PARLAMENTO EUROPEO
1999
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2004
Commissione per l'occupazione e gli affari sociali
PRELIMINARE
15 febbraio 2000
PROGETTO DI PARERE
della commissione per l'occupazione e gli affari sociali
destinato alla commissione per l'industria, il commercio estero, la ricerca e
l'energia
sulla comunicazione della Commissione dal titolo "eEurope - Una società
dell'informazione per tutti" relativa ad un'iniziativa della Commissione in
occasione del Consiglio europeo straordinario di Lisbona (23-24 marzo 2000)
(COM(1999) 687 – C5-0063/2000 – 0000(COS))
Relatore per parere: Alejandro Cercas Alonso
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PROCEDURA
Nella riunione del 15 febbraio 2000 la commissione per l'occupazione e gli affari sociali ha
nominato relatore per parere l'on. Alejandro Cercas Alonso.
Nella riunione (Nelle riunioni) del
ha esaminato il progetto di parere.
In quest'ultima riunione/Nell'ultima riunione indicata ha approvato le conclusioni in appresso
con ... voti favorevoli, ... contrario(i) e ... astensione(i)/all'unanimità.
Erano presenti al momento della votazione gli onn. ... (presidente/presidente f.f.), ...
(vicepresidente), ... (vicepresidente), ...(relatore per parere), ..., ... (in sostituzione dell'on. ...),
... (in sostituzione dell'on. ..., a norma dell'articolo 153, paragrafo 2, del regolamento), ... e ... .
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BREVE GIUSTIFICAZIONE
Il 23 e 24 marzo 2000 si terrà il Consiglio europeo straordinario di Lisbona dal titolo
"L'occupazione, le riforme economiche e la coesione sociale - per un'Europa dell'innovazione
e della conoscenza". La questione fondamentale per il Consiglio in questo contesto è: "Come
sviluppare un'economia basata sull'innovazione e la conoscenza con maggiori e migliori posti
di lavoro e maggiore coesione sociale?"
La discussione preparatoria al Consiglio europeo è già iniziata e si sta incentrando su una serie
di documenti presentati in modo coordinato dalla Presidenza e dalla Commissione. La
comunicazione "eEurope - Una società dell'informazione per tutti" è uno di questi documenti,
con il quale la Commissione presenta l'iniziativa politica eEurope intesa a garantire che le
generazioni future traggano il massimo vantaggio dai cambiamenti connessi alla nuova
economia della società dell'informazione.
Nonostante gli innegabili successi, l'Europa sta accumulando ritardo in questa transizione
all'economia basata sull'innovazione e la conoscenza. Tale ritardo è chiaro per quanto riguarda
non solo la produzione e la diffusione di un gran numero di tecnologie dell'informazione, ma
anche l'adeguamento delle istituzioni sociali e delle relazioni al nuovo potenziale offerto da
tali tecnologie. Fintantoché non riuscirà ad adattarsi al nuovo paradigma, l'Europa registrerà
un deficit di crescita economica e rischierà un aumento della disoccupazione e dell'esclusione
sociale.
In varie occasioni il Parlamento ha auspicato che l'Europa trovi il suo modo di costruire
un'economia e una società basate sull'innovazione e la conoscenza. In Europa sono disponibili
una ricca eredità scientifica e culturale e un'immensa capacità di generare nuova conoscenza.
L'Europa non può lasciarsi sfuggire questa opportunità di creare un'identità europea specifica
e far sì che i cittadini si identifichino maggiormente con questo progetto. Per questo motivo,
sarebbe molto importante sviluppare un modello europeo di società dell'informazione tra le
cui preoccupazioni fondamentali vi fossero le tradizioni di diversità culturale, democrazia
politica ed economia sociale di mercato, ma non sappiamo se questo modello teorico di
società dell'informazione europea sarebbe fattibile nel contesto dell'attuale globalizzazione.
D'altra parte, questo ipotetico modello europeo di società dell'informazione consentirà ai paesi
meno favoriti dal mercato di trarre beneficio dagli aspetti positivi di questo cambiamento.
Sebbene si parli molto della natura globale della società dell'informazione, non bisogna
dimenticare che attualmente solo un'infima parte della popolazione mondiale si collega a
Internet e che solo una percentuale molto ridotta della popolazione mondiale dispone di reti
telefoniche che consentono di collegarsi per mezzo di modem. L'Europa ha una responsabilità
nei confronti non solo dei propri cittadini, ma anche del terzo mondo. Una società
dell'informazione che escluda più persone di quante ne includa non è degna di chiamarsi
"società": sarebbe pericoloso e inaccettabile.
L'iniziativa eEurope è ambiziosa e mette in evidenza, settore per settore, alcuni dei problemi
principali per il futuro dell'Europa. La rivoluzione tecnologica connessa alla società
dell'informazione e il diffondersi della comunicazione globale stanno profondamente
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trasformando i nostri stili di vita e il nostro ambiente di lavoro. Verrà a crearsi una serie di
forme di lavoro fino ad ora inesistenti e gli effetti benefici saranno riscontrabili in tutte le aree
della società, ma vi è un chiaro rischio di creare una società a due velocità. Dobbiamo riuscire
a realizzare una transizione soave tra i vecchi lavori e quelli nuovi, quelli specializzati e quelli
meno specializzati, affinché la società dell'informazione rechi vantaggio a tutti i settori della
società e a tutte le regioni d'Europa. Di conseguenza, sono essenziali lo sviluppo di
infrastrutture connesse alla tecnologia, la formazione continua e l'istruzione, un'integrazione
più rapida ed efficace delle tecnologie dell'informazione nel sistema educativo e il loro
trasferimento ai nuovi prodotti e ai nuovi processi.
Il vostro relatore ritiene altresì che l'ampio sviluppo di conoscenze scientifiche e tecniche sia
un fattore importante della politica occupazionale in Europa. Il consolidamento e
l'aggiornamento di conoscenze scientifiche e tecniche e la divulgazione delle conoscenze in
materia di informatica sono essenziali ai fini della creazione di occupazione specializzata
nonché della costruzione di un'economia competitiva e di una base sociale. Per raggiungere
questi obiettivi, occorre sottolineare quanto è importante che la cultura scientifica e
tecnologica tocchi tutta la popolazione e che la politica europea in materia di ricerca e
sviluppo sia forte e aperta. In un quadro così ampio, la politica intesa a istituire una società
basata sull'informazione e la conoscenza non può essere dissociata né dalla politica di ricerca
e sviluppo né dalla politica in materia di istruzione e formazione professionale e deve altresì
andare di pari passo con tutte le politiche destinate a sostenere l'innovazione.
La comunicazione della Commissione analizza in modo rigoroso e ambizioso le implicazioni
sociali di questa nuova economia. Ciò nondimeno, il vostro relatore gradirebbe formulare
alcuni commenti dettagliati sui vari aspetti di competenza della commissione per
l'occupazione e gli affari sociali. In materia di occupazione e coesione sociale:
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in ordine all'istruzione, occorre dire che un sostegno non deve essere fornito solo ai
giovani, ma anche alle persone più anziane. Se la Commissione e il Consiglio
intendono veramente promuovere la formazione continua, devono altresì porre
maggiore enfasi su tutti i gruppi di tutte le età, comprese le generazioni più anziane
che potrebbero essere danneggiate dalla nuova tecnologia nella "e-società", e
destinarvi maggiori risorse (cfr. capitolo 1);
in ordine all'importanza del capitale di rischio, occorre tener conto del fatto che la
disponibilità di capitale di rischio negli Stati Uniti è stata un fattore decisivo per la
crescita dell'occupazione nel settore delle tecnologie dell'informazione in questo paese.
Già da molto tempo la commissione per l'occupazione e gli affari sociali ritiene che
l'Unione europea debba agire in quest'area per creare maggiori posti di lavoro in
Europa (cfr. capitolo 6);
in ordine all'accesso per i gruppi-obiettivo specifici, la sfida rappresentata dalla
possibilità di utilizzare la società dell'informazione per rafforzare la coesione sociale e
sviluppare la capacità delle persone a partecipare pienamente a qualsiasi aspetto della
vita sociale ed economica deve essere altresì ampliata a tutte le situazioni della vita e a
tutti i gruppi sociali (giovani, donne, anziani, ecc.) dato che è una società basata sulla
conoscenza (cfr. capitolo 7);
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in ordine alla salute e alla sicurezza sul lavoro, occorre vigilare affinché i servizi siano
della stessa qualità per le persone che vivono in regioni periferiche dell'Unione, anche
se esse hanno ricorso ai servizi di assistenza medica on line (cfr. capitolo 8);
in ordine alle misure proposte in materia di formazione e di occupazione, occorre tener
conto della strategia europea e degli strumenti finanziari esistenti.
Il documento identifica numerose sfide per quanto riguarda la società dell'informazione e fissa
un obiettivo elevato per gli Stati membri. Ciò nondimeno, la comunicazione non dà risposta
agli interrogativi già sollevati dal Parlamento in altre occasioni, come nella relazione sul Libro
verde "Vivere e lavorare nella società dell'informazione: priorità alla dimensione umana"
(COM(96) 389):
Chi paga?
Chi è responsabile dell'insegnamento?
Chi impara e quando?
Quali responsabilità assumono il governo e l'industria?
E, infine, quale ruolo possono svolgere i sindacati e la società civile?
Questi interrogativi sono tutti molto importanti alla luce della crescente flessibilità dei
rapporti di lavoro che obbligano i lavoratori a ricevere una formazione permanente e
potrebbero indurre gli imprenditori a sostituire sistematicamente i lavoratori più anziani o
meno preparati con altri più giovani, che costerebbero meno o avrebbero meno esigenze.
Un problema particolare è altresì il numero crescente di lavoratori autonomi, per i quali è
difficile disporre sia del tempo che del denaro necessario per continuare ad apprendere. Un
altro problema è il fatto che non viene proposta alcuna iniziativa destinata a creare posti di
lavoro sostenibili e qualificati. Non viene esaminata in modo soddisfacente nemmeno la
necessità di disporre di norme europee che disciplinino le forme atipiche di lavoro, che
saranno molto importanti nella società dell'informazione.
CONCLUSIONI
La commissione per l'occupazione e gli affari sociali invita la commissione per l'industria, il
commercio estero, la ricerca e l'energia, competente per il merito, a includere nella proposta di
risoluzione che approverà i seguenti elementi:
Paragrafo 1
Si compiace della comunicazione della Commissione e chiede alla Commissione e al
Consiglio di elaborare un piano d'azione generale destinato a includere tutti gli aspetti della
società dell'informazione, compresa la creazione di posti di lavoro altamente qualificati e il
rafforzamento della coesione sociale, accompagnato da direttive, riferimenti e indicatori per le
azioni concrete a livello nazionale ed europeo. Tale piano d'azione deve servire di ispirazione
ai piani nazionali per l'occupazione, contribuire alla realizzazione degli stessi e prestare
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particolare attenzione alle piccole e medie imprese, all'economia sociale e ai settori che
potenzialmente possono creare maggiori posti di lavoro.
Paragrafo 2
Si compiace degli obiettivi fissati per accelerare rapidamente l'alfabetizzazione digitale
europea e l'alfabetizzazione per quanto riguarda Internet, promuovere lo spirito
imprenditoriale nel settore della società dell'informazione e ridurre i costi di accesso a
Internet, segnatamente per le fasce di popolazione meno favorite, quali i giovani disoccupati,
gli immigrati, le casalinghe e gli anziani, per mezzo dell'istruzione o della formazione
professionale. L'obiettivo di un'alfabetizzazione rapida e ampiamente diffusa potrebbe essere
più facilmente raggiunto se tutta la rete europea di biblioteche, centri culturali e altri centri
simili a carattere comunitario fosse oggetto di programmi nazionali e di un programma
d'iniziativa comunitaria nel cui quadro sarebbero effettuate missioni di alfabetizzazione
digitale delle persone che non rientrano nei circuiti dell'insegnamento ufficiale e del mercato
del lavoro o appartengono alle categorie in cui vi è la maggiore esclusione sociale.
Paragrafo 3
Invita la Commissione e gli Stati membri a includere tutte le distinte fasce di età nelle misure
di istruzione e di formazione proposte e a tener conto del fatto che i concetti della formazione
continua e della società dell'apprendimento non devono limitarsi a imparare per lavorare, cosa
di cui deve essere tenuto conto ogni qualvolta le tecnologie dell'informazione e della
conoscenza possono facilitare lo sviluppo personale e sociale e la partecipazione alla vita
culturale, sociale e politica di tutte le persone.
Paragrafo 4
Invita la Commissione e gli Stati membri ad adottare tutti i provvedimenti necessari per far
rispettare il principio delle pari opportunità e per impedire che la società dell'informazione
conduca a nuove forme di disparità di opportunità tra uomini e donne per quanto riguarda le
conoscenze relative all'utilizzo di Internet e delle risorse multimediali.
Paragrafo 5
Chiede alla Commissione di accordare la priorità alle necessità dei lavoratori al momento di
proporre un ammodernamento e un adeguamento del quadro contrattuale del mondo
lavorativo alla nuova economia e chiede altresì alle parti sociali e all'industria di tener conto,
quando sono consultati o negoziano in materia di lavoro atipico, dei requisiti della società
dell'informazione, senza sacrificare i diritti fondamentali dei lavoratori.
Paragrafo 6
Esprime un'esortazione affinché la riforma della legislazione sociale europea promuova la
creazione di nuovi modelli di sicurezza sociale che tengano conto delle nuove forme di lavoro
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nella società dell'informazione, che stabiliscano un equilibrio tra la flessibilità e la sicurezza,
ma non a scapito del diritto dei lavoratori a una sicurezza sociale e a pensioni degne. In questo
stesso senso, esorta la Commissione ad analizzare in modo approfondito le ripercussioni che
avrà sulla sicurezza sociale l'estensione del telelavoro che, inoltre, per definizione, non
conosce frontiere nazionali.
Paragrafo 7
Invita la Commissione e gli Stati membri a compiere passi significativi in vista della
standardizzazione della legislazione relativa all'accesso e alla disponibilità dei servizi on line
offerti ai disabili nell'Unione. Chiede altresì che sia aumentato l'utilizzo delle nuove
tecnologie nei servizi di prestazioni sociosanitarie destinate agli anziani, alle persone
dipendenti e ai malati cronici.
Paragrafo 8
Chiede alla Commissione e agli Stati membri di utilizzare la nuova tecnologia
dell'informazione per ammodernare i servizi pubblici e migliorare l'accesso dei cittadini e
delle imprese all'informazione e alla fornitura di migliori servizi e rammenta le opportunità
offerte dalle nuove tecnologie e da Internet per avvicinare i cittadini ai loro rappresentanti e
migliorare l'efficacia della funzione rappresentativa, motivo per cui chiede ai parlamenti
nazionali e al Parlamento europeo di mettere a disposizione dei deputati le tecnologie
necessarie per far sì che le loro attività siano trasparenti e accessibili agli elettori.
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