Scuole aperte 2008 – 2009 Biotecnologia e Genetica Attività del 21 apr. 09 Domande di apertura: - Che cos’è l’amido? Come viene digerito? A quale temperatura funziona meglio l’attività enzimatica? - Comprendere che le attività enzimatiche sono influenzate da variabili. STRUMENTI E MATERIALI: Amido puro Fetta di pane Una patata Beker da 50 ml, da 100 ml, da 600 ml Pipette Piastra elettrica Termometro Pesa Spatolina Acqua Lugol Strisce di dosaggio del glucosio Amiloglucosidasi -amilasi PROCEDIMENTO: Per prima cosa verificare la presenza di amido nel pane e nella patata mettendo una goccia di lugol sia sul pane, sia sulla patata, sia sull’amido Preparare un’unica soluzione di amido nel beker da 600 ml, facendo sciogliere 10 g di amido in 100 ml di acqua Mescolare fino a completa dissoluzione Dividere la soluzione così ottenuta in 2 beker da 50 ml Aggiungere il ogni beker 1 ml di -amilasi e mescolare (primo enzima) Aggiungere 1 ml di amiloglucosidasi nel secondo beker da 50 ml (secondo enzima) In questo modo avremo in un beker solo l’enzima amilasi e nell’altro i due enzimi -amilasi e amiloglucosidasi Posizionare tutti i beker sulla piastra e scaldiamo per 10 minuti fino ad una temperatura di 35° - 40° Dopo 10 minuti togliere dalla piastra e immergere le strisce nei due beker Osservare A.P. Pagina 1 02/06/2017 Scuole aperte 2008 – 2009 Biotecnologia e Genetica Cosa mi aspetto che accada? Potrebbe cambiare colore la striscia di dosaggio di glucosio? In quale beker? I beker Amido + -amilasi II beker Amido + -amilasi + amiloglucosidasi Striscia colore Giallo-bianco negativo Striscia colore Verde- verde acqua positivo OSSERVAZIONI: Si osserva che la presenza di amido si evidenzia quando il lugol diventa da marrone a viola. Poiché l’amido puro è diventato viola, e anche il pane e la patata, si deduce che sia nel pane sia nella patata c’è amido. Le strisce per il dosaggio di glucosio servono per mettere in evidenza la presenza di zucchero cioè il glucosio. Nel I beker il risultato è negativo, mentre nel secondo beker la striscia evidenzia la presenza di glucosio. CONCLUSIONI: L’-amilasi non riesce a rompere la molecola di amido, infatti il glucosio non è presente in soluzione (la molecola di amido viene digerita in parte e diventa maltosio) Nel II° beker il glucosio viene messo in evidenza dalle strisce di dosaggio. Infatti l’enzima glucosidasi rompe l’amido e lo trasforma in glucosio più velocemente perché ha ricevuto una molecole già digerita in parte. Per far avvenire più velocemente la reazione nel I° beker bisognerebbe aumentare la concentrazione di enzima o aumentare la temperatura. L’amido è la principale riserva energetica delle piante, dove si concentra soprattutto nei tuberi, quali patata e tapioca, e nei semi, come quelli di riso, mais e grano. Allo stato nativo si presenta sottoforma di granuli, con forme e dimensioni variabili a seconda delle piante da cui deriva. Dal punto di vista alimentare, l'amido è una sostanza importantissima anche per l'uomo, poiché costituisce la parte preponderante dei carboidrati complessi assunti in un'alimentazione equilibrata. Lo ritroviamo in grandi quantità nelle patate, nella pasta, nel riso e più in generale nei cereali e nei loro derivati. A temperatura ambiente è insolubile in acqua, ma è in grado di assorbirla in grandi quantità. Dal punto di vista chimico, l'amido è un polisaccaride costituito da due polimeri del glucosio:uno lineare, chiamato amilosio (20%), ed uno ramificato, chiamato amilopectina (80%) Entrambi questi polimeri, se trattati con acidi diluiti o con enzimi, si scindono ulteriormente, fino a singole unità di glucosio. Le stesse reazioni avvengono nel nostro organismo per opera degli enzimi salivari (ptialina), pancreatici (amilasi) ed intestinali (destrinasi, maltasi), con il contributo dell'acidità gastrica che favorisce la rottura dei granuli crudi o resistenti. La digeribilità dell'amido è inversamente proporzionale alla dimensione dei granuli e direttamente proporzionale alla percentuale di amilopectina. Granuli piccoli e ricchi di ramificazioni sono infatti facilmente attaccabili dagli enzimi digestivi, a cui espongono una maggiore superficie specifica. A.P. Pagina 2 02/06/2017 Scuole aperte 2008 – 2009 Biotecnologia e Genetica Tra questi, un ruolo importante è ricoperto dall'amilasi pancreatica, un enzima deputato alla digestione dell'amido. L'aggettivo "pancreatica" viene utilizzato per distinguerla dalla ptialina o amilasi salivare che, nonostante la diversa provenienza, ricopre la medesima funzione. L'amilasi pancreatica scinde l'amido presente negli alimenti in maltosio, maltotriosio e destrine (molecole glucidiche in cui rimane una ramificazione), completando il lavoro iniziato dalla ptialina. A differenza di quanto avviene nella cavità orale, a livello intestinale viene digerito anche l'amido crudo, poiché la parete di cellulosa che lo racchiude viene lesa durante la permanenza nello stomaco. http://www.my-personaltrainer.it/fisiologia/intestinodigestione.html Per migliaia di anni l'uomo ha utilizzato microrganismi naturali - batteri, lieviti e muffe - e gli enzimi che essi producevano per fare alimenti quali pane, formaggio, birra e vino. Per esempio nella panificazione l'enzima, amilasi, è usato per trasformare la farina in zuccheri solubili che vengono trasformati dal lievito in alcool e in anidride carbonica. Questo fa lievitare il pane. Gli enzimi, oggi, vengono usati per una vasta gamma di operazioni: per fare pane, dolci e formaggi, per la trasformazione degli amidi, per la produzione di succhi di frutta e per altre bevande. Possono migliorare la consistenza, l'aspetto, il valore nutritivo e possono sviluppare sapori e aromi molto gradevoli. Gli enzimi attualmente usati nel campo alimentare a volte derivano da animali o piante (per esempio uno degli enzimi per digerire l'amido, amilasi, può essere ricavato dai semi dell'orzo in germinazione) ma la maggior parte si ottiene da diversi tipi di microrganismi benefici. Gli enzimi si ricavano dai microrganismi (i generi più comuni comprendono le specie di Bacillus, Aspergillus, Streptomyces e Kluyveromyces)che vengono coltivati tramite fermentazione in grandi tini o fermentatori dalla capacità di 150.000 litri; in questi tini la temperatura, le sostanze nutritive e l'aria vengono regolati per favorire lo sviluppo ottimale dei microgranismi. Come nelle altre fasi della catena alimentare anche in queste operazioni si seguono regole di igiene molto severe. Al termine del processo il tino per fermentazione contiene un brodo ricco di enzimi, sostanze nutritive e microbi. Il brodo viene allora purificato passando attraverso una serie di filtri con lo scopo di rimuovere le impurità e di estrarre l'enzima. Alcune applicazioni degli enzimi nella produzione alimentare Mercato Lattiero-caseario Produzione di alcool Panificazione Enzima Caglio-(proteasi) Lattasi Scopo / Funzione Coagulante nella produzione del formaggio Idrolisi del lattosio per fornire prodotti caseari privi di lattosio. Amiloglucosidasi Trasformazione dell'amido in zucchero Alfa-amilasi Disgregazione dell'amido, produzione del maltosio Amiloglucosidasi Saccarificazione Fonte: Association of Manufacturers of Fermentation Enzyme Products http://www.eatonline.net/italian/education/modern_biotechnology/applications.htm A.P. Pagina 3 02/06/2017