Come sono belli i piedi del messaggero che porta la lieta novella

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MANDATO AI MISSIONARI DELLA MISSIONE CITTADINA
(Vicenza, Cattedrale, 6 gennaio 2008)
"Come sono belli i piedi del messaggero che porta la lieta novella".
Cari amici,
il tempo è ormai giunto: la Missione è alle porte. Il Signore ci dona il suo
Spirito e la Chiesa, attraverso il Vescovo, il mandato per andare ad
annunciarlo in ogni casa con la testimonianza della nostra visita e la
disponibilità ad ascoltare, a pregare, ad accogliere il Vangelo insieme ad
ogni famiglia.
Non temete, lo Spirito Santo vi suggerirà che cosa dovrete dire e vi
aprirà vie impensabili di accoglienza. Voi vi stupirete di come le persone e
le famiglie attendono la vostra visita. Niente vi turbi, dunque, e niente vi
spaventi, perché non siete soli in questa impresa, ma colui che ci ha
promesso di essere con noi ogni giorno, vi accompagna e vi precede per
aprire la strada nei cuori di ogni nostro fratello e sorelle che incontrerete. Vi
raccomando solo alcuni atteggiamenti e vie necessari per dare solidità e
forza al vostro ministero.
Anzitutto, la preghiera vostra e della comunità che vi manda. Il
tempo della Missione deve essere un tempo santo di intensa e quotidiana
preghiera, perché solo il Signore apre le porte del cuore e della vita delle
persone. Le parrocchie promuovano con voi e per voi, missionari, momenti
specifici di preghiera, che precedano e accompagnino la vostra visita: la
santa Messa giornaliera, il Rosario, l’adorazione eucaristica e ogni altra
preghiera propria della Quaresima accompagni il tempo della Missione. La
Preghiera della Missione sia recitata al termine di ogni Messa, anche
domenicale.
I malati e i sofferenti, nelle case, siano invitati a pregare ogni giorno
per i missionari.
Una corale intercessione al Signore si elevi da ogni comunità e
circondi di grazia la vostra visita.
In secondo luogo, la comunione e l'unità tra voi missionari e la
comunità. Come già ho avuto modo di dire più volte, la Missione intende
essere svolta dall’intero popolo di Dio. Nessun battezzato si senta estraneo
a questa iniziativa, alla quale, in vari modi e forme, è chiamato a
partecipare. Faccio appello ad ogni famiglia cristiana e ad ogni fedele
affinché si faccia portavoce della Missione presso i suoi vicini di casa,
parenti e amici ed accolga i missionari, sostenendoli nel loro compito di
avvicinare ogni famiglia che gli vive accanto. I missionari devono trovare
un ambiente sensibilizzato e disponibile alla loro accoglienza, consapevole
del grande dono che essi portano.
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Raccomando anche l’aiuto tra parrocchie vicine che fossero in
difficoltà. La Missione ha come scopo anche quello di far crescere una
comunione sempre più stretta tra le comunità cristiane della Città.
Infine, la gioia che infonde speranza. Andate a portare il Vangelo
della gioia e della speranza, che non è un libro, ma è Gesù Cristo. Lui va
annunciato e testimoniato, come ci ricorda bene l’apostolo Giovanni:
"Quello che abbiamo veduto e udito, contemplato e toccato, il Verbo della
vita, lo annunciamo anche a voi perché la nostra gioia sia la vostra e siamo
in comunione con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo". Si annuncia Cristo,
parlando di lui a partire dal vangelo di Luca, che consegnerete e
accoglierete insieme nella casa, ma anche parlando della vostra esperienza
di fede e di vita cristiana, che, con semplicità e debolezza, vivete ogni
giorno nel vostro lavoro, nelle vostre famiglie e nella comunità cristiana.
Così, mentre aiuterete la gente a riscoprire che la fede è legata alla vita e
l’amicizia con il Signore è fonte di forza, anche nelle malattie e nelle prove,
sarete confermati nella vostra fede e ne uscirete ancora più forti e motivati,
perché la fede cresce donandola e si radica nel cuore di chi la dona con
gioia.
Non c’è bisogno di essere esperti o più intelligenti o bravi degli altri
per essere missionari. Basta essere umili e lasciarsi guidare dallo Spirito,
che parla in noi ed apre il cuore di chi vi accoglie, perché lui resta sempre il
vero protagonista della missione nella Chiesa.
Certo, dobbiamo mettere in bilancio anche il rifiuto, che sempre
accompagna l’azione missionaria. La scelta della Parola di Dio e di Cristo
resta libera e non tutti ne accolgono il messaggio positivo per la propria vita.
Dio apre il cuore, ma la libertà dell’uomo resta decisiva per lasciarsi
investire dalla sua grazia. Niente paura, dunque, se qualche porta resterà
chiusa e qualche altra, pure aperta, rifiuterà di accogliervi. Sarà anche
questa una esperienza forte di amore donato e rifiutato, ma la vostra
testimonianza e serenità sono come un seme gettato comunque nel tessuto
della vita delle persone e delle famiglie. Esso, prima o poi, porterà frutti,
quando e come il Signore vorrà.
Dice Gesù ai suoi discepoli inviati in missione: "In qualunque casa
entriate, dite: Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra
pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi" (Lc. 10,5-6). Come
dire che la missione mai va perduta e sempre dona la grazia della
conversione e dell’amicizia del Signore a chi la riceve o a chi la dà.
Cari amici,
guardando alla nostra Città ci rendiamo conto di quanto sia
necessaria la Missione per ridare slancio alla fede di molte persone e
famiglie, ma anche per rinnovare il tessuto sociale e comunitario. Non c’è
via più efficace per costruire una società più giusta e pacifica di quella
dell’annuncio di Cristo, morto e risorto, e del suo Vangelo. Solo lui, infatti,
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converte i cuori e li rende disponibili ad aprirsi all’incontro e al dialogo per
superare contrasti e divisioni dovute a scelte storiche, che incidono nella
vita della cittadinanza.
La scienza, la politica, la cultura, l’economia sono vie umane
importanti, che danno qualche speranza all’uomo, ma restano parziali e, a
volte, si ritorcono addirittura contro l’uomo per scelte, che non tengono
conto dei suoi diritti naturali e fondamentali. Solo l’amore assoluto e fedele
di Cristo, accolto nella fede e vissuto nella sua comunità, può salvare
l’uomo da ogni male e miseria morale e materiale. Ecco perché
l’evangelizzazione è la via privilegiata, che opera storicamente dentro il
tessuto della storia di ogni persona, famiglia e società e produce quella
speranza, che rinnova se stessi e la realtà che ci circonda.
L’atto di amore più grande per questa Città è dunque ridonare a tutti i
suoi abitanti la possibilità di accogliere Cristo, trovando in lui quella vita
nuova, che nasce dall’amore e produce amore per tutti. Sono la Parola di
Dio e la fede in Cristo che ci rimettono in piedi e costruiscono il futuro su
un fondamento sicuro di giustizia, verità, libertà e amore.
La Missione, pur nella sua semplicità, testimonia tutto ciò ed
immette nelle coscienze e nella vita delle persone il germe di una speranza,
che ha nutrito il cammino, anche sociale oltre che umano e spirituale, della
nostra terra e ne rappresenta ancora oggi la radice più feconda per il suo
domani.
"Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annunzio di
bene" (Rm 10,15). Ecco, oggi io vi mando per portare a tutti questa buona
notizia, che è il bene sommo e più desiderato e grande, di cui ogni uomo ha
bisogno, Gesù Cristo. Vi mando, perché sentiate di avere con voi la Chiesa,
che vi sostiene con la sua preghiera e la sua comunione, e perché sappiate
rendere ragione della speranza che è in voi e ne diventiate gioiosi testimoni.
Vi mando, perché ho fiducia in ciascuno di voi e so che, nel
profondo del cuore, amate il Signore e la Chiesa e amate anche ogni
persona e famiglia a cui siete inviati. E’ da questo amore che dovete trarre
forza per scacciare ogni timore. Vi ringrazio sentitamente della vostra
disponibilità e vi assicuro che il Signore non si lascerà vincere in generosità
nei vostri confronti e vi restituirà molto di più di quello che voi state per
donare a lui e alla sua Chiesa.
Mi rivolgo infine ai giovani delle parrocchie, delle associazioni e
gruppi ecclesiali,che stanno camminando insieme nella la seconda fase del
Sinodo. La missione si intreccia con l'impegno sinodale di ascoltare e
incontrare i vostri coetanei nei vari ambienti di vita, di lavoro, di sport e
tempo libero, di volontariato,di scuola e università, di strada.,per proporre
loro un dialogo sulla fede in Gesù Cristo, sulla Chiesa e la vita cristiana,a
partire delle loro domande e attese , che solo nel Signore possono trovare
una vera e piena risposta. Sono certo che la vostra partecipazione alla
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missione vi permetterà di incontrare anche nelle case i vostri coetanei e le
oro famiglie. Tocca a voi impegnare il tempo e l'entusiasmo,per ricercare
vie e forme creative e nuove nel linguaggio e nella proposta,idonee a
coinvolgere i giovani e interessarli alle iniziative del Sinodo.
Ai settantadue discepoli che tornano dalla missione entusiasti Gesù
dice: "Rallegratevi, perché i vostri nomi sono scritti nei cieli".
Sì, cari amici, anche per voi il Signore ha in serbo questa parola di
consolazione: i vostri nomi, la vostra persona e la vostra vita stanno davanti
a lui, sono sempre sotto il suo sguardo di amore, fonte di vita per sempre.
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