ALUNNI IPERATTIVI - Sono riportate le seguenti schede: a) scheda analitica per l’ annotazione dei comportamenti iperattivo, b) scheda riassuntiva, c) scheda semplificata (non analitica), d) scheda per l’annotazione degli aspetti e comportamenti positivi dell’alunno con ADHD SCHEDA PER L’ ANNOTAZIONE DEI COMPORTAMENTI IPERATTIVI La presente scheda è predisposta per alunni per i quali sia stato diagnosticato un Disturbo di Attenzione con Iperattività (ADHD). In essa vanno registrati quegli episodi e momenti che portano a richiami significativi o a interruzioni delle attività o a problemi tra l’alunno e i compagni, ecc. (e non qualunque comportamento vivace o di disturbo privo di conseguenze significative nell’andamento delle attività). Colonna A.: Colonna B. : Colonna C.: Colonna D.: Colonna E.: Colonna F.: Data e momento Descrizione essenziale Classificazione e scopo del comportamento Situazione antecedente Situazione successiva Azione del docente Colonna A.: Data e momento – La frequenza è un indice importante per confrontare l’impressione soggettiva dei docenti con la consistenza obiettiva del problema. La registrazione del momento può rilevare una maggiore concentrazione degli episodi in certi orari o luoghi o ore di lezione, ecc. e suggerire azioni conseguenti di modifica organizzativa, ecc. Colonna B. : Descrizione essenziale – Si elencano di seguito comportamenti tipici, da annotare quando sui verificano situazioni di disturbo significative. Di particolare interesse i comportamenti che danno inizio agli episodi. ATTEGGIAMENTI VERSO I COMPAGNI prendere oggetti attirare l'attenzione gettare per terra libri o quaderni danneggiare materiale e oggetti altrui ricorrere al contatto fisico con intento di disturbo (solletico, spinte, sbattere in testa il flauto al compagno, ecc.) COMPORTAMENTI VERBALI INADEGUATI parlare durante la lezione ● intervenire a sproposito non modulare la voce ● canticchiare ricorrere al turpiloquio nei momenti di stress emotivo o per attirare l’attenzione colpire con oggetti AZIONI DI DISTURBO battere la penna sul banco tamburellare con le mani sul banco dondolare sulla sedia procurare rumore giocando con il materiale sul banco muovere il banco alzarsi dal posto gettare da lontano la carta nel cestino usare il cellulare ● usare l’i-pod COMPORTAMENTI AGGRESSIVI spintoni pugni, schiaffi, morsi, tirare i capelli, ecc. Colonna C.: Classificazione e scopo del comportamento CLASSIFICAZIONE E SCOPO azione di disturbo non intenzionale azione di disturbo intenzionale (provocatoria) rivolta a un singolo rivolta all’attività del docente (docente/classe) azione con contatto fisico azione su oggetti (con/senza danneggiamento) azione aggressiva IDENTIFICAZIONE DELLO SCOPO DEL COMPORTAMENTO stimolazione sensoriale richiesta di attenzione accesso ad oggetti evitamento di un compito autoaffermazione ecc. Colonna D.: Situazione antecedente (all’interno della quale si è manifestato il comportamento; elementi favorenti presenti o fatti scatenanti avvenuti) possibile identificazione di elementi stimolo comportamenti o situazione dell’insegnante comportamenti o situazione di alunni fattori ambientali ecc. Colonna E.: Situazione successiva SITUAZIONE SUCCESSIVA (aspetti di rinforzo del comportamento negativo - aspetti di disincentivo dell’azione negativa) si è creata per lui una situazione di vantaggio di fatto (non intenzionalmente perseguita) si è creata per lui una situazione di vantaggio intenzionalmente perseguita situazione/comportamenti dell’insegnante situazione/comportamenti dell’alunno situazione/comportamenti degli altri alunni altri aspetti Colonna F.: Azione del docente AZIONE DEL DOCENTE IN OCCASIONE AI SINGOLI EPISODI Azione del docente per il rientro dell’episodio intervento colloquiale persuasivo interrotto il b./r. con l’assegnazione sul momento di un compito diversivo fatto uscire il b./r. per interrompere l’episodio ignorato l’episodio e attesa la remissione spontanea (azione persuasiva rivolta ai compagni per evitare la loro reazione) coinvolgimento della dirigente coinvolgimento della famiglia Risultato successo / successo parziale / insuccesso: valore di rinforzo del comportamento negativo evitato il rinforzo del comportamento negativo A. Data e momento B. Descrizione essenziale SCHEDA DI OSSERVAZIONE DELL’ALUNNO CON ADHD C. D. E. Classificazione Situazione antecedente Situazione successiva e scopo del comportamento Tipologia: - azione di disturbo non intenzionale - azione di disturbo intenzionale - rivolta a un singolo/al docente - azione con contatto fisico - azione su oggetti (ev.dannegg.) - azione aggressiva Scopo: - reazione a stimolazione sensoriale - reazione a regole, ecc. - richiesta di attenzione - scopo specifico: prendere, spostarsi, ecc. - evitamento di un compito - autoaffermazione - elementi stimolo - comportamenti o situazione dell’insegnante - comportamenti o situazione di alunni - fattori ambientali (stimoli nell’ambiente) - situazione di vantaggio per il b.r. non intenzionalmente perseguita - situazione di vantaggio intenzionalmente perseguita - situazione dell’insegnante - situazione dell’alunno - situazione degli altri alunni - altri aspetti F. Azione del docente (e relativo risultato) - intervento colloquiale persuasivo - interrotto il b./r. con l’assegnazione di un compito diversivo - fatto uscire il b./r. per un po’ - ignorato l’episodio e attesa la remissione spontanea (azione persuasiva rivolta ai compagni per evitare la loro reazione) - coinvolgimento della dirigente - coinvolgimento della famiglia Risultato - successo / successo parz. /insuccesso - valore di rinforzo del comp. negativo - evitato il rinforzo del comp. negativo COMPORTAMENTI IPERATTIVI - PROSPETTO RIASSUNTIVO Alunno: …………………………………… Comportamenti ricorrenti Numero: Frequenza: Numero: Frequenza: Numero: Frequenza: Numero: Frequenza: Numero: Frequenza: Periodo considerato: dal…………… al…………… Antecedenti: situazioni di tempo-luogo-persone maggiormente ricorrenti Conseguenze: situazioni successive maggiormente ricorrenti Azione del docente e risultati SCHEDA DI OSSERVAZIONE DELL’ALUNNO CON ADHD (semplificata) Data Episodio Situazione antecedente Situazione successiva SCHEDA DI ANNOTAZIONE DEL RINFORZO POSITIVO (annotare anche quanto riferito dai genitori in apposito colloquio) Data e momento Comportamento positivo Modalità del rinforzo CONSIGLI PER I DOCENTI Strutturare le attività in anticipo Definire chiaramente le regole di comportamento Strutturare l’ambiente di apprendimento Variare le attività e le modalità di presentazione Preservare un ritmo vivace della lezione Scomporre il compito Incoraggiare e gratificare sempre anche piccoli progressi Utilizzare il peer – tutoring AMBIENTE DI APPRENDIMENTO Qualsiasi intervento educativo deve partire con la predisposizione dell’ ambiente di apprendimento ... Il luogo in cui coloro che apprendono possono lavorare aiutandosi reciprocamente in una varietà di strumenti e risorse informative in attività di apprendimento guidato o problem solving. STRUTTURAZIONE DELL’INTERVENTO Un ambiente d'apprendimento è determinato da: uno spazio fisico, un insieme di attori che vi agiscono, dei comportamenti concordati, una serie di regole o vincoli, attività o compiti assegnati o concordati, tempi di operatività, un insieme di strumenti oggetto di osservazione, manipolazione, lettura, argomentazione, un insieme di relazioni fra gli attori, un clima determinato dalle relazioni instaurate e dallo svolgimento di attività e compiti, un insieme di aspettative, un modo di vedere se stessi, lo sforzo mentale impegnato nei processi di apprendimento. DISPOSIZIONE DEL BANCO Vicinanza alla cattedra per favorire il contatto oculare Estrema raggiungibilità del banco da parte dell’adulto Tipologia dei compagni a lui vicini Posizionamento lontano dalla finestra DEFINIZIONE DELLA ROUTINE Programmare sempre le attività nei tempi e nelle modalità. Stabilire una scaletta di attività che preveda momenti di decompressione. Esplicitare SEMPRE la durata dell’attività. Esplicitare la routine della classe. ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO La scarsa capacità di portare a termine il compito è dovuta a: difficoltà di attenzione prolungata, difficoltà di concentrazione sulle consegne sia scritte sia orali, tendenza al lavoro compulsivo e privo di pianificazione, scarse procedure di controllo. Come procedere: Segmentazione delle attività. Progressione molto graduale verso un maggiore sforzo attentivo. Utilizzo di schemi e mappe concettuali per l’esecuzione di tutte le attività. Esplicitazione verbale e iconica delle procedure. utilizzo di segni convenzionali per comunicare che ci si è persi. Verifica tempestiva dell’utilizzo delle procedure. Lezione partecipata. LE REGOLE Decidere POCHI ma IMPRESCINDIBILI NO (max 10). Condividere la regola. Porre la regola come una proposizione e non come un divieto. Determinare con precisione i comportamenti coinvolti nella regola. Rendere la regola sempre visibile o esplicita. Evitare una modalità aggressiva nel richiamo Evitare il più possibile l’allontanamento dalla classe. La presenza di alunni con ADHD sicuramente costituisce un banco di prova per gli assetti organizzativi di un istituto ma porta necessariamente stimoli al rinnovamento in direzione della progettazione e realizzazione di strategie diversificate. Il ruolo del Dirigente Scolastico , che è il garante di un’offerta formativa inclusiva nella misura in cui riesce a fornire risposte precise ad esigenze educative individuali . Il lavoro del GLH d’istituto. La sinergia del consiglio di classe/interclasse coinvolto attraverso la fase di programmazione e valutazione in itinere e finale del progetto di vita nell’ambito del GLH operativo. La presenza di alunni con ADHD sicuramente costituisce un banco di prova per gli assetti organizzativi di un istituto ma porta necessariamente stimoli al rinnovamento in direzione della progettazione e realizzazione di strategie diversificate.