Metodi di ricerca sociologica: per metodologia - Digilander

Metodi di ricerca sociologica: per metodologia intendiamo un sistema di regole e procedimenti guida per l’indagine
scientifica. La metodologia riguarda la raccolta di dati, la loro interpretazione e il modo in cui i risultati possono essere
sottoposti al controllo di altri ricercatori. I metodi sono applicabili solo a problemi di cui si possa dare risposta
basandosi su fatti osservabili e verificabili. Problemi di metodologia della ricerca: 1 il semplice fatto di indagare sul
comportamento sociale può alterare il comportamento effettivo oggetto di indagine, effetto hawthorne. Se si sa di
essere studiati si rischia di comportarsi in modo diverso dal normale. 2Le persone avendo emozioni e caratteristiche
personali fortemente individuali, possono falsare informazioni o comportamenti, interpretare in modo sbagliato
domande e problemi. 3Leorigini del comportamento sociale sono complesse perché comprendono molti fattori sociali
psicologici storici e di altro tipo, 4 inoltre per ragioni morali non è possibili verificare l’effetto di certi esperimenti
sull’uomo. 5 il sociologo fa parte della realtà che studia e risulta per lui difficile mantenere un comportamento
totalmente distaccato, avvalutativo. Logica della causa e dell’effetto: per dare spiegazione a un aspetto il sociologo
deve stabilirne la relazione causa effetto. In circostanze identiche la stessa causa produrrà sempre lo stesso effetto.
Inoltre il tutto viene analizzato in termini di influenza fra variabili, ovvero caratteristiche che possono mutare nel tempo
e nello spazio. La variabile che causa l’effetto viene detta indipendente, quella da essa influenzata, dipendente. Per
generalizzazione si intende una affermazione che riguarda relazioni ricorrenti tra particolari variabili, affermazioni di
probabilità, non di certezza, applicabili a tutta la categoria di variabili considerate. Correlazione rapporto fra variabili.
Associazione fra loro secondo una modalità ricorrente e regolare. Una forte correlazione non implica relazione; sono
correlazioni spurie quelle frutto di pura e semplice coincidenza cui non corrisponde rapporto causale. Per scoprire
l’esistenza o meno di correlazione ci si serve di controlli verifiche che escludono la possibilità che siano altri fattori ad
influenzare il rapporto che loro interessa. Campioni casuali: ai fini della rappresentatività la dimensione di un
campione ha scarsa importanza, il metodo standard per costruire un campione rappresentativo consiste nel fare una
scelta random degli individui, per ottenere un campione che possa, in senso allargato, rappresentare l’intero insieme
che si vuole studiare. I metodi sono vari, suddivisione in categorie e scelta di membri fra di esse, scelta ogni tot di
elementi, campionamenti vari, fra cui quello stratificato di categoria rappresenta il migliore permettendo di
rappresentare nel campione l’identica proporzione in cui saranno presenti a livello complessivo. A tali viene poi
solitamente fatta un’intervista o un questionario, strutturati per ottenere le risposte e osservarne le statistiche. Le
domande necessitano di franchezza, distacco emotivo e facile comprensione per permettere a tutti di rispondere in
maniera il più oggettiva possibile. Studi basati sull’osservazione: comportano un’analisi intensiva del gruppo oggetto
di studio, permettono una descrizione accurata, hanno luogo sul campo di osservazione. La forma più comune di
osservanza sul campo è quella dello studio del caso, che permette un resoconto dettagliato di un avvenimento di un
gruppo o di un processo sociale. In tale tipo di studio il sociologo può scegliere se essere un osservatore distaccato o
partecipante, osservando in tutte le sfumature, dal vivo il comportamento delle persone che studia. Si può servire di
alcune fonti di info esistenti: censimenti, rilevazioni delle singole istituzioni, campionature e indagini speciali. Progetto
di ricerca sociologica: la maggior parte delle ricerche sociologiche segue passo passo il procedimento che prevede
la definizione del problema, l’analisi della letteratura reperendo le analisi e le ricerche sociologiche eventualmente
esistenti in materia, la formulazione di un’ipotesi, sottoponendo il problema a vaglio critico, cercando di stabilire la
connessione e la relazione eventuale fra le variabili analizzate, il tutto utilizzando definizioni operative che permettano
facile e chiara formulazione del problema. Scegliere un disegno della ricerca, stabilendo che strumenti usare per la
raccolta dei dati, raccogliere appunto i dati, analizzarne i risultati osservando se l’ipotesi viene confermata o meno e
trarne una conclusione. Spesso la ricerca si trova di fronte a problemi morali e deve affrontare un dilemma: l’uso che
può venir fatto del lavoro del sociologo, l’intrusione eventuale del sociologo nella vita privata delle persone, specie
quando i soggetti campione sono dediti ad attività illegali o devianti.
Classi sociali e disuguaglianza: Il fattore che causa e rende manifeste le disuguaglianze sociali è la presenza delle
classi sociali. Esse si differenziano per la diversa distribuzione di ricchezza che favorisce la disuguaglianze grazie
anche al fenomeno dell’evasione fiscale, inoltre le classi si differenziano per il potere W.Millls sostiene che la società è
dominata da una elite di potere che occupa le posizioni più importanti di comando, presentando anche un pluralismo
che vede in lotta i vari gruppi di potere x la massimizzazione del loro profitto, finendo per controbilanciarsi nel LP.
Inoltre è il prestigio a differenziare gli individui delle classi, determinato dal tipo di attività lavorativa svolta, dipende
anche dal livello di istruzione formale, di reddito, autonomia, Struttura di classe: se la disuguaglianza diventa
strutturale in una società, si parla di stratificazione, Metodi per analizzare la struttura di classe: reputazionale
L.Warner, viene richiesto a vari gruppi di individui che risiedono nella stessa comunità di dire a che classe essi
appartengono, soggettivo si richiede ai singoli individui a che classe ritengono di appartenere R.Centers, Metodo
oggettivo, permette di superare il fatto che l’appartenenza derivi dalla coscienza dei partecipanti, permettendo al
ricercatore di stabilire l’appartenenza sulla base di un criterio che ha stabilito.
A tale approccio vengono mosse 2 critiche, per quanto scientifico esso fa si che il ricercatore stabilisca a piacimento i
criteri, secondo che ignora l’immagine che gli individui hanno del sistema di classe.
Povertà: per stabilire se si è poveri si possono usare due modi: privazione assoluta cioè mancanza di mezzi di
sostentamento fondamentali, relativa, incapacità di mantenere il tenore di vita al livello comune della società.
I gruppi sociali: un gruppo: è un insieme di persone che interagiscono fra loro in modo ordinato sulla base di comuni
aspettative riguardanti il reciproco comportamento, in cui i membri condividono un sentimento di appartenenza.
L’essenza del gruppo sta nell’interazione che si svolge tra coloro che ne fanno parte. Le persone si riuniscono in
gruppi per ottenere uno scopo che individualmente non potrebbero ottenere, e ogni gruppo ha propri fini, norme e
status collegati ai vari ruoli. Gruppo primario: composto da un numero esiguo di individui che interagiscono in modo
diretto, personale e intimo. I gruppi primari sono piccoli perché un gran gruppo non riesce a interagire in modo
personalizzato. Gruppo secondario: comprende varie persone fra cui esistono pochi legami emotivi, e i membri si
uniscono fra loro x raggiungere uno scopo preciso. Piccolo gruppo: numero di persone sufficientemente ristretto ma
tale da permettere loro di avere rapporti da persona a persona. Può essere primario o secondario a seconda della
natura dei rapporti che interagiscono fra i suoi membri. Il più piccolo in assoluto è una diade, che si differenzia da tutti
gli altri xkè i due tengono contro l’uno dell’altro per non disgregare l’interazione del gruppo, mentre già in una triade lo
si po’ fare senza comprometterne l’interazione. Se un gruppo cresce si instaura un leader, il cui ruolo è di regolare
l’interazione affinché ciascuno abbia la possibilità di intervenire. Leadership: un leader è qualcuno che in virtù di certe
caratteristiche personali riesce ad influenzare il comportamento degli altri. Lo stile della leadership si distingue in 3 tipi:
autoritario il leader da solo ordini, democratico cerca di ottenere il consenso delle sue iniziative, laissez-faire, leader
indolente che non organizza il gruppo. La leadership è lo strumento necessario a organizzare il gruppo in vista del
perseguimento dei propri scopi., proponendo iniziative e influenzando i membri affinché le seguano. La leadership
espressiva è necessaria a creare armonia e solidarietà tra i membri, tenendo alto il morale e riducendo al minimo i
conflitti. Il leader espressivo è amato dal gruppo. Chi è leader ha caratteristiche politiche fuori dal normale, accede a
conoscenze sconosciute ai più, sa persuadere la massa, e perpetua la propria dominanza mantenendo il distacco e il
prestigio rispetto agli altri. Questo tende a favorire l’oligarchia e il suo protrarsi nelle organizzazioni, nel tempo. Un
aggregato invece è un insieme di persone che si trovano casualmente nello stesso tempo e nello stesso luogo non
condividendo appartenenza e non interagendo più di tanto. Una categoria è un gruppo di persone che spesso non si
conoscono e mai viste prima, ma che condividono alcune caratteristiche comuni, come l’età o la razza. Appartenenza
al gruppo il gruppo possiede confini chiari e formali, mantenuto mediante simboli, che contribuiscono a mantenere un
elevato senso della distinzione tra il noi e loro, tra il dentro e il fuori. I membri considerano il gruppo l’ingroup, mentre
gli outgroup che è il gruppo a cui appartengono altri viene considerato come oggetto anche di ostilità e confronto
scomodo. Il gruppo di riferimento è il gruppo a cui le perone sentono di appartenere pur non essendone membri,
gruppo a cui le persone si riferiscono quando valutano il proprio comportamento e se stesse. T. Newcomb studia
l’influenza che esso ha sul comportamento di ognuno. Le organizzazioni formali: alcune volontarie, nel senso che le
persone liberamente vi aderiscono, come i movimenti religiosi, altre invece sono obbligatorie poiché le persone sono
costrette a farvi parte. Le associazioni secondarie sono generalmente formali, grandi gruppi, rivolti al conseguimento di
obbiettivi specifici, che a differenza dei gruppi primari informali, hanno una struttura precisa che coordina le attività
nell’interesse degli obbiettivi dell’organizzazione. Vi sono numerosi status come quello di presidente, segretario,
tesoriere. Le organizzazioni formali sono responsabili del sentimento di alienazione che caratterizza le società
moderne (Etzioni) La burocrazia: quanto maggiore diventa un’organizzazione tanto maggiore è il bisogno di creare
un’organizzazione che coordini le attività dei suoi membri. La sua struttura informale esiste dal momento che le linee di
autorità lungo le quali passano le info da un ufficio all’altro, sono in forma scritta ma non funzionano in forma rigida, da
manuale. La struttura formale genera sempre rapporti informali e i membri di rango inferiore esercitano influenza
personale sui membri di rango maggiore. Senza persone e rapporti informali non sarebbe quindi un’organizzazione
ma mera astrazione. Weber sostiene che è la razionalizzazione la tendenza dominante nel mondo moderno. Questo è
il modo in cui i metodi tradizionali e spontanei vengono rimpiazzati da procedure astratte. Analizzò la burocrazia
attraverso un tipo ideale ovvero una descrizione astratta costruita dal sociologo sull’osservazione di numerosi casi reali
allo scopo di identificare le loro caratteristiche essenziali., permettendo di eliminare le varianti accidentali che si
riscontrano negli esempi reali dei fenomeni. Il tipo ideale di burocrazia di Weber ha caratteristiche: la concepisce
come risposta funzionale a un problema dell’organizzazione sociale, mostrando in che modo di vari elementi della
struttura siano essenziali per la sopravivenza, l’efficienza e il conseguimento degli obbiettivi dell’organizzazione.
divisione del lavoro in uffici, gerarchia e autorità, sistema di regole e norme che disciplinano il suo funzionamento
quotidiano. Le persone vengono trattate come casi, vi è un corpo amministrativo specializzato gli impiegati conoscono
la loro carriera in anticipo nell’organizzazione. Tuttavia pur essendo efficiente è necessario che essa tenga conto dei
rapporti informali, primari che esistono in tutte le burocrazie. . Ogni burocrazia genera delle disfunzioni: Un’occasionale
inefficienza sottoprodotto dell’efficienza generale del sistema, sono efficienti perché hanno regole fatte per risolvere
casi specifici, quindi non per casi insoliti. Inoltre la cieca osservanza di quelle regole può dar luogo al fenomeno
dell’incapacità coltivata. amministrando una grande organizzazione possono sorgere contrasti col suo scopo originario,
mentre il comportamento quotidiano tende a concentrarsi su tali problemi. Spesso è difficile tenerla assieme una volta
raggiunto lo scopo, e anche il sistema formale delle comunicazioni presenta disfunzioni quali distorsioni ai livelli medi
del processo. Inoltre per natura ogni burocrazia è un’organizzazione i ineguali. Inoltre, Merton, evidenzia le disfunzioni
a livello di personalità dei burocrati, le rigide routine ne soffocano la creatività. Oligarchia: la burocrazia sfocia
nell’oligarchia dei funzionari che ne stanno al vertice. quindi nelle grandi organizzazioni c’è il pericolo che il potere si
concentri nelle mani di chi detiene le posizioni più alte delle organizzazioni formali. futuro delle organizzazioni
formali: Esistono anche altri tipi di organizzazioni, come il collettivo, composto da lavoratori volontari che attuano
progetti comunitari, differendo dalla burocrazia xkè esiste scarsa organizzazione del lavoro, l’autorità deriva dal senso
collettivo e non da una gerarchia di burocrati, e l’iniziativa individuale è valutata più della rigida osservanza di
un’insieme di regole. Tuttavia la burocrazia è il sistema più diffuso ma saranno necessari sistemi di controllo sociale ad
essa migliori che garantiscano snellezza al processo. R.Michels. Le burocrazie diventeranno meno centralizzate x via
del diffondersi di strutture autonome a carattere temporaneo, in linea con le richieste della società moderna in rapido
cambiamento che necessità di fluide organizzazioni, Toffler, ad-hocrazia. Che si sceglie a obbiettivo raggiunto. Nelle
future organizzazioni ci saranno gruppi di pronto intervento, per trattare problemi specifici.
*) La cultura: i modi appresi di vita che vengono modificati e trasmessi da una generazione all’altra costituiscono ciò
che viene chiamata cultura, il significato è ampio, chiunque fa parte di una società ha una cultura, comprendendo tutti i
prodotti condivisi nella società umana. Si distinguono però 2 specie fondamentali: materiali e non materiali. La cultura
materiale comprende gli oggetti che gli esseri umani producono e ai quali viene dato significato. La cultura immateriale
comprende i prodotti astratti, i linguaggi e le idee le credenze e le regole i miti e i modelli familiari. Si può distinguere la
cultura dalla società poiché la cultura è fatta dai prodotti condivisi della società, e questa da individui che condividono
una cultura. Una cultura non esiste senza una società che la crei e viceversa. Il significato della cultura grazie al nostro
cervello siamo la specie più evoluta e creativa del pianeta. E la cultura non è altro che il modo per capire il successo
della nostra specie, che della cultura è un prodotto. E’ il sostituto dell’istinto umano, è strumento di risposta
all’ambiente attraverso modalità e complessità differenti e maggiormente strutturate e complesse rispetto all’istinto.
Questo perché la cultura si apprende e non deriva geneticamente. Permette di non affidarsi al caso, di essere
consapevoli, di non sbagliare, di progredire servendosi di una solida base,. La natura umana E.Wilson può essere
studiata attraverso la sociobiologia., questo perché le scienze sociali, sostiene saranno assorbite da tale nuova
disciplina dal momento che il loro oggetto di studio meglio si presta ad essere spiegato in termini di programmazione
genetica innata. Gli esseri umani per il fatto che possiedono la capacità di apprendere sono superiori alle altre specie
dal momento che il nostro comportamento è frutto dell’interazione fra patrimonio genetico ereditario ed esperienze
apprese dalla cultura in cui ci troviamo a vivere. Possediamo tipi di comportamento geneticamente predeterminati ma
sono riflessi semplici e pulsioni fondamentali innate. Tuttavia il modo in cui le governiamo e ce ne serviamo e il valore
che ad esse viene dato dipende dalla cultura. Questo perché il comportamento umano si basa e si controlla grazie alle
norme sociali: regole o direttive condivise che prescrivono quale comportamento usare in una data situazione. Ci si
conforma ad esse senza rendersene conto, ci si accorge quasi solo di quando a esse ci si allontana. Esse
garantiscono che la vita sociale proceda armoniosamente perché ci forniscono informazioni sul comportamento da
tenere per prevedere quello degli altri. Certe norme, gli usi, permettono anche di non esserne rigidamente
conformati,ma altre, i costumi, non tollerano scostamenti solitamente. Gli usi sono le consuetudini e le convinzioni
abitudinarie della vita quotidiana, le usanze del popolo, la conformità ad essi è attesa ma non con insistenza assoluta.
I costumi invece sono norme molto più forti, e la gente assegna loro un significato molto più forte morale e considera la
loro violazione molto seriamente. I tabù sono credenze sociali in forza delle quali atti o fatti vengono ritenuti fortemente
disgustosi. Una legge altro non è che una norma formalmente posta in vigore dall’autorità politica e sostenuta dal
potere dello stato. LA legge codifica norme preesistenti ma l’entrata in vigore delle nuove leggi fa introdurre nuove
norme nel comportamento sociale umano. Il controllo sociale: è il sistema di controllo di ogni società, insieme di
strumenti atti a garantire che i suoi membri si comportino secondo le modalità attese e approvate. Parte di tale
controllo sociale viene esercitato dagli altri, attraverso agenzie come la polizia, o attraverso le reazioni delle altre
persone nella vita quotidiana. Tutte le norme, codificate o meno, sono sostenute dalle sanzioni ricompense o punizioni
a seconda di conformità o meno alla norma. La maggior parte del controllo sociale viene esercitata da noi stessi, dal
momento che interiorizziamo inconsapevolmente le norme della nostra cultura rendendo ad esse conforme la nostra
personalità, seguendone le aspettative sociali senza chiedersene il perché. I valori: espressi dalle norme della
società, sono le idee condivise di ciò che è buono, giusto, desiderabile. I valori differiscono dalle norme perché sono
concetti astratti, generali. Mentre le norme si riferiscono a persone in particolari situazioni. Modo per analizzare le
componenti della cultura è quello di osservare le funzioni che esse adempiono nel mantenere l’ordine sociale
complessivo. I teorici dell’approccio funzionalistico considerano la società e la cultura come un sistema di apparati
interdipendenti sostenendo che nessun elemento culturale possa essere compreso se isolato dall’insieme della società
e della cultura. Quindi per spigare un tratto culturale particolare si deve stabilire che funzioni svolge x il sistema.
Approccio ecologico: cerca di spiegare le variazioni esistenti tra le culture umane analizzando gli elementi culturali
nel contesto dell’ambiente sociale complessivo in cui la società è inserita. La cultura risulta mezzo di adattamento
ambientale, e le pratiche culturali delle persone sono connesse alle limitazioni poste dall’ambiente in cui vivono e alle
possibilità che esso offre. Non tutti gli eventi culturali possono essere spigati con tali approcci. Alcuni elementi, modi di
fare, pratiche e usanze possono venire diffuse e adottate dalle popolazioni anche in altri modi, in ogni caso vengono
poi mantenuti se si integrano e non creano disfunzioni all’insieme di valori e ai costumi presenti, anche quando
vengono meno le condizioni che li hanno posti in essere. Esistono universi culturali generali, presenti un po’ in tutte
le culture, essendo derivanti dai problemi che l’ambiente pone alla nostra specie. Lìetnocentrismo: Gli individui sono
affetti da etnocentrismo dal momento che passano tuta la vita nella cultura in cui sono nati. E non conoscendo altri
modi di vita considerano le norme che hanno come necessità e non come possibilità, giudicando le altre colture
attraverso i canoni della propria. Particolarmente forte nelle società isolate, con scarsi contatti con altre colture, LITON
sostiene che l’etnocentrismo può risultare funzionale alla società rafforzando la fiducia nelle proprie tradizioni,
scoraggia possibili penetrazioni da parte di estranei assicurando in tal modo la solidità e l’unità del gruppo. Pone il
grave problema però agli studiosi che studino l’atre colture poiché può indurli a valutazioni e supposizioni inconscie o
infondate. Il relativismo culturale: la capacità di raggiungere piena comprensione di una cultura estranea, dipende
dalla misura in cui lo studioso riesce ad adottare una posizione di relativismo culturale, cioè non giudicare
arbitrariamente una cultura secondo i criteri di un’altra. E’ possibile comprenderla solo in termini delle sue norme e
valori, non significa astensione da qualsiasi giudizio. Integrazione culturale: una cultura è formata da una congerie di
elementi differenti. Abitudini, costumi, usi, mode, tutte caratteristiche che tendono a completarsi le une con le altre,
integrandosi in un insieme complesso. Nelle società preindustriali la cultura è fortemente integrata, società piccole
condividono gli stessi valori in misura elevata. Le società industriali presentano invece una cultura eterogenea, con
divergenze nei valori. Il cambiamento sociale avviene in fretta e in modo irregolare, e ognuno deve adattarsi
costantemente ai cambiamenti che avvengono negli altri. Subculture e controculture condividono solo alcuni aspetti e
ne presentano altri in conflitto o comunque condivisi solo da quel gruppo ristretto, che spesso causano tensioni a
livello collettivo. Una subcultura è perciò parte di una società più grande che presenta norme e valori propri e distinti.
Chi fa parte di una subcultura ricca, jet-set, presenta un punto di vista sulla realtà sociale diverso da quello di chi
appartiene alle altre, scaturendo alle volte conflitti di valori. Una controcoltura è invece una cultura che si trova in
completo disaccordo con la cultura dominante, respingendone consapevolmente le norme e i valori. IL linguaggio:
capacità di comunicare con gli altri. Formato da simboli appresi e non da segnali fissi, permette di esprimere qualcosa,
il simbolo, che rappresenta qualcos’altro, emettere un suono che ha un significato. Le parole sono simboli arbitrai di
oggetti e concetti, condivisi dalla comunità. LA relatività linguistica: chi parla una determinata lingua deve
necessariamente interpretare il modo attraverso le forme e categorie grammaticali che la sua lingua gli offre. E.Saphir
e B. Whorf. Il cambiamento culturale: nessuna cultura è statica. I processi che portano al cambiamento culturale
sono 3 la scoperta, l’innovazione e la diffusione. LA prima è la percezione di un aspetto della realtà che già esiste ,
l’invenzione è la combinazione o l’uso innovativo di conoscenze esistenti per produrre qualcosa che non esisteva, la
diffusione è il propagarsi di elementi culturali da una cultura a un’altra, portando cambiamento culturale.
Istruzione: LA scolarizzazione di massa è necessità delle società industrializzate. Educazione diviene sinonimo di
socializzazione, comportando il passaggio di una persona da un gruppo da una cultura a un altra., diventando
trasmissione sistematica e formalizzata di conoscenze, abilità e valori. L’importanza è notevole: molti individui
alfabetizzati e istruiti sono risorsa fondamentale per la società industriale, specializzazioni e status acquisiti sono
fondamentali per ottenere posti di lavoro. Nel campo dell’istruzione sono gli stati uniti ad aver mantenuto nel tempo un
livello di avanguardia, con istruzione universitaria gratuita, mentre in Europa si è sempre pensato all’istruzione come al
modo per finalizzare gli interventi nel settore dell’economia, senza badare all’importanza di un’istruzione elevata di
massa. In Italia avviene solo nella seconda metà degli anni 50, fenomeno che aumenta di pari passo allo sviluppo
industriale. Struttura formale della scuola: la scuola è un’organizzazione burocratica, formale,. Gli alunni sono divisi
e raggruppati in base a criteri di efficienza, di capacità, gli insegnanti sono specialisti e il personale amministrativo
sovrintende tutta l’attività. Effetto della burocratizzazione è la repressività della struttura scolastica. Questo perché la
burocrazia per essere efficiente deve piegare a se gli individui a seconda delle esigenze amministrative, con valanghe
di moduli e passaggi noiosi e spesso inutili e ridondanti. La scuola tuttavia prevede anche gruppi informali, gruppi dei
pari e cricche degli alunni che vivacizzano e rendono attivo un ambiente spesso stagnante e fin troppo severo.
Competitività: il sistema scolastico favorisce e privilegia la competizione, l’uso dei voti permette agli studenti di essere
gratificati e fa da stimolo ad andare a vanti. E’ parte integrante del processo di socializzazione anche se n alcune
culture è giudicato antisociale. Tuttavia il livello accademico è in declino poiché: le pratiche pedagogiche moderne
sono troppo poco rigide, la famiglia si sta sfaldando grazie a numerosi divorzi e figli illegittimi, la TV esercita una
funzione diseducativa, alla scuola sono richieste ore di prevenzione e formazione sociale prima riservate ad altre realtà
come la chiesa e la famiglia, togliendo tempo all’istruzione, la qualità dell’insegnamento è scarsa poiché gli insegnanti
delle scuole dell’obbligo guadagnano troppo poco in relazione al servizio che offrono. Funzioni della scuola e
dell’istruzione secondo la prospettiva funzionalista: trasmissione culturale da generazione a generazione, di
conoscenze e valori. Integrazione sociale, infondendo un sentimento di coscienza nazionale in paesi multirazziali,
integrando i giovani membri di diverse sub-culture incoraggiando lo sviluppo di una società omogenee con ideali
comuni condivisi da realtà differenti, sviluppo personale, insegnando abilità e offrendo opportunità svariate, in risposta
allo sviluppo dell’economia, influenzando opinioni e atteggiamenti di ciascuno sulle realtà sociali. Selezione, in una
società delle credenziali, permettendo il successo personale e professionale oltrechè economico degli istruiti,
selezionando e formando gli studenti in vista del futuro lavoro. Innovazione, aggiungendo conoscenze a quelle
esistenti e abilità nuove. Inoltre svolge una serie di funzioni latenti non riconosciute e intenzionali, come la funzione di
baby-sitting per la scuola elementare, quelle di mercato matrimoniale per le università, promuovendo anche il formarsi
di una specifica cultura giovanile. La prospettiva del conflitto invece pone in risalto i modi in cui i vari gruppi sociali si
servono dell’istruzione per acquisire mantenere potere ricchezza e prestigio. La società delle credenziali: sono gli
stati uniti che affidano un’importanza esagerata alle qualificazioni educative di ogni genere. Questo perché l’istruzione
è la risposta all’espansione dell’economia e negli USA essa è sempre cresciuta nel tempo, innalzando l’istruzione.
Inoltre oggi gli stessi tipi di lavoro richiedono qualifiche maggiori per essere svolti, e tale innalzamento della soglia
minima richiede sempre ttolie studi superiori, a causa dell’eccesso di offerta spesso dei laureati ma anche perché
università e scuole insegnano pochissimo di concreto nel mondo del lavoro e quindi è necessaria una lunga
specializzazione prima di accedervi. Istruzione e mobilità sociale: viene definita professione un’occupazione che
richieda il possesso di un bagaglio di conoscenze o un corso di addestramento ampio e sistematico. Via via che le
occupazioni sono diventate professioni la richiesta di credenziali di alto livello è sempre più aumentata. Una laurea
offre vantaggi anche quando non porta automaticamente a un lavoro universitario. Il laureato è avvantaggiato nella
competizione per impieghi piacevoli, prestigiosi e meglio retribuiti. Presenta uno status superiore, di dottore, ottenendo
anche notevole mobilità sociale, cioè possibilità di essere impiegato in disparati posti di lavoro.
*) La società: per dire che gli individui costituiscono una società sono necessarie alcune condizioni. Devono occupare
un territorio comune, non devono condividere solo il territorio ma anche interagire gli uni con gli altri., avere una cultura
comune. La struttura sociale l’insieme delle relazioni organizzate tra le componenti fondamentali di un sistema
sociale. Che costituiscono il quadro di riferimento in tute le società umane, anche se il loro carattere fondamentale e le
relazioni che si instaurano variano da una società all’altra. Le componenti principali della struttura sociale sono gli
status i ruoli i gruppi e le istituzioni. Status: ogni società è composta da individui che occupano posizioni socialmente
definite. Ognuna di queste viene definita status. Determina come una persona si colloca nella società e come essa
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instauri relazioni con gli altri. Una persona può avere numerosi status allo stesso tempo, ma uno di essi, quello
occupazionali, di regola, ne definisce la tipologia, essendo lo status dominante. Persone che hanno uno status
equivalente si definiscono classe. Hanno accesso alla proprietà e alle altre risorse in misura maggiore rispetto a
coloro che hanno uno status inferiore e in misura minore rispetto a che ha uno status superiore. Gli status che
derivano ad esempio dall’età fisica vengono detti ascritti, cioè involontari, non decisi dal soggetto che li possiede,
assegnati arbitrariamente dalla società. Status volontari, basati sui sforzi personali vengono detti acquisiti. Ruolo: ogni
status comporta nella società un a serie di modelli di comportamento attesi, obblighi, privilegi, connessi allo status,
cioè i ruoli o parti che l’individuo può svolgere nella società. Un role-set è un insieme di ruoli connessi ad un singolo
status. Il contenuto del nostro comportamento di ruolo è determinato dalle aspettative di ruolo: norme accettate che
definiscono come deve essere un determinato ruolo. Il nostro effettivo comportamento di ruolo ha il nome di
esecuzione del ruolo una persona può inoltre non corrispondere alle aspettative di ruolo a causa di una tensione di
ruolo. Se una persona si trova ad essere in contrasto su due o più ruoli, si trova ad essere in una situazione di conflitto
di ruolo. Gruppi: è composto da perone che interagiscono fra loro sulla base i aspettative condivise riguardanti il
rispettivo comportamento. E’ un insieme di persone il cui status e ruolo è interrelato. Non è semplice aggregazione di
persone, per gruppo primario si intende un piccolo gruppo di persone che interagiscono per un periodo lungo sulla
base di rapporti intimi i membri si conoscono e interagiscono in modo informale, Per gruppo secondario si intende un
gruppo di persone che interagiscono su basi temporanee anonime e impersonali, i membri non si conoscono
personalmente o si conoscono in relazione a particolari ruoli formali svolti. Le istituzioni sono modelli di pensiero e di
azione creati dai membri di una società che offrono una soluzione adeguata a problemi ricorrenti. Tali modelli di
comportamento sono un insieme di valori norme status ruoli, sviluppati attorno a un bisogno fondamentale della
società. Esse si suddividono in unità minori, e sono conservatrici, cioè i modelli di comportamento vengono
istituzionalizzati se fissati saldamente e fissati nei costumi e nella tradizione accettata dalla popolazione. Evoluzione
socio-culturale: strutture sociali e le culture si complessificano col passare del tempo, Steward in linea col processo
di evoluzione biologica. Tipi di società: le società sono classificabili a seconda della strategia di sussistenza, sulla
base dell’approccio ecologico. Caccia e raccolta: numero ristretto di gruppi,la famiglia è l’unica istituzione presente,
non ve ne sono di politiche, gli status sono uguali, sono itineranti, la guerra è inconsueta, i bisogni sono semplici.
Pastorali: molto più produttive e affidabili delle prime, permettono maggior programmazione e sicurezza alimentare per
la popolazione, sono società nomadi, spesso vengono a contatto con altri gruppi, credono in uno o più divinità.
Orticole: vita staziale, spostano periodicamente i villaggi entro brevi distanze, basati sulla tecnica del taglia e brucia,
permette la formazione di surplus produttivi a beneficio collettivo, compaiono status e ruoli differenti, e specializzat,
come lo sciamano. La guerra è estremamente comune. Agricole: presenta una dimensione mediamente maggiore in
termini demografici, compaiono le città, e diverse classi sociali, credono in una famiglia di divinità, una delle quali è il
dio maggiore. Si sviluppa una distinta istituzione economica, e nasce la moneta ad uso commerciale, si moltiplicano
ruoli e status. Industriali: sempre in rapido cambiamento, raggiungono dimensioni enorme con decine di milioni di
abitanti, si creano nuove occupazioni e moltissime divisioni sociali, cresce il numero degli status acquisiti rispetto a
quello dgli status ascritti, famiglia e parentela diventano via via sempre meno importanti nella struttura sociale.
Lepersone sviluppano valori e credenze diversi e in contrasto avendo poca vita comune da trascorrere assieme e la
religione perde la funzione di fonte indiscussa della morale. Esige cultura, alfabetizzazione e istruzione di massa. La
guerra è rara ma se c’è disastrosa perché sconquassa l’economia e usa armi micidiali. Durkheim propone la
distinzione fra società fondate su solidarietà meccanica e società fondate su solidarietà organica: la prima è tenuta
assieme dal fatto che tutti svolgono gli stessi ruoli e quindi condividono gli stessi valori, la seconda dal fatto che i
memebri svolgono ruoli altamente specializzati, dipendendo gli uni dagli altri.
*) Interazione sociale nella vita quotidiana: l’unità fondamantale del comportamento umano è l’atto. L’interazione
sociale è il processo con cui una persona a gisce o interagisce in relazione agli atti di altre persone. È varia e variabile
dal momento che viviamo in un mondo che sottoponiamo continuamente alla nostra interpretazione, dal momento che
così facendo ne possiamo dare significato. Sé, self: una persona interiore oggetto dei nostri pensieri e riflessioni che ci
pare diversa da noi. Il nostro senso del self ci fa comprendere che anche gli altri lo possiedoono e ci permette di
assumere il loro ruolo nella nostra immaginazione, interpetando e capendo il loro punto di vista e/o anticipandone le
reazioni. Il se che presentiamo agli altri è strettamente legato al ruolo che svolgiamo in quel momento e avendo diversi
status che ci mettono in relazione a varie persone, proponiamo self differenti che vengono colti in base al tipo di
uditorio a cui si offrono. Approccio drammaturgico: di E. Goffman analizza il modo con cui le persone guardano ai
dettagli e alle sottigliezze del comportamento sociale altrui, in mdo distaccato come se i partecipanti fossero attori su
una scena di un romanzo, seguendo un copione e improvvisando laddove esso è incompleto. La gente è interessata al
controllo dell’impressione, tutti cercano di controllare e decidere l’impressione che esercitano sugli altri, presentandosi
in maniera favorevole. Quando il comportamento di una persona sembra violare le tacite norme di condotta il colpevole
tenta di salvare la faccia, minimizzandol’importanza della violazione. Talistratagemmi vengono detti azioni di
allinineamento, che cercano di riportare l’impressione distorta che si è creata, con quella che l’attore voleva offrire al
pubblico inelle sue intenzioni. Simbolo: per interazione simbolica intendiamo la capacità di penetrare la natura unica
dellla vita sociale degli esseri umani. Grazie a H. Blumer per simbolo intendiamo qualcosa che rappresnta in modo
significativo qualcosa di diverso. Esso possiede un significato solo perché arbirtrariamente glien si affida uno e gli
esseri umani interpretano e definiscono le azioni l’uno dell’altro attraverso la mediazione offerta dai simboli. La
prospettiva interazionistica riguarda il micro-ordine tessuto di piccole azioni quotidiane di cui si compone la vita socilae
corrente, rendendo possibile l’esistenza della società, mentre il macro-ordine è lo studio dei processi e delle strutture
di grandi dimensioni. Etnometodologia: l’interazione sociale segue un corso armonioso che fa si che l’uomo
condivida sunti dati per scontati che servono come fondamento per la rutine a livello di comportamenti sociali più ovvi.
Tale approcio è un misto di apprroccio drammaturgico e interazionismo simbolico, e studia il modo in cui le persone
costruiscono e condividono la loro definizione della realtà nell’interazione quotidiana. H. Garfinkel sostiene che essa
consiste nloo svelare le regole violandole e mettendo a nudo le intese comuni infrangendole. La comunicazione non
verbale: parte notevole dell’nterazione umana è di questo tipo e ha luogo attraverso simboli. Due forme importatnti
sono il linguaggio del corpo e la manipolazione dello spazio fisico tra le persone. La vicinanaza fisica: è lo spazio che
separa le persone e che permettee lro, diminuendolo o aumentandolo di interagire e comunicare fra loro, non a caso,
lo spazio personale che le cerconda fa si che le persone siano molto turbatenel momento in cui esso venga invaso.
Hall ha accertato che esistono 4 aree differenti di spazio privato: la distanza intima che è fino a 45 centimetri, la
distanza personale che arriva a 1,5 metri, la distanza sociale che arriva a 4,5. che si tiene in situazioni formali come le
interviste, mentre la 4 è la distanza pubblicache viene tenuta da chi, come gli oratori, ha bisogno di essere riconosciuto
distinto dagli altri. Costruzione sociale della realtà: Berger e Luckmann hanno scritto di come la società venga
costruita atraverso 3 stadi: esteriorizzazione, quando gli individui creano prodotti culturali, diventando esterni rispetto a
coloro che li hanno prodotti. Oggettivazione, quando i prodotti acquistano una realtà in sé diventando indipendenti da
coloro che li hanno prodotti, oggettivazione, quando i prodotti acquistano una realtà in sé assumendo esistenza
oggettiva entrando a far parte della rrealtà data per scontata. Interiorizzazione, quando gli individui apprendono i fatti
incorporandoli nella loro coscienza oggettiva interiore.
*) I gruppi sociali: un gruppo: è un insieme di persone che interagiscono fra loro in modo ordinato sulla base di
comuni aspetative riguardanti il reciproco comportamento, in cui i membri condivdono un sentimento di appartenenza.
L’essenza del gruppo sta nell’interazione che sis volge tra coloro che ne fanno parte.Le persone si riuniscono in gruppi
per ottenre uno scopo che indivudualmente non npoterebbero ottenre, e ogni gruppo ha propri fini, norme e status
collegati ai vari ruoli. Gruppo primario: composto da un numero esiguo di individui che interagiscono in modo diretto,
personale e intimo. I gruppi primari sono piccoli perché un gran gruppo non riesce a interagire in modo personalizzato.
Gruppo secondario: comprende varie persone fra cui esistono pochi legami emotivi, e i membri si uniscono fra loro x
raggungere uno scopo preciso. Picoolo gruppo: numero di persone sufficentemente ristretto ma tale da permettere
loro di avere rapporti da persona a persona. Può essere primario o secondario a seconda della natura dei rapporti che
interagiscono fra i suoi membri. Il più piccolo in assoluto è una diade, che si differenzia da tuti gli altri xkè i due
tengono contro l’uno dell’altro per non disgregare l’interazione del gruppo, mentre già in una triade lo si po’ fare senza
comprometterne l’interazione. Se un gruppo cresce si instaura un leader, il cui ruolo è di regolare l’interazione affinchè
ciascuno abbia la possibilità di intervenire. Leadership: un leader è qualcuno che in virtù di certe caratteristiche
personali riesce ad influenzare ilcomportamento degli altri. Lo stile della leadership si distingue in 3 tipi: autoritario il
leader da solo ordini, democratico cerca di ottenere il consenso delle sue iniziative, laissez-faire, leader indolente che
non organizza il gruppo. La leadership è lo strumento necessario a organizzare il gruppo in vsta del perseguimento dei
propri scopi., proponendo iniziative e influenzando i membri affinchè le seguano. La leadership espressiva è necessria
a creare armonia e solidarietà tra i membri, tenendo alto il morale e riducendo al minimo i conflitti. Il leader espressivo
è amato dal gruppo. Chi è leader ha caratteristiche politiche fuori dal normale, accede a conoiscenze sconosciutre ai
più, sa persuadere la massa, e perpetua la propria dominanza mantendo il distacco e il prestigio rispetto agli altri.
Questo tende a favorire l’oligarchia e il suo proptrarsi nelle orgnaizzazioni, nel tempo. Un aggregato invece è un
insieme di persone che si trovano casualmente nello stesso tempo e nello stesso luogo non condividendo
appartenenza e non interagendo più di tanto. Una categoria è un gruppo di persone che spesso non si conoscono e
mai viste prima, ma che condividono alcune cartteristiche comuni, come l’età o la razza. Appartenenza al gruppo il
gruppo possiede confini chiari e formali, mantenuto mediante simboli, che contribuiscono a mantenere un elevato
senso della distinzione tra il noi e loro, tra il dentro e il fuori. I membri considerano il gruppo l’ingroup, mentre gli
outgroup che è il gruppo a cui appartengono altri voiene considerato come oggetto anche di ostilità e confronto
scomodo. Il gruppo di riferimento è il gruppo a cui le perone sentono di appartenere pur non essendone membri,
gruppo a cui le persone si riferiscono quando valutano il proprio compertamento e se stesse. T. Newcomb studia
l’influuenza che esso ha sul comportamento di ognuno. Le organizzazioni formali: alcune volontarie, nel senso che le
persone liberamente vi aderiscono, come i movimenti religiosi, altre invece sono obbligatorie poiché le persone sono
costrette a farvi parte. Le associazioni secondarie sono generalemnte formali, grandi gruppi, rivolti al conseguimento di
obbiettivi specifici, che a differenza dei gruppi primari informali, hanno una struttura precisa che coordina le attività
nell’interesse degli obbittivi dell’organizzazione. Vi sono numerosi status come quello di presidente, ssegretario,
tesoriere.Le organizzazioni formali sono responsabili del sentimento di alienazione che caratterizza le società moderne
(Etzioni) La burocrazia: quanto maggiore diventa un’organizzazione tanto maggiore è il bisogno di creare
un’organizzazione che coordini le attività dei suoi membri. La sua struttura informale esiste dal momento che le linee di
autorità lungo le quali passano le info da un ufficio all’altro, sono in forma scritta ma non funzionano in forma rigida, da
manuale.La struttura formale genera sempre rapporti informali e i membri di rango inferiore esercitano influenza
personale sui membri di rango maggiore. Senza persone e rapporti informali non sarebbe quindi un’organizzazione
ma mera astrrazione. Weber sostiene che è la razionalizzazione la tendenza dominante nel mondo moderno. Questo
è il modo in cui i metodi tradizionali e spontanei vengono rimpiazzati da procedure astratte. Analizzò la burocrazia
attraverso un tipo ideale ovvero una descrizione astratta costruita dal sociologo sull’osservazione di numerosi casi reali
allo scopo di identificare le loro caratteristiche essenziali., permettendo di eliminare le varianti accidentali che si
riscontrano negli esempi reali dei fenomeni. Il tipo ideale di burocrazia di Weber ha caratteristiche: la concepisce
come risposta funzionale a un problema dell’organizzazione sociaale, mostrando in che modod i vari elementi della
struttura siano essenziali per la sopravivenza, l’efficienza e il conseguimento degli obbiettivi dell’organizzazione.
divisione del lavoro in uffici, gerarchia e autorità, sistema di regole e normeche discipliano il suo funzionamento
quotidiano. Le persone vengono trattate come casi, vi è un corpo amministrativo specializzato gli impiiegati conoscono
la loro carriera in anticipo nell’organizzazione. Tuttavia pur essendo efficiente è necessario che essa tenga conto dei
rapporti informali, primari che esistono nin tutte le burocrazie. . Ogni burocrazia genera delle disfunzioni:
Un’occasionale inefficenza sottoprodotto dell’efficienza generale del sistema, sono efficenti perché hanno regole fatte
per risolvere casi specifici, quindi non per casi insoliti. Inoltre la cieca osservanza di quelle regole può dar luogo al
fenomeno dell’incapacità coltivata. amministrando una grande organizzazione possono sorgere contrasti col suo scopo
originario, mentre il comportamento quotidiano tende a concentrarsi su tali problemi. Spesso è difficile tenerla assieme
una volta raggiunto lo scopo, e anche il sistema formale delle comunicazioni presenta disfunzioni quali distorsioni ai
livelli medi del processo. Inoltre per natura ogni burocrazia è un’organizzazione i ineguali. Inoltre, Merton, evidenzia le
disfunzioni a livello di personalità dei burocrati, le rigide rutine ne sofffocano la creatività. Oligarchia: la burocrazia
sfocia nell’oligarchia dei funzionari che ne stanno al vertice.quindi nelle grandi organizzazioni c’è il pericolo che il
potere si concentri nelle mani di chi detiene le posizioni più alte delle organizzazioni formali. futuro delle
organizzazioni formali: Esistono anche altri tipi di organizzazioni, come il collettivo, composto da lavoratori volontari
che attuano progetti comunitari, differendo dalla burocrazia xkè esiste scarsa oranizzazione del lavoro, l’autorità deriva
daal senso collettivo e non da una gerarchia di burocrati, e l’iniziativa individuale è valutata più della rigida osservanza
di un’insieme di regole. Tuttavia la burocrazia è il sistema più diffusoma saranno necessari sistemi di controllo sociale
ad essa migliori che garantiscano snellezza al processo. R.Michels. Le burocrazie diventeranno meno centralizzate x
via del diffondersi di strutture autonome a caratter temporaneo, in linea con le richieste della società moderna in rapido
cambiamento che necessità di fluide organizzazioni, Toffler, ad-hocrazia. Che si scioglia a obbiettivo raggiunto. Nelle
gfuture orgnaizzazioni ci saranno gruppi di pronto intervento, per trattare problemi specifici
*) La stratificazione sociale: Tutte le società distinguono fra di lroo i propri membri trattando in modo differenziato
coloro che presentano caratteristiche di un certo tipo da chi non le possiede, ovvero vi è disuguaglianza ogni qual volta
l’accesso alle ricompense sociali risulta determinato dalle caratteristiche di un individuo o di un gruppo. E’ un
fenomeno universale, e la stratificazione è la disuguaglianza strutturtata di intere categorie di individui che hanno un
accesso differenziato alle ricompense sociali in conseguenza del loro status nella gerarchia sociale, condividendo
all’interno dello strato le stesse opportunità di vita e di avvalersi delle possibilità che la società offre. I sistemi di
stratificazione: variano fortemente da una società all’altra, le diferenze risultano evidenti ogni sistema uò essere o
chiuso o aperto, in un sistema chiuso i confini tra strati sono chiari e definiti e non è possibile a nessuno cambiare il
proprio status, mentre in un sistema a perto i confini tra strati sono flessibili gli individui possono cambiare status. Il
sistema chiuso è una casta dato che lo status è determinato dalla nascitae vi è endogamia. Il sistema aperto è una
classe in cui i confini sono confusi e incerti e lo status di classe è solo in parte avcquisito e tutto dipende dallle scelte
fatte in futuro dalle persone. Tipici delle società industriali, in cui vi sono 3 classi principali, elite, media e bassa. Teorie
della stratificazione: T.Parsons e la teria funzionalista sostiene che essendo la stratificazione un fenomeno
universale essa ha la funzione di tenere assieme il sistema e la società. Tuttavia se il sistema non viene acettato la
disfunzione è che esso tende ad essere sovvertito come sostiene Moore e Davis in liena col pensiero marxista.
Approccio del conflitto: sostengono che il conflitto di valori e interessi sia insito nella società. La stratificazione è lo
strumento promosso da una classe per mantenere e promuovere i propri interessi, Esiste perché chi è al potere vuole
mantenere i propri privilegi. Approccio evolutivo: Lenski La stratificazione è un fenomeno che dipende dai mezzi di
produzione economi ca della società, essendo alle volte ad essa funzionale, alle volte favorendo conflitti e tensioni
interne. Sostiene che gli status e le divisoni del potere avvengono secondo le terorie funzionaliste, sostenendo che nel
LP le disuguaglianze vanno assottigliandosi anche se ammette esse siano necessarie e utili x il buon funzionamento
della società, dal momento che il comunismo e il socialismo non garantiscono evoluzione.
La mobilità sociale: passaggio da uno status a un altro. Tanto più alto è il grado di mobilità tanto maggiore è
l’aperturta del sistema stratificato Tipi di mobilità: mobilità orizzontale, passaggio fra status equivalenti, verticale, fra
status maggiori o minori, intragenerazionale, cambiamento degli status delle persone di diverse generazioni della
famiglia. Se tale tipo di mobilità è bassa le opportunità delle persone sono per lo più stabilite alla nascita.Determinanti
della mobilità è determinato dal numero di status disponibili e dalla facilità con cui si può passare da uno status a un
altro. Appartenenza di classe. Sia marx che weber analizzano la società in maniera profonda. Per marx è la
condizione di sfruttamento di cui soffre la classe operaia che produce surplus che si converte in profitto per la classe
dominante ad essere la causa del conflitto e diversità fra le classi, definendo come classe l’insieme di individui che
hanno lo stesso controllo sulla vita, e le stesse probabilità di accesso alle risorse economiche, Weber tramite
approccio multidimensionaleintroduce 3 criteri distinti per definire la classe, status politico, status economico, e sociale,
o prestigio. La combinazione di tali fattori in varie misure da luogo alle differenze fra le persone, superando la rigidità
della visione marxista. Inoltre le tre dimensioni possono essere convertite, si può usare ricchezza per ottenere
prestigio, prestigio per ottenenere forza politica, e via così. Socilogi definiscono pertanto il SES status socioeconomico
generale. Che permette di determinare con più sfaccettature l’apprtenenza alle classi sociali. Ideologia
disuguaglianze: nei sistemi stratificati esistono disuguaglianze, che vengono date per scontate e naturali; ciò dona
stabilità al sistema che permette ad esso di essre legittimo e di perdurare. Le legittimità è egata quindi all’accettazione
del sistema da parte di tutti, sulla base dell’ideologia sistema di credenze che spiega e giustifica l’esistenza di un dato
sistema sociale. Per marx l’ideologia era la falsa-coscienza che faceva accettare il capitalismo sfruttatore. Solo se si
acqusisisce coscienza di classe si può se necessario mettere in dubbio la legittimità del sys. Si sviluppa una nuova
ideologia che porta, x marx, al conflitto di classe.
QUARTA PARTE: LE ISTITUZIONI SOCIALI!!!!
*)LA FAMIGLIA;
*)L’ISTRUZIONE;
*)LA RELIGIONE;
*)L’ORDINAMENTO POLITICO;
*)COMPORTAMENTO COLLETIVO E MOVIMENTO SOCIALE;
*)CAMBIAMENTO SOCIALE E MODERNIZZAZIONE;.
*) LA famiglia: è l’unità sociale fondamentale di qualunque società. E’ un insieme di individui imparentati tra loro che
vivono assieme a lungo. Gli adulti assumono la responsabilità della prole e tutti formano un’entità economica per la
produzione e il consumo di beni e servizi. La famiglia si colloca all’interno della parentela, insieme allargato di individui
legati fra loro da ascendenza comune. Le funzioni della famiglia sono varie, avendo il ruolo di mantenere l’ordine
sociale nel suo insieme e nell’assicurare la sopravvivenza degli individui, regolamenta il comportamento sociale,
permette la sostituzione dei membri nella società da una generazione all’altra, favorisce e permette la primaria
socializzazione dei bambini al suo interno, trasmettendone valori, norme, credenze e linguaggio, ne fornisce cura e
protezione, ne sostenta la collocazione sociale, essendo la determinante principale dello status sociale della prole
nella società. Le forme di famiglia: sono due, la famiglia estesa, quando vi sono più di 2 generazioni appartenenti allo
stesso ceppo parentelare che vivono nella stessa casa o abitazioni contigue, famiglia nucleare quando la famiglia e la
propria prole vive in una residenza separata da quella degli altri congiunti. Famiglia di solitari una sola persona,
famiglia senza struttura coniugale, formata da persone con rapporti di parentela fratelo-sorella, famiglia multipla,
formata da due o più unità coniugali, può essere orizzontale se formata da due o più fratelli con le rispettive mogli, o
verticale se formata da marito-moglie-figlio e moglie di quest’ultimo. Trasformazione della famiglia nelle società
industriali: la famiglia nucleare risulta essere la più funzionale nel mondo moderno, poiché la vita nella società esige
mobilità geografica e quindi minori vincoli parentelari, offre alta mobilità sociale e possibilità di evolvere il proprio
status, molte funzioni della famiglia estesa vengono svolte da organizzazioni formali e specializzate, la società mette in
risalto l’importanza del successo come realizzazione personale mettendo in secondo piano gli status ascitti, inoltre i
figli risultano un peso economico e non una risorsa come nelle società preindustriali. Per gli studiosi della teoria del
conflitto la famiglia è l’istituzione principale in cui si manifesta il dominio dell’uomo sulla donna, Modelli familiari:
grazie all’etnocentrismo delle culture, la famiglia viene vista e accettata come qualcosa di ovvio, giusto e voluto da Dio.
Ogni scostamento dal modello primario viene interpretato come qualcosa di immorale. bisogna rendersi conto che
anche la famiglia combia e che i modelli non sono unici ma molti, pur conservando le linee fondamentali della famiglia.
In tutti esiste una norma fondamentale; regola dell’incesto: agli individui è vietato accoppiarsi con parenti. Le ragioni
del tabù dell’incesto: serve ad impedire ostilità e rivalità all’interno della famiglia, la confusione dei ruoli nella famiglia,
favorisce alleanze sociali fra altre reti di parentela che non siano la propria.Modello occidentale: la famiglia è
monogamica, endogamica, nucleare, neolocale, ugualitaria bilaterale. Il matrimonio: all’interno della famiglia si
trascorre tutta la vita. La famiglia si distingue in famiglia di orientamento, da cui si deriva e famiglia di procreazione,
che si crea successivamente. Tale si forma attraverso il matrimonio, unione sessuale socialmente approvata fra due
persone. I figli di genitori spesati sono legittimi, perchè ad essi la società può assegnare ruoli di madre o padre, mentre
senza matrimonio sono illegittimi visto che il padre può essere ignoto. Forme di matrimonio: monogamico, poligamico,
poliandrico. Vi è esogamia se il partner preferenziale deve essere al di fuori di un determinato gruppo di individui, utile
perché favorisce la formazione di alleanze fra gruppi differenti. L’opposto è l’endogamia. Modelli di residenza:
modello patrilocale se una coppia sposatasi va ad abitare con la famiglia estesa del padre dello sposo, o matrilocale
se avviene l’opposto. Modelli di autorità: patriarcale l’ultima parola su tutto ciò che avviene spetta al marito.
Ugualitaria, fenomeno comune nel mondo moderno moglie marito alla pari sulle faccende di casa. Discendenza ed
eredita: sono 3le forme di dscendenza e trasmissione ereditaria: patrilineare, le discendenze seguono la linea
maschile della famiglia, patrilineare se avviene l’opposto, la proprietà si trasmette solo in linea femminile, bilaterale se
invece segue entrambe le linee. Comparaggio: forme di legame parentelare spirituale, vincola i gruppi a norme e
relazioni sociali che allargano e rafforzano i rapporti di parentela già esistenti. Il compare, o padrino è un pardre
spirituale che aveva doveri di tutela e protezione nei riguardi del comparuccio, come un secondo genitore. Proietti:
conseguenza di una forma preferenziale di unione, il maggiorascato, rigida endogamia di classe, era espressione di
barriere fra classi diverse, stabiliva quali figli erano legitimi e quindi ottenevano il patrimonio paterno e quali invece in
quanto proietti ne rimanevano esclusi.
*) Istruzione: LA scolarizzazione di massa è necessità delle società industrializzate. Educazione diviene sinonimo di
socializzazione, comportando il passaggio di una persona da un gruppo da una cultura a un altra., diventando
trasmissione sistematica e formalizzata di conoscenze, abilità e valori. L’importanza è notevole: molti individui
alfabetizzati e istruiti sono risorsa fondamentale per la società industriale, specializzazioni e status acquisiti sono
fondamentali per ottenere posti di lavoro. Nel campo dell’istruzione sono gli stati uniti ad aver mantenuto nel tempo un
livello di avanguardia, con istruzione universitaria gratuita, mentre in europa si è sempre pensato all’istruzione come al
modo per finalizzare gli interventi nel settore dell’economia, senza badare all’importanza di un’istruzione elevata di
massa. In italia avviene solo nella seconda metà degli anni 50, fenomeno che aumenta di pari passo allo sviluppo
industriale. Struttura formale della scuola: la scula è un’organizzazione burocratica, formale,. Gli alunni sono divisi e
raggruppati in base a criteri di efficienza, di capacità, gli insegnanti sono specialisti e il personale amministrativo
sovrintende tutta l’attività. Effetto della burocratizzazione è la repressività della struttura scolastica. Questo perché la
burocrazia per essere efficiente deve piegare a se gli individui a seconda delle esigenze amministrative, con valanghe
di moduli e passaggi noiosi e spesso inutili e ridondanti. La scuola tuttavia prevede anche gruppi informali, gruppi dei
pari e cricche degli alunni che vivacizzano e rendono attivo un ambiente spesso stagnante e fin troppo severo.
Competitività: il sistema scolastico favorisce e privilegia la competizione, l’uso dei voti permete agli studenti di essere
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gratificati e fa da stimolo ad andare a vanti. E’ parte integrante del processo di socializzazione anche se n alcune
culture è giudicato antisociale. Tuttavia il livello accademico è in declino poiché: le pratiche pedagogiche moderne
sono troppo poco rigide, la famiglia si sta sfaldando grazie a numerosi divorzi e figli illegittimi, la TV esercita una
funzione diseducativa, alla scuola sono richieste ore di prevenzione e formazione sociale prima riservate ad altre realtà
come la chiesa e la famiglia, togliendo tempo all’istruzione, la qualità dell’insegnamento è scarsa poiché gli insegnanti
delle scuole dell’obbligo guadagnano troppo poco in relazione al servizio che offrono. Funzioni della scuola e
dell’istruzione secondo la prospettiva funzionalista: trasmissione culturale da generazione a generazione, di
conoscenze e valori. Integrazione sociale, infondendo un sentimento di coscienza nazionale in paesi multirazziali,
integrando i giovani membri di diverse sub-culture incoraggiando lo sviluppo di una società omogenee con ideali
comuni condivisi da realtà differenti, sviluppo personale, insegnando abilità e offrendo opportunità svariate, in risposta
allo sviluppo dell’economia, influenzando opinioni e atteggiamenti di ciascuno sulle realtà sociali. Selezione, in una
società delle credenziali, permettendo il successo personale e professionale oltrechè economico degli istruiti,
selezionando e formando gli studenti in vista del futuro lavoro. Innovazione, aggiungendo conoscenze a quelle
esistenti e abilità nuove. Inoltre svolge una serie di funzioni latenti non riconosciute e intenzionali, come la funzione di
baby-sitting per la scuola elementare, quelle di mercato matrimoniale per le università, promuovendo anche il formarsi
di una specifica cultura giovanile. La prospettiva del conflitto invece pone in risalto i mdi in cui i vari gruppi sociali si
servono dell’istruzione per acquisireo mantenere potere ricchezza e prestigio. La società delle credenziali: sono gli
stati uniti che affidano un’importanza esagerata alle qualificazioni educative di ogni genre. Questo perché l’istruzione è
la risposta all’espanzione dell’economia e negli USA essa è sempre cresciuta nel tempo, innalzando l’istruzione.
Inoltre oggi gli stessi tipi di lavoro richiedono qualifiche maggioriu per essere svolti, e tale innalzamento della soglia
minima richiede sempre ttolie studi superiori, a causa dell’eccesso di offerta spesso dei laureati ma anche perché
università e scuole insegnano pochissimo di concreto nel mondo del lavoro e quindi è necessaria una lunga
specializzazione prima di accedervi. Istruzione e mobilità sociale: viene definita professione un’occupazione che
richieda il possesso di un bagaglio di conoscenze o un corso di addestramento ampio e sistematico. Via via che le
occupazioni sono diventate professioni la richiesta di credenziali di alto livello è sempre più aumentata. Una laurea
offre vantaggi anche quando non porta automaticamente a un lavoro universitario. Il laureato è avvantaggiato nella
competizione per impieghi piacevoli, prestigiosi e meglio retribuiti. Presenta uno status superiore, di dottore, ottenendo
anche notevole mobilità sociale, cioè possibilità di essere impiegato in disparati posti di lavoro.
*) La religione: esiste in tutte le società, è un’istituzione universale che assume molteplici forme. E.Durkheim propone
i tratti che caratterizzano le religioni, caratteristica comune è l’opposizione fra sacro e profano, il primo è ciò che incute
timore, rispetto e possiede qualità soprannaturali, la cui forma di accostamento è il rituale procedura formale e
stilizzata, come la preghiera l’incantesimo o la purificazione cerimoniale. Profano è ciò che invece è di dominio
dell’uomo, ciò che viene ritenuto abbia il potere di rendere impuro, di corrompere. La religione è quini un siys di
credenze e pratiche condivise da una comunità e orientate verso un mondo sacro e soprannaturale.Approccio
sociologico allo studio della religione: T.Jones afferma che quando si parla di religione si fa inevitabilmente
riferimento alla propria, considerando le altre spesso inutili o assurde. Il credo lo si impara tramite la socializzazione,
tramite la frequenza in una determinata comunità. Le convizioni inoltre di ciascuno sono influenzate e derivano dal
contesto storico e sociale in cui è dato di vivere. Forte importanza ha il rapporto società-religione, dal momento che
tutte rispecchiano gli interessi delle società in cui sorgono. Società che danno importanza agli uomini hanno religioni
con sacerdoti maschi ad esempio. Tipi esistono dei tipi fondamentali che seguono la classificazione di ReeceMcgee
in 4 categiorie. A seconda della natura della credenza più importante; sovranaturalismo semplice, animiamo, teismo, e
ideali astratti. Il sovrannaturalismo semplice tipico delle società preindustriali, non ci sono né dei ne spiriti, ma forze
sovrannaturali che nel bene e nel male influenzano il mondo umano. Credono nel mana. Animismo: spiriti attivi
animati operano nel mondoPossono risiedere nelle perone e nei fenomeni naturali. Sono antromorfizzati, si crede
abbiano emozioni e possono essere benigni o maligni. Gli esseri umani tentano di influenzarli ricorrendo alla magia,
tipico lo sciamano o lo stregone. Teismo credenza che esistano degli dei, un dio potente degno di venerazione, vi sono
persone addette agli uffici religiosi sacerdoti che presiedono alle cerimonie e interpretano il volere di dio o degli dei. La
forma di teismo più comune è il politeismo in cui vi è un dio padre supremo e altri minori. Altra forma è il monoteismo.
Gli ideali astratti non prevedono il culto di una divinità ma presentano forme particolari di peniero e comportamento
L’obbiettivo è raggiungere uno stato di coscienza e ottenere la massima razionalizzazione del potenziale umano. La
più nota è il buddismo. Caratteristica comune è possedere una teodicea spiegazione soddisfacente dei grandi
problemi dell’esistenza terrena come l’origine dell’uomo. La sofferenza e la morte. Analisi funzionalista delle
religioni: in base alle teodicee la religione esercita funzioni nella vita sociale e il suo ruolo nella società viene studiato
da Durlheim, che vede nella religione strumento che mantiene l’ordine sociale complessivo, venerando divinità si
venerano gli apsetti della società, poiché la divinità altro non è che la società concepita in termini simbolici. La
solidarietà della comunità viene inoltre intensificata dai rituali relgiosi grazie ai quali gli individui si riuniscono e tali
rituali servono a mantenere in forza i tabù e le proibizioni dando conforto agli individui nei momenti di angoscia e in
occasione della morte. Funzioni: solidarietà sociale, è il cemento sociale, attribuizione di significato offrendo una
teodicea che da risposte cariche di significato ai problemi dell’esistenza, controllo sociale, i valori e le norme +
importanti oltre che nelle leggi, sono stabilite nella religione,cambiamento sociale, può promuoverlo, offrendo un
criterio su cui giudicare la società, sostegno psicologico, offrendo agli individui un sostegno affettivo difronte alle
incertezze del mondo. Secondo la prospettiva del conflitto essa però può essere anche al centro del conflitto sociale,
Marx infatti vede una forma di falsa coscienza nella religione, sostenendo che la fede è una forma di alienazione
umana, perdendo il controllo del mondo sociale. Inoltre essendo la religione a legittimare gli interessi della classe
dominante essa non fa altro che provocare conflitti fra etnie differenti. Movimenti millenaristici profetizza un
cataclisma universale x il prossimo futuro un cambiamento radicale nell’ordine sociale, un ritorno all’età dell’oro passat,
la fine del mondo. Notevoli nelle società semplici in cui è scarsa la cultura e l’istruzione, hanno il tema comune del
rovesciamento dell’ordine sociale scomdo perché spesso imposto con un utopistica ricerca di pace e miglioramento.
Sono quindi una fonte di cambiamento sociale. Etica protestante, proprone con Weber un nuovo approccio all’attività
economica, sostenendo che Dio ha predestinato gli uomini o alla salvezza o alla perdizione, in cui una sola e piccola
elite avrebbe accesso al regno dei cieli e si riconoscerebbe in coloro che in vita possiedono una situazione lavorativa
di successo. Tipi di organizzazione religiosa: 4: chiesa confessione setta e culto. La prima è un’organizzazione
complessa, che rivendica come membri tutti gli individui che formano una società o varie società, è burocratizzata, da
appoggio alle autorità dello stato. La confessione rivendica a sé l’obbedienza di una parte consistente della
popolazione pretende di avere l’appoggio dello stato e anche di trovarsi con esso in disaccordo, possiede clero e
funzionari e burocratizzazione come la chiesa. Fra loro hanno reciproca tolleranza. LA setta è un corpo meno
organizzato formalmente che trae origine da una scissione avvenuta nell’ambito di una confessione. Recluta i membri
tramite conversione e circoscrive la cerchia di adepti a coloro che danno costante prova di impegno. Rispetto alla
confessione presenta uno status di rispettabilità sociale inferiore dei propri membri, che hanno un livello socioeconomico solitamente baso. Dogmatica e intollerante verso altre organ religiose, interpreta alla lettera le scritture
sacre è ostile nei confronti dell’autorità politica. Seguono un iter breve che le porta a mitigarsi e a acquisire
rispettabilità sociale. Il culto è la forma meno organizzata e più temporanea di tutte le organizzazioni religiose. Impone
richieste miime ai credenti e non si basa su una dottrina. Non è richiesta particolare purezza morale x chi vuole farne
parte ed è aprerto a tutti. Correlati dell’affiliazione religiosa: appartenere a chiese, sette, culti, ha alcuni correlati:
forte correlazione fra appartenenza religiosa e status socio-economico ad esempio, inoltre ad essa sono legat anche
gli orientamenti politici, e parallelamente la posizione che si viene a prendere rispetto ai problemi sociali. Inoltre
l’intensità dell’impegno religioso è correlata coi pregiudizi razziali, come accade negli USA Glock e Stark dimostrano
che chi è più religioso ha anche più pregiudizi di chi essendolo meno ha gli stessi orientamenti e criteri di osservazione
della società. Religioe civile: R.Bellah con essa designa il forte legame con Dio e la religione, presente nelle
manifestazioni sociali americane. Spiega come serva a santificare il sistema sociale americano ma non spiega il
perché esistano molte org religios che invece allo stato sono ostili e indifferenti anche se vissute intimamente.
Secolarizzazione: processo in forza del quale la religione perde il potere di influenzare la società, dovuto forse al
progresso industriale e alla complessificazione del mondo urbano. E’ difficile quantificarlo, si verifica e aumenta mano
a mano che le religioni diventano un istituzione separata e specifica cui spetta un ruolo sociale limitato. Di paripasso
compaiono molte istituzioni specializzate a svolgere compiti che prima erano solo religiosi, facend si che la religione
perda potere e si trovi talvolta i competizione con stato e scienza. Ciò non avviene negli usa perché la chiesa
americana non si è cristallizzata ma secolarizzata a sua volta rimanendo al centro della società. P.Berger.
Clase sociale e istruzione: vi sono una serie di ragioni che facilitano chi possiede uno status ascritto superiore e
appartiene a una classe sociale maggiore di poter approfittare di privilegi e benefici più o meno indiretti in campo di
istruzione: oltre all’intelligenza vi sono i costi dell’istruzione che non sono per tutti, le aspettative differenti da famiglia a
famiglia, il contesto culturale in cui i giovani crescono, l’alimentazione, i problemi del linguaggio per gli immigrati, gli
atteggiamenti degli insegnanti, preferenziali verso alcune classi, l’etichettamento degli alunni, l’influenza simlante o
fuorviante del gruppo dei pari che frequentano gli alunni. Uguaglianza delle opportunità educative: In tale
situazione tutti dovrebbero poter avere le stese probabilità di poter frequentare l’università e di ottenere una laurea che
gli permette di avere un lavoro soddisfacente. Tuttavia Coleman studiò come in realtà molti subiscono una privazione
culturale tradotta in carenze nell’ambito domestico, familiare e residenziale, che li lascia sforniti di quanto necessario x
competere in campo sociale. Necessari sono programmi di educazione compensatoria x colmare il deficit culturale.
Tale convinzione è nata dall’etnocentrismo dei bianche nei confronti delle sub-culture le cui caratteristiche si
presumono inferiori per le sole differenze raziali. Jencks è giunto a concludere che il cambiamento della scuola non
modifica le differenze sociali in musura soddisfacente poiché la scuola riflette la situazione a livello di società, senza
favorire o provocare disuguaglianze. L’uguaglianza delle opportunità garantisce solo a chi sta meglio di poterci
rimanere.
Interazione sociale nella vita quotidiana: l’unità fondamantale del comportamento umano è l’atto. L’interazione
sociale è il processo con cui una persona a gisce o interagisce in relazione agli atti di altre persone. È varia e variabile
dal momento che viviamo in un mondo che sottoponiamo continuamente alla nostra interpretazione, dal momento che
così facendo ne possiamo dare significato. Sé, self: una persona interiore oggetto dei nostri pensieri e riflessioni che ci
pare diversa da noi. Il nostro senso del self ci fa comprendere che anche gli altri lo possiedoono e ci permette di
assumere il loro ruolo nella nostra immaginazione, interpetando e capendo il loro punto di vista e/o anticipandone le
reazioni. Il se che presentiamo agli altri è strettamente legato al ruolo che svolgiamo in quel momento e avendo diversi
status che ci mettono in relazione a varie persone, proponiamo self differenti che vengono colti in base al tipo di
uditorio a cui si offrono. Approccio drammaturgico: di E. Goffman analizza il modo con cui le persone guardano ai
dettagli e alle sottigliezze del comportamento sociale altrui, in mdo distaccato come se i partecipanti fossero attori su
una scena di un romanzo, seguendo un copione e improvvisando laddove esso è incompleto. La gente è interessata al
controllo dell’impressione, tutti cercano di controllare e decidere l’impressione che esercitano sugli altri, presentandosi
in maniera favorevole. Quando il comportamento di una persona sembra violare le tacite norme di condotta il colpevole
tenta di salvare la faccia, minimizzandol’importanza della violazione. Talistratagemmi vengono detti azioni di
allinineamento, che cercano di riportare l’impressione distorta che si è creata, con quella che l’attore voleva offrire al
pubblico inelle sue intenzioni. Simbolo: per interazione simbolica intendiamo la capacità di penetrare la natura unica
dellla vita sociale degli esseri umani. Grazie a H. Blumer per simbolo intendiamo qualcosa che rappresnta in modo
significativo qualcosa di diverso. Esso possiede un significato solo perché arbirtrariamente glien si affida uno e gli
esseri umani interpretano e definiscono le azioni l’uno dell’altro attraverso la mediazione offerta dai simboli. La
prospettiva interazionistica riguarda il micro-ordine tessuto di piccole azioni quotidiane di cui si compone la vita socilae
corrente, rendendo possibile l’esistenza della società, mentre il macro-ordine è lo studio dei processi e delle strutture
di grandi dimensioni. Etnometodologia: l’interazione sociale segue un corso armonioso che fa si che l’uomo
condivida sunti dati per scontati che servono come fondamento per la rutine a livello di comportamenti sociali più ovvi.
Tale approcio è un misto di apprroccio drammaturgico e interazionismo simbolico, e studia il modo in cui le persone
costruiscono e condividono la loro definizione della realtà nell’interazione quotidiana. H. Garfinkel sostiene che essa
consiste nloo svelare le regole violandole e mettendo a nudo le intese comuni infrangendole. La comunicazione non
verbale: parte notevole dell’nterazione umana è di questo tipo e ha luogo attraverso simboli. Due forme importatnti
sono il linguaggio del corpo e la manipolazione dello spazio fisico tra le persone. La vicinanaza fisica: è lo spazio che
separa le persone e che permettee lro, diminuendolo o aumentandolo di interagire e comunicare fra loro, non a caso,
lo spazio personale che le cerconda fa si che le persone siano molto turbatenel momento in cui esso venga invaso.
Hall ha accertato che esistono 4 aree differenti di spazio privato: la distanza intima che è fino a 45 centimetri, la
distanza personale che arriva a 1,5 metri, la distanza sociale che arriva a 4,5. che si tiene in situazioni formali come le
interviste, mentre la 4 è la distanza pubblicache viene tenuta da chi, come gli oratori, ha bisogno di essere riconosciuto
distinto dagli altri. Costruzione sociale della realtà: Berger e Luckmann hanno scritto di come la società venga
costruita atraverso 3 stadi: esteriorizzazione, quando gli individui creano prodotti culturali, diventando esterni rispetto a
coloro che li hanno prodotti. Oggettivazione, quando i prodotti acquistano una realtà in sé diventando indipendenti da
coloro che li hanno prodotti, oggettivazione, quando i prodotti acquistano una realtà in sé assumendo esistenza
oggettiva entrando a far parte della rrealtà data per scontata. Interiorizzazione, quando gli individui apprendono i fatti
incorporandoli nella loro coscienza oggettiva interiore.
Comportamento collettivo e movimenti sociali Segue un corso regolare e predeterminato. Le persone svolgono
ruoli e interagiscono conformemente alle norme che definiscono il comportamento che nelle situazioni ci si aspetta da
loro. Il termine comportamento collettivo è riferito al comportamento di gruppo che non è più guidato dalle solite norme
di condotta, seguendo norme improvvisate. Si intende quindi il modo spontaneo non strutturato di pensare sentire e
agire da parte di un numero rilevante di individui. Sono movimenti in cui status e ruoli sono vaghi come gli obbiettivi.
Se si strutturano possono perdurare a lungo e stabilizzare norme status ruoli definendo obbiettivi aspecifici. Slemser e
comp collettivo: teoria importante per capire il com collettivo che genra mode, manie, come risposte a situazioni e
condizioni della vita che la gente vuole cambiare. Il comp collettiv è un comp molto poco strutturato in cui è difficile
individuare regolarità sottostanti o trarre generalizzazioni ed estenderle da un caso all’altro. Il com coll spesso è
un’asplosione spontanea, in cui esplodono una serie di comportamenti differenti che cercano di cambiare una
situazione sociale in cui si sentono oppressi dall’incertezza da una minaccia o dalla tensione. La forma che assume in
concreto dipende dalla misura e dal modo in cui gli individui definiscono la situazione che li assilla. Quanto più
elaborata è la loro definizione della situazione tanto maggiorè è la possibilità che abbiano una reazione strutturata. Le
condizioni x il manifestarsi del comportamento collettivo. Propensione strutturale: condizioni ambientali che rendono
possibile le forme di comp. Collettivo. Tensioni strutturali, che opprimono la gente e ne minano l’incertezza del futuro,
spingendole a sostenere uno sforzo per risolvere il problema. Credenze generalizzate, fattori precipitanti come un
semplice incidente che metta in moto il comportamento, mobilitazione attiva, cioè organizzazione del movimento,
tramite leader, meccanismi di controllo sociale il cui successo o insuccesso determina il realizzarsi del com collettivo.
Voci e dicerie: info trasmesse informalmente da fonti anonime. La loro diffusione è forma di comp coll. Si diffondon
con + probabilità q.do la gente non crede alle info ufficiali o sono le uniche fonti. Si diffondono per passa parola, alle
volte subiscon forti cambiamenti da persona a persona, e la version final è influenzat dal caratter e dall’aspett che le
persone prima hanno colto e volut trasmetter. Gli individui diventan un pubblico che mette insiem risorse x ottenre
un’interpretazione di una situazione ambigua. Mode e manie: forme di comp colletiv strettament connesse, si forman
spontaneamente, hanno breve vita la moda è uno stile di comportarsi e presentarsi accettato socialmente.
L’importanza sociale è che nelle società in cui vi sono mode vi è un modo di pensare orientato al futuro, al progresso,
altra ragione derivata è che dietro vi stanno grossi interessi commerciali, possibili solo nelle società industrializzate ed
economicamente potenti, in cui per valorizzare e mostrare lo status ci si serve delle mode. Manie: seguito con
entusiasmo da un fort numer di persone, si distinguono dalle mode x esser destinate a durare meno, e xkè sono
disdegnate dalla maggioranza della popolazione. Strumento x affermare la propria identità, modo x essere diversi
dagli altri. Panico: reazione scoordinata e spontanea, irrazionale e scoordinata compiuta da u gruppo. Si sviluppa
secondo una sequenza tipica, crisi improvvisa, paura, cooperazione x scampare il pericolo, reazione di massa. Isteria
collettiva: comporta ansia diffusa e contagiosa dovuta a credenze infondate, può sfociare nel panico, come la caccia
alle streghe. Folla: moltitudine che si trova insieme x un certo periodo, ha struttura sociale assai semplice, La vicinanz
fisica spinge al’interazione sociale, le caratteristiche sono la suggestionabilità che fa allineare opinioni sentimenti e
azioni fra le persone, l’anonimato, che fa sentire l’individuo immerso nella folla insignificante e irriconoscibile, e x
questo portato anche a comportarsi diversamente dal solito, la spontaneità, nella folla il comportamento diventa più
incontrollato e spontaneo di quanto succederebbe individualmente per ciascuno.Tipi di folla: H.Blummer: folla casuale
la meno strutturata, composta da individui che non hanno obbiettivi in comune, con partecipazione emotiva scarsa la
vicinanza fisica può provocare interazione sociale se un fattor precipitante ne rafforza e provoca la coesione. Folla
convenzionale: organizzata intenzionalmente e relativamente strutturata, il comportamento segue norme stabilite
socialmente come il pubblico di un teatro. Folla espressiva: organizzata in modo da permettere gratificazione
personale dei suoi membri nell’ambito di una attività che ha fine a sé. Riunione religiosa. Folla attiva: folla scatenata in
rivolta o che adotta cmq comportamenti estremi. Rivoluzione francese. Assembramento aggressivo, MOB, folla in stato
di eccitazione emotiva decisa a compiere un’azione violenta, ha un leader che impone conformitàagli obbiettivi
immediati e limitati, linciaggio. Tumulto: altra forma di comportamento della folla attiva, è lo scoppio distruttivo di
violenza collettiva, diverso dal MOB, xkè meno strutturato, uniforme e diretto a obbiettivo, implica un comportamento
generalizzato a creare disordine, protesta, in seno a elevato scontento fatto esploder da un fattore precipitante. Teorie
del comportamento della folla:: Smelser individua fattori specifici che fanno riferimento a 2 teorie principali: teoria
del contagio che vede nel comp collettiv specie nella folla attiva, un contagio di gruppo che fa perder agli individui la
propria identità e capacità di autocontrollo, proposta da G.Le Boon, si forma una mentalità collettiva che fa agire la
massa. Il comportamento della folla può essre manipolato dai sostenitori della claque ammesso che essa non sia una
ressa. Teoria della norma emergente: critica la tendenza a considerare il comp della folla come unico, il contagio non è
plausibile e sufficiente, Turner sostiene che vi sono differenze nelle motivazioni e negli atteggiamenti di coloro che
compongono la folla. E’ il tentativ di incorporare il comport della folla nella teoria sociologica esistente, sostenend che
nella folla nascono nuove norme nel corso dell’interazion sociale, definite da soggetti attivi leader che le fanno seguitre
agli altri. Pubblico e opinione: persone che condividono interesse su un argomento con opinioni differenti.
Caratterizzat da azioni razionali, l’interazione si svolge faccia a faccia e in modo diretto attraverso i mass media, il
pubblico non agisce al’unisono ma svilupp opinion. L’opinione pubblica è l’insieme di ciò che pensano i compenenti del
pubblciosu un’argomento. Difficile da studiare e manipolare, influenzata dagli opinion leaders, si forma grazie al
contagio e al fenomeno del carro di trionfo ovvero quando appare che gli umori prendano una certa direzione molte
persone prima diffidenti o di opinione opposta, cambiano opinione uniformandosi. Movimenti sociali: nelle società
preindustriali assumono la forma di culti o sette, sono una caratteristica permanente e ricorrente le loro attività sono il
normale svolgimento della vita attraverso il quale vengono prese le decisioni che influenzeranno il futuro, intervenendo
sul corso della storia. Cause da cui traggono origine: Teorie psicologiche: G.Le Bon, sostiene che i gruppi sociali
accolgono diffeneti individui affetti da disturbi della personalità che nei gruppi trovano soddisfazione dei propri bisogni
psicologici. Teorie della tensione: il fattore che provoca i movimenti sociali è una forma di tensione per qualcosa che
spinge un gruppo a volerla risolvere, l’origine dei movimenti sociali deriva dal sentimento di privazione degli individui
assoluta o relativa che vivono a spingerli a volerla cambiare. In esse è presente una circolarità che spiega le cose in
base a tensioni precedenti e future. Teoria della mobilitazione delle risorse J.McCarthy, la mobilitazione delle risorse è
il modo in cui il movimento sociale si organizza e impiega le risorse a sua disposizione x far fronte a una situazione di
insoddisfazione. Il movimento esiste solo se indiviui consapevolmente mettono assieme risporse per agire.
Importanza rivestono anche coloro che ne fanno parte, gli outsider, che possono appoggiare il gruppo mettendo a
disposizione esperienza di lavoro e abilità personali. Contribuendo alla mobilitazione delle risorse. Caratteristiche dei
movimenti sociali: a diff di altri tipi di comp collettivo, sono strutturati e durano anni, presentando 3 livelli di attività:
movimenti sociali a carttere generale, grandi correnti storiche relativ organizzate, movimenti a carattere specifico,
piccole comunità organizzate che si formano a partire da un movimento sociale a carattere genrale, organizzazioni dei
movimenti sociali, formali e complesse dotate di strutture di autorità gerarchica che fanno aumentare la
burocratizzazione e la razionalizzazione delle società moderne. Tipi di movimento sociale: si posono distinguere a
seconda dell’ideologia e delle implicazioni a livello di attività, esistono movimenti reazionari il cui scopo è ripristinare
unoi stato precedente della società, movimenti riformisti che accettano l’ordine sociale esistente ma propongono
riforme in alcuni settori della società, movimenti rivoluzionari, che non accettano xkè insoddisfatti l’ordine sociale e
vogliono sovverirlo cambiandolo con la forza, agendo con un programma conforme alla loro ideologia. Movimenti
utopistici, che prospettano un’esistenza beata in un mondo diverso da realizzare su larga scala nel futuro o in ambito
limitato nel presente. Tattiche dei movimenti sociali: x raggiungere le loro finalità i movimenti usano tattiche,
mantenendo o rafforzando la lealtà dei membri e aumentandone il numero, mobilitando tutte le risorse e riserve
disponibili convincendo tutti a sostenere con impegno l’obbiettivo. La tattica differisce da momento a momento, il
fattore che incide è il grado di istituzionalizzaione raggiunto dal movimento. I movimenti sociali svolgono un ruolo
importante nel processo attraverso il quale un problema diventa oggetto di attenzione da parte dell’opinione pubblica. Il
grado di successo ottenuto dal movimento determina la misura e ciò che accade al movimento stesso. M.Spector 4
stadi di vita del movimento sociale. Agitazione, stadio in cui i membri del movimento cercano di influenzare
l’opinione pubblica a schierarsi dalla loro parte, Legittimazione e cooptazione, stadio in cui gli obbiettivi ottengono
sostegno e rispettabilità sociale, l’effetto è che il governo passa nelle mani delle autorità formali del governo.
Burocratizzazione, le organizzazioni si burocratizzano e vengono anche incorporate in strutture pubbliche,
aumentando la sensibilità pubblica e la penetrazione del messaggio-obbiettivo al popolo. Ripresa del movimento: il
malcontento cresce e determina la ricomparsa del movimento con campagne dirette verso condizioni sociali e
programmi di intervento per cambiarle.
*) Ordinamento politico: sys istituzionalizzato con cui determinati individui acquisiscono ed esercitano potere su altri.
Il potere chi lo detiene ha forza politica, Weber lo definisce la capacità di controllare il comportamento degli altri anche
se non consenzienti, cioè la capacità di prender parte attiva a un processo decisionale.Può essere esercitato in modo
manifesto o meno, legittimo e illegittimo, eqo o iniquo. Il suo fondamento sta nella capacità di imporre obbedienza
ricorrendo anche all’uso della forza. Potere legittimo se la collettività lo accetta, viceversa illegittimo. Weber in merito
per indicarne le forme parla di autorità Tipi di autorità: 3 legittimi autorità tradizionale, legale-razionale, carismatica.
LA prima prevede un sistema politico in cui il potere è legittimato da tradizioni e costumi. Poggia su leggi non scritte e
ha un carattere sacro. LA gente l’accetta e vi si sottomente perché è da sempre così, non vi sono cambiamenti. Il
nemico di tale forma è la modernizzazione che ricerca flessibilità e continuo cambiamento. Legale-razionale il potere è
legittimato da regole e procedure formali, che definiscono diritti. Obblighi e doveri dei governanti regole e neorme che
si trovano in una costituzione scritta che gode dell’appoggio sociale. Si basa sul governo delle leggi e non sul governo
3
dell’individuo. Autorità carismatica: il potere è legittimato delle qualità eccezionali che la gente attribuisce a un
individuo, che diventa leader. Weber chiama tale qualità carisma, fenomeno di natura spontanea e irrazionale,
minaccia per i sistemi precedenti. I siys fondati su tale potere hanno vita breve, molti di essi si estingono, altri si
convertono e si burocratizzano. Stato: ha il monopolio dell’uos della forza in un territorio in cui è presente una
collettività di persone che legittimano l’esercizio di tale potere e costituiscono una nazione. Lo stato come istituzione
autonoma ved concentrarsi il potere in mano a un presidente, monarca o imperatore. Lo stato è responsabile dei
rapporti politico-economico-sociali con gli altri paesi e svolge attività diplomatica tutelando leggi e ordine. Le funzioni
dello stato: imposizione delle norme, codificandole in leggi, garantendone l’osservanza attraverso sanzioni. Arbitrato
nei conflitti, mette in atto un processo istituzionalizzato per mediare gli interessi e stabilire gli indirizzi da seguire.
Programmazione e direzione coordinata e sistematica della società attraverso l’economia e interventi regolatori a
stabilizzarla e aumentarla. LA prospettiva del conflitto di Marx vede nello stato solo un organismo oppressivo
mettendone in luce il ruolo svolto nel conflitto fra classi sociali perpetuando e mantenendo le disuguaglianze e
favorendo gli interessi della classe dominante. Democrazia: sovranità del popolo, i poteri dello stato derivano dal
consenso dei cittadini. Affinché esusta devono coesistere una serie di condizioni S.M.Lypset deve esserci un livello di
sviluppo economico accompagnato da un’economia avanzata e da una popolazione istruita., questo perché tali società
sono stabili. Deve esserci il controllo sul potere dello stato, strumenti costituzionali che ne limitino l’esrcizio e lo
circoscrivano, libertà di critica, di stampa, ecc. Assenza di divergenze sui valori fondamentali condivisi e un diffuso
impegno nei confronti delle istituzioni politiche assenti. Tolleranza del dissenso, accesso all’informazione permettendo
la libertà di espressione e circolazione delle informazioni, diffusione del potere per impedire monopolio e oligopolio dei
governanti, attraverso la suddivisione di cariche e compiti. Sys politico italiano: repubblica presidenziale, che, a
differenza del sistema americano in cui i partiti sono aggregazioni con una struttura flessibile privi di ancoraggio
ideologico e programmatico che interagiscono con lobbies potenti, in italia il regime parlamentare presenta una
struttura sociale regolata da forte burocratizzazione che regola la natura degli interessi in gioco nel paese.Party
governament: il sys politi tal è stat governat dai partiti. Le caratteristic secondo Katz sono che tutte le più important
decision overnativ vengon pres da person elett in elezion condotte second distinzioni di partito e da person nominat
ada e responsabil a persone così elette, le politiche devono esser decise all’intern del partit o dopo contrattazioni fra i
artiti componenti la coalizion, le personalità di grad elevato devon esser scelte nei partiti e devon esser responsabil
difronte all’elettorato attraverso i partiti. Si ha alta partyness of goveernament definendo un continuum che va dal
minimo al max di aprticità LA struttura di governo, party governamentness indica la proporzion del poter esercitat dai
partit nel model di party gov. Rivoluzioni alla loro testa vi sono sempre individui che non appartengono alla classe
oppressa, ma individui istruiti della classe media. A rivoluzione completata prendono vita lotte intestine per il potere,
non necessitano della maggioranza del popolo per sussistere La rivoluzione è rovesciamento delle istituzioni esistenti
e radicale ricostruzione dell’ordine politico-sociale. A differenza del colpo di stato che è rivolto a sostituire il gruppo di
individui al potere effettuato per via militare, essa implica violenza di massa, e scoppia se vi sono le condizioni: I canali
del mutamento alternativo devono risultare bloccati e i gruppi sociali devono sentire che ogni possibilità di accesso al
potere è loro preclusa. Deve esserci consapevolezza che le risorse valutate positivamente come ricchezza e potere
sono distribuite in modo ingiusto. La gente deve essere consapevole del fatto che esistono alternative al sys esistente
e sentirsi nel pieno diritto di ottenere vantaggi che le sono stati negati in passato . Le istituzioni politiche esistenti
devono trovarsi in uno stato di debolezza o addirittura sull’orlo del collasso. E’ necessario anche un collasso
dell’apparato militare dello stato di modo che le forze armate non possano reprimere l’insurrezione.
*) Comportamento collettivo e movimenti sociali Segue un corso regolare e predeterminato. Le persone svolgono
ruoli e interagiscono conformemente alle norme che definiscono il comportamento che nelle situazioni ci si aspetta da
loro. Il termine comportamento collettivo è riferito al comportamento di gruppo che non è più guidato dalle solite norme
di condotta, seguendo norme improvvisate. Si intende quindi il modo spontaneo non strutturato di pensare sentire e
agire da parte di un numero rilevante di individui. Sono movimenti in cui status e ruoli sono vaghi come gli obbiettivi.
Se si strutturano possono perdurare a lungo e stabilizzare norme status ruoli definendo obbiettivi aspecifici. Slemser e
comp collettivo: teoria importante per capire il com collettivo che genra mode, manie, come risposte a situazioni e
condizioni della vita che la gente vuole cambiare. Il comp collettiv è un comp molto poco strutturato in cui è difficile
individuare regolarità sottostanti o trarre generalizzazioni ed estenderle da un caso all’altro. Il com coll spesso è
un’asplosione spontanea, in cui esplodono una serie di comportamenti differenti che cercano di cambiare una
situazione sociale in cui si sentono oppressi dall’incertezza da una minaccia o dalla tensione. La forma che assume in
concreto dipende dalla misura e dal modo in cui gli individui definiscono la situazione che li assilla. Quanto più
elaborata è la loro definizione della situazione tanto maggiorè è la possibilità che abbiano una reazione strutturata. Le
condizioni x il manifestarsi del comportamento collettivo. Propensione strutturale: condizioni ambientali che rendono
possibile le forme di comp. Collettivo. Tensioni strutturali, che opprimono la gente e ne minano l’incertezza del futuro,
spingendole a sostenere uno sforzo per risolvere il problema. Credenze generalizzate, fattori precipitanti come un
semplice incidente che metta in moto il comportamento, mobilitazione attiva, cioè organizzazione del movimento,
tramite leader, meccanismi di controllo sociale il cui successo o insuccesso determina il realizzarsi del com collettivo.
Voci e dicerie: info trasmesse informalmente da fonti anonime. La loro diffusione è forma di comp coll. Si diffondon
con + probabilità q.do la gente non crede alle info ufficiali o sono le uniche fonti. Si diffondono per passa parola, alle
volte subiscon forti cambiamenti da persona a persona, e la version final è influenzat dal caratter e dall’aspett che le
persone prima hanno colto e volut trasmetter. Gli individui diventan un pubblico che mette insiem risorse x ottenre
un’interpretazione di una situazione ambigua. Mode e manie: forme di comp colletiv strettament connesse, si forman
spontaneamente, hanno breve vita la moda è uno stile di comportarsi e presentarsi accettato socialmente.
L’importanza sociale è che nelle società in cui vi sono mode vi è un modo di pensare orientato al futuro, al progresso,
altra ragione derivata è che dietro vi stanno grossi interessi commerciali, possibili solo nelle società industrializzate ed
economicamente potenti, in cui per valorizzare e mostrare lo status ci si serve delle mode. Manie: seguito con
entusiasmo da un fort numer di persone, si distinguono dalle mode x esser destinate a durare meno, e xkè sono
disdegnate dalla maggioranza della popolazione. Strumento x affermare la propria identità, modo x essere diversi
dagli altri. Panico: reazione scoordinata e spontanea, irrazionale e scoordinata compiuta da u gruppo. Si sviluppa
secondo una sequenza tipica, crisi improvvisa, paura, cooperazione x scampare il pericolo, reazione di massa. Isteria
collettiva: comporta ansia diffusa e contagiosa dovuta a credenze infondate, può sfociare nel panico, come la caccia
alle streghe. Folla: moltitudine che si trova insieme x un certo periodo, ha struttura sociale assai semplice, La vicinanz
fisica spinge al’interazione sociale, le caratteristiche sono la suggestionabilità che fa allineare opinioni sentimenti e
azioni fra le persone, l’anonimato, che fa sentire l’individuo immerso nella folla insignificante e irriconoscibile, e x
questo portato anche a comportarsi diversamente dal solito, la spontaneità, nella folla il comportamento diventa più
incontrollato e spontaneo di quanto succederebbe individualmente per ciascuno.Tipi di folla: H.Blummer: folla casuale
la meno strutturata, composta da individui che non hanno obbiettivi in comune, con partecipazione emotiva scarsa la
vicinanza fisica può provocare interazione sociale se un fattor precipitante ne rafforza e provoca la coesione. Folla
convenzionale: organizzata intenzionalmente e relativamente strutturata, il comportamento segue norme stabilite
socialmente come il pubblico di un teatro. Folla espressiva: organizzata in modo da permettere gratificazione
personale dei suoi membri nell’ambito di una attività che ha fine a sé. Riunione religiosa. Folla attiva: folla scatenata in
rivolta o che adotta cmq comportamenti estremi. Rivoluzione francese. Assembramento aggressivo, MOB, folla in stato
di eccitazione emotiva decisa a compiere un’azione violenta, ha un leader che impone conformitàagli obbiettivi
immediati e limitati, linciaggio. Tumulto: altra forma di comportamento della folla attiva, è lo scoppio distruttivo di
violenza collettiva, diverso dal MOB, xkè meno strutturato, uniforme e diretto a obbiettivo, implica un comportamento
generalizzato a creare disordine, protesta, in seno a elevato scontento fatto esploder da un fattore precipitante. Teorie
del comportamento della folla:: Smelser individua fattori specifici che fanno riferimento a 2 teorie principali: teoria
del contagio che vede nel comp collettiv specie nella folla attiva, un contagio di gruppo che fa perder agli individui la
propria identità e capacità di autocontrollo, proposta da G.Le Boon, si forma una mentalità collettiva che fa agire la
massa. Il comportamento della folla può essre manipolato dai sostenitori della claque ammesso che essa non sia una
ressa. Teoria della norma emergente: critica la tendenza a considerare il comp della folla come unico, il contagio non è
plausibile e sufficiente, Turner sostiene che vi sono differenze nelle motivazioni e negli atteggiamenti di coloro che
compongono la folla. E’ il tentativ di incorporare il comport della folla nella teoria sociologica esistente, sostenend che
nella folla nascono nuove norme nel corso dell’interazion sociale, definite da soggetti attivi leader che le fanno seguitre
agli altri. Pubblico e opinione: persone che condividono interesse su un argomento con opinioni differenti.
Caratterizzat da azioni razionali, l’interazione si svolge faccia a faccia e in modo diretto attraverso i mass media, il
pubblico non agisce al’unisono ma svilupp opinion. L’opinione pubblica è l’insieme di ciò che pensano i compenenti del
pubblciosu un’argomento. Difficile da studiare e manipolare, influenzata dagli opinion leaders, si forma grazie al
contagio e al fenomeno del carro di trionfo ovvero quando appare che gli umori prendano una certa direzione molte
persone prima diffidenti o di opinione opposta, cambiano opinione uniformandosi. Movimenti sociali: nelle società
preindustriali assumono la forma di culti o sette, sono una caratteristica permanente e ricorrente le loro attività sono il
normale svolgimento della vita attraverso il quale vengono prese le decisioni che influenzeranno il futuro, intervenendo
sul corso della storia. Cause da cui traggono origine: Teorie psicologiche: G.Le Bon, sostiene che i gruppi sociali
accolgono diffeneti individui affetti da disturbi della personalità che nei gruppi trovano soddisfazione dei propri bisogni
psicologici. Teorie della tensione: il fattore che provoca i movimenti sociali è una forma di tensione per qualcosa che
spinge un gruppo a volerla risolvere, l’origine dei movimenti sociali deriva dal sentimento di privazione degli individui
assoluta o relativa che vivono a spingerli a volerla cambiare. In esse è presente una circolarità che spiega le cose in
base a tensioni precedenti e future. Teoria della mobilitazione delle risorse J.McCarthy, la mobilitazione delle risorse è
il modo in cui il movimento sociale si organizza e impiega le risorse a sua disposizione x far fronte a una situazione di
insoddisfazione. Il movimento esiste solo se indiviui consapevolmente mettono assieme risporse per agire.
Importanza rivestono anche coloro che ne fanno parte, gli outsider, che possono appoggiare il gruppo mettendo a
disposizione esperienza di lavoro e abilità personali. Contribuendo alla mobilitazione delle risorse. Caratteristiche dei
movimenti sociali: a diff di altri tipi di comp collettivo, sono strutturati e durano anni, presentando 3 livelli di attività:
movimenti sociali a carttere generale, grandi correnti storiche relativ organizzate, movimenti a carattere specifico,
piccole comunità organizzate che si formano a partire da un movimento sociale a carattere genrale, organizzazioni dei
movimenti sociali, formali e complesse dotate di strutture di autorità gerarchica che fanno aumentare la
burocratizzazione e la razionalizzazione delle società moderne. Tipi di movimento sociale: si posono distinguere a
seconda dell’ideologia e delle implicazioni a livello di attività, esistono movimenti reazionari il cui scopo è ripristinare
unoi stato precedente della società, movimenti riformisti che accettano l’ordine sociale esistente ma propongono
riforme in alcuni settori della società, movimenti rivoluzionari, che non accettano xkè insoddisfatti l’ordine sociale e
vogliono sovverirlo cambiandolo con la forza, agendo con un programma conforme alla loro ideologia. Movimenti
utopistici, che prospettano un’esistenza beata in un mondo diverso da realizzare su larga scala nel futuro o in ambito
limitato nel presente. Tattiche dei movimenti sociali: x raggiungere le loro finalità i movimenti usano tattiche,
mantenendo o rafforzando la lealtà dei membri e aumentandone il numero, mobilitando tutte le risorse e riserve
disponibili convincendo tutti a sostenere con impegno l’obbiettivo. La tattica differisce da momento a momento, il
fattore che incide è il grado di istituzionalizzaione raggiunto dal movimento. I movimenti sociali svolgono un ruolo
importante nel processo attraverso il quale un problema diventa oggetto di attenzione da parte dell’opinione pubblica. Il
grado di successo ottenuto dal movimento determina la misura e ciò che accade al movimento stesso. M.Spector 4
stadi di vita del movimento sociale. Agitazione, stadio in cui i membri del movimento cercano di influenzare
l’opinione pubblica a schierarsi dalla loro parte, Legittimazione e cooptazione, stadio in cui gli obbiettivi ottengono
sostegno e rispettabilità sociale, l’effetto è che il governo passa nelle mani delle autorità formali del governo.
Burocratizzazione, le organizzazioni si burocratizzano e vengono anche incorporate in strutture pubbliche,
aumentando la sensibilità pubblica e la penetrazione del messaggio-obbiettivo al popolo. Ripresa del movimento: il
malcontento cresce e determina la ricomparsa del movimento con campagne dirette verso condizioni sociali e
programmi di intervento per cambiarle.
*) Cambiamento sociale e modernizzazione: per cambiamento si intende variazione nel tempo dei modelli culturali
della struttura e del comportamento sociale. Pe comprendere il cambiamento, dinamica, è necessaria prima la
comprensione della statica, cioè l’ordine e la stabilità sociale, inoltre esso coinvolge molti fattori di diversa natura.
Matrici del cambiamento sociale: Vi sono alcuni fattori specific che interagendo con altri fattori possono determinare
dei mutamenti in tutte le società. Ambiente fisico: influenza le caratteristiche della società e della sua cultura, ponendo
limiti a certi tipi di mutamento sociale. Popolazione: aumento o diminuizione consistente della dim demografica può
influenzare la vita sociale, provocando aumenti improvvisi di risorse. Essa influenza anche i rapporti sociali,
intensificandoli mano a mano che cresce. Idee: veicolo di mutamento sociale, Durkheim conviene che esse derivano
dalle condizioni sociali cause del cambiamento sociale. Gli individui accettano i sys di convinzioni che ai loro occhi
paiono servire i propri interessi. Questo perché l’uomo modella il futuro in termini del proprio modo di concepire come
dovrebbe essere. Sono le idee a determinare ciò che consideriamo come bisogni e che ci spingono ad agire
socialmente per soddisfarli. Eventi: R.Nisbet, indica avvenimenti casuali che influenzano il processo di cambiamento
sociale. Innovazione culturale i cambiamentoi a livello culturale hanno implicazioni anche a livello di cambiamento
sociale. Esistono 3 fonti di innovazione culturale: scoperta invenzione e diffusione. La prima permette mutamento
sociale se viene applicata dopo essere diventata patrimonio delle conoscenze comuni, l’invenzione è apllicazione di
conoscenze esistenti ottenendo evoluzione di qualcosa o nuovità materiale o sociale.Seguono un andamento
esponenziale, motivo x cui nelle società fortemente industrializzate il processo di ammodernamento avviene
velocemente. Diffusione: processo con cui gli elementi di una cultura si propagano da una società all’altra. Azione
umana: fonte di cambiamenti 2 tipi di azioni: azioni dei leader e dei movimenti sociali oltre al comportamento collettivo
di un gruppo. L’azione collettiva è il tentativo di cambiare l’ambiente sociale. Tecnologia: una delle principali fonti di
cambiamento sociale, tanto più rapida è la sua evoluzione, tanto maggiore è il cambiamento sociale. Alcuni
sostengono la teoria del determinismo tecnologico secondo cui il livello raggiunto da una società è determinante x la
sua cultura, struttura sociale e storia. Tale mutamento avviene se coesistono un insieme di fattori a formare un
sistema che lo favorisca. Teorie del cambiamento sociale: 4 categorie: evoluzionistiche, cicliche, funzionaliste, del
conflitto. Evoluzionistiche: la società si sviluppa gradualmente da forme semplici a via via più complesse. L’evoluzione
lineare A.Comnte, cambiamento voleva dire progresso verso un mondo migliore, sotto la spinta di C.Darwin del 1859;
uno dei problemi di tali teroie è unilineare, descrivendo ma non spiegando il cambiamento sociale. Altro è che si
fondano su interpretazioni inesatte dei dati. LA teoria moderna dell’evoluzione multilineare tiene conto del passaggio
da forme piccole e semplici a forme via via più strutturate e comllesse, sostenendo che l’evoluzione e il cambiamento
possa seguire vie differenti e non per forza lineare e progressistiche, ma multivariabili. Teorie cicliche: centrate sulla
ciclicità del mutamento che si manifesta nel nascere e sorgere delle civiltà, Spengler nel tramonto dell’occidente
sostiene come la sorte delle civiltà sia legata al destino, sostenendo che col passare del tempo la società dopo essersi
realizzata perde la sua originaria ispirazione, diventa materialistica e si avvia al declino. Sfida e risposta: Toynbee
sostiene nelle civiltà nella storia, che tutte le civiltà affrontano sfide e la loro sorte è determinata dal tipo di risultato e di
risposta che danno. I cicli in Toynbee a differenza di Spengler formano una sorta di scalaTeorie funzionaliste: si
occupano della statica danno grande rilievo all’ordine e alla stabilità sociale, ma non riescono a formulare una teoria
sul cambiamento sociale, applicate da E.Durkheim, cercano di capire che funzioni esercitano gli aspetti nel
mantenimento dell’ordine sociale, Parson, e in che modo l’insieme delle parti interdipendenti di cui è composta la
società, riescono a stabilire l’ordine complessivo, sostenendo che la società assorbe le forze disgregatici dal momento
che è in costante ricerca di equilibrio. I cambiamenti scaturiscono dall’esterno attraverso il contatto con altre società o
dall’interno tramite adattamenti che risolvono le tensioni del sistema, attraverso due processi, quello di differenziazione
delle funzioni fra le istituzioni presenti e uno di integrazione. Teorie del conflitto. Marx e Mao, il cambiamento deriva
dalle tensioni tra interessi sociali in lotta gli uni con gli altri. G.Simmel concentra l’tattenzione sull’interazione,
sostenendo che gli individui possonoi essere in conflitto anche senza entrare incontrasto, stimolando coloro che hanno
interessi simili a unirsi per ottenerli. Il conflitto fa si che la società sia mutevole e dinamica, Dahrendorf dice che la
storia di ogni società è storia di lotta di classe, osservando che le lotte e tensioni che si verificano per risorse scarse,
sono causa del mutamento sociale. Modernizzazione: processo di cambiamento economico-sociale formato
dall’introduzione del modo di produzione industriale in una società preindustriale. Coinvolge tutti glia aspetti della vita
sociale, i suoi effetti sociali investendo tutti i settori della società, crea cultura e la diffonde grazie a i mass media,
trasforma i valori personali e gli atteggiament orientandoli al progresso e al cambiamento, sostituisce i gruppi primari
coi gruppi secondari, promuovendo l’aggregazione degli individui, favorisce la stratificazione sociale, accresce la
mobilità sociale e promuove gli statu acquisiti., crea disuguaglianze sociali, discriminazioni, cambia la famiglia, non
esiste più la famiglia estesa, disfunzionale in una società in cui la mobilità sociale dei membri è necessaria., promuove
l’istruzione e accresce l’importanza della scuola come strumento di socializzazione al posto della famiglia, favorisce la
formazione di differenti modi di pensare, moltiplicando i culti e le religioni esistenti, favorisce la tendenza ad ampliare la
democrazia formale. Poggia sulla scienza e sull’economia che diventano le istituzioni più importanti integrandosi,
nasce alienazione nel lavoro, emerge il problema dell’ecologia a causa dell’inquinamento e della continua
urbanizzazione.
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