Roma, 20 maggio 2013 Uff.-Prot.n° US SM/7353/205/F7/PE Oggetto: Federfarma propone una selezione ed un commento dei principali articoli di interesse della categoria pubblicati dal 4 al 10 maggio 2013. La spesa farmaceutica in Puglia Il Quotidiano di Puglia (6 maggio 2013) illustra l’andamento della spesa farmaceutica nella Regione, sulla scorta dei dati elaborati da Federfarma. In particolare, si evidenzia come la spesa per medicinali, che nel 2009 e 2010 aveva superato il miliardo di euro, abbia cominciato a scendere progressivamente in seguito all’introduzione, a dicembre 2010, del ticket di un euro su ogni ricetta. Sempre nel 2010 è stato varato il piano di rientro dal deficit di spesa sanitaria, dal quale la Regione è uscita nel 2012, dopo aver varato altre misure sulla spesa farmaceutica: oggi si paga un euro a ricetta più 2 euro a confezione (o 50 centesimi, in determinati casi), oppure solo l’euro a ricetta (ndr.: per i dettagli e le esenzioni consulta il sito www.federfarma.it., sezione Farmaci e Farmacie, alla voce Ticket regionali). Della spesa farmaceutica pugliese si occupa anche La Gazzetta del Mezzogiorno (9 maggio 2013). Commentando l’articolo, il presidente di Federfarma Puglia, Arnaldo Tempesta, sottolinea che il calo della spesa farmaceutica convenzionata “è stato reso possibile anche dalla collaborazione delle farmacie che, tra l’altro, garantiscono l’assoluta trasparenza di questa posta di spesa controllabile fino all’ultimo centesimo”. Tempesta ritiene possibile che “tramite una sempre maggiore appropriatezza prescrittiva e un maggior ricorso ai farmaci non griffati” i valori possano ancora diminuire, ma critica il paragone - proposto dal quotidiano - con la spesa farmaceutica dell’Emilia Romagna. “Si tratta di realtà regionali molto diverse sia dal punto di vista economico che sociosanitario. Ad esempio nell’articolo non viene considerato che in Emilia Romagna la distribuzione diretta di farmaci tramite ospedali e Asl nel 2012 è stata superiore di 81 milioni rispetto a quella della Puglia”. Crisi e farmacia Negli ultimi due anni nel Vicentino hanno chiuso “in silenzio” almeno dieci farmacie. “In genere – spiega il presidente di Federfarma Vicenza, Alberto Fontanesi – non ci accorgiamo delle farmacie in crisi perché cambia solo la gestione. Anche se qualcuna alla fine chiude e porta i libri in tribunale. Tra i motivi della crisi, Fontanesi annovera “la grande riduzione dei margini di guadagno sui farmaci distribuiti per il sistema sanitario nazionale, i prezzi ridotti, le spese fisse alte come affitto, lavoro ed energia.” (Il Giornale di Vicenza – 7 maggio 2013) “Negli ultimi tre anni il nostro fatturato è calato del 10% ogni anno. Questo soprattutto perché aumentano i generici, che hanno prezzi dimezzati” afferma il presidente di Federfarma Lecco, Andrea Braguti, che mostra preoccupazione per il futuro: “aspettiamo anche l’apertura di 350 nuove farmacie in Lombardia, di cui 10 a Lecco, anche se non abbiamo ancora i risultati del concorso. Significherà ulteriore concorrenza”. (La Provincia di Lecco – 10 maggio 2013) Varie Integratori alimentari. Bere una tisana può essere una salutare opportunità. “Ma - avverte il vicepresidente di Federfarma Milano Paolo Vintani - occorre tener conto che i rimedi naturali sono complementari, non sostitutivi di quelli della medicina tradizionale e che per la scelta degli ingredienti, la preparazione, la somministrazione è raccomandabile affidarsi a persone competenti”. Un utile strumento per individuare prodotti sicuri e di qualità è il Libro Bianco sugli Integratori alimentari realizzato da Federfarma Milano e AIIPA (Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari). I rimedi naturali, ricorda poi Vintani – vanno usati con la stessa accortezza dei medicinali classici: è bene quindi consultarsi con il medico o il farmacista per verificare quale prodotto sia più adatto al disturbo accusato; come, quando e in che quantità vada assunto; quali possano essere gli eventuali effetti collaterali o le possibili interazioni con altre sostanze. (Famiglia Cristiana – 3 maggio 2013) Cup. Il presidente di Federfarma Caltanissetta Rocco Vizzini sollecita il commissario straordinario della Asp (Azienda sanitaria provinciale) a riprendere il progetto del Cup in farmacia, che prevede la possibilità per i cittadini di prenotare visite, pagare il ticket e ritirare referti in farmacia pagando una piccola quota. “È un piano studiato nei minimi dettagli che peraltro non prevede alcuna spesa per la Asp. Le farmacie tecnicamente sono già pronte, quindi auspico che a breve si possa firmare l’accordo”. (Giornale di Sicilia cr. Caltanissetta – 4 maggio 2013) Farmaci scaduti. A Sassari i contenitori per i farmaci scaduti posti dal comune fuori dalle farmacie, di notte vengono letteralmente presi d’assalto e distrutti da vandali che cercano farmaci eccitanti o antidepressivi per assumerli assieme ad alcool e provocare, così, stati di euforia o stordimento. Entro fine mese il comune provvederà a sostituire i contenitori danneggiati e, per evitare che la storia si ripeta, ha chiesto alle farmacie di custodire i contenitori all’interno dei locali durante le ore notturne. (La Nuova Sardegna – 8 maggio 2013) Debiti PA. A fronte dei 4 miliardi disponibili per il 2013 e il 2014, la Cassa Depositi e Prestiti ha ricevuto oltre 1.500 richieste dai comuni che non possono pagare i debiti nei confronti delle imprese, per un importo complessivo di 6 miliardi di euro. La Cassa effettuerà quindi un riparto proporzionale tra i comuni interessati, che riceveranno i due terzi degli importi richiesti. (Corriere della Sera – 9 maggio 2013) Ticket. Le Regioni stimano perdite pari a circa 400milioni per effetto dei ticket sanitari, che inducono i cittadini a rinunciare a visite ed esami, o a rivolgersi al settore privato, dove si pagano cifre simili ma non ci sono liste d’attesa. Il fenomeno è fotografato dall’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari) che ha presentato ieri a Roma il primo rapporto sulle prestazioni specialistiche. “Tutto il sistema ticket-esenzioni ha evidenziato distorsioni negli effetti prodotti sia per la spesa che per l’equità” commenta Cesare Cislaghi, uno degli autori della ricerca “e sarebbe quindi opportuno che fosse rivisto perché a pagare sia chi può farlo e non chi ha redditi bassi o già subisce spese extra, come i malati cronici”. (Il Sole 24 Ore – 10 maggio 2013) Il Tar Lazio ha bocciato i prezzi di riferimento per i dispositivi medici determinati dall’Authorithy sui contratti pubblici. I giudici hanno censurato sotto diversi profili di legittimità il metodo utilizzato per rilevare i prezzi dei prodotti medicali, a partire dal limitato numero di rilevazioni effettuate per stabilire il benchmark tra i prodotti. Vale a dire che il prezzo di riferimento individuato non sarebbe tale perché il campione di riferimento è esiguo e non rappresentativo dell’intera categoria dei prodotti. Secondo il Tar, inoltre, i prodotti sono stati suddivisi in classi troppo ampie. (Il Sole 24 Ore – 8 maggio 2013) Deficit Italia. “A far tremare davvero i conti dell’Italia Spa – scrive La Repubblica – sono il boom della sigaretta elettronica, i guai del Gratta & Vinci e la drastica spending review varata (causa crisi) dalle famiglie tricolori. Un silenzioso tsunami fiscale che rischia di aprire una voragine da 3 miliardi nel bilancio dello Stato.” (La Repubblica – 5 maggio 2013) Influenza. La stagione influenzale è appena terminata e non ci sono ancora i dati ufficiali, ma secondo le prime stime 20 italiani su 100 non si sono vaccinati. “Quella appena trascorsa è stata (una stagione ndr.) di media intensità con oltre 6 milioni di casi in totale” ma “una riduzione della copertura vaccinale potrebbe determinare seri problemi di sanità pubblica nel caso di stagioni caratterizzate da mutazioni virali più rilevanti”. Lo ha sottolineato il responsabile del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, Giovanni Rezza, a margine di un convegno tenutosi ieri a Roma, nel corso del quale è stato presentato il portale web VaccinarSi (www.vaccinarsi.org), curato dalla Società italiana di igiene per informare correttamente la popolazione sull’importanza dei vaccini. (Panorama.it – 10 maggio 2013) Etica e scienza. L’oncologo ed ex ministro della Salute Umberto Veronesi parla della funzione civilizzatrice della scienza, che deve “essere in grado di aprire un discorso etico e di mantenere una valenza etica forte”. Veronesi non crede che la scienza sia neutrale: “in questo caso sarebbe come una specie di corpo estraneo alla società, privo di coscienza etica, privo di percezione del significato di una collettività.” Su temi quali i limiti e l’etica della scienza, sostiene ancora Veronesi, “non dobbiamo aspettare che a decidere siano il magistrato o l’uomo politico, che possono avere idee alterate dal bisogno di consenso”. (Corriere della Sera – 5 maggio 2013) Linee guida terapeutiche. Gli studi alla base delle linee guida terapeutiche avvengono su pazienti giovani con una sola malattia, che assumono il solo farmaco oggetto dello studio. Gli anziani hanno spesso più malattie contemporaneamente: la tendenza diffusa è sommare le linee guida delle singole patologie e somministrare tutti i medicinali previsti da ciascuna di esse, sottovalutando il fatto che l’anziano metabolizza i farmaci in maniera diversa ed è più esposto agli effetti collaterali. Sarebbe invece preferibile un approccio incentrato sulla globalità dell’anziano, anziché sulle singole malattie. (Pier Mannuccio Mannucci) Il biotech è un settore “competitivo, altamente tecnologico e innovativo, che necessita però di un quadro stabile e non solo di politiche mirate al contenimento della spesa pubblica” afferma il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi. “Ad esempio, dopo che un farmaco è entrato in commercio nell’Unione europea, in Italia si devono attendere altri 2-3 anni tra Agenzia italiana del farmaco, prontuari regionali e uso effettivo negli ospedali”. Se si vuole restare sul mercato, conclude Scaccabarozzi, “dobbiamo essere messi almeno nelle stesse condizioni competitive delle altre imprese nella Ue”. (Il Sole 24 Ore – 8 maggio 2013) I medici di famiglia del Lazio vantano nei confronti della Regione 32 milioni di crediti - dal 2009 al 2012 – per i corsi di formazione continua. Per questo la Fimmg ha presentato un riscorso al Tar. L’Assessorato alla sanità, intanto, sta compiendo verifiche su modalità, criteri e risultati dei corsi: da una prima analisi, sembra che non siano stati fatti report sul lavoro svolto, ne’ alcun tipo di controllo. Il segretario della Fimmg Lazio, Pier Luigi Bartoletti, replica: “i corsi sono obbligatori e li abbiamo fatti” rivendicando maggiore attenzione da parte della Regione sulle esigenze della categoria: “come si può potenziare la medicina sul territorio senza i medici di famiglia?” (Corriere della Sera Roma – 8 maggio 2013) Psichiatria. Ha già aperto un acceso dibattito la quinta edizione del Dsm, il manuale americano sulle malattie mentali largamente utilizzato da più di mezzo secolo per la diagnosi dei disturbi psichiatrici. Il volume cataloga oltre 400 disturbi psichici più o meno gravi. Non si discute solo sulla quantità delle malattie individuate, ma anche su alcune nuove patologie descritte con sintomi comuni, che potrebbero indurre molte persone sane a ritenere di essere affette da turbe psichiche. (La Repubblica – 8 maggio 2013) Sperimentazioni cliniche. Il ministro della Sanità indiano ha risposto con un rapporto alle critiche che la Corte Suprema aveva sollevato in merito alla correttezza delle procedure della sperimentazione clinica dei farmaci. Dal 2005 al 2012 gli esperimenti hanno coinvolto 57.303 cittadini, di cui 2.644 sono morti per “eventi negativi avversi”. Ottanta casi di tali decessi sono riconducibili con certezza ai test clinici. L’indagine del ministero riguarda l’operato sia delle aziende farmaceutiche multinazionali, sia delle industrie locali. (Avvenire – 9 maggio 2013) Cordiali saluti. IL SEGRETARIO Dott. Alfonso MISASI IL PRESIDENTE Dott.ssa Annarosa RACCA