Relazione Walking Italy settembre 2016
$t01 Giorno 1$p01
$t03Alpi Apuane: Pania della Croce per la cresta est$p01
$img=17845/100/80/b La <b>Pania della Croce</b>, 1859 m. s.l.m., e' la regina delle Apuane: e' la
montagna piu' famosa e piu' frequentata. Ha forma di cono e termina con una breve cresta contraddistinta
dalla quota 1750, dal Callare, dall'antecima nord e dalla cima principale. Dalla cima e dalla spalla
settentrionale partono due brevi creste che racchiudono un vasto circo glaciale, la Valle dell'Inferno, cosi'
chiamata perche' caratterizzata da carsismo, grandi pietraie e piena esposizione solare per quasi tutto il
giorno. La cresta est termina alla Focetta del Puntone: da qui il rilievo roccioso risale per dare origine a
quella montagna particolare che e' l'Uomo Morto. La Pania fu citata da Dante nella Divina Commedia: allora
era nota col toponimo Pietrapana. Noi abbiamo affrontato la parte finale dell'ascesa per la Cresta Est.
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$t01Giorno 6$p01
$t03Alpi Apuane: Monte Altissimo$p01
$img=5975/100/80/b Il <b>monte Altissimo</b>, a dispetto del nome (misura solo 1589 m. s.l.m.), e' fra le
piu' basse cime delle Apuane, ma e' quella che dal litorale tirrenico appare piu' maestosa, con il versante
sud che cade verticale per quasi 700 metri. La sua immensa mole domina la valle del torrente Serra a sud,
mentre a nord e' meno scosceso e presenta salti di roccia verticale immersi in boschi di faggio. La figura
della montagna, a suo tempo, affascino' anche Gabriele D'Annunzio che la paragono' alla Nike greca,
scrivendo queste parole: La cruda rupe che non da' mai crollo, o Nike, il tuo ventoso peplo effigia. La
violenza delle tua vestigia eternamente anima il sasso brollo. L'Altissimo desto' grande impressione anche
in Michelangelo, che si inerpico' sulle sue pendici in cerca del marmo statuario per le sue sculture: la zona
dove opero' il grande scultore, dal 1518 al 1521, e' quella di Azzano, comune di Seravezza. $WK144 $p00
$t01Giorno 10$p01
$t03Appennino: Monte La Nuda con partenza dal Rifugio Segavecchia$p01
$img=17861/100/80/b Il <b>Monte La Nuda</b> (1828 m. s.l.m.) si trova nell'Appennino tosco - emiliano,
precisamente nell'Appennino bolognese. E' una delle diverse cime dell'Appennino che portano questo
toponimo perche' la vetta e' priva di alberi: ricordiamo tra gli altri La Nuda zona Passo del Cerreto, la Nuda
zona Passo delle Radici, la Nuda zona Lago Santo e Monte Giovo. Questo, che fa parte del gruppo del Corno
alle Scale, si trova sul crinale che divide le valli del torrente Dardagna e del torrente Silla, rispettivamente
tributari dei fiumi Panaro e Reno: si trova poco a nord del Corno alle Scale, da cui lo divide il Passo del
Vallone. $WK1575 $p00
$t01Giorno 19$p01
$t03Monte Falterona: Sorgente dell'Arno, Lago della Gorga Nera, Lago degli Idoli$p01
$img=7376/80/100/b La <b>Sorgente dell'Arno</b> si trova a 1358 m. s.l.m. alle pendici del monte
Falterona: e' un luogo carico di suggestione perche', oltre a veder sgorgare l'acqua che da' origine al fiume
piu' importante della Toscana e uno dei piu' lunghi d'Italia con i suoi 241 km., a pochi minuti di cammino si
trova il Lago degli Idoli, un tempo piccolo specchio d'acqua e ora solo depressione erbosa, luogo caro al
culto degli Etruschi, dove sono stati rinvenuti tanti bronzetti votivi. Il punto di partenza di quest'escursione
si trova alla Fonte del Borbotto, localita' situata sopra il paese di Castagno d'Andrea. Alla sorgente, sopra un
masso, e' stata apposta una lapide che cita le parole con cui Dante nella Divina Commedia (Purgatorio,
canto XIV) ricorda il fiume Arno Per mezza Toscana si spazia / un fiumicel che nasce in Falterona / e cento
miglia di corso nol sazia. $WK20 $p01
$img=18065/100/80/b Il <b>Lago della Gorga Nera</b> si trova 1300 m. s.l.m. ai piedi del Monte Falterona,
nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. Dopo anni di abbandono, nel
2008 l'area umida della Gorga Nera e' stata recuperata: e' posizionata nel comune di San Godenzo, lungo il
sentiero che dalla Fonte del Borbotto sale verso il Valico delle Crocicchie e il monte Falterona. L’intervento
e' servito per favorire la conservazione e la protezione della "Rana Temporaria", detta anche Rana
montana. $WK1552 $p01
$img=18075/100/80/b Il <b>Lago degli Idoli</b> e' uno specchio d'acqua di circa cinquanta metri per venti
che si trova alle pendici del Monte Falterona, a breve distanza dalla Sorgente dell'Arno: la storia ci dice che
nel 1838 una pastorella, che aveva condotto il suo gregge nei pressi del lago, rinvenne casualmente sulle
sue rive una statuetta bronzea. Portata a Stia, questa desto' tanto interesse che si costitui' una societa'
formata da appassionati locali di archeologia che intrapresero una campagna di scavi. Vi furono rinvenuti
oltre seicento statuette, figure umane, mezzi busti, membra e organi umani di ogni genere e immagini di
animali. Si e' poi scoperto che il Monte Falterona era sacro al culto religioso degli Etruschi. $WK1593 Sp00
$t01Giorno 24$p01
$t03Mugello: Cascata Calabuia, San Godenzo, Barbiana$p01
$img=18085/100/80/b La <b>Cascata di Calabuia</b> si trova nei pressi di Castagno d'Andrea, paese a cui
s'arriva percorrendo la Strada Statale 67 Tosco Romagnola, sette Km. oltre S. Godenzo: da qui si va a destra,
mentre a sinistra si andrebbe al Passo del Muraglione. Castagno d'Andrea e' una delle porte d'accesso al
Parco Nazionale del Monte Falterona, Campigna e Foreste Casentinesi ed e' una rinomata localita' di
villeggiatura. Il paese e' noto per aver dato i natali al grande pittore Andrea del Castagno. La Cascata di
Calabuia e' formata in realta' da due cascate: per raggiungere la prima si segue un sentiero del CAI, mentre
per raggiungere la seconda, posizionata piu' a valle, bisogna prestare attenzione perché si scende per un
sentiero ripido e scivoloso. $WK403 $p01
$img=15036/100/80/b <b>San Godenzo</b> e' un antico borgo dell'Alto Mugello: il toponimo deriva da
San Gaudenzio, un eremita che si era ritirato in queste montagne per condurre una vita di preghiera. In suo
nome nell'XI secolo fu costruita l'Abbazia Benedettina e poi intorno all'edificio religioso crebbero le prime
case. Tuttavia fino al XIX secolo era solo un isolato paese di montagna: quando il Granduca Leopoldo II nel
1836 fece costruire la Strada Forlivese, valicando l'Alpe al Passo del Muraglione, San Godenzo divenne una
tappa fondamentale di questo percorso. La popolazione aumento' considerevolmente di numero, tanto che
nel 1844 arrivo' a superare le tremila unita: oggi gli abitanti sono circa cinquecento. L'8 giugno del 1302
nell'Abbazia di San Gaudenzio si tenne un convegno rimasto celebre: il convegno degli esuli fiorentini
Ghibellini e dei Guelfi Bianchi, tra i quali era presente anche Dante Alighieri. $WK1309 $p01
$img=3836/100/80/b Barbiana, poche case sparse sui pendii del monte Giovi nel Mugello, comune di
Vicchio, e' il paese da dove parti' il grande messaggio evangelico di Don Lorenzo Milani: qui si trova la
chiesa dove opero' il suo ministero sacerdotale, la scuola che aveva fondato e il piccolo cimitero nel quale e'
sepolto. Giungendo a Barbiana la prima cosa che colpisce e' che il paese non esiste: consiste solo in poche
case sparse qua e la' sui crinali del monte Giovi. Don Milani vi arrivo' nel 1954 e vi rimase fino al 1967, anno
della sua morte, avvenuta quando aveva solo 44 anni. $WK19 $p00
$t01Giorno 30$p01
$t03Case Corrieri e Case Fagnoni$p01
$img=17685/100/80/b Superato il paese di Orsigna, proseguendo lungo la strada asfaltata, oltrepassate
Case Lavacchini, dove si trova una bella fonte (Fonte San Camillo), dopo circa due chilometri, invece di
dirigersi verso il torrente Orsigna e la strada che conduce al Rifugio Porta Franca, si va a destra e si trova
<b>Case Corrieri</b>, una delle tante piccole localita' che punteggiano i dintorni dell'abitato di Orsigna.
Questo piccolo gruppo di case e' sempre stato la residenza di pastori e boscaioli, tant'e' che famiglie col
cognome Corrieri, perche' originarie di qui,sono sparse nella Piana Pistoiese e segnatamente nella zona di
Quarrata, dove ci sono ancora pastori che si chiamo Corrieri. Eppure anche in questo borgo, che a quei
tempi doveva veramente essere sperduto, nel 1944 arrivarono i Tedeschi e lo misero a fuoco. $WK1561
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$img=17680/100/80/b <b>Case Fagnoni</b> e' una di quelle tante piccole localita' che gravitano intorno al
borgo di Orsigna: e' situata in un ameno ripiano, da cui lo sguardo puo' giungere fino a Pistoia, che si
intravede lontana fra l’apertura dei monti. Si raggiunge da Orsigna, andando a destra prima di raggiungere
la chiesa parrocchiale di Sant'Atanasio, seguendo le indicazioni per tante localita': Case Fanfani, Case
Sandrella, Case Ferrari, Case Fagnoni, ecc. Prima di arrivarci, pero', si incontrano i ruderi del Mulino di
Leoncino, che si trovano lungo il Fosso del Donnini. Anche questa piccola localita', nell'estate del 1944, subi'
la violenza della guerra, in quanto i nazisti la bruciarono completamente. $WK1562