Distribuzione statistica semplice, unitaria e di frequenze Quando per ogni unità statistica u (u=1,2,...,n) si fornisce la modalità presentata da un solo carattere X, l’insieme delle n osservazioni effettuate (1,2,.... u,.... n) si dice distribuzione semplice unitaria. Le distribuzioni unitarie non consentono di cogliere immediatamente l’informazione contenuta nei dati, è perciò necessario ricorrere ad una presentazione che sia “più compatta”, classificando le unità secondo le modalità del carattere X. Se il carattere assume solo k (kn) modalità differenti, che si escludono a vicenda, e con xi (i=1, 2, ....k) si indica una modalità generica, il collettivo di n unità può essere ripartito in k sottocollettivi disgiunti, tali che l’unità u appartiene al sottocollettivo i se e solo se u=xi. Effettuato il processo di classificazione, si enumerano le unità di ognuno dei k gruppi. Il numero delle unità statistiche che presentano la modalità xi si dice frequenza assoluta della modalità xi , e si indica con ni . Per costruzione è k n i 1 i = n. Il risultato della classificazione, ossia le k coppie (xi, ni), viene detto distribuzione semplice delle frequenze assolute e viene esposto in una tabella, completata da un titolo. Quest’ultimo contiene nell’ordine i due elementi “chiave” che danno senso all’analisi: la definizione del collettivo statistico in esame e l’indicazione del carattere secondo il quale si sta effettuando lo studio del collettivo. L’esigenza che entrambe le indicazioni siano esatte e sintetiche può rendere difficile sia predisporre il titolo della tabella che si sta costruendo, sia la comprensione dei dati acquisiti già in forma tabellare. La tabella 1 contiene l’espressione formale della distribuzione statistica semplice del carattere X. Tab. 1 - (Denominazione del collettivo) per (carattere X) Carattere X x1 x2 ... xi ... xk Totale N. di unità statistiche N1 N2 ... Ni ... Nk n E’ di fondamentale importanza osservare che ni è intero positivo, mentre xi può essere: una espressione verbale, o un aggettivo ordinale, o un numero, o un intervallo numerico a seconda del carattere studiato. La diversa natura del carattere ha, dunque, influenza sul modo di esprimere le modalità e sugli elementi della tavola rispetto ai quali sono possibili elaborazioni numeriche.