STRUTTURA COMPLESSA “CARDIOLOGIA” AZIENDA OSPEDALIERA “OSPEDALI RIUNITI” TRIESTE DIRETTORE DOTT. GIANFRANCO SINAGRA LINEE GUIDA PER LA CORRETTA APPLICAZINE CLINICA DELL’ESAME ECOCARDIOGRAFICO. Tratte dalle linee guida ACC/AHA [Circulation. 1997; 95: 1686-1744] 1 PREMESSA L’ecocardiografia è ormai divenuta un esame quasi di routine che, per le importanti informazioni cliniche in grado di fornire, viene richiesto con sempre maggior frequenza da Specialisti Ospedalieri non Cardiologi, come pure dai Medici di Medicina Generale. Non bisogna dimenticare però, che tale indagine assorbe un notevole numero di risorse: necessità di sofisticate e costose apparecchiature, personale dedicato altamente specializzato, notevole tempo impiegato per l’indagine e la sua interpretazione. È quindi importante, di fronte a delle risorse limitate, che questo esame sia richiesto solo quando può effettivamente fornire una risposta utile al quesito diagnostico e/o terapeutico tale da influenzare la condotta del medico nei confronti del paziente. Vi è l’impressione infatti che, allo stato attuale, molte richieste di ecocardiografia vengano richieste in maniera non appropriata, forse proprio perché non è chiaro per gli Specialisti non Cardiologi quali siano i reali campi di utilità di tale indagine. Un interessante articolo sull’appropriatezza delle richieste ecocardiografiche giunte a ventuno laboratori di ecocardiografia in Toscana ed in Umbria, è apparso recentemente sull’Italian Heart Journal [Ital Heart J suppl 2002; 3 (6): 613-618]. Le richieste sono risultate appropriate (classe I) nel 43,6% dei casi, di dubbia appropriatezza (classe II) nel 36,8% dei casi ed inappropriate (classe III) nel 19,6 dei casi. Le raccomandazioni che saranno illustrate nelle prossime pagine, seguono il sistema di classificazione usato in tutte le linee guida dell’ American College of Cardiology/American Heart Association (ACC/AHA). Classe I: condizioni per cui c’è l’evidenza e/o l’accordo generale che una data procedura o trattamento è utile ed efficace. Classe II: condizioni per cui ci sono prove contraddittorie e/o opinioni divergenti circa l’utilità / efficacia di una procedura o di un trattamento. II a: il peso delle evidenze/opinioni è in favore dell’utilità/efficacia. II b: l’utilità /efficacia è meno chiaramente stabilita dalle evidenze/opinioni. Classe III: condizioni in cui c’è l’evidenza e/o l’accordo generale che la procedura/ trattamento non è utile/efficace ed in alcuni casi potrebbe essere sfavorevole. Poiché non esistono trials randomizzati che valutino l’impatto sulla salute di test diagnostici, tutte le raccomandazioni sono basate sia sulle evidenze di studi osservazionali sia sul consenso competente del comitato dell’ACC/AHA, ed è stato deciso, in questo caso, di riassumere le evidenze in tabelle. Le indicazioni principali all’ecocardiografia vengono di seguito classificate in capitoli/argomenti che riguardano sia i casi di sospetta cardiopatia che quelli con cardiopatia già nota. I capitoli sono i seguenti: 2 ELENCO TABELLE INDICAZIONI ALL’ECOCARDIOGRAFIA: N.TABELLA: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 ARGOMENTO: N.PAGINA SOFFI CARDIACI 4 STENOSI VALVOLARI 5 INSUFFICIENZE VALVOLARI 6 PROLASSO MITRALICO 7 ENDOCARDITE INFETTIVA 8 ENDOCARDITE SU PROTESI 9 PROTESI/PLASTICHE VALVOLARI 10 DOLORE TORACICO 11 INFARTO MIOCARDICO/S.CORON.ACUTE 12 PROGNOSI7TERAPIA S.COR.ACUTE 13 CARDIOP.ISCHEMICA CRONICA 14 INTERVENTI SU CPT.ISCHEMICA CRONICA 15 SCOMPENSO CARDIACO/CARDIOMIOPATIE 16 PATOLOGIA DEL PERICARDIO 17 MASSE/TUMORI CARDIACI 18 PATOLOGIA AORTA TORACICA 19 MALATTIE POLMONARI 20 IPERTENSIONE ARTERIOSA/CPT.IPERTENSIVA 21 CARDIOPATIE EMBOLIZZANTI 22 ARITMIE/PALPITAZIONI 23 CARDIOVERSIONE ELETTRICA 24 SINCOPI 25 SCREENING 26 TEE IN PAZ.CRITICI 27 PAZ.CRITICI 27 TRAUMI 28 CPT.CONGENITE 29 3 TABELLA - 1 Indicazioni per l’Ecocardiografia nella Valutazione di Soffi Cardiaci Classe 1. Soffio in un paziente con sintomi cardio-respiratori. I 2. Soffio in un paziente asintomatico se le caratteristiche cliniche indicano almeno una probabilità moderata che il soffio sia indicativo di un’alterazione strutturale del cuore. I 3. Soffio in un paziente asintomatico in cui ci sia una bassa probabilità di malattia cardiaca, ma in cui la diagnosi di cardiopatia. non possa essere ragionevolmente esclusa con la valutazione clinica standard. II a 4. Soffio cardiaco asintomatico, in un adulto, che sia stato identificato da un osservatore esperto come funzionale o innocente. III N.B: l’ecocardiografia non deve essere usata al posto dell’esame clinico per lo screening di cardiopatie e per l’ipotesi diagnostica di base, ma può essere utile per valutare l’eziologia e la severità della lesione, specialmente nei pazienti pediatrici ed anziani. Nella valutazione dei soffi cardaci gli scopi dell’esame ecocardiografico sono: Definire la lesione primaria e la sua eziologia e valutarne la severità. Definire l’emodinamica. Svelare eventuali anormalità concomitanti. Svelare alterazioni secondarie alla lesione primaria. Valutare la dimensione e la funzionalità cardiaca. Stabilire un punto di riferimento per future osservazioni. Rivalutare un paziente dopo un intervento. 4 TABELLA - 2 Indicazioni per l’Ecocardiografia nelle Stenosi Valvolari di Valvole Naturali Classe 1. Prima diagnosi: valutazione della severità emodinamica. I 2. Valutazione delle dimensioni, della funzione e/o dell’emodinamica del ventricolo sinistro (LV) e del ventricolo destro (RV). I 3. Rivalutazione di un paziente con stenosi valvolare nota con variazione dei segni o dei sintomi. I 4. Valutazione delle variazioni della compromissione emodinamica e della funzione ventricolare, in corso di gravidanza, in pazienti con stenosi valvolare nota. I 5. Rivalutazione di un paziente asintomatico con stenosi severa. I 6. Valutazione dell’importanza emodinamica di una stenosi valvolare di incerta gravità tramite Eco-Doppler con stress (casi selezionati). II a 7. Rivalutazione di pazienti con stenosi aortica da lieve a moderata, con disfunzione o ipertrofia ventricolare sinistra, anche senza sintomi clinici. II a 8. Rivalutazione di pazienti con stenosi valvolare aortica da lieve a moderata con segni e sintomi stabili. II b 9. Rivalutazione di routine di pazienti adulti asintomatici con stenosi aortica lieve, con segni e sintomi stabili e normale forma e funzione del ventricolo sinistro. III 10. Rivalutazione di routine di pazienti asintomatici con stenosi mitralica da lieve a moderata e segni fisici stabili. III Vedere anche: “Indicazioni per l’Ecocardiografia negli Interventi per le Malattie Valvolari e le Valvole protesiche. 5 TABELLA - 3 Indicazioni per l’Ecocardiografia Nell’Insufficienza Valvolare di Valvole Naturali Classe 1. Diagnosi; valutazione della severità emodinamica. I 2. Valutazione iniziale e rivalutazione (quando indicato) delle dimensioni, della funzione e/o dell’emodinamica di LV e RV. I 3. Rivalutazione di pazienti con insufficienza valvolare da lieve a moderata con modificazioni della sintomatologia. I 4. Rivalutazione di pazienti asintomatici con insufficienza severa. I 5. Valutazione delle variazioni della severità emodinamica e della funzione ventricolare in pazienti con valvulopatia nota. I 6. Rivalutazione di pazienti asintomatici, con insufficienza da lieve a moderata, con dilatazione ventricolare. I 7. Valutazione degli effetti della terapia medica sulla severità del rigurgito, sul compenso e sulla funzione ventricolare. I 8. Rivalutazione di pazienti con insufficienza mitralica da lieve a moderata, senza dilatazione delle camere e senza sintomi clinici. II b 9. Rivalutazione di pazienti con insufficienza aortica moderata senza dilatazione delle camere e senza sintomi clinici. II b 10. Rivalutazione di routine in pazienti asintomatici con insufficienza valvolare lieve con segni e sintomi stabili e normale forma e funzione di LV. III Vedere anche: “Indicazioni per l’Ecocardiografia negli Interventi per le Malattie Valvolari e le Valvole protesiche. 6 TABELLA - 4 Indicazioni per l’Ecocardiografia nel Prolasso della Mitrale (MPV). 1. Diagnosi; valutazione della severità emodinamica della morfologia dei lembi valvolari e/o della funzione ventricolare in pazienti con segni clinici di MPV. Classe I 2. Per escludere la MPV in pazienti con tale diagnosi, ma senza evidenze cliniche che la supportino. II a 3. Per escludere la MPV in pazienti con parenti di primo grado portatori di malattia mixomatosi delle valvole. II a 4. Stratificazione del rischio in pazienti con segni fisici di MPV o con MPV nota. II a 5. Esclusione di MPV in pazienti con sintomi mal definiti in assenza di sintomi clinici tipici o di segni obiettivi suggestivi per MVP o di una anamnesi familiare positiva. III 6. Controllo di routine dell’Ecocardiografia in pazienti con MVP senza/o con insufficienza lieve e senza modificazioni dei segni e sintomi clinici. III 7 TABELLA - 5 Indicazioni per l’Ecocardiografia Nell’Endocardite Infettiva: Valvole Naturali Classe 1. Identificazione e caratterizzazione delle lesioni valvolari, della loro importanza emodinamica e/o della funzione ventricolare in endocarditi certe o forte sospetto clinico. * I 2. Identificazione di vegetazioni e caratterizzazione delle lesioni in pazienti con cardiopatie congenite e sospetto di endocardite batterica. * I 3. Identificazione di anormalità associate (p.es. ascessi, shunt, ecc.). * I 4. Rivalutazione in endocarditi complesse (p.es. microrganismi particolarmente virulenti, severe alterazioni emodinamiche, coinvolgimento della valvola aortica, febbre o batteriemia persistenti, modificazioni del quadro clinico o deterioramento della sintomatologia). I 5. Valutazione di pazienti con sospetto clinico elevato di endocardite con emoculture negative. * I 6. Valutazione di una batteriemia di origine sconosciuta. * II a 7. Stratificazione del rischio in endocardite già diagnosticata. * II a 8. Rivalutazione di routine in endocardite non complicata, durante terapia antibiotica. II b 9. Valutazione di una febbre associata a soffio non patologico, senza evidenza di batteriemia. III * L’Ecografia Trans Esofagea (TEE) può fornire ulteriori notizie oltre a quelle ottenute mediante l’Ecografia Trans Toracica (TTE). Il ruolo della TEE come esame di prima linea necessita della conferma di ulteriori studi. 8 TABELLA - 6 Indicazioni per l’Ecocardiografia nell’Endocardite Infettiva: Valvole Protesiche Classe 1. Identificazione e caratterizzazione delle lesioni valvolari, della loro severità emodinamica e/o della funzione ventricolare. * I 2. Rilevazione di anormalità associate (es: ascessi, shunt, ecc.) * I 3. Rivalutazione in endocarditi complesse (p.es. microrganismi particolarmente virulenti, severe alterazioni emodinamiche, coinvolgimento della valvola aortica, febbre o batteriemia persistenti, modificazioni del quadro clinico o deterioramento della sintomatologia). * I 4. Valutazione di pazienti con sospetto clinico elevato di endocardite ed emoculture negative. * I 5. Valutazione di una batteriemia di origine sconosciuta. * I 6. Valutazione di una febbre persistente senza evidenza di batteriemia o soffi in precedenza non presenti. * II a 7. Rivalutazione di routine in endocardite non complicata durante terapia antibiotica. * II b 8. Valutazione di una febbre transitoria senza evidenza di batteriemia o di nuovi soffi III * La TEE può fornire ulteriori notizie oltre a quelle ottenute con la TTE. 9 TABELLA - 7 Indicazioni per l’Ecocardiografia per Interventi in Malattie Valvolari e in Valvole Protesiche Classe 1. Valutazione del timing per intervento sulla valvola, basata sulla funzione ventricolare, e/o sulla severità delle lesioni primitive e secondarie. I 2. Scelta di terapie alternative per malattie della valvola mitralica (valvuloplastica con palloncino, riparazione intra-operatoria della valvola, sostituzione valvolare). * I 3. Monitorizzazione di tecniche interventistiche (es. valvuloplastica percutanea) per malattie valvolari.* I 4. Studi di base post-intervento per il funzionamento della valvola (precoci) e per la valutazione del remodeling ventricolare. I 5. Rivalutazione di pazienti con sostituzione valvolare con modificazioni di segni e/o sintomi; sospetto malfunzionamento della protesi (stenosi o insufficienza) o presenza di trombi. * I 6. Rivalutazione di routine successiva allo studio di base in pazienti con sostituzione valvolare e con disfunzione ventricolare da lieve a moderata senza modificazioni dei segni e sintomi clinici. II a 7. Rivalutazione di routine per un peggioramento dello scompenso cardiaco in paziente con bioprotesi senza evidenze cliniche di disfunzione della protesi. II b 8. Rivalutazione di routine di pazienti con sostituzione valvolare, senza sospetto di disfunzione valvolare, e con segni e sintomi clinici invariati. III 9. Pazienti le cui condizioni cliniche precludono ogni possibilità terapeutica. III * La TEE può fornire ulteriori notizie oltre a quelle ottenute con la TTE. 10 TABELLA - 8 Indicazioni per l’Ecocardiografia in Pazienti con Dolore Toracico Classe 1. Diagnosi di una cardiopatia sottostante in pazienti con dolore toracico e segni clinici suggestivi di una malattia primitiva del pericardio, delle valvole o del miocardio. (Vedi anche le Tabelle da 1 a 6, da 9 a 14, da 16 a 1) I 2. Valutazione del dolore toracico in pazienti con sospetta ischemica miocardica acuta, quando l’ECG di base non è diagnostico e quando lo studio può essere effettuato durante dolore o subito dopo la sua scomparsa. (vedi Tabelle da 9 a 12) I 3. Valutazione del dolore toracico in pazienti con sospetta dissezione aortica. (vedi Tabella 16) I 4. Dolore toracico in pazienti con severa instabilità emodinamica. (Vedi Tabelle da 24 a 26) I 5. Valutazione del dolore toracico nei casi in cui l’eziologia sia chiaramente non cardiaca. III 6. Diagnosi di dolore toracico in pazienti con alterazioni ECG diagnostiche per ischemica/infarto miocardio. III 11 TABELLA - 9 Indicazioni per l’Ecocardiografia nella Diagnosi di Infarto Miocardico e Sindromi Coronariche Acute 1. Diagnosi di sospetta ischemia miocardica acuta o infarto non evidenziabile con le metodologie standard. 2. Valutazione della funzione di pompa ventricolare sinistra. 3. Pazienti con infarto miocardio inferiore e segni clinici suggestivi di possibile infarto del ventricolo destro. Classe I I I 4. Valutazione delle eventuali complicanze meccaniche dell’infarto e della presenza di trombi murali. * I 5. Identificazione della localizzazione e della severità della malattia in pazienti con angina instabile. II a 6. Diagnosi di infarto miocardico acuto già definita mediante le metodologia standard. III * La TEE è indicata quando lo studio TTE non è diagnostico. 12 TABELLA - 10 Indicazioni per l’Ecocardiografia nella Valutazione del rischio, della Prognosi e della Terapia, nelle Sindromi Coronariche Acute. Classe 1. Valutazione della zona infartuata e/o dell’estensione del miocardio a rischio. I 2. Valutazione durante il ricovero della funzione ventricolare per guidare la terapia. I 3. Valutazione durante il ricovero o nelle fasi precoci della dimissione, della presenza e dell’estensione di ischemica inducibile, qualora le anomalie nel tracciato di base possano compromettere l’interpretazione elettrocardiografica. * I 4. Valutazione durante il ricovero o nelle fasi precoci della dimissione, della presenza e dell’estensione di ischemica inducibile, in assenza di anomalie di base che possano compromettere l’interpretazione elettrocardiografica. * 5. Valutazione della vitalità miocardica, quando richiesto, per definire la potenziale efficacia di procedure di rivascolarizzazione. § II a IIa 6. Rivalutazione della funzione ventricolare durante il periodo di riabilitazione, per guidare la terapia. II a 7. Valutazione della funzione ventricolare dopo la rivascolarizzazione. II a 8. Valutazione della prognosi a lungo termine ( 2 anni dopo un infarto miocardico acuto). II b 9. Rivalutazione di routine in assenza di ogni cambiamento nelle condizioni cliniche. III * Ecocardiografia da stress fisico o farmacologico. § Ecocardiografia stress con Dobutamina. 13 TABELLA - 11 Indicazioni per l’Ecocardiografia nella Diagnosi e nella Prognosi della Cardiopatia Ischemica Cronica Classe 1. Diagnosi di ischemia miocardica in pazienti sintomatici. * I 2. Valutazione della funzione ventricolare globale a riposo. I 3. Valutazione della vitalità miocardica (miocardio ibernato) per programmare procedure di rivascolarizzazione. § I 4. Valutazione del significato funzionale delle lesioni coronariche (nel caso non siano già note), per programmare un’angioplastica coronarica. * I 5. Diagnosi d’ischemia miocardica in pazienti selezionati con una probabilità pre-test da media ad alta di cardiopatia ischemica. * II b 6. Valutazione di un paziente asintomatico con test da sforzo, di routine, positivo. II b 7. Valutazione della funzione ventricolare globale sotto sforzo. * II b 8. Screening di pazienti asintomatici in pazienti con bassa probabilità di coronaropatia. III 9. Rivalutazione periodica di routine di pazienti stabili in cui non si prevede alcun cambio di terapia. III 10. In sostituzione del test al cicloergometro in pazienti in cui è plausibile che l’analisi ECG sia sufficiente. III * Ecocardiografia da stress fisico o farmacologico. § Ecocardiografia stress con Dobutamina. 14 TABELLA - 12 Indicazioni per l’Ecocardiografia nella Valutazione degli Interventi nella Cardiopatia Ischemica Cronica Classe 1. Valutazione della funzione ventricolare sinistra quando necessaria per guidare l’instaurazione o la modificazione della terapia farmacologica in pazienti con disfunzione ventricolare sinistra nota o sospetta. I 2. Valutazione di un’eventuale ristenosi dopo rivascolarizzazione in pazienti con sintomi atipici ricorrenti. * I 3. Valutazione di un’eventuale ristenosi dopo rivascolarizzazione in pazienti con sintomi tipici ricorrenti. * II a 4. Valutazione di routine in pazienti asintomatici dopo rivascolarizzazione. III * Ecocardiografia da stress fisico o farmacologico. 15 TABELLA - 13 Indicazioni per l’Ecocardiografia in Pazienti con Dispnea, Edemi o Cardiomiopatia Classe 1. Valutazione della dimensioni e della funzione ventricolare sinistra in pazienti con sospetta cardiomiopatia o diagnosi clinica di scompenso cardiaco. I 2. Edemi con segni clinici di elevata pressione venosa centrale quando si sospetti una possibile eziologia cardiaca, o quando la pressione venosa centrale non possa essere valutata con sicurezza ed il sospetto clinico di malattia cardiaca sia alto. I 3. Dispnea con segni clinici di cardiopatia. I 4. Pazienti con ipotensione arteriosa severa/sintomatica senza chiara causa (specialmente in Unità di Terapia Intensiva). * I 5. Pazienti esposti ad agenti cardiotossici, per valutare la possibilità di prosecuzione o di incremento della terapia. I 6. Rivalutazione della funzione ventricolare sinistra in pazienti con cardiomiopatia già nota, quando ci sia stata una modificazione documentata delle condizioni cliniche o per guidare la terapia medica. I 7. Rivalutazione di pazienti con cardiomiopatia nota, quando non vi siano state modificazioni del quadro clinico. II b 8. Rivalutazione di pazienti con edema, quando sia stata già dimostrata una potenziale causa cardiaca. II b 9. Valutazione della frazione di eiezione del ventricolo sinistro con una recente determinazione angiografica (con mezzo di contrasto o con radionuclidi) della frazione di eiezione. III 10. Rivalutazione di routine in pazienti clinicamente stabili in cui non sia previsto alcun cambiamento dell’atteggiamento terapeutico. III 11. Pazienti con edema, pressione venosa normale e senza evidenza di cardiopatia. III * La TEE è indicata quando lo studio TTE non è diagnostico. 16 TABELLA - 14 Indicazioni per l’Ecocardiografia nelle Malattie del Pericardio 1. Pazienti con sospetta malattia pericardica, inclusi versamenti, costrizioni o patologie con versamento-costrizione. 2. Pazienti con sospetto sanguinamento nel cavo pericardico (traumi, perforazioni, ecc.). 3. Studio di follow-up per valutare il ripetersi di versamenti o per diagnosticare una precoce evoluzione verso la costrizione. Studi ripetuti devono essere mirati a rispondere a specifici quesiti clinici. 4. Comparsa di sfregamenti pericardici in corso di infarto miocardico acuto accompagnati da sintomi come dolore toracico persistente, ipotensione, nausea. Classe I I I I 5. Studi di follow-up per svelare segni precoci di tamponamento in presenza di versamenti abbondanti e/o di rapida formazione. II a 6. Guida e monitoraggio ecocardiografico per la pericardiocentesi. II a 7. Affezioni pericardiche post-chirurgiche, inclusa la sindrome post-pericardiotomica, con possibilità di alterazioni emodinamiche. II b 8. In presenza di un forte sospetto clinico e di una TTE non diagnostica, valutazione tramite TEE dello spessore pericardico per validare una diagnosi di pericardite costrittiva. II b 9. Follow-up di routine di piccoli versamenti pericarditi, in pazienti clinicamente stabili. III 10. Studi di follow-up in pazienti con tumori o altre malattie terminali il cui trattamento non è influenzato dalle alterazioni ecocardiografiche. III 11. Valutazione dello spessore pericardico in pazienti senza segni clinici di pericardite costrittiva. III 12. Sfregamenti pericardici nelle fasi precoci di infarto miocardio non complicato, o nell’immediato periodo post-operatorio di interventi cardiochirurgici. III 17 TABELLA - 15 Indicazioni per l’Ecocardiografia in Pazienti con Masse Cardiache e Tumori Classe 1. Valutazione di pazienti con sindromi cliniche suggestive per la presenza di masse cardiache. I 2. Valutazione di pazienti con preesistenti malattie cardiache predisponenti alla formazione di masse per cui l’opzione terapeutica, riguardante la chirurgia o l’anticoagulazione, dipende dai risultati dell’ecocardiografia. I 3. Follow-up o studi di sorveglianza dopo la rimozione chirurgica di masse con alta probabilità di recidiva (es. mixoma). I 4. Pazienti con neoplasie maligne primitive, quando la sorveglianza ecocardiografica dell’eventuale coinvolgimento cardiaco fa parte del normale protocollo di stadiazione per quel tipo di tumore. I 5. Esame di screening in persone con alterazioni tali da rendere probabile la formazione di masse, ma in cui non vi è evidenza clinica di esistenza di masse. II b 6. Pazienti in cui il risultato dell’ecocardiografia non avrebbe alcun impatto sulla diagnosi e sui processi decisionali. III 18 TABELLA - 16 Indicazioni per l’Ecocardiografia nel Sospetto di Malattie dell’Aorta toracica Classe TTE TEE 1. Dissezione aortica II a I 2. Aneurisma aortico. I* I 3. Rottura dell’aorta. II b I I II b 5. Malattie degenerative o traumatiche dell’aorta con sintomi clinici di ateroembolismo. II b I 6. Follow-up della dissezione aortica, specialmente dopo riparazione chirurgica, senza sospetti di complicazione o di progressione. I II a 7. Follow-up della dissezione aortica, specialmente dopo riparazione chirurgica, quando si sospettino complicazioni o progressione. II a I I II b 4. Dilatazione della radice aortica nella sindrome di Marfan ed in altre malattie del connettivo. 8. Parente di primo grado di un paziente con sindrome di Marfan o altre malattie del connettivo. * Specialmente per gli aneurismi della radice aortica. 19 TABELLA - 17 Indicazioni per l’Ecocardiografia Nelle Malattie Polmonari Classe 1. Sospetto di ipertensione arteriosa polmonare. I 2. Embolia polmonare e sospetto di coaguli nell’atrio o nel ventricolo destro o nei rami principali dell’arteria polmonare. * I 3. Per distinguere la dispnea di origine cardiaca da quella non cardiaca in pazienti in cui tutte le informazioni cliniche e laboratoristiche siano ambigue. * I 4. Follow-up della pressione in arteria polmonare in pazienti con ipertensione polmonare per valutare la risposta al trattamento. I 5. Malattie polmonari con sospetto clinico di coinvolgimento cardiaco. I 6. Misurazione della pressione in arteria polmonare sotto sforzo. II a 7. Pazienti da inserire in lista di trapianto polmonare o altre procedure chirurgiche per malattie polmonari avanzate. * II a 8. Malattie polmonari senza nessun sospetto clinico di coinvolgimento cardiaco. III 9. Studi di rivalutazione della funzione ventricolare destra in pazienti con malattie croniche ostruttive polmonari senza modificazioni dello stato clinico. III * La TEE è indicata quando gli studi TTE non sono diagnostici. 20 TABELLA - 18 Indicazioni per l’Ecocardiografia nell’Ipertensione Arteriosa Sistemica Classe 1. Quando la valutazione della funzione ventricolare sinistra a riposo, dell’ipertrofia e del remodeling ventricolare è importante nel processo decisionale (vedi funzione ventricolare sinistra). I 2. Ricerca e valutazione del significato funzionale di una concomitante malattia coronarica (vedi malattie coronariche). * I 3. Valutazione in corso di follow-up del volume e della funzione ventricolare in pazienti con disfunzione ventricolare sinistra quando vi sia stata una variazione documentata delle condizioni cliniche, o per guidare la terapia medica. I 4. Per identificare anomalie del riempimento diastolico con o senza alterazioni sistoliche. II a 5. Valutazione dell’ipertrofia ventricolare sinistra in pazienti con ipertensione borderline, senza ipertrofia ventricolare sinistra all’ECG, al fine di guidare la decisione sull’opportunità di iniziare la terapia. Un’ecocardiogramma limitato solo alla valutazione dell’eventuale ipertrofia può essere sufficiente a questo scopo. II a 6. Stratificazione del rischio prognostico mediante la determinazione della funzione ventricolare sinistra. II b 7. Rivalutazione, basata sulla regressione della massa ventricolare sinistra, per guidare la terapia anti ipertensiva. III 8. Rivalutazione nei pazienti asintomatici per valutare la funzione ventricolare sinistra. III * Eco-Stress 21 TABELLA - 19 Indicazioni per l’Ecocardiografia in Pazienti con Eventi Neurologici o Altri Eventi Occlusivi Vascolari(sospetta cardiopatia embolizzante) Classe 1. Pazienti di ogni età con un’improvvisa occlusione di un’arteria periferica o viscerale. I 2. Pazienti giovani (< 45 anni) con eventi cerebrovascolari. I 3. Pazienti di età > 45 anni con eventi neurologici senza evidenza di malattie cerebrovascolari o altre cause ovvie. I 4. Pazienti per cui la decisione terapeutica (anticoagulazione, ecc.) dipende dai risultati dell’ecocardiografia. I 5. Pazienti con sospetto di malattia embolica e con malattia cerebrovascolare di incerto significato. II a 6. Pazienti con un evento neurologico e con nota malattia cerebrovascolare di natura tale da poter causare l’evento clinico. II b 7. Pazienti in cui il risultato dell’ecocardiografia non condiziona la decisione di istituire una terapia anticoagulante e non influisce sull’approccio diagnostico e terapeutico. III 22 TABELLA - 20 Indicazioni per l’Ecocardiografia in Pazienti con Aritmie e Palpitazioni Classe 1. Aritmie con sospetto clinico di cardiopatia organica. I 2. Aritmie in pazienti con storia familiare di cadiopatia geneticamente trasmessa ed associata ad aritmie come, CMP ipertrofica, la CMP aritmogena del VDx, la sclerosi tuberosa o il rabdomioma. I 3. Valutazione di pazienti nell’ambito dell’inquadramento necessario prima di una procedura di ablazione elettrofisiologia. I 4. Aritmia che richieda un trattamento. II a 5. Guida TEE per un cateterismo trans-settale e posizionamento di un catetere durante una procedura ablativa. II a 6. Aritmie comunemente associate a malattie cardiache, ma senza segni clinici di cardiopatia. II b 7. Valutazione di pazienti sottoposti ad ablazione con radio frequenze, in assenza di complicazioni. II b 8. Sensazione di palpitazione in assenza di aritmie e di altri segni e sintomi cardiaci. III 9. Battiti prematuri isolati per cui non vi sia il sospetto clinico di cardiopatia. III 23 TABELLA – 21 Indicazioni per l’Ecocardiografia Prima della Cardioversione Classe 1. Pazienti che richiedono una cardioversione urgente (non emergente) in cui non sia consigliabile un’anticoagulazione estesa, prima della cardioversione. * I 2. Pazienti che abbiano avuto precedenti eventi tromboembolici sospetti per essere correlati ad un trombo intra-atriale. * I 3. Pazienti in cui l’anticoagulazione è controindicata ed in cui la decisione circa la cardioversione può essere influenzata dai risultati della TEE. * I 4. Pazienti in cui sia stata dimostrata la presenza di un trombo con una precedente TEE. * I 5. Valutazione di pazienti in cui la decisione di effettuare la cardioversione è influenzata dalla conoscenza dei fattori prognostici (funzione ventricolare sinistra, alterazioni coesistenti della valvola mitralica, ecc.). I 6. Pazienti con fibrillazione atriale di durata < 48 ore ed altre malattie cardiache. * II a 7. Pazienti con fibrillazione atriale di durata < 48 ore e senza altre malattie cardiache. * II b 8. Pazienti con malattia valvolare mitralica o cardiomiopatia ipertrofica che siano stati per lungo tempo in terapia anticoagulante prima della cardioversione. * II b 9. Pazienti da sottoporre a cardioversione per flutter atriale. II b 10. Pazienti che richiedono una cardioversione emergente. III 11. Pazienti che siano stati per lungo tempo in terapia anticoagulante a livelli terapeutici e che non siano portatori di valvulopatia mitralica o di cardiomiopatia ipertrofica. III 12. Valutazione pre-cardioversione di pazienti già precedentemente sottoposti a TEE e senza sospetto clinico di significative modificazioni delle condizioni cliniche dall’ultima TEE. III * Indicata la sola TEE. 24 TABELLA - 22 Indicazioni per l’Ecocardiografia In Pazienti con Sincope Classe 1. Sincope in un paziente con sospetta cardiopatia. I 2. Sincope in concomitanza con esercizio fisico. I 3. Sincope in un paziente con attività lavorativa ad alto rischio (es. pilota). II a 4. Sincope di eziologia ignota senza riscontro di alterazioni cardiache all’anamnesi o all’esame obiettivo. II b 5. Sincopi ricorrenti, quando una precedente ecocardiografia, o altre indagini, hanno dimostrato la causa delle sincopi. III 6. Sincope in un paziente in cui non vi sia sospetto clinico di cardiopatia. III 7. Classica sincope neurogenica. III 25 TABELLA – 23 Indicazioni per l’Ecocardiografia nello Screening della Presenza di Eventuali Cardiopatie Classe 1. Pazienti con storia familiare di malattie cardiache geneticamente trasmesse. I 2. Potenziali donatori per trapianto cardiaco. I 3. Pazienti con fenotipo di Sindrome di Marfan o malattie simili del connettivo. I 4. Esame di base o di rivalutazione di pazienti da sottoporre o sottoposti a terapia con agenti cardiotossici. I 5. Pazienti con malattie sistemiche che possono interessare anche il cuore. II b 6. Screening nella popolazione generale. III 7. Atleti di alto livello, senza evidenze cliniche di cardiopatia. III 26 TABELLA – 24 Condizioni e Scenari in cui l’Ecocardiografia Transesofagea Fornisce le Migliori Diagnosi in Pazienti Critici e Feriti Pazienti emodinamicamente instabili e con immagini TTE subottimali. Pazienti emodinamicamente instabili in ventilazione assistita. Pazienti con traumi maggiori o nel periodo post-operatorio (incapaci di mantenere una posizione adeguata per una TTE). Sospetta dissezione aortica. Altre condizioni in cui la TEE è superore alla TTE. (vedi Tabelle da 2 a 7) TABELLA – 25 Indicazioni per l’Ecocardiografia in Pazienti Critici. Classe 1. In pazienti emodinamicamente instabili. I 2. Nel sospetto di dissezione aortica (TEE). I 3. In pazienti emodinamicamente stabili senza sospetto clinico di sottostante cardiopatia. III 4. Studi di follow-up in pazienti emodinamicamente stabili III 27 TABELLA – 26 Indicazioni per l’Ecocardiografia in Pazienti con Traumi Importanti Classe * 1. Gravi ferite o traumi toracici penetranti (sospetto versamento pericardico o tamponamento cardiaco). I 2. Pazienti politraumatizzati ventilati meccanicamente o con traumi toracici. I 3. Sospetto di preesistente malattia valvolare o miocardica in pazienti traumatizzati. I 4. Pazienti politraumatizzati, emodinamicamente instabili, senza evidenti traumi toracici, ma con un meccanismo del trauma suggestivo per una potenziale lesione cardiaca o aortica (decelerazione o schiacciamento). I 5. Slargamento post-traumatico del mediastino, sospetto per lesione aortica. I 6. Potenziale lesione iatrogena, con o senza segni di tamponamento, da catetere, guida metallica, elettrodo-catetere o ago da pericardiocentesi. I 7. Valutazione emodinamica in pazienti politraumatizzati o con trauma toracico, portatori di catetere per monitorare l’arteria polmonare, con dati discordanti con le condizioni cliniche. II a 8. Studi di follow-up nelle vittime di gravi ferite o di traumi penetranti. II a 9. Sospetta contusione miocardia in pazienti emodinamicamente stabili e con ECG normale. III * L’uso della TTE o della TEE comprende le indagini Doppler, quando indicate e disponibili, con personale adeguatamente dedicato e con refertatori esperti. La TEE è indicata quando le immagini TTE sono subottimali. Spesso la TEE fornisce ulteriori informazioni. 28 TABELLA – 27 Indicazioni per l’Ecocardiografia in Adulti Portatori di Cardiopatia Congenita. Classe 1. Pazienti con sospetto clinico di cardiopatia congenita, come evidenziato da segni e sintomi come soffi, cianosi, o una desaturazione arteriosa non spiegata, ed alterazioni elettrocardiografiche o radiografiche suggestive. I 2. Follow-up di pazienti con cardiopatia congenita quando vi siano modificazione del quadro clinico. I 3. Pazienti con cardiopatia congenita nota in cui vi sia incertezza sulla diagnosi iniziale o quando non sia chiara l’esatta natura delle anomalie anatomiche e/o emodinamiche. I 4. Ecocardiogrammi periodici in pazienti con cardiopatia congenita nota e con necessità di seguire la funzione ventricolare e l’insufficienza valvolare (es: pazienti con ventricolo funzionalmente singolo dopo procedura di Fontan, trasposizione dei grossi vasi dopo procedura di Mustard, L-trasposizione ed inversione ventricolare, shunt palliativi). I 5. Pazienti con cardiopatia congenita nota per cui sia importante seguire la pressione in arteria polmonare (es. pazienti con difetti del setto interventricolare, difetti del setto interatriale, ventricolo singolo, o uno di quelli precedentemente citati con un fattore di rischio aggiuntivo per ipertensione polmonare). I 6. Ecocardiografie periodiche in pazienti con cardiopatie congenite sottoposte a correzione chirurgica o intervento palliativo nei seguenti casi: modificazione delle condizioni cliniche o sospetto clinico di difetto residuo, necessità di seguire la funzione ventricolare destra o sinistra, possibilità di aggravamento delle condizioni emodinamiche o storia di ipertensione polmonare. I 7. Per guidare una valvulotomia mediante catetere o un’ablazione con radiofrequenze, in presenza di un’anatomia cardiaca complessa. I 8. Follow-up ecocardiografico e Doppler, annuale od ogni due anni, in pazienti con cardiopatia congenita nota emodinamicamente significativa senza evidenti modificazioni delle condizioni cliniche. II b 9. Ripetute ecocardiografie Doppler in pazienti con: dotto arterioso riparato, difetti settali interatriali, difetti settali interventricolari, coartazione aortica o valvola aortica bicuspide senza modificazioni delle condizioni cliniche. III 10. Ripetute ecocardiografie Doppler in pazienti con nota cardiopatia congenita emodinamicamente insignificante (es. piccoli difetti interatriali, piccoli difetti interventricolari) senza modificazioni delle condizioni cliniche. III 29 30