DIABETE TIPO 1 E SPORT ACQUATICI G.Corigliano*, M.Corigliano** Responsabile servizio di diabetologia A,I.D., Asl NA1,**Assistente in formazione Scuola di Specializzazione in Medicina Interna S.U.N. Non sono state riscontrate differenze significative nella quantità di attività fisica abituale tra soggetti diabetici tipo 1 e soggetti sani di pari età: dunque il diabete insulino-dipendente non costituisce un ostacolo alla pratica fisica quotidiana come ha evidenziato Chantelau E. e coll. (Diabetes Care 15 (11) Nov. 1992.) Il nostro studio PAEMAD (vedi figura 1 ) ha evidenziato un elevato dispendio energetico in diabetici italiani tipo 1 . La stessa Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici (A.N.I.A.D.) conta attualmente oltre 700 soci affetti da diabete tipo 1 e atleti a livello non agonistico e agonistico a testimonianza che vi è una notevole quantità di persone che nonostante il diabete pratica lo sport. Un atleta che pratica un’attivita’ di intensità medio-alta ha bisogno dalle 35 alle 50 Kcal per Kg di peso corporeo nella propria alimentazione abituale, dunque un fabbisogno di circa 3000-3500 Kcal di cui l’apporto di carboidrati deve coprire dal 50 al 60% pari a 4-500 grammi di carboidrati al giorno . Durante attivita’ di fondo vengono consumate anche 3000 o piu’ calorie per buona parte coperte dalla ossidazione dei carboidrati. ll contenuto in carboidrati di un uomo adulto non supera i 370 grammi (vedi figura 2 ) e ciò lascia presumere che vi sono meccanismi di produzione exnovo di glucosio per sostenere la spesa energetica. CONTENUTO TOTALE IN GLUCIDI DI UN UOMO DI 70 Kg. GLICOGENO MUSCOLARE 245gr. GLICOGENO EPATICO 108gr. GLUCOSIO EMATICO ED EXTRA VASALE 17gr. 370gr. pari a 1517 Kcal Nella figura 3 si vede chiaramente come in caso di attività fisica di lunga durata il metabolismo aerobico è sostenuto essenzialmente da substrati glicidici e lipidici. UTILIZZO PREFERENZIALE DEI SUBSTRATI ENERGETICI IN RAPPORTO ALLA DURATA DELLA PRATICA SPORTIVA Nella figura 4 sono invece indicati i vantaggi di una utilizzazione preferenziale di carboidrati , specie nello sportivo diabetico. • IL PRINCIPALE SUBSTRATO OSSIDATO DURANTE ATTIVITA’ SPORTIVE MODERATE-INTENSE (6075% VO2 MAX) E’ RAPPRESENTATO DAL GLUCOSIO NEI PRIMI 60-120 MIN. • UN ELEVATO APPORTO DI CARBOIDRATI NELLO SPORTIVO DIABETICO PRESERVA LE RISERVE DI GLICOGENO EPATICO E MUSCOLARE IL CHE RIDUCE IL SENSO DI FATICA E PERMETTE UN PIU’ PRONTO RECUPERO DALL’IPOGLICEMIA. • UN ELEVATO APPORTO DI CARBOIDRATI INFINE CONSENTE UN RISPARMIO PROTEICO E QUINDI MIGLIORA LA PERFORMANCE DELLO SPORTIVO. Nella 5 si vedono invece gli effetti metabolici del consumo di NEFA per attivita’ di lunga durata anche in questo caso specialmente nel soggetto diabetico • I NEFA SONO OSSIDATI PRINCIPALMENTE DURANTE ESERCIZI A BASSA INTENSITA’ (40-50% VO2 MAX) E CONTRIBUISCONO PER IL 40% AL RIFORNIMENTO DI ENERGIA NELLA 1°ORA E FINO AL 70% NELLE ORE SUCCESSIVE FINO ALLA 4°ORA • QUINDI PIU’ AUMENTA L’INTENSITA’ PIU’ IL MUSCOLO TENDE A CONSUMARE GLUCOSIO RISPARMIANDO I NEFA (RISCHIO DI IPOGLICEMIA NEL DIABETICO) • L’UTILIZZO PREFERENZIALE DEI NEFA RISPETTO AL GLUCOSIO DIPENDE ANCHE DAL GRADO DI ALLENAMENTO: MAGGIORE E’ IL TRAINING PIU’ L’ORGANISMO UTILIZZA I NEFA ANZICHE’ GLI ZUCCHERI Nella figura 6 infine sono mostrati i vantaggi dell’ossidazione preferenziale dei NEFA nei confronti del glucosio nel soggetto diabetico tipo 1 VANTAGGI DELL’OSSIDAZIONE PREFERENZIALE DEI NEFA RISPETTO AL GLUCOSIO 1. 2. 3. 4. ALTA RESA ENERGETICA ELEVATA PRODUZIONE DI ATP MINORE RISCHIO DI IPOGLICEMIA RISPARMIO DI GLICOGENO E QUINDI MINORE SENSO DI FATICA 5. RIDUZIONE DEI NEFA E DEI TRIGLICERIDI CON AUMENTO DELLA SENSIBILITA’ INSULINICA Nelle successive figure 7,8 e 9 potete vedere i tre tipi di attivita’ fisica anaerobica alattacida, anaerobica lattacida e aerobica alattacida riguardo alle fonti energetiche , scorie prodotte, rapporto con la glicemia ed effetti cardiovascolari nel soggetto diabetico. ATTIVITA’ SPORTIVE ANAEROBICHE ALATTACIDE (DURATA 10''-20'') (SALTI, LANCI, SOLLEVAMENTO PESI, CORSE 100m) FONTI ENERGETICHE: ATP E FOSFOCRETININA DI DEPOSITO DISPENDIO ENERGETICO: POCHE DECINE DI CALORIE EFFETTO SULLA GLICEMIA: NESSUNO (TALORA SPIKES IPERGLICEMICHE DA STRESS) EFFETTI SUL SISTEMA CARDIO-VASCOLARE: NOTEVOLI SOLLECITAZIONI ACUTE E RIPETUTE (SCONSIGLIARE SE PRESENTI SEGNI DI MICROANGIOPATIA, TACHICARDIA A RIPOSO, IPERTENSIONE BORDER-LINE). ATTIVITA’ ANAEROBICHE LATTACIDE (DURATA 1'- 5' ) (400m' – 800m' CORSA AD OSTACOLI – FASI ANAEROBICHE DURANTE SPORTS DI SQUADRA) FONTI ENERGETICHE: PRINCIPALMENTE GLICOGENO – GLUCOSIO SCORIE PRODOTTE: ACIDO LATTICO EFFETTO SULLA GLICEMIA: FACILITA’ AD IPOGLICEMIE – POST EXERCISE LATE ONSET ALTRI EFFETTI: DISCRETE SOLLECITAZIONI CARDIO-VASCOLARI RESA ENERGETICA SCARSA RISPETTO AD ATTIVITA’ AEROBICHE ATTIVITA’AEROBICHE ALATTACIDE (DURATA 60' - 240' ) (CORSA E SCI DI FONDO, MARCIA, CICLISMO, NUOTO PROLUNGATO IN VASCA) FONTI ENERGETICHE: GLUCOSIO, NEFA, GLICOGENO DISPENDIO ENERGETICO: DA CENTINAIA A MIGLIAIA DI CALORIE EFFETTO SULLA GLICEMIA: RIDUZIONE PROGRESSIVA E PREVEDIBILE ALTRI EFFETTI: MIGLIORAMENTO DELL’EFFETTO INSULINICO (RIDUZIONE FABBISOGNO) AUMENTO HDL COL.,RIDUZIONE TRIGLICERIDI CONTENIMENTO DI EVENT. ECCESSO PONDERALE EFFETTO TRAINING (MIGLIORAMENTO VO2 MAX) SCARSE SOLLECITAZIONI CARDIO-VASCOLARE ACUTE EFFETTO FAVOREVOLE SULL’EQUILIBRIO PSICHICO Nella figura 10 vi e’ un normogramma esemplificativo di come si possano utilizzare supplementazioni alimentari di carboidrati in relazione al tasso glicemico pre-attività fisica ed all’intensità dell’attività fisica stessa. Nella figura 11 e’ mostrato il meccanismo fisiologico di inibizione della secrezione insulinica dopo pochi minuti dall’inizio di una attivita’ fisica , meccanismo che protegge l’organismo dall’ipoglicemia. SOGGETO SANO POCHI MINUTI DOPO L’INIZIO DELL’A.F. ATTIVAZIONE ADRENERGICA ß CELLULA RIDUZIONE INSULINEMIA “PROTEZIONE” DA ECCESSIVA UTILIZZAZIONE MUSCOLARE AUMENTATO OUTPUT EPATICO DI GLUCOSIO NORMOLGLICEMIA STABILE (PROTEZIONE DALL’IPO) Nella successiva figura 12 vi e’ invece la risposta glicemica all’attivita’ fisica in rapporto alla insulinizzazione portale, che condiziona molto se, in seguito all’ esercizio muscolare, la glicemia potrà diminuire o aumentare . RISPOSTA GLICEMICA ALL’ATTIVITA’ FISICA IN RAPPORTO ALL’INSULINIZZAZIONE PORTALE GLUCOSIO GLUCOSIO INSULINA INSULINA LI CE M IA 300 FEGATO G MUSCOLO 200 GLUCOSIO INSULINA GLUCOSIO INSULINA FEGATO M CE LI 120 G MUSCOLO IA 60 Appare chiaro che vi sono numerose problematiche dell’esercizio fisico nel paziente con diabete tipo 1 che devono essere affrontate e risolte ( vedi figura 13 ) . PROBLEMATICHE DELL’ESERCIZIO FISICO NEL PAZIENTE CON DIABETE DI TIPO 1 1. INADEGUATE CONCENTRAZIONI PLASMATICHE DI INSULINA 2. AUMENTATA SENSIBILITA’ ALL’INSULINA NELLE ORE SUCCESSIVE ALL’ESERCIZIO 3. MODIFICATO ASSORBIMENTO DELL’INSULINA DAI SITI DI DEPOSITO 4. EVENTUALI DIFETTI DELLA CONTROREGOLAZIONE ORMONALE 5. PEGGIORAMENTO DELLE COMPLICANZE DELL’ORGANO La complessità del management della terapia insulinica durante l’attivita’ fisica in diabetici di tipo 1 e’ mostrata nella figura 14. MANAGEMENT DELLA TERAPIA INSULINICA DURANTE L’ATTIVITA’ FISICA IN RAPPORTO A • TIPO DI ATTIVITA’: • TIMING: • DURATA DELL’ATTIVITA’ • SCHEMA TERAPEUTICO: - 3 INIEZIONI - 4 INIEZIONI - >4 INIEZIONI - M.I. - GLARGINA • • GLICEMIA DEL MOMENTO RISPOSTA GLICEMICA ABITUALE ALL’A.F. - AEROBICA - ANAEROBICA - FASE POST-PRANDIALE - “ INTER-PRANDIALE - “ PRE-PRANDIALE Per quanto riguarda il diabete e gli sport nautici si dà grande enfasi al nuoto come attivita’ aerobica gradita , equilibrata e formativa , idonea per ogni tipo di diabete . Alcune regole generali per i diabetici che vogliono praticare attivita’ sportive marine sono indicate nella figura 15. IL DIABETE E GLI SPORT NAUTICI Il nuoto, sia in mare che in piscina, è uno sport fortemente raccomandato raccomandato perché mette in azione tutti i muscoli del corpo, contribuisce ad un armonico sviluppo fisico e, se effettuato a livello non agonistico, il nuoto di fondo è un’attività aerobica alattacida per eccellenza. In ragazzi insulino-dipendenti sono state tentati dei corsi di vela con specifiche finalità educative che sono mostrate in figura 16. “GOVERNARE IL DIABETE”… come una barca a vela. L’obiettivo è quello di educare i giovani diabetici a rendersi autonomi nella gestione della loro malattia attraverso la pratica di uno sport, la vela, che richiede concentrazione e impegno fisico, che si pratica da soli, ma anche in compagnia e che esige il rispetto di alcune regole. Altro sport particolarmente idoneo e’ l’attivita’ aerobica in acqua. I vantaggi per i diabetici sono evidenziati nella figura 17. Aerobica in acqua : vantaggi per i diabetici • Può essere effettuata ad ogni età, anche senza uno specifico allenamento (ideale per avviare all’A.F. NIDDM) • Migliora la circolazione per la ridotta spinta gravitazionale e per l’effetto massaggio dell’acqua • La pressione dell’acqua induce ad una respirazione più profonda migliora ossigenazione riduzione della della f.c. di circa il 10% rispetto allo stesso esercizio effettuato al al di fuori dell’acqua • Minore impatto a livello delle teste metatarsali minori microtraumi ai piedi Per quanto riguarda il diabete e le immersioni subacquee la problematica e’ abbastanza complessa. Al momento vi sono più preclusioni che aperture . E’ necessaria una estrema prudenza nel consentire a giovani IDDM immersioni subacquee. La situazione attuale in Italia e’ espressa nelle figure 18 e 19 . DIABETE ED IMMERSIONI SUBACQUEE •Sono proibite a livello ufficiale dalle organizzazioni/federazioni della maggior parte dei paesi (compreso l’Italia) salvo che in Olanda e negli Usa •Sono comunque praticate a livello amatoriale (talora in solitario e senza controlli specifici) da parecchi IDDM •Con l’autocontrollo costante e l’insulino-terapia flessibile tale proibizione potrebbe essere rivista in considerazione anche dei benefici sul piano psicologico che le immersioni in mari incontaminati determinano. Va considerato anche che la disciplina a cui ci si deve attenere necessariamente aiuta l’acquisizione di un corretto stile di vita del diabetico •Nel ’95 e ’99 in collaborazione con la International Association for Handicapped Divers, la federazione internazionale di Sport e Diabete ha organizzato con successo corsi strutturati e supervisionati per IDDM di immersioni con respiratore certificati da istruttori PADI e IAHD CRITERI E RESTRIZIONI A.N.I.A.D. PER LE IMMERSIONI SUBACQUEE 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. Insulinoterapia intensiva da almeno 1 anno HbA1c fra 6 e 8,5% Almeno 4 glicemie capillari da 1 anno Totale assenza di complicanze Assenze di ipoglicemie severe da almeno 1 anno Regolare senso di percezione delle ipoglicemie ECG da sforzo normale Trend glicemico con almeno 3 glicemie nelle ore precedenti l’immersione No immersione se glicemia >250mg/dl o acetonuria o < 120mg/dl Obbligo di avere con se un tubetto contenente gel di glucosio Divieto di immersioni in solitario In conclusione l’esercizio fisico nel diabetico di tipo 1 deve essere considerato come un potente mezzo educativo: se aerobico e regolare allena il cuore e protegge i vasi dall’aterosclerosi . Le attivita’ acquatiche sono particolarmente indicate, con alcune, speciali precauzioni per le immersioni subacquee. Attraverso la coscienza della propria capacita’ migliora l’autostima e la qualità di vita delle persone con diabete tipo 1 .