Freud La grande intuizione di Freud fu essenzialmente quella di comprendere e scoprire l’esistenza di materiali, di aspetti, di componenti psichiche nell’uomo non sono direttamente accessibili alla coscienza, materiali che però possono sorgere e presentarsi in momenti particolari come, ad esempio, il sogno. Come arrivò a comprendere tutto ciò? Inizialmente grazie allo studio di due fenomeni chiamati rimozione e resistenza. Resistenza: i ricordi del paziente non riaffiorano subito alla coscienza, ma solo quando è spinto, sollecitato a ricordare. Il punto è che quando è spinto e sollecitato a fare ciò egli si rifiuta di voler ricordare, una forma di difesa che prende il nome di resistenza. Rimozione: il ricordo su citato è come se fosse stato eliminato (rimosso) a livello della coscienza, ma su un altro livello persiste ancora. Questo lo porta a comprendere che nell’apparato psichico si mette in moto ed esiste un’attività del tutto autonoma rispetto a quella della coscienza. Alla coscienza, quindi, viene opposto un inconscio cioè una sede della nostra psiche dove si sedimentano e si sviluppano dei processi non soggetti al nostra nostra volontà, al nostro controllo personale. Tutto ciò che è soggetto a rimozione, ma che ancora esiste a livello inconscio, non trova altro modo per “scaricarsi” se non attraverso le somatizzazioni: la nevrosi ne è l’esempio poiché essa è una manifestazione attiva di ciò che è stato rimosso e mette in luce dei conflitti interiori che non abbiamo ancora risolto. Come possono i contenuti inconsci ritornare alla coscienza e dunque essere recuperati? Attraverso le libere associazioni (che ripercorre l’idea dell’associazionismo). Secondo tale corrente, le idee si associano e si uniscono indipendentemente dalla volontà. Freud applica questa teoria al rapporto tra rimozioni inconsce e pensieri coscienti. I due piani sono legati da una dinamica associativa per la quale se uno stimolo crea nella mente un’immagine (tra stimolo e immagine non deve necessariamente esserci un legame) ciò indica una connessione di carattere inconscia. Attraverso l’immagine cosciente sarà dunque possibile ritrovare la componente rimossa a cui essa è associata. La seduta psicoanalitica Dunque per arrivare a cogliere le dinamiche inconsce dobbiamo passare attraverso le libere associazioni mentali (ma anche dei sogni, dei lapsus ecc) del paziente (ad uno stimolo corrisponde un’idea-immagine attraverso cui possiamo ritrovare la componente inconscia). La psicanalisi consiste proprio in questo interpretare le immagini non intenzionali che il paziente vive per riportare le rimozioni alla coscienza. Una fase che viene a crearsi durante la seduta è quella del transfert, ovvero l’attribuzione e proiezione dei desideri dell’infanzia sull’analista, desideri che in quel momento vengono visti e sentiti come reali. (Esempio: il paziente identifica l’analista con il padre e sfoga su di lui sentimenti di odio o amore e via dicendo). Comprendere ciò che è stato rimosso non è semplice: la psicanalisi infatti è da considerarsi una tecnica dell’interpretazione . I sogni, le libere associazioni, i lapsus del paziente sono il simbolo di desideri inconsci, di pulsioni che si esprimono attraverso immagini spesso distorte che non permettono all’analista di coglierli e comprenderli pienamente. L’insieme psichico, infatti, è vittima di un processo di condensazione per cui elementi, momenti, circostanze del tutto differenti si uniscono e fondono in un’unica immagine che deve essere decifrata. Oltre alla condensazione c’è anche lo spostamento: elementi di secondo piano, meno importanti vengono investiti di una importanza primaria. Grazie allo spostamento Freud comprende che il materiale onirico è soggetto a una censura onirica per la quale emozioni, paure, desideri entrano nella rappresentazione del sogno solo se prendono le forma di immagini non pericolose. Sessualità A cosa sono dovute le rimozioni? In primo luogo a cause di natura sessuale (libido). Secondo Freud la sessualità passa attraverso varie fasi: -fase orale (la pulsione sessuale è appagata grazie alla suzione) -fase sadico-anale (il controllo della defecazione) -fase fallica (la scoperta intorno ai 5 anni della sessualità nel bambino) -latenza (il momento in cui si assorbono le proibizioni sociali e si forma una struttura di controllo chiamata Super-Io) -fase genitale (in pubertà è la pulsione sessuale rivolta a un oggetto specifico) Qualora questo percorso sessuale non si sviluppasse armonicamente potrebbe manifestarsi una perversione sessuale che può condurre ad una regressione a uno dei momenti dell’infanzia, ma con la forza aggressiva tipica dell’adulto. La sublimazione invece si ha quando la libido non è rivolta a un oggetto di natura sessuale, bensì deviata verso altri oggetti “neutri” che vengono connotati da una forte valenza affettiva. Complesso di Edipo: è una fase dell’infanzia caratterizzata dall’amore verso il genitore di sesso opposto e dall’odio verso quello dello stesso sesso. La personalità Come viene denominato da Freud lo stato più profondo della personalità umana? Inconscio o Es. Dunque la personalità dell’individuo adulto è articolata in tre momenti: Io (la parte consapevole di noi) Super-Io (la funzione di controllo, interiorizzazione di norme sociali ed è in gran parte inconscia) Es (la componente più recondita e pulsionale di noi in contrasto con la parte consapevole) Es ed Io non hanno una comunicazione diretta, ma vengono mediati dalla censura dal Super-Io, che fa in modo che i contenuti dell’Es siano “sublimati” in forma simbolica (come i sogni). L’Es contiene anche tutte quelle esperienze negative rimosse dall’Io che però rimangono attive nell’Es trasformandosi e manifestandosi attraverso nevrosi. La divisione in questi tre momenti avviene fin dall’infanzia (in cui ancora non c’è la presenza del Super-Io e Io ed Es ancora non si distinguono) : l’io dunque non si forma fin dalla nascita. I bambini seguono quello che viene definito come il principio del piacere (la psiche opera in modo di seguire il piacere e rifiutare il dolore) : l’io nasce da una componente dell’Es che si adatta al mondo e si struttura seguendo il principio di realtà (adatta il soddisfacimento della pulsione alle condizioni del mondo esterno) . Il Super-io nasce grazie al rapporto con la famiglia con la quale s’instaura un rapporto di identificazione. Esso si forma dai modelli, dalle proibizioni, dalle istanze sociali e dunque è una condizione storica. Totem e Tabù In questo suo libro Freud vuole dare una spiegazione del totemismo e dell’incesto. Il totemismo è l’insieme dei riti, delle idee religiose che portano ad attribuire a un particolare anima una sacralità in modo tale che ogni membro della comunità si identifichi con esso. Nella forma sociale, questo totem si manifesta nella figura di un capo tribù primitivo che nel suo popolo aveva dominio assoluto sulle donne, non concedendo la possibilità agli altri di poter accoppiarsi. In un certo momento, però, il popolo si ribella e lo uccide, arrivando a mangiare la sua stessa carne: questo gesto, però, creerà in loro un forte senso di colpa che fa nascere i tabù che conducono all’organizzazione sociale, all’incesto e al sostituto paterno. Il senso di colpa conduce a un’ introiezione della figura paterna e porta alla nascita di una coscienza morale. Eros e thanatos In “Al di là del principio di piacere” prima e “Nel disagio della civiltà” poi Freud evidenzia questo rapporto conflittuale tra principio di piacere (eros) e pulsione di morte (thanatos). Afferma che il fine dell’essere umano sia la felicità, ma la natura rende complicato il suo raggiungimento. Perché? L’essere umano ha, per natura, pulsioni distruttive ed egocentriche che devono essere represse per poter vivere in società. L’uomo vive dunque in questa condizione: da un lato vuole raggiungere la felicità (espressione del suo essere naturale) e dall’altro è costretto a vivere nella realtà sociale. Da questo si deduce che la civiltà è possibile solo se rinunciamo alla felicità. Oltre all’impulso al piacere (eros) c’è anche thanatos, una sorta di aggressività innata e immotivata tendente all’autoconservazione: l’uomo, dunque, vive in una opposizione eterna tra questi due momenti.