Congregazione Generale 35
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Roma, 11 febbraio 2008, n. 13
8 FEBBRAIO, Venerdì
(Sessione del Mattino)
Secondo il calendario liturgico l’8 febbraio è la Festa di Santa Josephine Bakhita, che fu
rapita da bambina e venduta schiava nel suo paese nativo, il Sudan. Convertita al cristianesimo, fu
liberata e più tardi in Italia abbracciò la vita religiosa. Nel 2000 è stata canonizzata da Papa
Giovanni Paolo II. Nell’introduzione alla preghiera del mattino in aula è stato citato un passaggio
del Decreto 14 della 34ª GC dove si fa riferimento al trattamento ingiusto e allo sfruttamento nei
confronti delle donne, una situazione che i Gesuiti sono chiamati ad affrontare nello svolgimento
della loro missione.
Tema della sessione del mattino era la Collaborazione con gli altri. La commissione che ha
preparato la bozza era composta da cinque membri, i PP:
- Guillermo Baranda (Cile)
- Renzo De Luca (Giappone)
- John P. Fitzgibbons (Wisconsin)
- Thierry Lamboley (Francia)
- Mark Raper (Australia)
A presentare la bozza a nome di tutta la commissione è stato il Padre Lamboley.
Partendo dal decreto 13 della 34ª GC, la commissione ha cercato di considerare i
cambiamenti avvenuti in questi 13 anni. Alcune delle persone con cui collaboriamo sono laici non
cristiani, mentre altri dovrebbero essere considerati compagni nelle nostre attività apostoliche
piuttosto che semplici collaboratori. Come ribadito dal Santo Padre in una recente lettera, è questa
la collaborazione che la Santa Sede si aspetta dalla Compagnia di Gesù. La nostra diversa vocazione
non è un ostacolo per lavorare fianco a fianco nel servizio per il Regno di Dio. Comunque, è
necessaria una solida formazione ignaziana sia per i gesuiti che per i non gesuiti per adattarsi alle
nuove situazioni che potrebbero emergere quando, per esempio, dei non gesuiti potrebbero occupare
delle posizioni di guida nelle nostre istituzioni.
Questa collaborazione non è limitata semplicemente alle persone ma si estende anche alle
istituzioni.
Collegata alla collaborazione con i non gesuiti è la possibilità di laici che stabiliscano
‘impegni più stretti e stabili con la Compagnia’. A tale possibilità era stato dato un “riconoscimento
ufficiale nella GC 31 che aveva chiesto al Padre Generale di studiare il modo in cui poteva essere
gestito un tale legame. Nel 1995, la 34ª GC aveva raccomandato una decina di anni di
sperimentazione di un legame giuridico con singole persone e di rimandare alla futura
Congregazione Generale una valutazione dell’esperimento.
La creazione di una Rete Apostolica Ignaziana potrebbe essere la maniera appropriata di
portare avanti una effettiva collaborazione.
Si è poi proceduto ad una serie di domande esplorative per chiarire alcuni punti della bozza
presentata.
(Sessione pomeridiana)
MIGRANTI, RIFUGIATI, SFOLLATI E PERSONE SFRUTTATE:
-La risposta della Compagnia di GesùE’ stata una benedizione ed una consolazione essere testimone del positivo sviluppo di questa
importante missione della Compagnia universale… Assistere i rifugiati sarà un privilegio e allo
stesso tempo una benedizione per noi stessi e per la nostra Compagnia.
(Da una lettera di Padre P-H Kolvenbach del 16 gennaio, 2008)
La bozza è stata presentata dai Padri Joseph Parakad (Darjeeling) e Paul Pace (Malta) a nome di
tutta la commissione.
Le migrazioni, gli esodi e il traffico di esseri umani sono temi cruciali che colpiscono una
gran massa di persone e creano realtà diverse, complesse e globali. Per rispondere a queste sfide
dobbiamo definire strategie sia individuali che istituzionali.
Insieme ai disastri naturali e ambientali, i fattori culturali, politici ed economici sono le
cause principali di questa situazione di sfruttamento. Le vittime affrontano l’insicurezza, la
violazione dei loro diritti umani, e la mancanza di mezzi per sostenere i bisogni umani primari. La
solidarietà, il sostegno e l’assistenza sono i mezzi per andare in aiuto delle vittime di queste
situazioni. La mancanza di politiche chiare nei paesi di origine (dei migranti) insieme alle rigorose
leggi sull’immigrazione nei paesi di destinazione aggravano la situazione. Dall’altra parte,
l’integrazione dei migranti in un nuovo ambiente e una nuova cultura non è facile e rende
necessario lo sviluppo di una consapevolezza nella popolazione locale.
In particolare, tramite il Jesuit Refugee Service, i Jesuit Migrant Services in America Latina,
i Jesuit Social Action Centers in diversi paesi, le unità di ricerca e la creazione di una banca dati, la
Compagnia di Gesù sta facendo un lavoro encomiabile. Ma i pochi gesuiti a disposizione e la
mancanza di risorse finanziarie limitano le attuali possibilità di contribuire alla soluzione dei
problemi citati.
Sono allo studio forme concrete di miglioramento del nostro servizio in collaborazione con
altri e la commissione presenterà poi alcune raccomandazioni.
9 FEBBRAIO, SABATO
GOVERNO DELLA COMPAGNIA
Tutta la mattinata è stata consacrata alla presentazione della prima bozza di un eventuale
decreto sul governo della Compagnia.
La bozza è stata il frutto di una commissione formata dai seguenti Padri:
- Antoine Kerhuel (Francia)
- Geoffrey King (Australia)
- Francisco José Ruiz (Betica)
- Bradley Schaeffer (Chicago)
- Orlando Torres (Portorico)
Come rappresentante di tutto il gruppo il P. G. King ha presentato la bozza in aula.
Il rapporto si componeva di un’introduzione e tre capitoli principali: Governo Generale
della Compagnia (Congregazione Generale, Governo Centrale, Conferenze dei Superiori
Maggiori), Governo Provinciale e Governo Locale.
Prima della presentazione in aula, tutte le Assistenze avevano ricevuto la bozza e l’avevano
discussa. Un rappresentante di ogni Assistenza ha presentato un breve resoconto della discussione.
In generale l’opinione prevalente è stata che il documento è un mezzo utile e valido per la revisione
del documento sul governo nella Compagnia a tutti i livelli. Altre proposte potrebbero essere
ulteriormente sviluppate in una seconda bozza.
Alla fine della sessione, e al termine della mattinata, il P. King, accettando molte delle
osservazioni, ha ringraziato tutte le Assistenze per i loro contributi, ed ha assicurato i membri della
Congregazione che le osservazioni espresse in aula saranno prese in considerazione per una seconda
bozza.
-----ERRATA CORRIGE:
Nel dispaccio precedente è stata fornita una lista incompleta delle istituzioni che appartengono alla
Delegazione del Padre Generale. Ecco l’elenco completo con le nostre scuse:
Alla Delegazione delle Case Interprovinciali Romane (DIR) appartengono le seguenti istituzioni,
alcune delle quali materialmente non a Roma. Il Delegato è il Padre Ignacio Echarte:
-La Pontificia Università Gregoriana, il Pontificio Istituto Biblico (con sedi sia a Roma che a
Gerusalemme), il Pontificio Istituto Orientale, la Residenza S. Pietro Canisius, il Collegio Roberto
Bellarmino, il Collegio Internazionale del Gesù, l’Osservatorio Vaticano (sede di Castelgandolfo e
di Tucson), e il Centro Aletti.
Affidati ad altri Delegati sono: il Collegio Russicum (P. Adam Zak); il Collegio GermanicoUngarico (P. Wendelin Köster); il Pontificio Collegio Latinoamericano (P. Valentín Menéndez); il
Pontificio Collegio Brasiliano (P. Marcos Recolons); e la Civiltà Cattolica (P. Francesco Tata).
Il Pontificio Istituto di Studi Ecclesiastici per i polacchi è diretto da due gesuiti ma non
appartiene a nessuna Delegazione del Padre Generale.
= FINE =