Dimmi qualiparole sai e ti dirò che bibliotecario

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Bozza
Dimmi qualiparolesai e ti dirò che
bibliotecariosei - DecimaDuntata
a definizione più attua"bozle e calzante di
2 "1 - che tiene conto
anche-del motlerno sistema di
fattura e presentazione del testo originale, di cui appunto si
tirano le bozze - è que11adata da Groncro Fronaverur,1/ dlzionario del grafico, Bologna,
Zanichelli, 1993, p.78-79, s.u.:
"Composizione non definitiva
di un testo, soggetta a riscontro da parte dl un correttore e
a revisione da parte de11'autore e de1 redattore. Il testo originario, dattiloscritto o su
floppy disk, viene passato al
composltore con tutte le istruzioni necessarie (indicazrone
del caraitere,dei corpi, della
gltstezza, ecc.). IÌ compositore restituisce rna prima bozza
generalmente'in colonna' (o
'in
strisclata'), in cui il testo
principale non presentale interruzioni di fine pagina e i
testi accessori(note, didascalie, box, ecc.) sono stati composti a parte [...]. La normativa
per la correzione delle bozze
è codificata dalla Tabella UNI
5041".
Decodificando nella sua sinteticità questa puntuale definizione, possiamo distlnguere
varie fasi:
1) 1e prime bozze, che hanno
una tipica disposizione a col o n n a . v e n g o n o c o r r e t t ep e r
confronto con 1'originale (collazionamento, o lettura con
originale);
)) le secnn, le hozze
rli solito
impaginate, richiedono i1 riscontro delle correzioni eseguite sul1eprime, ossia il controllo di tutti i refusi o rimaneggiamenti, più una lettura
finalizzafa alla ricerca degll errori sfuggiti al collazionatore;
3) Ie terze bozze, sulle quali si
66
riscontrano semplicemente 1e
correzloni delle seconde.
I1 correttore indica la parola o
la lettera da correggere tracc i a n d o ri s o p r a .d i r e t t a m e n t e .
un segno convenzionalesecondo un codice speciale
che non è granché cambiato
dopo gli inizi della stampa che riportapoi sul margine
d e l l a b o z z a , s c r i v e n d od i s e orìit^
il féct^
cccttn
2
Floravanti appropriatamente
parla genericamente di correzioni in bozza, senza sofferm a r s l s u 1s i s t e m a d i s t a m p a
impiegato (piombo, fotocomp o s i z i o n e .f o t o c o m p o s i z i o n e
elettronica) per la "fattura" del
testo orlginale; ordinariamente, invece, nelle definizioni di
bozza, ripofiate dai repertori
lessicografici e enclclopedici,
capita di trovare il termine riferito in stretta connessione
con Ja composizionein piombo, dandosi così per scontato quasi un unico sistema di
composizionee stampa,anche
per epoche diverse da quella
in cui esistevasolo la composizlone manuale. È questo il
caso dell' Enciclopedia clella
stanxpa,che, pur pubblicata
nel1969, dà 1a seguente defi"Bozza
nizione:
di stampa:
C o p i a t i r a t ad a u n a c o m p o s i zione tipografica per la lettura
di confronto con il ms, la rilev a z i o n ed i e r r o r i d i c o m p o s i zlone, l'apposizione dei segni
di correzione per indicare le
correzioni, aggiunte e modifiche da effettuare sulla composizione in piombo".r
L avr ento della fotocomposizione elettronica ha un po'
mutato il concetto stesso di
bozza.aSuperati il problema
del cambio di corpo e quello
del cambio dell'interlineatura
(la fotocompositrice può eseguire entrambi automaticamente) e avviato a soluzrone
a n c h e q u e J J od e l l ' i m p a g l n a zione (i casi semplicl sono nsolvibili automaticamente),la
distinzione bozza in colonna/bozza impaginata ha perso ogni valore in molte applicazioni.e in ogni caso signi[ica solo più che ne|Ia bozza
in colonna non è rispettata
1'altezzadi pagina definitiva.
Rimane valida la funzione
della bozza come mezzo per
il controllo della corrcftezza
del testo composto, pur con
la riserva che gli impianti dotati di videoterminale consentono la correzione direttamente sul video stesso,senza
bisogno di bozza (naturalmente. in questo caso non rimane traccla de1 precedente
stato de1 testo). Nel procedimento di lotocomposizione.
inoltre.poiché ogni passaggio
in macchina fotocompositrice
comporta i1 totale rifacimento
del testo e non solo di alcune
Ìinee come accadeva in piombo, non vi è garanzia assoluta
che il testo corretto rimanga
tale: è possibile che sulla pellicola definitiva compaiano
errori dove prlma non c'erano.La bozza è comunque legata
al sistema meccanico di riproduzione dei testi, qualunque
e s s o s i a ; m a , I ' e s l s t e n z ad i
q u e s l o s i s t e m ad i c o r r e z i o n e
e v e r i f i c ad e l t e s t o o r i g i n a r i t . r
ne1 primo secolo dell'invenzione della stampa spesso è
s o l o d e d u t t i v a .p o i c h é s c a r s e
sono le testimonianze esplicite, al punto che vengono presentate varie ipotesi sulle procedure.
Una testimonianza esplicita
dell impiego di bozze. insieme
ad una definizione in lingua
latina de1 termine, 1a fornisce
1o stampatorePhlllppe Gualtier Rouille, nipote del più celebre Gualtier Roui1le,nell'eplstola al lettore della sua edizione di T. LucnszroCeno, De
rerum n6ttura, Parisiis et Lugduní habentur, in G. Rouillij et
P.G. RouillijNep. aedibus...,
1563:o"[c.*1":]Nam & D. Lambinus ipse eafolia, quae periculi faciend.i gratia imprimuntur lmio il corsivol, guotidie
fere recognovit, erratàque operarum ad oras foliorú ascripslt, ut operarij, quemadmodum admoniti essent,ea corrìgerent: & ego omni studio eadem folla relegi, ac cum exemplari manu D. Lambini scripto
diligenter cótuli, erratàque,
que Lambinum fugerant. (nam
f e r è f i t r r t e n < n r r i n rJ l p p r am
f
scrlpserunt, operarum errata
F
. l u- l l' S a n l r a^illlaÀtr. i^l^e^q' u '(- ri rr .a' (^ iIrL^U a
maduertantur, vt ab aliis) nó
pauca deprehendi. Nihilomi-
Biblioteche
ogg - Gennato-Febbroio'9
ó
nus tamen remanserunt in his
exemplis paucula quaedam errata, quae vel me quoque fugerunt, vel cum essent à me
animadversa & calamo emendata, ab operariis tamen non
sunt ex praescripto meo restituta. Horum igltur erratorum
emendationespaginis & versrbus seu lineis indicatis, ad calc e m l i b r i p o n e n d a s c u r au i mus, ut tu lectof eas secutus,
sine magno labore singuia errata suis locis corrigere posses. Quos si hanc nostri huius
Lucretij editionem tibi probari
sentiemus: animos nobis augeb i s . a l a c r i t a t e m q u ae d f e r e s
plura in posterum tempus &
matora conandi, quae & tibi
grata, & Reipub. utilia esse
possint.vale".
Gli stampatori facevano tirare
delle bozze, via via che le forme erano imposte, affinché
potesse essere verificata Ia
concordanza tra i fogli impressi e la copia.
Nel caso dí P.G. Rouille e la
sua edizione di Lucrezio, il tipografo informa i1 lettore de1le
correzioni di errori riportate
su1 margíne di bozze ("ea folia quae periculi faciendi gratia imprimuntur"), errori fatti
sia dagli operal giornalieri (operae), sia dai compositori ("ii
qul typos construunt"). Queste
correzioni sono state poi trasferite nelle forme dagli stam-
Biblioteche
ogg - Gennoto-Febbroio'9
6
p^foîi (oper,tril). Tre persone
dunque interuenivano in questa tappa del lavoro: il torcoliere che tirava la bozza, iI
correttore che la leggeva e
l'annotava, ritrovando facilmente il passo da correggere
grazie ar segnl di inizio di pagina che il compositore aveva
lasciato sulla copia; il compositore che introduceva su1
plombo le modifiche rlchieste.
È importante rimarcare che
all'epoca di Roullle e per tutto
il periodo della stampamanua1e, 1a tiratura delle bozze
a v v e n i v ad o p o l i m p o s i z i o n e .
ossia sulle pagine già serrate
nella loro forma, circostanza
che rendeva i1 loro rlmaneggiamento complicato. Il processo di lavoro, forma dopo
forma, o foglio dopo foglio,
impediva al correttore di rrvedere ne1lo stessotempo I'insieme del testo di cui era rnc a r i c a t o :o g n i f o r m a . d i c u i
veniva fatta una bozza, inoltre, doveva essereimmediatamente lavata e scioita per permettere al compositore di lavorare di nuovo sul piombo.
La procedura di verifica del
t e s l o a p p e n a i m p r e s s oc o n s i steva, come ai giorni nostri,
ne1 raffronto visivo. Si sa tuttavia che Plantin ricorreva sovente all'aiuto di un lettore
che leggeva la copia ad alta
v o c e m c n t r e i Ì c o r r e l t o r ei i a
via segnavasulla bozza gli errori che andava rilevando: lettere rovesciate,refusi, omrssioni, ripetizioni; quest'ultimo
metodo privava or.-viamenteil
correttore di ogni confronto
dell'ortografia o della grafia.T
11correttore verificava anche
f imposizione, piegando eventualmente la bozza e si assrcurava della successionede11e
segnature, dei titoli cofrenti e
degli eventuali richiami; ma,
sembra ponesse minoîe attenz i o n e n e l c o n t r o l l od e i s e g n i
d i c a r t u l a z i o n eo d i p a g i n a zione, vista l'alta frequenza di
errori in questi punti. La bozza coftelta ritornava al compositore che 1a leggeva e procedeva a fare i cambiamenti
n e c e s s a rlid i I e t t e r e .d ì s e g n i
ed anche di spazi), avendo avuto cura di sceglieree prelevare dalla cassa i tipi necessarl alle sostituzloni, di disporli
ordinatamente su1 compositoio, e utilizzarli via via. L'operazione diveniva più complessa sia in caso di modifiche nella giustezza delle linee
di stampa, che comportava
una nuova giustificazione sul
compositolo; sia in caso di rim a n e g g i a m e n t od i p a g i n e .
c h e . i n t e r e s s a n dlo' i m p o s i z i o ne stessadella forma, obbligava il compositore a ritornare a lavorare davanti aIIa cassa, come ne1la prima fase d1
c o m p o s i z i o n e .L a c o r r e z j o n e
procedeva in questo modo
p e r c i a s c u n ad e l l e f o r m e d i
un llbro.o
Marielisa Rossi
Note
I
Ingl.t proof, distinguendo: gal/e1
prooJ per la bozza a colonîa, e page
proctfper quella impaginata; anche 1a
lingua tedesca distingue tra Ia bozza a
<olonna: Drucbfabnc e queìla impagi
naÍa: Umbtacb; franc.: Epreuue.
2
Per i particolari si veda M. CArtr\LA.M'rA, IL cotrettore
di bozze, Mrlano, Edrtîice Bibliografica, 1991 (I mestieri del
libro, 4).
'CiLata
d o r a i n p o ! ( u n : i g ì a 6 s ,T o r i no, Istituto di scienze e ani grafiche-R:
Gec Ricerche nel campo gnfico edlto-
riale e cafiario,1969,4 vol.: vol. 4: Repefiorio biografico, lessicopentaglotta,
uocabolario,prontuari...
' Sulleconseguenze
linguistiche,cognitive e culturali del cambiamento
t e c n o l o g i c od e i n u o v i s t r u m e n t id i
trattamentodel testo sr yedà Texteet
ordina!eur:lcsnu!atiunsdu lire-écrire. Actesdu colloqueintenlisciplinaire
Íenu à I'UniuersitéParisx Nantetre,67 8 Juin 1990. sonsla direction de
J a c q u sA n i se t J e a nL o u i ' L e b r a r cL. a
Garenne-Colombes,
Editionsde I'Espac e E u r o p é e n ,1 ! P 1 ;í n p a r t i c o l a r ei l
cap. r Le te fe entre l'écran et lepapier
ou d.ela typograpbie à I'hJ)pe7'texte,
p.
27-727;per la composizioneelettroni
car S. GUADAGNT,
Il computerin reda. d i l r i ( eB i b l i o g r a [ i c a .
z i o n e .\ 4 i l a n o E
1 9 9 4 ,( l m e s t i e r id e l l i b r o , 6 ) ; e D ,
Monnttr, Il progetto gro.Íicodel libro,
Milano, Editrice Bibliografica,1993(l
mestieridel libro, 5).
5 Cfr. L. Lor'rne,s.u.Bozzanel Glossado contenutoin H,S.STETNBERG,
Cir?que secolidi stampa,4ued., Torino,
Einaudi,1982.
6 Consultatanell'esemplaredella BNcp.
\ f \ . . l . 2 . 6 . 2 2i n
. r u i i ì f a s c .è r i l e g a t o
a fine vol. e non all'iniziosecondoil
registrodato da C. GonooN,A Bibliograpby of Lucretiz.4London,Hafi-Dav r s , 1 , 9 6 2a, l l e p . 8 1 - 8 2 ra e r a ' zA a Z z A A a - Z Z z3' A * : c c . 2 9 2p . Í 2 1 , 5 5 9 ,
l1l.
7 Su questosistemadi correzionedelle
bozze si soffermaG. Cl.tt't:Ltt,Contri
huti della bibliografia maÍeriale alla
critica testuîle, rn Trasmissianedei testi a stampa nel periodo moderno: r.
Seminario inÍernazionale Roma, 2J
26 marzet1983, a otra di G. Crapulli,
Roma,Edizioni dell'ateneo,1985,p.
57-77,rn patrcolare:62.
c' ^
r ii q u e : t ef a s id e l l a
P e ri p a n i c o ì a d
voro di stampacfr, J. VnvHrN-Fonnnn,
Fabriquer un liure au xwe siècle,in La
lettre et le texte: trenÍe annéesde recbercbessur I'bistoire du liure, l)aris,
lEcolenormalesupérieurede jeunes
fillesl, 1987(Collectionde I'Ecolenorm a l e s u p é r i e u r ed e j e u n e sf i l l e s ,p ,
34): p. 291-293;cfr. ancheP, Ge.srrrr,
A Nea Introduction to Bibliograpby,
OxJord,ClarendonPress,1974,p. 110116,194-195,353-354;cometestimomanzadt bozze correttedall'autore
medesimosi vedanole vicendedell'edizionedell'Orlandofurioso di L. Anosto, descritteda C. FlHy, L. Ariosto,
Orlando Furioso, Ferrdrd, Francesco
Rosso,1532:profih rJi un'edízione,in
Trasmissiane
dei testia stampanelperiodo modetno:n. Seminariointernazionule Roma-lircrbo.2- 2o giugno
1985,a crra di G, Crapulli.Roma,E
dizioni dell'ateneo,1987,che riprende
inruizioni di S. De Benedetti,in orlando furioso secondoI'eclizioneclel
1532 con le Daridnti delleedizioni del
1516 e del 1521,a cun di S. De Ben e d e t t ie C . S e g r e .B o ì o g n aC
. omm.
per i testi di lingua, 1!60.
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