Assoluti - Pierluigi Galliari

annuncio pubblicitario
ASSOLUTI
Assoluto 1
Mattino cupo. Bisogno di assoluto. Di angeli che nobilitino e rendano significative ed eterne le azioni del
giorno. Di suoni che, giunti da lontananze ignote, sconvolgano le nozioni del tempo e diano ragione al folle,
al suo modo di interpretare o negare le vicende della storia, di pensare al tutto e al nulla, di superare le
contraddizioni tra bene e male, tra pensiero e atto conseguente al pensiero e all’intenzione( “L’ assoluto è
nascosto in una scatola di vetro” dice l’uomo” ma non sappiamo guardare dentro quella scatola. Ci
accontentiamo del suono che imita il suono, della notte che mostra colori stanchi, destinati a dissolversi
all’arrivo della prima luce, della moneta che finge il limpido tintinnio dell’oro ma si corrompe al primo
apparire della pioggia”).(“L’assoluto nascosto in una scatola” ripete a sua volta l’altro uomo, un professore
di filosofia che ha ascoltato il primo delirare per strada” un concetto interessante. Lo spiegherò stamattina
ai miei alunni. Ammesso che sia possibile facile spiegarlo”).(“Assoluto e relativo si confondono” dice il
terzo uomo ,nascosto nell’androne del palazzo” io stesso sono il tutto, sono l’assoluto, una totalità
è dentro di me e dei miei pensieri”.) La pioggia ha smesso di scendere. La vita torna alla normalità.
Veramente? Pensieri folli e pensieri normali si confondono. Diluiti dalla pioggia. Accesi dal sole. Come
sta per accadere. Come sempre accade. Come accadrà anche oggi. Nelle ore che seguono le ore. Nei
giorni che seguiranno questi giorni. Ricco di pensieri e di eventi strani. Come ogni giorno.
Assoluto 2
“Mi sentivo diverso, ma questo non mi di sturbava, anzi mi affascinava” dice” anche se fingevo di
offendermi e di reagire alle provocazioni degli altri: diversi siete voi, gridavo” diverso è il mondo
nel quale credete di vivere e che in realtà non esiste. E’ solo frutto delle vostre paure o, al
contrario, delle vostre ambizioni. Riversate fuori di voi ciò che invece fa parte di ciò che siete ,
attribuite al mondo esterno significati, contenuti che non gli appartengono e appartengono
solamente che li vivete e che perciò stesso li ritenete universali. Non è così .Io sono normale di
fronte a voi, perché non metto in discussione la realtà e non cerco di manipolarla come voi fate.
Accetto ciò che è e perciò sono normale. In realtà non era così. Mi commuovevo in modo esagerato
mentre ascoltavo il suono di un violino o mi immergevo in modo profondo in una lettura. Il mondo era
lontano, sostituito da me. Vivevo istanti magici, intensi, irripetibili: e questi istanti avevano il sapore
dell’assoluto.
Assoluto 3
C’è il ricordo dell’ estate a Tronchera, il ricordo dello scoppio della guerra e la sensazione di essere
lontano da tutto, lontano dal mondo, anche se del mondo- e di ciò che vi accade- non si possono non
condividere colpe e responsabilità. Anche meriti naturalmente. Ma qual è il merito (o la colpa)della
guerra? E’ una colpa(o un merito)in sé (cioè la guerra ha colpa o merito in quanto esiste)o è colpa(o
merito) di chi la provoca e la fa esplodere o la conduce? Gli verrebbe voglia di riprendere la vecchia
distinzione tra guerra giusta e ingiusta, ma scarta subito questa rappresentazione, ipocrita quante
altre mai: creata di solito a giustificazione dei vincitori. Dovrebbe giudicare un estraneo, ma questo
non potrebbe che appartenere a un altro pianeta. E non si sa se altri pianeti abbiano abitanti e se
questi la pensino come noi. Perso nel ricordo. Il padre ostile , la bandiera strappata, la corruzione che
sta prendendo piede e invadendo lo sport. “Sono solo di fronte al mondo” pensa” solo di fronte
all’assoluto”. Un assoluto di menzogne, di false promesse, di colpe nascoste o elevate a meriti.
L’assoluto è un assoluto di immoralità. Esiste un assoluto trascendente che superi la relatività e la
frammentazione dell’assoluto terrestre? Domanda senza risposta che comunque permette di divagare.
Divago quindi esisto. Sono schiavo delle mie follie. Forse l’unico vero assoluto(un assoluto con meriti)
è quello della follia.
Dire di no
E’ incapace di dire di no. E questo lo mette in difficoltà nei confronti degli altri che se ne approfittano.
Guarda le stelle dalla solitudine e dalla vastità del suo giardino. Vorrebbe raccogliere e
collezionare(impreziosendo in questo modo il suo stesso giardino)una di quelle: la più bella. Ma se la
stella gli dicesse di no? Sarebbe capace di dire di no a sua volta? Forse è più facile dire di no alle cose
che alle persone. Anche se è tutto da dimostrare.
Scarica