LA STERILIZZAZIONE, COME QUANDO E PERCHE' “La mia gatta è in calore, o il mio gatto ha raggiunto la maturità sessuale, devo farli sterilizzare o esistono sistemi alternativi per sopprimere il calore? E’ proprio necessario? Non è contro natura? Se devo sterilizzarli, quand’è il momento giusto per farlo?”. Queste sono tra le domande più frequenti poste ad un veterinario e per rispondere ad esse bisogna andare per ordine. Innanzitutto affrontiamo l’argomento del fatto che la sterilizzazione sia o meno contro natura e sul perché sia necessaria. La risposta sul fatto che possa essere contro natura è necessariamente affermativa: lo è esattamente come per l’uomo, quando fa uso di metodi anticoncezionali, di qualunque tipo possano essere. La necessità di sterilizzare è legata al fatto che è in atto un controllo dell’incremento demografico della popolazione felina nelle città e nelle campagne, molto forte negli ultimi decenni, dovuto alla abbondante disponibilità di cibo ed alla assenza di predatori. L’incremento viene tenuto sotto controllo anche dallo stato che, tramite i veterinari pubblici, sterilizza i gatti randagi e li ricolloca all’interno delle colonie d’origine. Questo discorso vale per i gatti randagi, ma per i gatti di proprietà? Dato che il gatto è un animale che tende a girovagare per riprodursi, se non dovesse essere tenuto recluso in casa (con tutte le sofferenze psicologiche che questo implica), la scelta di non sterilizzare potrebbe essere accettabile se il proprietario avesse la possibilità di avere un terreno talmente grande da creare una sorta di colonia privata, e con un recinto che possa impedire la fuga dei gatti, onde impedire la creazione di altre colonie al di fuori di essa. Se non ha questa possibilità, avrebbe il dovere etico e civico di fare sterilizzare il proprio gatto, anche se non c’è attualmente alcuna imposizione di legge in merito. Per quanto riguarda eventuali metodi alternativi alla sterilizzazione, il calore non può essere controllato farmacologicamente, se non con farmaci di tipo contraccettivo, che sono quasi tutti controindicati in quanto predispongono alla formazione di tumori mammari, anche dopo una eventuale sterilizzazione. Per questo motivo la sterilizzazione chirurgica è ritenuta universalmente il sistema migliore. Oltre alla notevole sofferenza psicologica, la gatta non sterilizzata può essere predisposta a tumori mammari, pseudo ninfomania, dovuta a cicli estrali ravvicinati e ninfomania, dovuta a cisti follicolari ovariche persistenti. Per l’età in cui effettuare la sterilizzazione ci sono due scuole di pensiero. Quella americana raccomanda la sterilizzazione precoce,prima del primo calore, addirittura a partire dal quarto mese di età o anche prima, quella europea dopo il primo calore. A favore della scuola americana depone il fatto che un intervento chirurgico precoce determina meno sanguinamento, in genere è meno invasivo, e può anche non venire asportato l’utero (come è spesso necessario fare dopo che sono intervenuti diversi calori, per le modificazioni d’organo). Inoltre è una pratica opportuna se la gatta non può essere tenuta sotto controllo, con il rischio che possa accoppiarsi al primo calore e avere una gravidanza indesiderata. A favore della scuola europea depone il fatto che gli ormoni sessuali sono necessari per un corretto sviluppo scheletrico, muscolare e anche comportamentale (una sterilizzazione precoce può determinare la conservazione di un comportamento di tipo infantile). Non ci sono attualmente abbastanza lavori scientifici che facciano propendere in maniera decisa per l’una o per l’altra scuola. L’autore ritiene più valido il metodo della scuola europea (suggerito anche in ambito universitario), o quantomeno di sterilizzare in prossimità del primo calore, perché rispetta maggiormente il naturale sviluppo del gatto, a meno che non siano soggetti che non possono essere tenuti sotto controllo e possono essere a rischio di gravidanza indesiderata.