GLOSSARIO SULLA SCOLASTICA Ente – Con questa nozione Tommaso intende ciò che ha l’essere o in modo reale o in modo logico. Nel primo caso l’ente è ciò che è presente nella realtà (sostanza a cui si attribuiscono vari tipi di predicati, ossia categorie) ; nel secondo caso l’ente è tutto ciò che viene espresso tramite le copula in una proposizione (frase) affermativa (il verbo essere in questo caso non indica una condizione di realtà ma ha solo la funzione di connettere un soggetto ad un predicato, ossia due enti reali o logici senza che a questa connessione debba necessariamente corrispondere qualcosa di reale ; esempio = quest’occhio è cieco, connette occhio, ente reale alla cecità, ente logico). Essenza - Per essenza Tommaso intende la quidditas, ossia la natura di una cosa (ciò che risponde alla domanda Quid est? Che cos’è?) L’essenza include sia la materia che la forma e comprende tutto ciò che è espresso nella definizione di una cosa. Negli esseri creati l’essenza non coincide con l’esistenza, in Dio invece sì. Esistenza - Per esistenza ossia atto di essere (actus essendi) Tommaso intende l’atto grazie al quale le essenze il cui essere è solo in potenza (possibilità di essere) passano ad esistere di fatto. Negli esseri finiti essenza ed esistenza stanno perciò tra loro in un rapporto di potenza e atto, mentre nell’essere infinito di Dio sono la stessa cosa in quanto Dio è l’essere per essenza, mentre gli esseri creato ricevono l’essere (esistenza) da Dio. Possibile - Nelle prove dell’esistenza di Dio Tommaso intende per possibile ciò che può essere o non essere, ossia ciò la cui essenza non implica necessariamente l’esistenza. E’ detto anche contingente (concetto opposto a necessario, ossia ciò che non può non esistere in quanto la sua essenza implica necessariamente l’esistenza, Dio). Partecipazione - E’ per Tommaso l’atto con cui le creature grazie a Dio prendono parte della perfezione dell’essere divino. Tuttavia quando egli afferma che le creature partecipano dell’essere di Dio non intende dire che esse prendono parte dell’essenza di Dio (poiché altrimenti la filosofia di Tommaso sarebbe una forma di panteismo) ma che esse rispecchiano in modo limitato e imperfetto ciò che in Dio è presente in modo illimitato e perfetto. Si tratta di una somiglianza nella diversità (analogia). Analogia - Si tratta di un concetto di cui Tommaso si serve per distinguere ma anche per collegare l’essere del Creatore e quello delle creature. Essi presentano un rapporto tra loro che non è né di univocità (ossia totale identità) né di equivocità (totale diversità) ma di analogia, sono cioè in parte simili e in parte diversi. L’analogia si estende a tutti i predicati che si possono attribuire nello stesso tempo a Dio e alla creature seppure con gradi di realtà diversi (buono, perfetto, giusto, vero, ecc..) Astrazione – Con questo termine si intende il procedimento con cui un soggetto ricava le forme intelligibili delle cose separandole dai corpi alle quali sono unite. Tommaso si riferisce in modo particolare alla conoscenza intellettuale che consiste nell’astrarre la forma dalla materia individuale di un oggetto, in modo da ricavare l’universale (ciò che è comune a più oggetti dello stesso tipo, forma , specie, genere, ecc..) dal particolare, ossia la forma o specie intelligibile dalle singole immagini sensibili o fantasmi che si formano nelle nostra anima in seguito alla percezione sensibile di un oggetto o più oggetti. Fantasma – E’ la riproduzione interiore o immagine sensibile dell’oggetto percepito tramite in sensi che avviene grazie a quella facoltà chiamata immaginazione. Il fantasma essendo qualcosa di ancora sensibile e individuale non va confuso con il concetto che è invece una forma universale e intellegibile, ossia colta attraverso l’intelletto e non con i sensi. Anima – E’ la forma del corpo la quale pur essendo temporaneamente legata ad esso (in modo da fornirgli vita, movimento, percezione, ragione) è una forma separata, in quanto dotata da Dio di un essere proprio , autonomo. Esa viene infatti definita da Tommaso forma di per sé sussistente ossia sostanziale. La natura autonoma e incorporea dell’anima (nell’ambito della quale la funzione intellettiva presiede anche alle funzioni inferiori, vegetative e sensitive) è dimostrata dalla sua capacità di operare ed esistere in modo indipendente dal corpo. L’anima perciò non è eterna (in quanto creata da Dio prima della nascita di un soggetto) ma immortale, poiché essendo forma semplice (non composta come il corpo che è sinolo di materia e forma) non è soggetta a disgregazione e morte. L’anima si separa infatti dal corpo, ma non da se stessa. Intelletto agente e potenziale – L’intelletto agente o attivo è la facoltà teorizzata da Aristotele e ripresa da Tommaso, che astrae le forme intelligibili dagli oggetti sensibili permettendo così all’intelletto potenziale di ricavare i concetti che esso coglie in potenza negli oggetti. L’intelletto umano infatti a differenza di quello divino e di quello angelico non conosce in atto tutte le forme o specie intelligibili (concetti) ma ha solo la possibilità di conoscerli, ossia è intelletto potenziale o possibile. Ma siccome niente passa dalla potenza all’atto se non per mezzo di qualcosa che è già in atto, la possibilità di conoscere propria del nostro intelletto diventa conoscenza effettiva grazie all’intervento dell’intelletto agente o attivo, il quale fa passare all’atto le forme intelligibili astraendole dalle caratteristiche materiali individuali dell’oggetto sensibile, esattamente come fa la luce sui colori. Contro Averroè e i suoi seguaci latini che affermavano l’unicità e l’universalità dell’intelletto agente e potenziale (immortale) rispetto agli intelletti individuali (mortali) Tommaso sostiene che esso coincide con l’anima stessa per cui vi sono tanti intelletti agenti e potenziali quante sono le anime umane. Struttura logica delle prove di Tommaso sull’esistenza di Dio = a) si parte da caratteristiche essenziali della realtà colte attraverso l’esperienza b) si dimostra come esse non si spieghino da sé in quanto c) ciò implicherebbe una concatenazione causale infinita o regresso all’infinito che deve essere esclusa d) si giunge ad una causa prima o principio primo trascendente ossia superiore al piano dell’esperienza che spiega l’inizio o l’origina di tali concatenazioni Universali – Per universali si intendono quei concetti generali che vengono riferiti a più individui come ad esempio i generi (ad esempio animale o vegetale) e le specie (uomo, cavallo, ecc.). La disputa, il dibattito sugli universali riguarda lo statuto ontologico di questi concetti, cioè la loro esistenza o meno nella realtà. Si tratta cioè di capire se essi esistano solo nella mente umana o anche nella realtà e in quest’ultimo caso se esistano separati dalle cose come le idee platoniche (trascendenti) oppure dentro le cose come le forme aristoteliche (immanenti). Soluzioni realiste : realismo estremo (Guglielmo di Champeaux) / realismo moderato (Tommaso) Soluzioni nominaliste : nominalismo estremo (Roscellino) / moderato (Guglielmo d’Ockham) Vox o flatus vocis = secondo Roscellino gli universali sono soltanto segni linguistici convenzionali consistenti in puri suoni (voces). Perciò secondo lui esistono soltanto gli individui (persone o cose) concreti. Il nominalismo esclude perciò la possibilità di operare astrazioni (come farà notare Abelardo (sostenitore della soluzione concettualista). Compromessi tra realismo e nominalismo : Concettualismo di Abelardo e Realismo moderato di Tommaso. - Per Abelardo l’universale non è né vox né res, ma sermo ossia significato di una parola, di un termine (concetto), un prodotto della ragione dotato di contenuto logico. - Per Tommaso l’universale esiste in re ossia nella cosa come forma della materia di cui è composta la sostanza della cosa, ma anche post rem come concetto ricavato in base all’esperienze e all’astrazione ; ante rem nella mente divina come idea delle cose create. Argomento ontologico (usato da Anselmo per dimostrare l’esistenza di Dio) - argomentazione a priori, ossia che si basa sulla semplice definizione concettuale di Dio per giungere poi a dimostrarne l’esistenza. Questo argomento o dimostrazione si fonda sul presupposto per cui ciò che esiste nella realtà sia maggiore, cioè più perfetto di ciò che esiste solo nell’intelletto, in quanto la perfezione è un attributo essenziale dell’esistenza. Inoltre esso si fonda sulla convinzione per cui negare che ciò di cui non si può pensare nulla di maggiore esista nella realtà comporti una contraddizione in quanto significa ammettere implicitamente che si possa pensarlo maggiore, esistente nella realtà. Secondo Tommaso l’argomento ontologico di Anselmo presupponeva già in modo mascherato ciò che intendeva dimostrare, in quanto nella premessa del ragionamento è già contenuta in modo implicito la sua conclusione (ossia che l’essere di cui non si può pensare nulla di più perfetto esista) . Tuttavia secondo Tommaso il problema non è di sapere se l’essere perfettissimo in quanto tale non possa non esistere, ,a se esso esista realmente. Ad esempio se io dico afferma che esiste un oggetto triangolare è chiaro che esso non potrà non avere tre angoli, ma questo non ne dimostra l’esistenza reale. Kant parlerà nel caso della prova ontologica di un passaggio indebito (non legittimo) dal piano logico (concettuale) a quello ontologico (realtà). Deificatio - Per Bonvantura da Bagnoregio è la congiunzione dell’uomo con Dio nell’estasi, concezione questa ripresa da Scoto Eriugena. Teofania – Manifestazione di Dio o del principio divino nella realtà, nel mondo. Dialettica – Procedimento logico che opera attraverso la divisione e la composizione : la prima permette di ricavare gli individui suddividendo il genere, la seconda crea i generi sommando gli individui e inserendoli in insiemi astratti che li raggruppano. Scolastica – Termine derivante dal latino schola che sta ad indicare la filosofia cristiana medievale. Scholasticus designava nei primi secoli dell’età medievale l’insegnante delle arti liberali (discipline che costituivano il trivio e il quadrivio). In seguito questo termine venne riferito anche al docente di filosofia e di teologia il cui titolo ufficiale era quello di magister (magister artium o magister in theologia). Disputatio – Consisteva nell’esame di un problema (quaestio) non facilmente risolvibile e delle sue possibili soluzioni attraverso la considerazione degli argomenti che si possono formulare a favore o contro una certa proposizione o affermazione. Esemplarismo – Dottrina professata da Bonaventura secondo cui tutti gli esseri della creazione dai più nobili a più umili, sono ombre, immagini, copie di esemplari (modelli) da sempre esistenti nella mente divina. Il mondo è un insieme di segni ciascuno dei quali allude con gradi di intensità ed evidenza diversi a Dio. Conoscere significa risalire dalle orme o impronte impresse da Dio nel mondo a Dio stesso. Domenicani – Ordine fondato dallo spagnolo Domenico di Guzman (1170-1221) e riconosciuto da papa Onorio II nel 1216 nacque con l’intento di riconvertire alla fede gli eretici, specie i catari. A suoi membri cui spetta il titolo di “predicatori” sono affidate le attività della Santa Inquisizione e la confutazione delle affermazioni eretiche. Averroismo latino – Indirizzo filosofico che si diffuse inizialmente a Parigi in seguito alla circolazione delle opere di Averroè che ebbero scarsa diffusione nel mondo islamico. A sostenerlo sono i magiser artium professori di formazione laica che nelle università insegnano le arti liberali e considerano scienza prima la metafisica aristotelica. Essi nutrono una assoluta fiducia nella superiorità della ragione sulla fede la quale implica un rovesciamento del tradizionale rapporto tra fede e ragione, teologia e filosofia caratterizzante la religiosità medievale e il misticismo in cui la prima ha l’indiscutibile primato sulla seconda. (la Filosofia è considerata infatti ancella della filosofia). Panteismo = dottrina filosofica o teologica che identifica Dio con il mondo in quanto lo considera causa immanente (interna) non trascendente (esterna, superiore) del mondo e attribuisce perciò alla natura un’essenza divina. Per la Chiesa le correnti filosofiche o religiose panteiste sono eretiche.