I Guerra Mondiale

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CRISI DELL’IMPERO OTTOMANO E RIVOLUZIONE DEI GIOVANI TURCHI
Nel 1908 in Turchia c’è un movimento di opinione portato avanti da intellettuali e studenti che richiedono
una costituzione che garantisca i loro diritti per via dell’enorme potere che aveva il sultano, inoltre vogliono
che la Turchia abbandoni l’Europa (l’area dei Balcani) perché in questo momento di crisi non sarebbe
riuscita ad opporre resistenza all’espansione degli altri stati europei, ma ciò non avverrà.
Sempre nel 1908 l’Austria nella sua espansione annette all’impero la Bosnia Erzegovina e a causa di questa
annessione entra in contrasto con la Serbia che voleva conservare la propria indipendenza e la Russia che
aveva mire espansionistiche. La Serbia ha paura che l’Austria la invada, la Russia voleva gli stessi territori
che voleva l’Austria. Nel 1912 scoppia La I Guerra Balcanica che vede la Turchia attaccata dal
Montenegro, dalla Grecia e dalla Bulgaria, si concluderà con la Turchia che abbandona tutti i territori
europei dove nasce un nuovo stato, l’Albania, creato per impedire alla Serbia l’accesso al mare.
Nel 1913 ci sarà La II Guerra Balcanica dove si scontrano gli stati europei: Serbia, Montenegro, Grecia e
Bulgaria, si conclude con l’espansione territoriale della Serbia.
LA I GUERRA MONDIALE
Il 28 giugno 1914 l’arciduca d’Austria Francesco Ferdinando è in visita a Sarajevo in Bosnia (territorio
austriaco). Viene ucciso durante la parata da Gavrilo Princip, uno studente serbo che dirà di aver ucciso
l’arciduca per mettere in guardia l’Austria dal tentativo di annessione della Serbia.
Il 23 luglio 1914 l’Austria lancia l’ultimatum di 48 ore alla Serbia che chiede:
 L’immediata soppressione delle organizzazioni indipendentistiche serbe
 Il divieto di ogni forma di propaganda anti austriaca
 L’apertura di un’inchiesta relativa all’attentato condotta da una commissione serbo-austriaca
La Serbia non accetta le richieste austriache e il 28 luglio 1914 l’Austria dichiara guerra alla Serbia.
I MOTIVI DELLA I GUERRA MONDIALE:
1. Concorrenza Austro – Russa sui Balcani dove si agitava il nazionalismo Serbo
2. La Germania si schiera con l’Austria perché legata dalla Triplice Alleanza, inoltre c’era un
contrasto Franco – Tedesco sui territori di confine Alsazia e Lorena
3. Contrasto Anglo – Tedesco per il predominio economico e commerciale in Europa e perché si
vede minacciata dalle truppe tedesche in Belgio
4. Ostilità Italo – Austriaca per Trento e Trieste
Quando scoppia la guerra l’Austria chiede aiuto all’Italia, l’Italia non risponde chiaramente e l’Austria fa
l’offerta all’Italia offrendo in cambio della neutralità dell’Italia la città di Trento (per avere eventualmente
un fronte in meno contro cui combattere). L’Italia allora si divide tra Neutralisti e Interventisti (tra il
luglio del 1914 fino all’Aprile del 1915), i neutralisti vorrebbero accettare la proposta austriaca, di cui
fanno parte: i liberali giolittiani, i cattolici (per la morale), i contadini e gli operai (che andavano in prima
linea), e il psi (perché associati agli operai e perché la guerra non portava vantaggio ai lavoratori), gli
interventisti che erano a favore della guerra contro l’Austria per prendere le terre di Trento e Trieste, di cui
fanno parte: re Vittorio Emanuele III, D’Annunzio, Mussolini ( ex socialista direttore del giornale
“Avanti” che viene cacciato dal psi perché voleva entrare in guerra, lascia allora l’”Avanti” e fonda un altro
giornale “Il popolo d’Italia”), il capo del governo Salandra, gli Irredentisti che volevano entrare in guerra
per Trento e Trieste, i Nazionalisti che volevano entrare in guerra per Trento, Trieste, Istria e Dalmazia
(perché abitate dagli italiani) e i Futuristi.
Il 26 Aprile 1915 Salandra firma i Patti di Londra (accordo con gli inglesi), i patti (segreti) prevedono
l’intervento italiano a fianco dell’Intesa entro 1 mese, in cambio l’Italia avrebbe avuto (a guerra vinta):
Trento, Trieste, Istria, Dalmazia, protettorato sull’Albania, territori dalla dissoluzione dell’Impero Ottomano
e risarcimenti, Salandra firma i patti e nel 24 Maggio 1915 l’Italia entra in guerra.
Ci fu uno spiegamento di forze molto più numeroso rispetto al passato, ci sono nuovi armamenti, fucili,
cannoni, mitragliatrici automatiche, il carroarmato, gli aerei da ricognizione (con piccole mitragliatrici), il
sottomarino e i gas tossici. La guerra iniziò come una guerra di movimento ma si trasformò in poco tempo
in una guerra di posizione (o trincea), (tra il 1915 e il 1918 il confine dove combattevano Francia e
Germania si spostò di soli 15 Km). Nella I Guerra Mondiale i morti totali furono circa 10 milioni, nel
1919 scoppiò un’epidemia di influenza “la Spagnola” che fece 12 milioni di morti (la II Guerra Mondiale
costò circa 50 milioni di morti). La seconda guerra mondiale fece molti più morti della prima perché
vennero coinvolti anche i civili oltre ai soldati (guerra di movimento)e per la presenza dei campi di
concentramento, mentre la prima era una guerra di trincea e gli aerei erano solo da ricognizione.
L’attacco all’inizio della guerra della Germania alla Francia è chiamato il piano Schlieffen che prevedeva
un attacco veloce e a sorpresa (passando per il Belgio) perché l’idea era quella di invadere e sconfiggere la
Francia per poi spostarsi contro la Russia, ma i francesi resistono sul fiume Marna e nasce la guerra di
trincea.
FRONTI DELLA I GUERRA MONDIALE:
1. Fronte occidentale Franco – Tedesco (Reysmay scrive “niente di nuovo sul fronte occidentale”)
2. Fronte orientale Austria – Russia
3. Fronte del Carso e dell’Isonzo Italia – Austria (o guerra di montagna)
4. Fronte sottomarino Inghilterra – Germania
Nel 1916 gli austriaci attuano contro l’Italia la Strafexpedition, una spedizione punitiva per aver violato la
triplice alleanza. Nel 1917 in tutti gli stati europei ci sono violente manifestazioni contro la guerra
(c’erano tanti morti ma nessun risultato), i socialisti mondiali si ritrovano in Svizzera e chiedono la
cessazione della guerra senza vincitori ne vinti. Lenin, capo dei socialisti russi partecipa a questa
conferenza. Papa Benedetto XV parla della guerra come di una inutile strage.
Gli stati di fronte alle manifestazioni per la pace accentuano il loro volto autoritario. L’economia di tutti gli
stati nel 1917 diventa economia di guerra, le fabbriche vengono convertite per produrre soprattutto armi,
dove entrano a lavorare le donne perché gli uomini sono tutti al fronte.
I tedeschi per tentare di sbloccare la situazione stazionaria lanciano la guerra sottomarina illimitata,
colpiranno cioè tutte le navi dell’Intesa, anche quelle passeggeri e quelle adibite al trasporto merci.
Gia nel 1915 i tedeschi avevano colpito per sbaglio una nave passeggeri inglese chiamata Lusitania che
trasportava anche cittadini americani. Nel 1917 quando i tedeschi iniziano a colpire le navi merci,
colpiscono anche gli interessi commerciali americani (che rifornivano l’Inghilterra), provocando così
l’entrata in guerra degli USA a fianco dell’Intesa e si schierano sul fronte francese portando nuovi soldati
e armi che provoca una sbilanciamento delle forze a favore della Francia.
Tra il febbraio e l’ottobre 1917 la Russia esce dalla guerra. La Russia è uno stato arretrato a livello
industriale, ancora basato sull’agricoltura e con un sistema politico accentrato e basato sul potere dello Zar.
La capitale russa era San Pietroburgo. Nel 1917 il popolo e l’esercito russo vogliono uscire dalla guerra
poiché più di altri stati soffrivano la crisi. Nel febbraio 1917 avviene la I rivoluzione russa
In cui: viene cacciato lo Zar e sterminata tutta la famiglia imperiale Romanov e va al potere il partito
Menscevico che era rappresentante della borghesia, con l’obbiettivo di far uscire la Russia dalla guerra (che
non riesce nell’intento perché non voleva cedere territori ad Austria e Germania).
Nell’ottobre 1917 avviene la II rivoluzione russa che porta al potere il partito Bolscevico (socialista)
con Lenin. Nel marzo 1918 con la pace di Brest – Litovsk la Russia esce dalla guerra ma rinuncia a:
Polonia, Ucraina, Lettonia, Livonia, Estonia e Finlandia, che cede ad Austria e Germania.
Nel gennaio 1918 il presidente americano Wilson tiene un discorso davanti al congresso americano che sarà
ricordato come I 14 punti di Wilson o New Diplomacy. Il concetto principale era: alla fine della guerra i
confini degli stati devono essere ridisegnati secondo il principio dell’auto determinazione dei popoli,
l’obbiettivo è di evitare il sorgere di nuovi conflitti tra gli stati dando ad ogni popolo un proprio stato
indipendente.
I PUNTI PRINCIPALI:
 Punto 1: rinuncia alla diplomazia segreta (servizi segreti)
 Punto 4: riduzione degli armamenti al più basso livello compatibile con la sicurezza nazionale
 Punto 6: diritto di decidere il modo di governarsi da parte dei russi
 Punto 9: rettifica della frontiera italiana seguendo ben riconoscibili confini di nazionalità
 Punto 10: sviluppo autonomo dei popoli dell’Austria e Ungheria
 Punto 11: i tedeschi fuori dalla Romania, la Serbia deve avere accesso al mare e nei Balcani
devono essere creati degli stati accettati da tutte le parti in causa
 Punto 12: sviluppo indipendente dei popoli non turchi dell’impero ottomano
 Punto 13: la Polonia dev’essere indipendente e deve avere accesso al mare
 Punto 14: dev’essere creata la società delle nazioni per garantire la libertà e l’integrità degli
stati
Con la chiusura del fronte orientale (con l’uscita della Russia), l’Austria sposta l’esercito sul fronte italiano,
l’Italia subisce una grande sconfitta a Caporetto tanto che il generale Cadorna viene sostituito da
Armando Diaz e Salandra viene sostituito da Vittorio Emanuele Orlando.
Dopo la sconfitta di Caporetto viene istituito dal nuovo governo un progetto di propaganda, il progetto P
un modo per ridare fiducia e far continuare a combattere l’esercito italiano, avremo così la vittoria
dell’esercito italiano a Vittorio veneto (sul fiume Piave) sugli austriaci.
GLI ARMISTIZI E LE PACI
Il 3 novembre 1918 ci fu l’Armistizio di Villa Giusti tra Italia e Austria,
L’ 11 novembre 1918 ci fu l’armistizio di Rethondes tra Intesa e Germania,
La conferenza di pace si tiene a Parigi ed il 28 Giugno 1919 viene firmato il trattato di Versailles tra
Intesa e Germania che non fu negoziato ma imposto, tanto che i tedeschi lo chiamano Diktat (ordine) e
alla Germania viene data la colpa della Guerra.
Fu imposto alla Germania:
1. obbligo di rifondere le potenze vincitrici con 132 miliardi di marchi oro (in 30 anni)
2. restituzione alla Francia di Alsazia e Lorena
3. cessione per 15 anni del bacino minerario della Saar (regione tedesca) alla Francia
4. cessione alla Polonia del corridoio di Danzica
5. riduzione dell’esercito tedesco a centomila unità
6. annullamento del trattato di Brest – Litovsk , quindi i territori baltici Lettonia, Livonia e Estonia
diventano delle repubbliche indipendenti
Si consuma la rottura all’interno dell’Intesa, gli USA non sono d’accordo sulle richieste da fare alla
Germania per motivi politici ed economici. (Wilson non era d’accordo perché pensava che prima o poi la
Germania si sarebbe vendicata e perché gli Usa avrebbero perso il mercato tedesco che era indebitato per
via della multa). Nel gennaio 1920 nasce a Ginevra la Società delle Nazioni ma gli Usa non entrano a
farne parte per via delle richieste alla Germania che non condividono.
La pace tra Italia e Austria avviene con il trattato di Saint Germain en Laye, l’Italia ottiene le terre
irredente di Trentino, Alto Adige, Trento, Trieste e Istria, ma mancano alcuni elementi promessi con i patti
di Londra, nasce così il mito della vittoria mutilata coniato da D’Annunzio.
Il trattato di Trianon tra Intesa e Austria – Ungheria con cui nascono nuovi stati: la repubblica
d’Austria, il regno d’Ungheria, il regno di Jugoslavia mettendo insieme Serbia, Montenegro, Bosnia
Erzegovina, Croazia, Slovenia e Macedonia, la repubblica di Polonia e le repubbliche baltiche.
Il trattato di Sevres che riguarda la Turchia che perse l’Arabia, la Mesopotamia, la Siria che passa sotto il
protettorato francese e la Palestina e l’Iraq che passano sotto il protettorato inglese.
La Turchia fu ridotta alla sola penisola Anatolica e l’unica città che gli rimase in Europa fu Istanbul.
Nel 1917 viene proposta la dichiarazione Balfour, la Gran Bretagna chiede prestiti (per la guerra) agli
ebrei inglesi promettendo in cambio la creazione in Palestina di una terra che diventerà ebraica (homeland
ebraico). Nasce il sionismo ossia un emigrazione degli ebrei verso la terra di Palestina.
CONSEGUENZE ECONOMICHE DELLA I GUERRA MONDIALE
Dappertutto tranne che negli Usa l’economia era sconvolta:
 gli impianti produttivi andavano riconvertiti per la produzione civile e alcuni erano stati distrutti
 l’agricoltura era stata privata delle sue migliori forze lavorative (morti o mutilati)
 i beni di necessità scarseggiavano soprattutto nelle grandi città (senza agricoltura e allevamenti)
 i prezzi aumentavano mentre i salari erano bloccati per legge
La difficile situazione portò ad un aumento delle tensioni sociali, scioperi e agitazioni si verificarono un
po’ ovunque, aumentarono i partiti dei lavoratori e le organizzazioni sindacali che a volte provocarono dei
veri e propri tentativi di rivoluzione contro i governi.
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