Diagnosi generica di Anemia Uomo Hb < 12,5 g/dl Anemia Lieve = Hb <10 g/dl Anemia Moderata = Hb 8-10 g/dl Anemia Severa Hb <8 g/dl = Donna < 11,5 g/dl Parametri emocromocitometrici correlati alla diagnosi di anemia MCV (mean corpuscolar volume) (μ3 o fl) = Hct x 10 : n.di globuli rossi (v.n 80-100 fl) MCH (mean corpuscolar hemoglobin) (pg) = Hb : n. di globuli rossi (v.n. 25-30 pg) MCHC (mean corpuscolar hemoglobin concentration) (g/dl) = Hb x 100 : Hct (v.n. 30-35 g/dl) Patogenesi dell’anemia a) ridotta formazione di eritroblasti b) ridotta formazione di eritrociti c) ridotta formazione di emoglobina d) ridotta sopravvivenza degli eritrociti Classificazione cinetica ed inquadramento eziopatogenetico 1° Gruppo Mancata o ridotta eritroblastogenesi - Aplasia eritroblastica selettiva -Aplasie midollari -Sostituzione neoplastica del midollo osseo 2° Gruppo Eritropoiesi inefficace con ridotta eritrocitogenesi -Carenza di Vit.B12 e folati -Anemie refrattarie con sideroblastosi senza alterazione della granulopiastribopoiesi -Intossic. da Pb -βtalassemia meccanica 3° Gruppo Ridotta sintesi emoglobinica 4° Gruppo Marcata riduzione della vita degli eritrociti -βtalassemia - Alterazioni eterozigote struttirali -Carenza marziale dell’eritrocito -Carenza vit.B6 -Alterazioni - Infezioni croniche metaboliche -Carenza proteica dell’eritrocito grave -Emolisi immune -Emolisi meccanica Diagnosi Differenziale delle anemie sulla base dei dati di laboratorio 1. Anemia normocitica e normocromica con marcata riduzione del n. assoluto dei globuli rossi, dell’Hb, dell’Hct e dei reticolociti = Anemia da ridotta eritroblastogenesi (anemia aplastica) 2. Anemia macrocitica e ipercromica\normocromica con riduzione del n. dei globuli rossi, dell’Hb, dell’Hct e reticolocitopenia = Anemia da aumentata fragilità eritroblastica (anemia da carenza di vit. B12 e folati) 3. Anemia microcitica ed ipocromica con normale n. dei globuli rossi e dell’Hct, riduzione dell’Hb e reticolocitopenia = Anemia sideropenica e βtalassemia 4. Anemia normocromica e normocitica o lievemente macrocitica con riduzione del n. dei globuli rossi, dell’Hb, dell’Hct e/o aumento dei reticolociti = Anemia post-emorragica oppure anemia emolitica Anemie Aplastiche Patogenesi = ridotta o assente formazione di eritroblasti (eritroblastogenesi ridotta o assente). L’anemia ha carattere normocitico e normocromico. I reticolociti sono pochi o assenti. Con il termine di Anemia Aplastica ci riferiamo ad un quadro di insufficienza midollare che interessa squisitamente e selettivamente l’eritrone. Le Anemie Aplastiche si classificano in: 1) anemie aplastiche costituzionali familiari (infantili) 2) anemie aplastiche acquisite Le anemie aplastiche costituzionali comprendono due sindromi l’anemia di Joseph-Blackfan-Diamond e l’anemia di Fanconi. L’anemia di Joseph-Blackfan-Diamond, ad eziologia sconosciuta, è caratterizzata da anemia severa (leucociti e piastrine normali). Terapia: trattamento trasfusionale periodico, terapia immunosoppressiva (prednisone, ciclofosfamide, ciclosporina), trapianto di midollo allo genico. L’anemia di Fanconi è caratterizzata da anemia, neutropenia e piastrinopenia, alterazioni scheletriche, ipoevolutismo somato-psichico ed insufficienza surreno-gonadale. Terapia: trapianto di midollo allogenico. Le anemie aplastiche acquisite, in dipendenza del meccanismo patogenetico saranno caratterizzate da una isolata anemia come elemento clinico-ematologico dominante, oppure sono parte integrante con un'altra malattia in cui possono essere cointeressate la granulopoiesi, la piastrinopiesi e altri organi e tessuti (aplasia midollare globale e processi leucemici). Classificazione patogenetica dell’anemia aplastica acquisita 1. Distruzione delle cellule staminali o alterazione del microambiente (anemia+neutropenia+piastrinopenia = aplasia midollare). 2. Distruzione delle cellule staminali commissionate in senso eritroide (farmaci come cloranfenicolo, anti-istaminici, alchilanti; radiazioni ionizzanti; infezioni; sostanze chimiche come benzolo, fertilizzanti, insetticidi). Tali fattori causali possono determinare l’insorgenza di aplasia midollare globale, ma possono anche determinare un’anemia aplastica selettiva senza che vengano coinvolte la granulopoiesi e la piastrinopoiesi. L’infezione virale più frequentemente associata ad anemia aplastica è quella causata dal parvovirus umano B19 (agente etiologico della V malattia in età infantile e di una sindrome poliartralgica nell’adulto) che ha uno specifico tropismo per le cellule eritroidi, arrestandone la replicazione in fase S. Terapia: negli individui immunodepressi può essere efficace l’infusione di Ig polispecifiche ad alte dosi. 3. Orientamento unilaterale della cellula staminale (leucemie acute, sindrome del 5q-, LMC). 4. Invasione midollare in corso di affezioni linfoproliferative (mieloma multiplo per espansione plasmacellulare intramidollare) con possibile interessamento della granulopoiesi e della piastrinopoiesi. 5. Insufficiente produzione di Eritropoietina (insufficienza renale acuta o cronica). 5. Autoaggressione anticorpale o cellulare anti-eritroblastica caratterizzata da assenza di eritroblasti nel midollo (eritroblastopenia selettivva o “pure red cell aplasia” [PRCA]). I fattori causali sono: a) autoanticorpi IgG diretti contro gli eritroblasti e/o le CFU-E e BFU-E; b) inibizione cellulare della eritropoiesi per la presenza di linfociti CD8+ (Ia+) con attività inibitoria nei confronti delle CFU-E autologhe attraverso il rilascio di citochione mielosoppressive (IFNgamma, TNF-alfa). La PRCA insorge in età adulta o anziana ed, in alcuni casi, si associa alla LLC. c) autoaggressione anticorpale anti-eritropoietina (rara variante della PRCA). Clinica L’anemia aplastica può insorgere ad ogni età e la sintomatologia dipende dalla rapidità con cui si è instaurata (anemia acuta o cronica, con forme di passaggio da un quadro severo ad uno lieve) e dalla sua entità. Sulla base della causa patogenetica, l’anemia sarà isolata o si assocerà al quadro clinico della malattia di cui fa parte. Parametri di laboratorio Riduzione del livello di emoglobina, del n. dei globuli rossi e dell’Hct (anemia mormocromica e normocitica). I reticolociti sono ridotti sia in percentuale (< 0.05%; < 25.000/mmc) sia in numero assoluto, fino ad essere assenti. Aumento della sideremia e della ferritinemia con riduzione della transferrinemia insatura. Diagnosi Mielobiopsia e biopsia osteomidollare .Midollo normocellulato con riduzione o scomparsa degli eritroblasti. Terapia Patogenetica e sostitutiva. La terapia immunosoppressiva con cortocosteroidi, ciclosporina (5-10 mg/kg/die), ciclofosfamide, Ig ad alte dosi o globulina antitimocitaria è utilizzata con successo terapeutico in percentuali variabili tra il 50-80% dei casi. Anche la PRCA prevede l’uso dei corticosteroidi ad alte dosi (1 mg/kg) e nei casi resistenti o in quelli responsivi ma recidivanti, l’associazione cortisone+ciclofosfamide o azatioprina si è dimostrata efficace. L’incremento dei reticolociti si osserva dopo 1-3 settimane di terapia. Un’altra opzione terapeutica è il trapianto allogenico con un condizionamento ciclofosfamide e globulina antitimocitica piuttosto che ciclofosfamide ed irradiazione, poiché quest’ultima è causa di tumori secondari. La terapia sostitutiva è trasfusionale (globuli rossi concentrati, meglio se privi di leucociti e piastrine). Anemia da malattia cronica La anemia secondaria a malattie croniche come i processi infettivi, autoimmuni o tumorali è di frequente riscontro nella pratica clinica. La sua patogenesi è secondaria al rilascio di citochine pro-infiammatorie cone TNF-alfa, IL-6 e IFN-gamma ad azione inibente la eritropoiesi per attivazione di geni proapoptotici come la proteina apoptotica Fas (CD95/APO), membro della famiglia TNF-alfa. Anemia sideropenica e ricambio del ferro Il fattore patogenetico fondamentale dell’anemia sideropenica è la riduzione della sintesi di emoglobina. Pertanto la eritroblastogenesi, la produzione dei globuli rossi e la sopravvivenza eritrocitaria non sono alterate. L’anemia sideropenica è ipocromica e microcitica. Ferro dei depositi: ferritina (v.n. 20-200 μg/l) ed emosiderina. Il ferro ferritinico è trivalente e diviene biodisponibile dopo riduzione a ferro bivalente. Ferro circolante: Sideremia (v.n. Uomo 70-200 μg/l; donna 60-170 μg/l) e transferrina (TIBC v.n. 250-430 μg/ml). Il ferro circola sotto forma di emoglobina nei globuli rossi maturi, dopo 120 giorni, quando gli eritrociti vengono fagocitati dal SRE, il ferro viene liberato dalla molecola emoglobinica. A questo punto, esso è in parte immagazzinato nel SRE come ferritina o emosiderina, ma per la maggior parte viene liberato nel plasma e di nuovo legato alla transferrina. Una piccola quota viene utilizzato dal fegato e da altri tessuti, per la sintesi di enzimi eminici (citocromi) e proteine (mioglobina). Fattori etiologici: nelle donne le cause più frequenti sono le menometrorragie (mestrazioni abbondanti e prolungate) e la gravidanza; negli uomini la causa più frequente è la patologia gastroduodenale (ulcera duodenale, melena, ematemesi, varici esofagee, cancro gastrico, ernia iatale, emorroidi, cancro del colon ecc.). Anche le attività sportive intense (perdita di ferro con il sudore, microperdite di emoglobina e/o eritrociti con urine e feci) possono essere fattori causali di anemia sideropenica. Clinica: astenia, pallore, difficoltà di concentrazione, disturbi neuropsichici (il ferro entra nella sintesi della tiroxina-idrossilasi, della triptofano-idrossilasi e delle monoamono-ossidasi). A carico dei tessuti epiteliali si osserva lingua liscia ed arrossata. Stomatite angolare (ulcerazioni o fissurazioni agli angoli della bocca). Disfagia. L’associazione disfagia, stomatite angolare, anormalità della lingua ed anemia ipocromica prende il nome di S. di Plummer-Vinson. “Gastrite” (inteso in senso anatomo-patologico) atrofica con riduzione della secrezione cloridro-peptica. La siderocarenza è causa di deficit funzionale dei linfociti T e dei granulociti neutrofili. Anemia Perniciosa La vit. B12 è ubiquitaria ed i suoi depositi si trovano nel fegato, nel rene, nel pancreas, nel cuore e nella milza. Le forme attive della vit. B12 sono i coenzimi adenosilcobalamina e metilcobalamina. La prima catalizza la reazione L-metilmalonilcoenzimaA a succinilcoenzima-A, la seconda è il coenzima della metionina sintetasi che catalizza la reazione 5-metiltetraidrofolato a tetraidrofolato. Le conseguenze del deficit di vit. B12 realizzano un deficit di sintesi del DNA e della metionina, essendo il tetraidrofolato essenziale per la sintesi della timidina. Patogenesi: gastrite cronica atrofica autoimmune o tipo A [che coinvolge il fondo (cellule parietali gastriche secernenti acido cloridrico e fattore intrinseco-F.I.) ed il corpo (cellule zimogeniche secernenti pepsinogeno) dello stomaco, risparmiando l’antro cellule (producenti gastrina)] caratterizzata da autoanticorpi diretti alla subunità beta dell’enzima H+/K+ATPase della cellula parietale gastrica ed anti-F.I., acloridria, bassi livelli sierici di pepsinogeno ed alta concentrazione sierica di gastrina derivante da iperplasia delle cellule producenti gastrina o gastrite cronica antrale non autoimmune o tipo B associata ad infezione da Helicobacter pylori caratterizzata da basse concentrazioni di gastrina per la distruzione delle cellule producenti gastrina. Quadro clinico: anemia ed alterazioni neurologiche. L’anemia perniciosa è una malattia a carattere ereditario ed autoaggressivo, poiché il movimento autoimmune è rivolto contro le cellule parietali della mucosa gastrica e contro il F.I. con conseguente atrofia gastrica e mancata produzione di F.I. Gli anticorpi agiscono impedendo il legame fra vit. B12 e F.I. oppure l’assorbimento del complesso B12-F.I. a livello della mucosa ileale. L’anemia perniciosa insorge prevalentemente dopo i 50 anni e colpisce indifferentemente i due sessi. Il paziente presenta un colorito bianco-giallastro (cera vecchia). Può lamentare bruciore e parestesie linguali associate ad ipo-atrofia delle papille (glossite di Hunter). Può, inoltre, presentare andatura pareticospastica come conseguenza delle lesioni neurologiche dei cordoni laterali e posteriori del midollo spinale. Parametri di laboratorio: Anemia macrocitica e normocromica con riduzione del numero assoluto dei reticolociti. Il livello emoglobinico può essere fortemente ridotto (3 g/dl). Il numero dei leucociti e delle piastrine è normale o ridotto. Esame dello striscio di sangue periferico: si osservano i macroovalociti e l’ipersegmentazione dei nuclei dei granulociti neutrofili. Aspirato midollare: prevalenza di eritroblasti basofili e policromatofili con caratteristiche megaloblastiche (espressione di eritropoiesi inefficace). La serie granulocitopoietica si presenta con predominanza di metamielociti di dimensioni gigantesche. Iperbilirubinemia indiretta, aumento della LDH (espressione di eritroblastolisi intramidollare). La somministrazione di vit. B12 marcata con 57Co evidenzierà un assorbimento intestinale della viatamina inferiore al 20% (test di Shilling). Diagnosi: achilia gastrica istamino-resistente, documentazione bioetica dell’atrofia gastrica, anticorpi anti-F.I. nel siero e nel succo gastrico. Nei pazienti con anemia perniciosa vi è un elevata incidenza di carcinoma gastrico. Terapia : somministrazione di vit. B12 per via parenterale. La dose consigliata è di 1000 mcg settimanalmente per 4-6 settimane e successivamente ogni 30-90 giorni, come terapia di mantenimento. Se il paziente presenta lesioni neurologiche si somministrano 1000 mcg una volta la settimana per almeno 6 mesi. Anemia megaloblastica da deficit di acido folico I folati sono presenti nella verdura fresca e nelle carni (fegato e rene) e nelle uova. Queste vitamine sono tremolabili ed idrosolubili. Il fabbisogno aumenta nell’infanzia e nel 3° trimestre di gravidanza. La sede di assorbimento è il duodeno ed il primo tratto del digiuno. L’acido folico è assorbito come tale, mentre i folati subiscono la conversione intraluminale enzimatica in acido folico. L’acido folico assorbito è trasformato nella mucosa intestinale ed a livello epatico in N5metil-tetraidrofolato. L’acido folico è veicolato dall’albumina e da una α2-macroglobulina (c.n. 6-21 μg/l). La forma attiva dell’acido folico è il metil-tetraidrofolato che è convertito a tetraidrofolato ad opera della vit. B12. Il tetraidrofolato catalizza la reazione di conversione dell’uridina in timida, indispensabile per la sintesi del DNA; inoltre è responsabile della degradazione di un catabolita della istidina, l’acido formiminoglutammico (FIGLU) a glutammato. L’aumentata escrezione di FIGLU basale e dopo carico di istidina viene sfruttata per porre diagnosi di deficit di acido folico. Clinica : sintomi e segni di anemia cronica. Rare le alterazioni neuropsichiche. Presenti le alterazioni neurologiche. Laboratorio: Anemia macrocitica e normocromica con reticolocitopenia. Ai fini diagnostici è utile il dosaggio dei folati nel siero (< 3μg/l) e negli eritrociti (< 150 μg/l). Terapia: 200 μg/die di acido folico oppure 1-2 mg/die per os per 2-3 settimane.