ASSOCIAZIONE GUIDE E
SCOUTS
CATTOLICI ITALIANI
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San Pietro in Lama, 27 gennaio 2013
GIORNATA DELLA MEMORIA
A tutti i Capi, le Capo, gli A. E.
A tutti i lupetti
A tutti gli esploratori e le guide
A tutti i rover e le scolte
e alle loro famiglie
“Vogliamo che gli uomini della prossima generazione si considerino fratelli.”
Baden Powell
“Ecco la difficoltà di questi tempi: gli ideali, i sogni, le splendide speranze non sono ancora sorti in noi che già sono colpiti e
completamente distrutti dalla crudele realtà.È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse
sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo.
Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione. Vedo il mondo mutarsi lentamente in un
deserto, odo sempre più forte il rombo l’avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini,
eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che
ritorneranno l’ordine, la pace e la serenità.”
Anna Frank – Diario
Carissimi,
iniziamo questa riflessione nella GIORNATA DELLA MEMORIA con le parole di Baden Powell e di
Anna Frank, entrambi hanno vissuto i conflitti che hanno devastato il secolo scorso. B.-P. da
“spettatore”, la giovane Anna Frank da vittima, ma entrambi hanno sempre conservato la
speranza e la fiducia nell’umanità e il sogno di un futuro di pace e di fratellanza. Sta a noi, che
in qualche modo abbiamo raccolto il testimone da B.-P., far sì che quel suo sogno possa un
giorno avverarsi.
Bisogna sempre mantenere viva la memoria sul passato. L'apertura dei cancelli di
Auschwitz rivelò definitivamente al mondo l'orrore di un progetto folle, premeditato e
pianificato che non deve essere dimenticato perché sia a tutti di monito.
Dobbiamo essere capaci di “fare memoria”, che significa non solo custodire, ma anche
rielaborare un ricordo, trasformarlo in principio e fondamento dell’agire, in motivazione etica:
memoria non è solo conservazione, ma è sempre anche costruzione.
“Ricordati di ricordare!” sta scritto nella Torah, “Fate memoria” è il comando lasciato da
Gesù ai suoi, l’esercizio della memoria non è dunque qualcosa di periferico bensì di essenziale
perché solo da una trasmissione di memoria si rintracciano le radici della propria storia
individuale e collettiva, solo conservando la memoria ci si colloca nella storia con
consapevolezza, solo nel rinnovamento della memoria si accresce la propria responsabilità.
Fare memoria costruisce la nostra identità di persone immerse in un contesto di
relazioni, definisce le categorie spazio-temporali della nostra storia personale e sociale,
fornisce le radici per poter spiccare il volo, per poter progettare il futuro, potremmo quasi dire
con le parole di B.-P. che fare memoria significa lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo
trovato .
Lori, Antonio, don Mimmo, Stefano, Sara, Federica, Rosi
Iscritta al Registro Nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale n.72 – Legge 383/2000
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