..per un filo di seta…. Una gatta di 1 anno e mezzo viene portata in visita da un collega per inappetenza presente da 2-3 giorni associata ad alcuni episodi di vomito. La visita medica rileva fastidio alla palpazione addominale, temperatura rettale di 40,2 °C, lieve disidratazione; gli esami del sangue denunciano un aumento dei globuli bianchi (neutrofili). Dopo 24 ore di copertura antibiotica, antiacidi (ranididina) e fluidoterapia le condizioni della paziente non migliorano, anzi il fastidio alla palpazione addominale si incrementa e si ha la sensazione di un ispessimento di alcuni tratti intestinali; viene richiesta una valutazione ecografica. L’esame ultrasonografico evidenzia una distensione di un buon tratto del tenue, con anse picchettate, parete edematosa e presenza all’interno dell’intero tratto di una sottile linea radiopaca: il sospetto è di “corpo estraneo lineare” e la paziente viene inviata subito in sala operatoria per una laparotomia esplorativa. All’apertura dell’addome il chirurgo rileva plicchettamento ed ispessimento di un tratto intestinale che va dal duodeno fino a pochi cm dal cieco ma senza corpi estranei palpabili. Viene eseguita una enterotomia longitudinale di 1cm al centro del tratto alterato e apparentemente non si rilevano alterazioni visibili, se non un ispessimento della mucosa; la sensazione di un elemento lineare induce ad un’ispezione tramite pinze anatomiche e permette di far emergere dalla mucosa edematosa un sottilissimo filo; esercitando una delicata trazione abbinata a palpazione delle anse e con un po’ di fortuna il chirurgo riesce a sfilare il corpo estraneo dall’unico foro intestinale praticato. Questo corpo estraneo, risultato poi un filo di seta “tirato” giocando con una camicia, si estendeva praticamente dallo stomaco fino a pochi cm dal cieco. Dopo la chirurgia la paziente è stata ospedalizzata per 48 ore e poi dimessa con copertura antibiotica e con la raccomandazione di non avere accesso al guardaroba……!