PARLAMENTO EUROPEO
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2004
2009
Documento di seduta
4.4.2005
B6-0273/2005
PROPOSTA DI RISOLUZIONE
presentata a seguito di una dichiarazione della Commissione
a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento
da Viktória Mohácsi
a nome del gruppo ALDE
sulla Giornata internazionale dei Rom e sulla sensibilizzazione dell'opinione
pubblica alla lotta contro il razzismo nei confronti degli zingari e dei Rom
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B6-0273/2005
Risoluzione del Parlamento europeo sulla Giornata internazionale dei Rom e sulla
sensibilizzazione dell'opinione pubblica alla lotta contro il razzismo nei confronti degli
zingari e dei Rom
Il Parlamento europeo,
– visti gli articoli 3, 6, 7, 29 e 149 del trattato CE che impegnano gli Stati membri a
garantire pari opportunità per tutti cittadini,
– visto l'articolo 13 del trattato di Amsterdam che permette alla Comunità europea di
"prendere i provvedimenti opportuni per combattere le discriminazioni fondate sulla razza
o l'origine etnica",
– vista la direttiva 43/2000/CE, meglio nota come "direttiva sulla parità delle razze" che
vieta ogni discriminazione su basi etniche,
– visto l'articolo 4 della Convenzione quadro del Consiglio d'Europa sulle minoranze
nazionali e la Convenzione europea sui diritti dell'uomo e le libertà fondamentali,
– visto l'articolo 3 della raccomandazione 1557/2002 del Comitato dei ministri del Consiglio
d'Europa che sottolinea la diffusa discriminazione nei confronti dei Rom e la necessità di
potenziare il sistema di osservazione dei fenomeni di discriminazione nei loro confronti 1,
– visto il documento dell'Unione europea (gruppo Cocen) adottato in occasione del vertice
di Tampere del 1999 e denominato "Situazione dei Rom nei paesi candidati", che
sottolinea la necessità di sensibilizzare l'opinione pubblica nei confronti del razzismo e
della discriminazione di cui sono vittime i Rom,
– visto il trattato che istituisce una Costituzione per l'Europa, compresa la Carta dei diritti
fondamentali, sottoscritta e proclamata dai presidenti del Parlamento europeo, del
Consiglio e della Commissione a nome delle loro istituzioni, in occasione del Consiglio di
Nizza del dicembre 20002,
– vista la Carta dei partiti europei per una società non razzista3,
– vista la creazione di un gruppo di commissari responsabili per i diritti fondamentali, la
lotta alla discriminazione e le pari opportunità4 e in attesa della presentazione dell'ordine
1
Articolo 15, lettera f), par. viii.
L'articolo 1-2 della Costituzione fa riferimento ai diritti dell'uomo, compresi i diritti delle persone appartenenti
a minoranze, come uno dei valori su cui si fonda l'Unione.
3
La carta dei partiti europei per una società non razzista è la proposta della commissione consultiva dell'UE sul
razzismo e la xenofobia al partiti politici dell'Unione europea. Il testo è stato adottato dalla suddetta
commissione il 5 dicembre 1997.
4
Il Presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso ha annunciato tale iniziativa nel suo discorso al
Parlamento europeo del 26 ottobre 2004, affermando che al gruppo (da lui presieduto) sarebbe stato conferito il
compito di verificare tutte le azioni e principali iniziative della Commissione in materia, nonché quello di
2
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del giorno del gruppo,
– visto il regolamento (CE) n. 1035/97 del Consiglio che istituisce un Osservatorio europeo
dei fenomeni di razzismo e xenofobia, le sue relazioni annuali e tematiche sul razzismo
nell'UE e il Libro verde della Commissione sull'Uguaglianza e la non discriminazione
nell’Unione europea allargata (COM(2004)0379),
– vista la recente pubblicazione, da parte della Commissione europea, di una relazione che
pone l'accento sui preoccupanti livelli di ostilità e di abusi dei diritti dell'uomo nei
confronti dei Rom, degli zingari e dei nomadi in Europa1,
– vista la relazione in fase di elaborazione in seno alla commissione per le libertà civili, la
giustizia e gli affari interni sulla protezione delle minoranze e la lotta alla discriminazione
(2005/2008) e l'Olocausto (RSP/2004/2634),
– visti gli strumenti giuridici internazionali come l'articolo 27 "Discriminazione nei
confronti dei Rom" del comitato delle Nazioni Unite per l'eliminazione della
discriminazione razziale (CERD) e la commissione europea contro il razzismo e
l'intolleranza (CERI)2,
– visto l'articolo 103, paragrafo 3, del suo regolamento,
A. considerando che l'8 aprile è stato proclamato Giornata internazionale dei Rom3 ed è
considerato il giorno destinato alla celebrazione dei Rom, nonché un'opportunità per
sensibilizzare l'opinione pubblica quanto alla minoranza etnica più grande d'Europa e
all'entità della sua emarginazione sociale,
B. attira l'attenzione sui 7 - 9 milioni di Rom, che vivono nell'Unione europea, che sono
vittime di discriminazione razziale e sono spesso oggetto di discriminazioni multiple
basate sul sesso, l'età e la disabilità,
C. riconoscendo che l'unicità della storia dei Rom, come antica minoranza europea,
richiederà l'adozione di provvedimenti volti ad integrare definitivamente i Rom nella
società e a lottare contro atteggiamenti societali atavici che inibiscono la capacità dei Rom
di godere di una piena e pari dignità,
D. prende atto che, mentre molti Stati membri hanno velocemente trasposto nel diritto
nazionale la direttiva 2000/43/CE4, alcuni di loro non l'hanno fatto o lo hanno fatto in
modo incompleto o incorretto,
E. ricordando che l'olocausto dei Rom merita un pieno riconoscimento, commisurato alla
gravità dei crimini nazisti volti ad eliminare fisicamente i Rom dall'Europa, alla stessa
fungere da motore politico.
1
"La situazione dei Rom in una Europa allargata" commissionato e pubblicato dalla DG Occupazione e affari
sociali, 2004.
2
Raccomandazione generale n. 3 "Combattere il razzismo e l'intolleranza contro i Rom e gli zingari".
3
La Giornata internazionale dei Rom è stata istituita nel 1971 in occasione del primo congresso mondiale dei
Rom.
4
GU L 180 del 19.7.2000, pag. 22.
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stregua degli ebrei,
F. considerando che il razzismo nei confronti degli zingari è ancora diffuso e che i Rom sono
regolarmente l'obiettivo di attacchi razzisti, dichiarazioni di odio, attacchi fisici da parte di
gruppi estremisti, espulsioni illegittime, molestie da parte della polizia e, più
genericamente, negazione dei propri diritti di cittadini,
G. prende atto, con particolare allarme, di recenti incidenti in cui leader ed altri esponenti di
importanti partiti politici degli Stati membri hanno rilasciato pubblicamente dichiarazioni
anti - Rom, allo scopo di guadagnare voti,
H. considerando che, in una serie di paesi, esistono chiare indicazioni che i servizi di polizia
ed altre istanze del sistema penale risentono di forti pregiudizi nei confronti dei Rom, il
che determina una sistematica discriminazione razziale nell'esercizio della giustizia
penale,
I. considerando che i Rom continuano ad essere sottorappresentati nelle strutture
governative e nella pubblica amministrazione, sia negli Stati membri che nei paesi
candidati dove costituiscono una percentuale significativa della popolazione;
considerando che i loro governi si sono impegnati ad aumentare il numero dei Rom che
lavorano nelle strutture decisionali ma non si sono ancora attivati a tale riguardo;
J. considerando che i Rom sono regolarmente discriminati quanto all'assistenza sanitaria e
rilevando con preoccupazione casi di segregazione nei reparti maternità e la
sterilizzazione di donne Rom senza il loro consenso,
K. considerando che sono registrate, in grande scale, condizioni di vita inferiori alle norme ed
insalubri, nonché prove della ghettizzazione dei Rom, cui viene regolarmente impedito di
abbandonare tali quartieri,
L. attira l'attenzione sui sistemi scolastici basati sulla segregazione razziale esistenti in
numerosi Stati membri e paesi candidati, in cui i bambini Rom, nelle migliori delle
ipotesi, beneficiano di un insegnamento mediocre e, nelle peggiori delle ipotesi, vengono
inseriti in istituti destinati ai disabili mentali,
M. considerando che, in taluni Stati membri e paesi candidati, i principali mezzi di
informazione continuano a sottorappresentare i Rom nella loro programmazione,
rafforzando, allo stesso tempo, uno stereotipo negativo del cittadino Rom attraverso
articoli, spettacoli televisivi e radiofonici,
N. considerando l'assenza di dati e ricerche quanto alle gravi violazioni dei diritti dell'uomo e
agli abusi razziali perpetrati contro i Rom negli Stati membri e nei paesi candidati,
O. considerando che un numero significativo di cittadini Rom della regione di Craiova
(Romania) ha recentemente fatto domanda di asilo politico a Bologna, in Italia, a causa
della discriminazione razziale e della persecuzione di cui erano vittime nel proprio paese
di origine, e che è una parte di essi è già stata respinta in campi nomadi provvisori fino
all'espulsione, mentre il resto è in attesa di una sorte analoga,
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1. si compiace per la recente dichiarazione del Presidente della Commissione europea
Barroso quanto all'importanza dell'eliminazione della discriminazione contro la
popolazione Rom e al ruolo che la strategia di Lisbona potrebbe svolgere nel migliorare le
opportunità per tale popolo1 e invita il Parlamento europeo, il Consiglio, la Commissione,
gli Stati membri e i paesi candidati ad adottare pubblicamente misure volte a combattere il
razzismo nei confronti dei Rom in tutte le sue forme, a livello locale, nazionale, regionale
o comunitario, come intende fare il Parlamento europeo stesso;
2. invita la Commissione a includere la questione della lotta contro il il razzismo nei
confronti dei Rom in Europa tra le sue priorità per il 2007 - Anno europeo delle pari
opportunità per tutti, e invita la società politica e civile, a tutti i livelli, ad affermare che
l'odio razziale contro i Rom non è tollerato nella società europea;
3. esorta gli Stati membri a trasporre rapidamente, nel proprio diritto nazionale, la direttiva
43/2000/CE2 ed invita coloro che sono attualmente oggetto della procedura di infrazione
"mancata comunicazione" a adoperarsi per rettificare tale mancanza di avanzamento;
4. invita le istituzioni dell'Unione europea, gli Stati membri, i paesi candidati e tutti i partiti
politici democratici europei a condannare in modo inequivocabile ogni forma di
atteggiamento ostile agli zingari e ai Rom, di intolleranza, di incitamento all'odio e di
molestie o violenza;
5. chiede una educazione globale in materia di diritti umani per quanto riguarda i sistemi di
applicazione della legge e giudiziario, nonché l'inclusione di tale materiale negli istituti di
insegnamento cosicché le persone che lavorano in tali settori siano consapevoli della
legislazione europea in materia di antidiscriminazione e dei valori sociali della società
europea;
6. invita i governi delle regioni con una notevole popolazione Rom ad adottare ulteriori
provvedimenti per integrare funzionari pubblici Rom a tutti i livelli amministrativi e
decisionali in linea con i precedenti impegni e a destinare le risorse necessarie a garantire
un adeguato ed efficace espletamento delle mansioni associate a tali posizioni;
7. invita la Commissione gli Stati membri e i paesi candidati a lavorare insieme per
permettere che i Rom costituiscano l'obiettivo specifico dei Piani di sviluppo nazionale
volti a combattere l'emarginazione, dei programmi di apprendimento lungo tutto l'arco
della vita e di altri meccanismi sviluppati attraverso il metodo aperto di coordinamento, in
linea con gli obiettivi della strategia di Lisbona;
8. invita la Commissione ad incoraggiare pubblicamente i governi nazionali a garantire che,
nel momento in cui i programmi destinati ai Rom vengono finanziati, esponenti Rom
partecipino alla progettazione e nell'attuazione di tali progetti e che le organizzazioni delle
società civile che lavorano con questioni relative ai Rom siano aggiornate regolarmente
sugli stanziamenti e i programmi ad esse disponibili;
1
2
Commento del 17 marzo 2005, in occasione del lancio della "Lisbon scorecard V".
GU L 180 del 19.7.2000, pag. 2000.
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9. invita gli Stati membri e i paesi candidati ad adottare provvedimenti per garantire una
parità di accesso all'assistenza sanitaria per tutti, a porre termine alla segregazione delle
donne Rom nei reparti di maternità, a impedire la pratica della sterilizzazione delle donne
Rom e a tradurre in giustizia i medici e il personale medico che si rendano responsabili di
tali atti;
10. ritiene inaccettabile la ghettizzazione in corso in Europa e invita gli Stati membri e i paesi
candidati ad adottare misure concrete per eliminare tali ghetti: combattere le pratiche
discriminatorie quanto alla disponibilità di alloggi e assistere i cittadini Rom nel reperire
alloggi alternativi, più salubri;
11. invita gli Stati membri e i paesi candidati in cui i bambini Rom sono segregati in scuole
destinate ai disabili mentali o inseriti in classi separate ad avviare programmi di inclusione
entro un periodo predeterminato, garantendo così libero accesso all'istruzione di qualità
per i bambini Rom e impedendo l'insorgere di sentimenti antiRom tra gli studenti;
12. propone di riprendere e aggiornare la sua risoluzione del 1989 sull'educazione dei bambini
Rom, Sinti e nomadi e di farne una priorità per garantire a tutti bambini Rom un accesso
all'istruzione principale;
13. chiede che l'insegnamento del patrimonio culturale Rom (lingua e storia) ai bambini Rom
costituisca un importante obiettivo futuro per l'istruzione; incoraggia gli Stati membri ad
includere l'informazione sulla popolazione nazionale Rom nel programma di
insegnamento generale;
14. chiede ai principali mezzi di informazione di definire le migliori prassi per assumere
personale che rifletta la composizione della popolazione, ispirandosi alle migliori prassi
già esistenti1;
15. chiede coordinamento tra le autorità a livello comunitario, nazionale e locale per divulgare
informazione attraverso una campagna destinata alle comunità Rom sulle opportunità e le
migliori prassi disponibili per contrastare l'esclusione sociale per quanto riguarda gli
alloggi, l'assistenza sanitaria, l'istruzione e l'occupazione;
16. invita gli Stati membri e i paesi candidati a garantire che venga effettuata una esaustiva
ricerca sulla situazione dei Rom e a migliorare le possibilità di raccolta dei dati sulle
violazioni dei diritti dell'uomo e gli abusi razziali, adottando un approccio sensibile e
rispettando il diritto all'autodeterminazione,
17. chiede all'Osservatorio europeo dei fenomeni di razzismo e xenofobia e, una volta creata,
all'Agenzia per i diritti fondamentali di conferire maggiore attenzione alla crescente
1
Gli orientamenti dei produttori della BBC, che fanno parte della strategia globale della BBC in vista di
potenziare la rappresentazione delle minoranze etniche tra il suo personale e i suoi quadri; la Rete di diversità
culturale del Regno unito creata dalle società televisive britanniche per migliorare la diversità nella televisione
britannica; la legge canadese sulla radiodiffusione che sottolinea che le prassi in materia di occupazione
nell'industria dei media dovrebbero riflettere la diversità della popolazione canadese; l'Associazione canadese di
radiodiffusione (ACR) il cui piano d'impresa prevede una strategia di ricerca futura sulle minoranze nella
copertura mediatica , nonché impegni per la realizzazione di inchieste destinate ad analizzare il modo in cui gli
spettatori percepiscono e vivono la presenza e la descrizione delle minoranze nei mezzi d'informazione.
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ostilità nei confronti degli zingari e dei Rom osservata in Europa, di destinare le risorse
necessarie, attraverso la creazione di organismi ed entità specializzate nella sorveglianza
degli attacchi razzisti e delle violazioni dei diritti dell'uomo nei confronti dei Rom, e di
presentare relazioni circostanziate sulle proprie conclusioni alle istituzioni europee e alle
autorità nazionale degli Stati membri e dei paesi candidati;
18. si compiace per la creazione del Forum europeo dei Rom e dei nomadi e per il lavoro dei
gruppi del Parlamento dedicati ai problemi dei Rom e delle minoranze; riconosce
l'importanza di una cooperazione con tali organi in fase di elaborazione delle politiche per
i Rom in Europa;
19. si compiace per l'Iniziativa del Decennio dedicato all'inclusione dei Rom di cui cinque
Stati membri e paesi candidati sono firmatari e invita la Commissione a cooperare con i
governi interessati per garantire un finanziamento a titolo dei pertinenti programmi
dell'Unione europea, finanziamento che permetterà a tale iniziativa di portare i suoi frutti;
20. invita il governo italiano e le autorità competenti di tale paese ad esaminare con umanità il
caso dei richiedenti asilo della regione romena di Craiova, ad esaminare con attenzione ed
equità i motivi della loro domanda di asilo e ad agire in conformità delle convenzioni e dei
regolamenti internazionali ed europei sullo statuto dei richiedenti asilo;
21. invita il governo romeno e le competenti autorità locali ad adottare le misure necessarie
per migliorare la situazione dei Rom nel dipartimento rumeno di Dolj e ad agire senza
ritardi o discriminazioni;
22. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla
Commissione e ai governi e ai parlamenti degli Stati membri e dei paesi candidati..
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