Selezione e follow-up del paziente con desincronizzazione ventricolare: RUOLO DELL’ECOCARDIOGRAFIA Dott.ssa A.M. Larinto UTIC AZIENDA OSP.S.CARLO POTENZA L’utilizzo dell’ultrasonografia cardiaca consente in maniera non invasiva e riproducibile, una valutazione ottimale dei parametri di funzione miocardica necessari all’individuazione dei pazienti affetti da scompenso cardiaco, che possano giovarsi di resincronizzazione ( CRT ) mediante l’impianto di dispositivi elettrici ( Pacemakers-PMKD o Defibrillatori Automatici-AICD) biventricolari. D’altra parte la semplice elettrocardiogarfia di superficie che individui importanti ritardi di conduzione atrio-ventricolare come di conduzione ventricolare ( blocco di branca sinistro completo), non presenta sensibilità e specificità adeguate all’individuazione dei pazienti responders ad un trattamento di CRT; ed inoltre manca delle caratteristiche tipiche per un follow-up ottimale di quelli trattati. L’ecocardiografia nelle sue varianti M-mode, B-mode, Doppler PW, CW, Color, Tissutale sino alle sue più complesse applicazioni quali lo “Strain rate”, offre un largo ventaglio di possibilità diagnostiche più o meno raffinate, riproducibili,quantizzabili ed a “ridotta soggettività” dell’operatore che consentono uno studio adeguato di : - asincronìe miocardiche di contrazione atrio-ventricolari, inter ed intraventricolari. - alterata funzionalità mitralica diastolica e sistolica legata ad alterazioni della conduzione atrio-ventricolare come della funzione ventricolare globale e regionale. - alterati patterns di svuotamento e di riempimento ventricolare, quantizzabili secondo flussimetria doppler mitralica ed aortica, comprese le fasi isovolumetriche. - alterazioni della volumetria ventricolare sino all’individuazione e valutazione di rimodellamento di camera possibile nel decorso clinico del paziente. La possibilità di una quantizzazione precisa e non invasiva degli importanti indici di performance cardiaca ottenibili con l’ecocardiografia, rappresenta dunque uno strumento importante per il cardiologo, per l’ecocardiografista, come per l’elettrofisiologo, volto ad ottimizzare il funzionamento di presidi complessi di elettrostimolazione come i PMKD ed AICD biventricolari. L’ultrasonografia offre di fatto una facile guida alla programmazione degli intervalli di stimolo atrio-ventricolari e ventricolari simultanei e/o sequenziali. Ed ancora il follow-up-Eco consente non solo un’ulteriore guida a modifiche circa le modalità di stimolo, ma soprattutto un’ importante valutazione dei risultati in senso quantitativo a medio ed a lungo termine. D’altra parte se è vero che il miglioramento clinico del paziente ( Classe NYHA , Es. Obiettivo ) può essere fondamentalmente il risultato di complessi algoritmi elettrici di stimolazione, è pur vero che le metodiche strumentali di quantizzazione offerte dall’Ecocardiografia in maniera non invasiva, risultano decisive ad un’ adeguata programmazione dei device e talora persino alle modalità di impianto in sala di elettrofisiologìa ( es.: posizionamento ottimale dei cateteri ). Ancora, dopo l’impianto ed alla luce dei risultati ottenuti nelle varie fasi del follow-up, l’ultrasonografia risulta la metodica maggiormente efficace anche per eventuali ulteriori modifiche elettriche dei parametri di stimolazione.