FORME DI GOVERNO
MONARCHIA
TEOCRAZIA
TIRANNIA
O
DISPOTISMO
DITTATURA
OLIGARCHIA
ARISTOCRAZIA
DEMOCRAZIA
Termine di derivazione greca (monarchia, "potere di uno solo").
Forma di governo nella quale una sola persona svolge per diritto
ereditario la funzione di capo dello stato a vita. Il potere del monarca,
un tempo assoluto (cioè sciolto da qualsiasi legge; dal latino absolutus,
"sciolto", "libero da vincoli"), può essere anche molto circoscritto,
come è esemplificato dalle odierne monarchie costituzionali.
Nell'antichità il potere dei sovrani monarchi o re,era in genere fondato
sulla loro presunta natura divina: il regime monarchico assumeva così
l'aspetto di una teocrazia.
Forma di governo tipica delle città-stato dell’antica Grecia in
cui,dopo la caduta della Monarchia, il Tiranno o Despota detiene
il potere assoluto.
I primi Tiranni (es. Clistere e Pisistrato ad Atene) governarono
con il consenso del popolo.
Altri Tiranni (es. Dionisio il Vecchio e Dinonisio il giovane a
Siracusa) governarono governarono con forza e violenza
opponendosi con le armi ad ogni forma di opposizione
democratica.
Dittatura Regime politico in cui il potere viene esercitato, senza alcun
sistema di controllo e di opposizione, da un unico organo, che a volte
corrisponde a una singola persona fisica, a volte a un gruppo di persone.
Il termine deriva dal latino dictator (derivato da dictare, “dettare”), che
indicava un magistrato a cui erano attribuiti temporaneamente tutti i
poteri civili e militari.
Nell'antica Roma, la carica di dictator veniva attribuita in casi
d'emergenza a un magistrato su richiesta del senato; il potere di nomina
in origine era affidato ai consoli, successivamente passò ai comizi. La
carica, che secondo gli storici fu istituita tra il 501 e il 498 a.C., era di
durata semestrale, conferiva pieni poteri civili e militari e un limitato
“potere di vita e di morte”.
Forma di governo in cui il potere supremo è detenuto da poche persone.
Sin dall'antichità il termine (dal greco oligarchia, "governo di pochi")
ha avuto una connotazione negativa.
L'accezione prevalente del termine a tutt'oggi presenta un significato
negativo, indicando il governo di una fazione che agisce esclusivamente
in base ai propri interessi particolari.
Forma di governo nella quale il potere (in greco, kratos) è detenuto dai
"migliori" (in ,greco áristos), cioè da coloro che vantano eccellenza di
nascita o superiorità intellettuale e morale.
Termine di derivazione greca (demos, "popolo", e kratein, "potere").
Forma di governo in cui la sovranità,il potere, risiede nel popolo o nei
suoi rappresentanti.
Nell'accezione moderna, il termine implica anche:
- l'eguaglianza giuridica dei cittadini nell'esercizio del voto, dal
quale non deve essere escluso nessuno per motivi di razza, di
religione, di censo e di sesso;
- l'esistenza di alcune condizioni che garantiscano una
-
condizione di libertà nell'esercizio del voto (l'assenza di
coercizione, la pluralità delle opzioni a disposizione, la
possibilità di formarsi una propria opinione);
l'accettazione della validità del principio di maggioranza.
In genere si distingue tra :
Democrazia rappresentativa, in cui le attività del potere esecutivo e di
quello legislativo sono affidate a rappresentanti eletti, con mandato
limitato nel tempo ma non imperativo (e quindi non revocabile);
Democrazia diretta, in cui la maggior parte delle attività dei poteri
esecutivo e legislativo è decisa direttamente dai cittadini con voto a
maggioranza, mentre i rappresentanti che si occupano degli enti su cui
non è possibile esercitare un controllo diretto sono revocabili in
qualsiasi momento.
REPUBBLICA
Repubblica Termine di derivazione latina (res publica, "la cosa
pubblica") che indica una forma di stato basata sul principio della
sovranità popolare, in cui il popolo delega il potere di governare a
propri rappresentanti scelti tramite elezioni.
Il termine fu usato per la prima volta a Roma nel 509 a.C., dopo la
cacciata della dinastia etrusca dei Tarquini, per indicare la nuova forma
di governo, antitetica alla monarchia e costruita sul concetto di bene
comune, di cosa pubblica.
Il concetto di repubblica indica una particolare dimensione della
convivenza, fondata sull'interesse comune e sul consenso di tutti a uno
specifico modo di organizzare la vita pubblica. La repubblica può
quindi rivelarsi aristocratica o popolare, libertaria o autoritaria. È del
resto importante distinguerla dalla democrazia. Nel modello ideale di
stato repubblicano, in cui il governo è espressione reale della volontà
popolare che lo ha legittimato, repubblica e democrazia possono infatti
coincidere. Ma nel corso della storia sono comparse alcune forme di
governo repubblicane che si sono discostate di molto da questo modello
teorico.
Non a caso, nel XX secolo il termine è stato usato sia dalle dittature sia
dalle democrazie. Pertanto, oggi viene in genere impiegato per denotare
ogni forma di stato al cui vertice stia un presidente, o una simile figura
elettiva, in possesso di un mandato temporaneo e limitato.