire dalle quali si calcolano a0 , a1, a2 y a0 a1x a2 x 2 yi xj r si calcola come per la retta 33 ESEMPIO 2 Approssimare i dati della seguente tabella, usando il metodo dei minimi quadrati discreti , con un polinomio di 2°grado. i xi yi 1 0.00 1.0000 2 0.25 1.2840 3 4 0.50 1.6487 0.75 2.1170 5 1.00 2.7183 Soluzione Le equazioni normali sono: 5a0 2.5a1 1.875a2 8.7680 2.5a0 1.876a1 1.5625a2 5.4514 1.875a0 1.5625a1 1.3828a2 4.4015 La soluzione di questo sistema è : a0 1.0052 a1 0.8641 a2 0.8437 Cioè, il polinomio dei minimi quadrati di grado 2° che approssima i dati è : P2 ( x) 1.0052 0.8641 x 0.8437 x2 3 2.5 y 2 1.5 1 0.5 0 0 0.25 0.5 x 0.75 1 34 Per questi valori di xi otteniamo l’approssimazione mostrata nella seguente tabella. L’errore totale yi P( xi )2 2.76 104 5 i 1 è il minimo che si può ottenere usando un polinomio di grado al più 2°. i xi yi P(xi) yi-P(xi) 1 0.00 1.0000 1.0052 -0.0052 2 0.25 1.2840 1.2740 0.0100 3 0.50 1.6487 1.6482 0.0005 4 0.75 2.1170 2.1279 -0.0109 5 1.00 2.7183 2.7130 0.0053 35 APPROSSIMAZIONE CON FUNZIONI ESPONENZIALI O LOGARITMICHE RISOLTE USANDO LE EQUAZIONI NORMALI DELLA RETTA: funzioni linearizzabili y a xb 1_ TIPO POTENZA per scoprire se questo è l’andamento rappresentare graficamente log(y) rispetto a log(x) e vedere se è una retta log y log a xb log a log xb log a b log x cambiando le variabili Y log y A log a X logx si ha : Y A b X 36 y a bx 2_ TIPO ESPONENZIALE per scoprire se questo è l’andamento rappresentare graficamente log(y) rispetto a x e vedere se è una retta log y log a b x log a x log b cambiando le variabili Y log y A log a B log b si ha : Y A B x ESEMPIO 3 Considerare l’insieme di dati nelle prime tre colonne della seguente tabella. Se xi è rappresentato in funzione di ln y , i dati sembrano avere una relazione lineare, così è ragionevole assumere che y rispetto ad x abbia un andamento esponenziale: y beax oppure ln y ln b ax Completando la seguente tabella si ottiene : i 1 2 3 4 xi 1.00 1.25 1.50 1.75 yi 5.10 5.79 6.53 7.45 ln yi 1.629 1.756 1.876 2.008 xi2 1.0000 1.5625 2.2500 3.0625 xi ln yi 1.629 2.195 2.814 3.514 37 5 2.00 7.50 8.46 2.135 9.404 4.0000 11.875 4.270 14.422 Usando le equazioni normali della retta si ottiene : a (5)(14.422) (7.5)(9.404) (5)(11.875) (7.5) 2 0.5056 e ln b (11.875)(9.404) (14.422)(7.5) (5)(11.875) (7.5) 2 1.122 poichè b e1.122 3.071 L’approssimazione assume la forma : y 3.071 e0.5056 x Verifichiamo graficamente i risultati i 1 2 3 4 5 xi 1.00 1.25 1.50 1.75 2.00 yi 5.10 5.79 6.53 7.45 8.46 3.071e0.5056xi 5.09 5.78 6.56 7.44 8.44 38 8.5 8 7.5 7 y 6.5 6 5.5 5 4.5 4 0 0.25 0.5 0.75 1 x 1.25 1.5 1.75 2 y 3.071 e0.5056 x 39 Fare Esercizi :5(d,e) 6 E= bontà dell’approssimazione 40