Scienza e prospettiva spirituale Una nuova filosofia Citiamo dall'articolo: "[...] Considerazioni storiche e filosofiche indicano chiaramente che la conoscenza si dispone naturalmente in una sorta di gerarchia avente cinque livelli: i livelli matematico, fisico, biologico, psicologico e sociale. Ognuno di questi ha il proprio sistema caratteristico di concetti, leggi e terminologia completa. Le principali idee di base ai vari livelli possono essere indicativamente così elencate: Matematiche classe, relazione, inferenza, astrazione; fisiche - spazio-tempo, materia, elettricità, uniformità; biologiche - organismo, stimolo, funzione, evoluzione; psicologiche - sensazione, memoria, volontà, idea; sociali personalità, libertà, valore, ideale. Per quanto concerne il pensiero attivo, ciascuno di questi livelli è largamente indipendente dagli altri. Ciò significa che il matematico tratta il puramente astratto, il fisico pensa in termini fisici, e così via. Una classificazione fondamentale dei livelli può essere effettuata a seconda che questo pensiero attivo non contenga alcun esplicito riferimento alla mente, oppure comprenda un tale riferimento. In questo senso i livelli matematico e fisico sono oggettivi, in quanto non v'è alcun riferimento alla mente. I livelli psicologici e sociali sono soggettivi per il motivo opposto. Il livello biologico è chiaramente di tipo intermedio. Quale livello è per noi il più fondamentale o "reale"? La risposta appropriata è, io penso, la seguente. Qualunque livello può apparire come il più reale se insistiamo a partire da esso e vi restiamo saldamente aggrappati considerandolo primario nel nostro modo di pensare. Se sottolineiamo in questo modo solo il livello matematico, siamo "assoluti realisti", se quello fisico siamo "materialisti", se quello biologico "naturalisti dettagliati", se quello psicologico "positivisti", se quello psicologico "idealisti etici". [...] La notevole bellezza e straordinaria diversità della matematica moderna non sono universalmente riconosciute, benché sia verosimile che le sue qualità profondamente artistiche col passar del tempo saranno via via più ampiamente apprezzate, più o meno come avviene oggi per la musica. Tuttavia quasi tutti capiscono il numero con le sue leggi aritmetiche, e la geometria come è stata sviluppata logicamente da Euclide. Inoltre i numeri immaginari e la geometria quadridimensionale hanno avuto un posto nel nostro vocabolario se non di più. In virtù di questo retroterra, la matematica apparirebbe a prima vista definibile come la scienza che tratta del numero e della forma geometrica. In conseguenza del recente approfondimento dei fondamenti logici del pensiero matematico, questa caratterizzazione è ora considerata piuttosto fuorviante. La matematica è vista oggi come la scienza che tratta dei modelli logici detti "astrazioni". Non solo enti geometrici come punti, linee, piani e così via, e numeri come quelli interi, uno, due, tre, e così via, ma un gran numero di altri oggetti ideali del pensiero astratto appartengono all'ambito matematico. La matematica non si occupa del significato delle intuizioni soggiacenti, né delle applicazioni ad altri livelli, ma solo dell'elaborazione architettonica del modello logico completo. Il lavoro di Euclide sulla geometria può essere considerato la prima fase dell'adeguata formulazione di un'astrazione. Egli selezionò come fondamentali certi elementi indefiniti come punti, linee e piani; selezionò allo stesso modo certe semplici relazioni indefinite, come l'appartenenza di un punto ad un linea, e così via; e poi, sulla base di poche semplici intuizioni o postulati, ed una serie di inferenze logiche, costruì l'astrazione che chiamò geometria euclidea. Naturalmente Euclide pensava alla geometria come alla perfetta espressione della legge spaziale. Dall'avvento della teoria della relatività, però, la geometria di Euclide è considerata un sistema astratto che trova un'importante applicazione nella misurazione spaziale, ma che probabilmente non corrisponde esattamente alla realtà fisica. [...] La conoscenza è gerarchica: matematica, fisica, biologica, psicologica e sociale. L'originaria visione pitagorica che "Tutto è numero" può esser oggi interpretata in senso più ampio dicendo che i modelli logici in quanto tali costituiscono il livello matematico, e che agli altri livelli questi modelli sono universalmente osservati. L'elaborazione logica di questi modelli sembra diminuire coi livelli successivi, a causa dell'incompletezza delle nostre conoscenze, ma il vigore e l'importanza delle intuizioni di base non ne risultano inficiati. [...] I più alti ideali sembrerebbero provenire dall'adozione senza riserve dell'atteggiamento scientifico, non nel senso esclusivo di ciascun livello, ma con un profondo apprezzamento dell'intero spettro naturale-mentale della conoscenza, e, in particolare, delle interrelazioni vitali e della profonda importanza dell'ambito della personalità. Troppo spesso il pensiero scientifico ha trascurato quest'ultima verità, della quale il pensiero religioso è costantemente cosciente. Era per mantenere intatti i valori della visione religiosa che molti grandi scienziati sono rimasti attaccati a credi che sono apparentemente a-scientifici. Il grande fisico matematico Maxwell dichiarava in tutta franchezza che ogni altra visione gli pareva "impraticabile", e quindi giustificava pragmaticamente la sua posizione religiosa ortodossa. C'è un'ulteriore grande verità religiosa soggiacente la cui rilevanza non è ancora stata completamente afferrata da molte persone dalla mente scientifica: tutta l'accettazione, profonda ed incondizionata, di un codice formulato di valori ed ideali, che trascende l'immediato interesse personale e al quale possono essere dedicate le nostre energie vitali, costituisce l'ingrediente essenziale della salvezza individuale nell'unico senso veramente importante. Infelice è davvero colui che vive senza un codice di questo tipo. L'atteggiamento scientifico dovrebbe metterci in condizione di sceglierci il nostro codice personale con ancor maggiore illuminazione. [...]"