opuscolo informativo sull` autismo e la dieta priva di glutine e caseina

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OPUSCOLO INFORMATIVO SULL’ AUTISMO E LA DIETA PRIVA DI
GLUTINE E CASEINA
L'autismo è un'alterazione multifattoriale dello sviluppo, caratterizzata da incapacità del
paziente di interagire col mondo circostante e di comunicare adeguatamente, associata
a difficoltà di comportamento e di linguaggio. Ci sono certe cause o fattori genetici che
potrebbero determinare l’autismo, ma si è potuto verificare che le sue manifestazioni
sono fortemente influenzate da fattori ambientali che agiscono sul metabolismo del
soggetto. Tali fattori, connessi in gran parte col crescente inquinamento ambientale,
hanno provocato negli ultimi anni una crescita dei casi di autismo. Se quest’ultimo fosse
determinato esclusivamente da fattori genetici, la sua incidenza sarebbe rimasta
costante.
Ruolo dei fattori ambientali nell'insorgenza dell'autismo e dei disturbi
pervasivi dello sviluppo (PDD, Pervasive developmental disorder)
Come accennato sopra, esistono fattori che influenzano negativamente lo sviluppo del
bambino. Questi sono, fra gli altri, la crescente diffusione nell’ambiente di tossine e di
metalli pesanti, l'uso di additivi e di coloranti artificiali nell'industria alimentare, la
"rivoluzione antibiotica" e il diffondersi di allergie alimentari. Analizziamo queste
concause singolarmente qui di seguito.
Antibiotici
Già negli anni 1950 si registrava un aumento della somministrazione di antibiotici per
via orale, a discapito di quella per via intramuscolare (la via più sicura utilizzata in
precedenza). Tale incremento improvviso nell'uso degli antibiotici può spiegare
l'aumento dell'incidenza sulla popolazione dell'autismo e di altre alterazioni dello
sviluppo, come i disturbi da deficit di attenzione (ADD, Attention Deficit Disorder).
Per esempio vediamo che negli Stati Uniti, l’infezione dell’orecchio medio (otite media) è
una delle principali condizioni patologiche pediatriche curate con antibiotici.
Kontstantareas e Homatidis, dell’Università di Guelph (Ontario, Canada), hanno
osservato un'elevata correlazione fra la prevalenza delle infezioni auricolari e l'incidenza
dell’autismo.
La correlazione tra autismo e uso massiccio degli antibiotici può essere spiegata così:
l'eliminazione di tutti i normali batteri solitamente presenti nell’intestino provocata dalle
terapie antibiotiche dà luogo alla proliferazione dei lieviti e di batteri antibioticodipendenti, di solito scarsamente presenti. Tali microrganismi, una volta cresciuti di
numero, producono quantità anomale di molecole tossiche. Queste, attraverso
l’assorbimento intestinale, pervengono nel sangue, per mezzo del quale raggiungono
tutti i tessuti, compresi quelli cerebrali. Questa intossicazione influenza il metabolismo
del soggetto, le sue funzioni neurologiche e, non ultimo, il suo comportamento.
Metalli pesanti
I metalli pesanti ostacolano il normale sviluppo psicofisico, provocando danni
neurologici. Le indagini diagnostiche evidenziano spesso, nei campioni provenienti da
bambini e adulti di diversi paesi, concentrazioni elevate di mercurio, piombo, arsenico,
nichel e altri metalli pericolosi. Alcune fonti rilevanti di questi metalli sono il pesce
(proveniente da mari inquinati), i frutti di mare, l'acqua inquinata, i vulcani, alcuni tipi di
otturazioni dentali e, nelle aree industriali, il suolo.
Disturbi digestivi
Un altro problema molto diffuso nei soggetti autistici è rappresentato dall'incapacità di
digerire le proteine del latte e del grano, forse a causa di un deficit genetico degli
specifici enzimi digestivi. Numerose ricerche, effettuate da Dohan, Reichelt, Shattock,
Cade e altri, hanno dimostrato nei bambini autistici un’elevata presenza nelle urine di
peptidi derivati da alcune proteine del latte e del grano. Peptidi derivanti da proteine
non digerite, denominati gluteomorfina (glutine + morfina) e caseomorfina (caseina +
morfina), si legano ai recettori per gli oppiacei presenti nel cervello, simulando
praticamente gli effetti di molecole psicotrope, quali l'eroina e la morfina, con le
conseguenti gravi alterazioni comportamentali. Si è potuto verificare che una dieta
assolutamente priva di proteine del latte e del grano comporta la riduzione del quadro
sintomatologico dell'autismo e dei PDD (Disturbi pervasivi dello sviluppo).
Differenze tra la sensibilità al grano nell’autismo e la celiachia
Nella celiachia si osserva che il glutine ha un effetto tossico sulla membrana intestinale che, perdendo i
suoi tratti caratteristici, non esplica, o lo fa solo parzialmente, la sua funzione di assorbimento del cibo
causando malassorbimento.
Anche in individui affetti da autismo o schizofrenia possono esserci delle deficienze nutritive severe,
dovute a questo cattivo assorbimento dei nutrienti. Si è però osservato che le loro cellule intestinali
solitamente non risultano così danneggiate come quelle dei soggetti celiaci e, se si asporta una piccola
parte di tessuto intestinale tramite biopsia da un soggetto autistico, questo non presenta le stesse
caratteristiche di un campione prelevato da un soggetto celiaco.
I pazienti con autismo mostrano inoltre spesso livelli elevati di anticorpi sia contro il latte che contro il
grano. La principale difficoltà nell’autismo e nella schizofrenia sembra quindi risiedere non nel
malassorbimento (tipico della celiachia), ma nell’assorbimento da parte dell’organismo di particelle non
completamente digerite delle proteine di glutine e caseina che esplicano sul sistema nervoso un’azione
simile a quella degli stupefacenti oppiacei. All’origine di questa digestione difettosa può esserci una
deficienza degli enzimi che scompongono questi peptidi.
Diagnostica
È da rilevare che, fortunatamente, le alterazioni metaboliche provocate da fattori
ambientali sono curabili. Alcune terapie, descritte più avanti, permettono di conseguire
risultati eccellenti, riducendo i sintomi dell'autismo. Questo obiettivo richiede l’uso
tempestivo di strumenti diagnostici adeguati. Nelle righe seguenti sono riportate alcune
delle indagini diagnostiche più utili per individuare i problemi metabolici correlati con
l’autismo e i PDD.
Analisi combinata relativa agli acidi organici e alla sensibilità delle colture di lieviti (su
urine e feci).
Si tratta della valutazione più completa e più accurata dei microrganismi presenti
nell’intestino (lieviti e batteri). L’indagine evidenzia anche eventuali deficit di vitamine,
antiossidanti, aminoacidi e acidi grassi, frequenti nei bambini affetti da autismo e PDD.
L'esame colturale relativo ai lieviti permette di individuare i prodotti antimicotici più
appropriati (di sintesi chimico-farmaceutica o naturali).
Prova diagnostica relativa ai peptidi derivanti dal glutine e dalla caseina.
Questo esame rileva le concentrazioni urinarie dei peptidi derivanti dal glutine e dalla
caseina. Concentrazioni elevate sono indicative dell’incapacità di metabolizzare
efficacemente le proteine del latte e del grano e sono il presupposto per la prescrizione
eventuale di una dieta priva di glutine e di caseina.
Indagini ematiche per il rilievo di IgG correlate ad allergie alimentari.
I bambini affetti da autismo e da alterazioni di sviluppo, la cui alimentazione è spesso
selettivamente orientata, soffrono frequentemente di allergie correlate alle IgG. Tali
allergie possono indurre problemi di comportamento, stancabilità o iperattività, cefalea
e disturbi gastrointestinali. Le indagini diagnostiche in questione sono di grandissimo
valore per il rilievo di reazioni allergiche correlate alle IgG. Queste reazioni allergiche, a
differenza delle consuete allergie mediate dalle IgE, possono essere altrimenti molto più
difficili da identificare, poiché spesso manifestano effetti posticipati di alcuni giorni
rispetto al contatto con l’allergene.
Rilevazione dei metalli pesanti e dei deficit di minerali.
Questa indagine diagnostica è importante, da un lato, per valutare quantitativamente la
presenza di metalli tossici in grado di ostacolare lo sviluppo e il normale funzionamento
del cervello e, dall’altro lato, per stabilire le concentrazioni dei minerali essenziali
necessari alla crescita e al mantenimento di un buono stato di salute. Il campione ideale
per la valutazione iniziale è rappresentato dai capelli, che sono facili da prelevare e il cui
esame, oltre a essere economico, permette risultati accurati. Infatti gli elementi e i
composti tossici, evidenziati dalla questa prova diagnostica, vengono incorporati nelle
proteine dei capelli, dove si conservano per alcuni anni.
Ricerca della metallotioneina e delle alterazioni del rapporto fra rame e zinco nel
sangue.
Si tratta di una prova diagnostica importante che serve a titolare la proteina essenziale
nella regolazione delle concentrazioni dei metalli presenti nell'organismo. Le
concentrazioni dei metalli pesanti, del rame e dello zinco possono subire notevoli
variazioni in rapporto alle concentrazioni di metallotioneina. È molto importante valutare
la concentrazione dello zinco, in quanto esso favorisce, a sua volta, la produzione di
metallotioneina. Spesso, il rapporto fra rame e zinco è alterato nei bambini affetti da
autismo.
Terapie consigliate:
In base ai risultati delle indagini diagnostiche, oltre agli interventi
educativi/comportamentali, vi sono varie possibilità di adottare terapie nutrizionali,
naturali e sicure, che possono contribuire a ridurre i sintomi autistici, migliorando lo
stato di salute generale del bambino. Ogni intervento andrà assolutamente valutato e
seguito dal personale medico di fiducia.
Terapia antimicotica o antibatterica
In numerose ricerche l'uso del farmaco antimicotico nistatina ha mostrato risultati
positivi sui sintomi gastrointestinali e sui comportamenti autistici (con riduzione, per
esempio, dell’aggressività e dell’iperattività). Effetti positivi sono stati inoltre rilevati
sulla capacità di attenzione e sul linguaggio. Nel corso delle terapie antimicotiche o
antibatteriche, è raccomandata la somministrazione di probiotici, allo scopo di
controllare l'eccessiva crescita di lieviti e di batteri resistenti. Prodotti antifungini
naturali, efficaci e sicuri, sono tra gli altri anche l'aglio, l'acido caprilico, l’olio di noce di
cocco, l’uva ursina (Arctostaphylis uva ursi), il Pau d'Arco (Tabebuia impetiginosa).
Terapie vitaminiche
L’eventuale individuazione di carenze vitaminiche deve far considerare queste ultime
come possibili responsabili di squilibri metabolici, con conseguenti disagi e problemi
comportamentali. Le vitamine particolarmente importanti per un sano sviluppo, e che
invece risultano spesso carenti nei bambini con autismo, sono le vitamine C, B6 e B12.
Eliminazione dei metalli pesanti
Questa terapia deve essere attuata dopo aver trattato l’apparato digerente e dopo aver
preparato l’organismo mediante la somministrazione di vitamine e di minerali essenziali.
Tuttavia, quanto più precoce è la terapia, tanto più rapidi sono gli effetti positivi. I
prodotti chelanti di uso più frequente sono denominati DMSA (acido
dimercaptosuccinico) e DMPS (sodio 2,3 dimercapto-1 propansulfonato). Anche la loro
somministrazione endovenosa ha prodotto risultati favorevoli. Nel corso della terapia è
importante monitorare la funzione epatica e le concentrazioni dei minerali essenziali,
come lo zinco e il selenio. Altrettanto importante, durante tutto il corso della terapia di
chelazione, è il monitoraggio delle concentrazioni dei lieviti.
Dieta priva di glutine e di caseina
L'eliminazione del glutine e della caseina dalla dieta dei bambini con elevate
concentrazioni urinarie dei peptidi specifici può portare a miglioramenti rilevanti del
linguaggio, del comportamento, della capacità di concentrazione e della socializzazione.
Responsabile di tali miglioramenti è la riduzione dell’effetto delle molecole ad azione
oppioide sul sistema nervoso. Con l’inizio della dieta priva di glutine e latte vaccino si è
osservata nella quasi totalità dei casi la comparsa di reazioni comportamentali tipiche da
astinenza. Perché la dieta abbia effetto, qualche volta occorre un lungo periodo di
tempo, in quanto gli oppiodi rendono difficile al soggetto lo staccarsi dai cibi nei quali
sono contenuti, come avviene in tutti gli stati di dipendenza.
La dieta va intrapresa in modo coscienzioso, dopo attenta valutazione di tutti i fattori
che la contraddistinguono e del paziente stesso. Gli errori dietetici possono avere
conseguenze catastrofiche e mandare in fumo mesi di sacrifici. Per molte persone
autistiche che rispondono favorevolmente all’intervento dietetico, il glutine e la caseina
a volte non sono gli unici alimenti problematici. Certe persone reagiscono male anche al
mais, alla soia e alle uova, andranno quindi valutati tramite esami opportuni (test
allergologici), quali alimenti devono essere esclusi e quali invece sono permessi.
Il glutine è una proteina contenuta in alcuni cereali quali frumento, segale, orzo e dei
loro derivati (amidi ad esempio). Si tratta di un complesso proteico, la cui frazione
tossica viene denominata in maniera diversa, a seconda del cereale di appartenenza:
gliadina nel frumento, segalina nella segale, ordina nell’orzo. La caseina è invece la
fosfo-proteina del latte che ha struttura molecolare molto simile a quella del glutine e la
si trova nel latte vaccino, nel latte di capra e nei loro derivati. Possono esserci anche
reazioni trasversali fra alimenti della stessa famiglia o gruppo biologico. È necessario,
inoltre, abolire o ridurre anche l’assunzione alimentare di soia, che contiene peptidi
strutturalmente simili alla gluteomorfina e alla caseomorfina. I cibi naturalmente privi di
glutine sono molti e il loro impiego in cucina consente la realizzazione di tanti piatti
gustosi! Verdura, frutta, uova, pesce, carne, legumi, oli vegetali e taluni cereali (riso,
grano saraceno, tapioca e mais ad esempio) sono tutti senza glutine. Sono invece da
evitare tutti i cereali che contengono glutine e tutti gli alimenti che li contengono, anche
in forma occulta. Si dovranno eliminare il pane comune, la pasta, la pasticceria e tutti i
prodotti del commercio (salumi composti, minestre, sughi pronti, carne impanata ecc..)
confezionati con farine o amidi che contengono glutine. Per quanto riguarda il latte,
bisognerà evitare il latte stesso (sia intero, che magro) e tutti i suoi derivati (yogurt,
formaggio, burro), prestando anche in questo caso molta attenzione anche agli altri
prodotti che lo potrebbero contenere (salse, salumi, budini, margarine ecc.). Andranno
inoltre esclusi alimenti che contengono ad esempio latte in polvere, caseinati, proteine
del siero. La lettura delle etichette dei prodotti a volte non basta, perché tra gli
ingredienti si possono nascondere molte insidie. Per quanto riguarda il contenuto di
glutine è opportuno consultare i prontuari delle associazioni per la celiachia, pubblicati e
aggiornati periodicamente, dove sono elencati i prodotti garantiti privi di glutine, sia per
la loro composizione, sia per la procedura di preparazione che esclude possibili
contaminazioni. Per quanto riguarda invece il contenuto di latte, bisogna fare molta
attenzione, in quanto non esistono ancora prontuari simili a quelli per il glutine. Prima
dell’acquisto di ogni prodotto “a rischio”, una volta accertata l’assenza di glutine,
bisognerà eventualmente contattare l’azienda produttrice e verificare anche l’assenza
delle proteine del latte. In sostituzione di quest’ultimo, possono invece essere utilizzati
liberamente prodotti come il latte di riso.
Bisogna inoltre prestare attenzione alle preparazioni e manipolazioni casalinghe dei cibi,
per non incorrere in errori grossolani, quali cuocere la pasta senza glutine nella stessa
acqua utilizzata per quella comune, usare utensili e ripiani di lavoro non puliti. Sarà cura
del genitore istruire direttamente il personale specializzato e chiunque entri in contatto
con chi segue la dieta, onde evitare di vanificare la dieta attraverso trasgressioni
involontarie.
Oggi fortunatamente è disponibile una gamma di prodotti alimentari di eccellente
qualità, privi di glutine e di latte. I bambini sottoposti a dieta priva di glutine e latte
devono comunque assumere un grammo di calcio al giorno, per prevenire il deficit di
questo minerale. Con il medico curante va valutata anche l’eventuale integrazione di
altre vitamine e Sali minerali (vitamine C, B6 e B12, magnesio).
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