DETERMINAZIONE DELLA F.E.M. E DELLA RESISTENZA INTERNA DI UNA PILA CON IL METODO POTENZIOMETRICO Per determinare la forza elettromotrice Ex di una pila è necessario utilizzare un metodo in cui la pila non eroghi corrente, altrimenti ciò che si misura è la differenza di potenziale V ai capi della pila, che è pari alla sua f.e.m. diminuita della caduta di tensione sulla resistenza interna rx della pila stessa. Uno dei metodi per eseguire la misura è quello potenziometrico. La f.e.m. della pila da misurare Ex è dedotta dal confronto con quella Ec di una pila campione. Il circuito da impiegare è mostrato in figura e gli elementi da utilizzare sono elencati di seguito: E0: Alimentatore, di resistenza interna r0 Ex: Pila di cui si deve misurare la f.em. (nominalmente 1.5 V), di resistenza interna rx Ec: Pila campione di f.em. nota (1.0186 V), di resistenza interna rc R1: Cassetta di resistenze note R2: Cassetta di resistenze note R: Resistenza a scelta da una serie (10 , 15 , 23 , 33,...) G: Galvanometri, di resistenza interna rg (2 apparecchi) T: Interruttore. Questa scheda è disponibile sul sito cms.ct.infn.it/~costa/Lab2 ultima revisione: 23 giugno 2017 Pag. 1 di 6 R - + rg rx ,r c EX , E C G T ix ,ic i0 R1 R2 + - r0 E0 Escludendo inizialmente la parte tratteggiata, e utilizzando la pila campione Ec, le equazioni delle due maglie del circuito sono (metodo delle correnti fittizie): e Ec = ic (rc + rg + R1) + i0 R1 (1) E0 = i0 (r0 + R1 + R2) + ic R1 (2) Questa scheda è disponibile sul sito cms.ct.infn.it/~costa/Lab2 ultima revisione: 23 giugno 2017 Pag. 2 di 6 Poichè le sorgenti di f.e.m. E0 e Ec sono montate in “opposizione”, se E0 > Ec ci sarà un valore di R1 per il quale la d.d.p. ai capi di R1 eguaglierà Ec. In tali condizioni di equilibrio il galvanometro G non sarà percorso da corrente (ig ic =0) e dalle (1) e (2) si ha : Ec = EO [R1/(r0 + R 1 + R2 )] (3) Sostituendo poi la pila campione con la pila incognita EX, le equazioni delle maglie del circuito saranno, in maniera analoga: e Ex = ix (rx + rg + R1) + i0 R1 (4) E0 = i0 (r0 + R1 + R2) + ix R1 (5) ed essendo le due sorgenti di f.em. E0 e Ex ancora montate in “opposizione”, se E0 > Ex ci sarà un altro valore di R1, R1’, per il quale la d.d.p. ai capi di R1 eguaglierà Ex. Di nuovo in tali condizioni di equilibrio il galvanometro G non sarà percorso da corrente (ig ix =0) e dalle (4) e (5) si ha : Ex = EO [R1’/(r0 + R1’ + R2’ )] (6) La (6) non è adatta a determinare EX perché coinvolge r0 non nota, e la f.e.m. EO, che non è il valore indicato dal voltmetro inglobato nel pannello del generatore, perché esso sta erogando corrente! Ma facendo il rapporto tra (6) e (3) EO si elimina e si ha: Ex/Ec = (R1’/(R1) [(r0+R1+R2)/(r0+R1’+R2’ )] (7) Ma allora se si variano entrambe le resistenze a cassetta in modo tale che sia sempre R1’+R2’ = R1+R2, da (3) e (6) si ricava: Questa scheda è disponibile sul sito cms.ct.infn.it/~costa/Lab2 ultima revisione: 23 giugno 2017 Pag. 3 di 6 Ex = EC R1’/ R1 (8) A questo punto si procede alla misura della resistenza interna r della pila incognita. Inserita una resistenza nota R come indicato nella parte tratteggiata della figura, ci saranno dei nuovi valori di R1 e R2,, siano R1’’ e R2’’, per i quali la d.d.p. ai capi di R1 eguaglierà la tensione fornita dalla pila. Di nuovo in tali condizioni di equilibrio il galvanometro G non è percorso da corrente (ig ix =0), ma adesso la pila è percorsa da una corrente i, quella che circola nella maglia tratteggiata. Pertanto il metodo potenziometrico misurerà adesso, con relazione analoga alla (6), la tensione V fornita dalla pila mentre è percorsa dalla corrente i: V = EO [R1’’/(r0 + R1’’ + R2’’ )] (9) Come prima, si vuole determinare V senza utilizzare EO. Se si ha cura di variare entrambe le resistenze a cassetta in modo tale che sia sempre R1’’+R2’’=R1+R2, allora si può ricavare V da (3) e (9): V = Ec R1’’ / R1 (10) La V così determinata è legata a EX da: V = Ex – i r (11) in cui i è la corrente che scorre nella pila. In condizioni di equilibrio questa corrente è solo quella che circola nella maglia tratteggiata e si ricava dalla equazione di tale maglia (valida quando il potenziometro è in equilibrio (ig ix =0): Ex = i R + i r Questa scheda è disponibile sul sito cms.ct.infn.it/~costa/Lab2 ultima revisione: 23 giugno 2017 (12) Pag. 4 di 6 da cui i = Ex / (R + r) (13) Da (11) e (13) si ricava: V = Ex - [Ex /(R + r)] r (14) Infine, poiché V e Ex sono state misurate, secondo la (10) e la (8) rispettivamente, e R è nota, dalla (14) si ricava immediatamente r: r = R [ (Ex - V) / V] (15) Modo di operare 1. Realizzare il circuito di figura, inizialmente senza la parte tratteggiata e inserendo dapprima la pila campione Ec. 2. Fissare la tensione fornita dal generatore EO su un valore superiore a Ex (~1.5 V). Si suggerisce di usare 4.5 V. IMPORTANTE: Prima di accendere il generatore, dare a R1 e R2 dei valori diversi da zero, altrimenti il generatore risulterà inizialmente chiuso in cortocircuito (su una resistenza piccolissima) e potrebbe danneggiarsi! 3. Agendo sulle cassette di resistenze R1 e R2 cercare la condizione ig ic = 0. A tale scopo utilizzare inizialmente il galvanometro meno sensibile, cominciando dalla posizione con fondo scala 5 mA e passando poi, man mano che con regolazioni Questa scheda è disponibile sul sito cms.ct.infn.it/~costa/Lab2 ultima revisione: 23 giugno 2017 Pag. 5 di 6 via via più fini di R1 e R2 l’ azzeramento migliora, alla 500 A, e indi alla 50 A. Quel galvanometro e` munito del tasto T sul pannello frontale. Sostituire poi l’ altro galvanometro, montando anche il tasto T. Regolarlo dapprima sulla scala meno sensibile (1:100), passando poi a quelle più sensibili. Tra una regolazione e l’ altra aprire e chiudere il tasto T. 4. Rilevare i valori di R1 e R2 azzeramento del galvanometro. per i quali si è ottenuto l’ 5. Sostituire la pila campione con la pila incognita Ex. 6. Mantenendo adesso la stessa tensione EO, cercare con procedura analoga al punto 3 i nuovi valori R1’ e R2’ per cui ig ix = 0. Fare attenzione che a ogni tentativo la somma totale R1’ + R2’ soddisfi la condizione R1’ + R2’ = R1 + R2, dove R1 e R2 sono i valori finali di cui al punto 4. 7. Ricavare Ex dalla (8). 8. Inserire la resistenza nota R, scegliendone una dalla serie in dotazione. 9. Ripetere la procedura delineata al punto 6 determinando la d.d.p. V data dalla (10). Notare che le nuove R1’’ e R2’’ dovranno sempre soddisfare la condizione R1’’ + R2’’ = R1’ + R2’ = R1 + R2. 10. Determinare r usando la relazione (15). 11. Alla fine della misura ricordarsi di disinserire le pile per evitare che si scarichino rapidamente! Questa scheda è disponibile sul sito cms.ct.infn.it/~costa/Lab2 ultima revisione: 23 giugno 2017 Pag. 6 di 6