Lo storico conduttore di Monte Carlo Nights incontra il talento di

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Lo storico conduttore di Monte Carlo Nights incontra
il talento di Amalia Grè per un live assieme
all’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari.
NICK THE NIGHTFLY
Nick the Nightfly è nato a Glasgow, in Scozia, ma vive in Italia dal 1982. Nick the
Nightfly è conosciuto per il programma radiofonico che ha introdotto vent’anni fa e che
conduce tutt’ora: “Monte Carlo Nights” (il primo programma radiofonico di nuove
musiche e tendenze) ma è anche un affermato cantante, suona la chitarra e compone
brani di grande valore artistico, come quello scritto per Andrea Bocelli,
“Semplicemente” con il testo di Maurizio Costanzo. Alla radio ha ospitato e
intervistato molti personaggi di grande prestigio come: Sting, Pat Metheny, Peter Gabriel,
Andreas Vollenweider, Ryuichi Sakamoto, Brian Eno, Gino Vanelli, David Sylvian, Herbie
Hancock, Miriam Makeba, Caetano Veloso, Enya,Donald Fagen, Wayne Shorter, Pino
Daniele, F.Battiato, Micheal McDonald, Ivano Fossati, Mark Knopfler, Annie Lennox e
tanti altri .
Dal 1987 Nick The Nightfly è specializzato in musica di qualità, il suo programma ha
portato in Italia la musica new age, la fusion, la world music, la musica brasiliana, il jazz,
l´acid jazz e negli ultimi anni anche i suoni del nujazz, il lounge e la chill out, le musiche di
frontiera, con un occhio sempre attento ai protagonisti di ieri e di oggi. Nick suona e
canta spesso in diretta con i suoi ospiti, regalando agli ascoltatori di “Monte Carlo
Nights” le emozioni della musica dal vivo. Si è esibito insieme a Micheal Bublè, Giovanni
Allevi, Giorgia, Carmen Consoli, David Knopfler, Dulce Pontes, Solis String Quartet,
Tommy Emanuele, Ron, Incognito, Trilok Gurtu, Cousteau, Ludovico Einaudi, Sarah Jane
Morris. Nick ha suonato alcune sue canzoni insieme al grande Pat Metheny in diretta
suRadio Monte Carlo.
Nel 1995 Nick ha vinto un prestigioso Telegatto come "Migliore voce della notte
radiofonica italiana". Nel gennaio del 1996 ha vinto il “Tao D´oro”, un premio
conferito dal comune di Orta e dell’ Isola di San Giulio, per ben due volte, nel 1996 e nel
1998, ha vinto il "Bybloscar" (nel 1996 come “Miglior DJ radiofonico” e nel 1998 per il
“Miglior programma Radio TV”); ha anche vinto il premio “Migliore trasmissione della
notte” “Saint - Vincent per la radio - Radio Grolle” per il suo “Monte Carlo Nights”.
Nick è riuscito a riportare in radio, a fine anni ’90 ,dopo anni di lontananza, un grande
personaggio della radiofonia italiana, Renzo Arbore e insieme hanno condotto su Radio
Capital il programma "Aperitivo con Swing" con musiche e racconti della grande musica
swing e jazz. Oltre all´attività radiofonica in passato Nick ha condotto "Jammin" con
Federica Panicucci, trasmissione musicale in onda su Italia 1, ha presentato con la
collaborazione di Afeff "Montecarlo Hits", una trasmissione di musica e moda
realizzata nella piazza del Principato di Monaco e trasmessa da Italia. In passato ha
pubblicato il cd da solista "Don´t Forget" e con la sua Monte Carlo Nights Orchestra il
cd “Live At The Blue Note” pubblicato in Italia da Edel. Nick ha pubblicato,inoltre, più di
20 compilation, 11 con il nome “The Nightfly”, uno speciale cofanetto di 6 cd "The
Nightfly Box" e ha avuto altre collaborazioni come nel caso di “Classici di Monte
Carlo Nights” che oggi sono oggetti di culto per i collezionisti. L’ultima sua
compilation, del 2007, è “The Nightfly Special Edition” dal sottotitolo “Yesterday Today
& Tonight”. Nick si è esibito in concerto in tutt’ Italia con la sua Monte Carlo Nights
Orchestra e in tante occasioni con degli ospiti speciali come l’amica Sarah Jane Morris e
Dominic Miller (chitarrista di Sting).
AMALIA GRÈ
Amalia Grè nasce a Ostuni nel 1964.
Dopo essersi diplomata presso l’Accademia delle Belle Arti di Perugia, in Scenografia
Teatrale nel 1988, decide di intraprendere la carriera di cantante. Si trasferisce a Roma
dove comincia l’attività vocale e si perfeziona nella tecnica dell’improvvisazione,
studiando con i più rinomati musicisti e insegnanti come Riccardo Biseo. Si esibisce in
vari club e teatri della capitale.
Nel 1990, riceve un grossissimo incoraggiamento durante un seminario tenuto in Italia
dalla celebre cantante Betty Carter, per questo decide di trasferirsi negli Stati Uniti
insieme al suo bassista.
Nella città di New York inizia per lei una vita impegnativa ma di grande soddisfazione.
Studia continuamente e frequenta gli ambienti artistici più interessanti della città. Si
perfeziona nella lingua, studia privatamente con i suoi cantanti preferiti come Bobby Mc
Ferrin, Bob Dorough, Mark Murphy e inizia a esibirsi in vari club, lounges e
spettacoli teatrali.
Nel periodo newyorkese frequenta la scuola per artisti “Black Nexxus” istituita da
Susan Batson, insegnante di Madonna, Nicole Kidman, Tom Cruise.
Inoltre inizierà a esporre il suo lavoro come computer artist in alcune gallerie, tra cui la
Ward-Nasse Gallery e la Gallery 128 a New York.
Sempre in questo periodo fonda un gruppo polivalente “Free Mistake Project” con il
quale si esibisce, tra l’altro, durante lo spettacolo Gala Inferno al Roxy Bar di New York,
con la partecipazione speciale di Roberto Benigni e Max Roach.
Rientrata in Italia, dopo otto anni, le si aprono nuove prospettive artistiche:
è finalista del concorso di Recanati edizione 2001 con la canzone Io cammino di notte da
sola e nel dicembre 2002, è finalista con un cortometraggio per il concorso
“Minimusical” indetto dalla Fandango e Musica! di Repubblica, come autrice del soggetto
e della musica.
Nel novembre 2003 viene pubblicato il suo primo album Amalia Grè con etichetta Emi
Capitol.
Per critica e pubblico è una vera rivelazione. L’album supera ogni aspettativa vendendo
oltre 40.000 copie. Segue un tour di successo che tocca quasi tutti i maggiori teatri
italiani tra cui l’Auditorium di Roma.
A febbraio 2006 è pronto il suo secondo album dal titolo Per te, sempre su l’etichetta
Emi/Capitol. In definitiva Per te è un album d’amore e d’amore per la musica, perché la
musica ha accompagnato tutta la sua vita e, per Amalia, è l’unica possibile terapia ai
piccoli o grandi disagi personali.
In questo album la cantautrice abilmente usa i suoi colori e le sue note, disegna i
contorni e li colma con il suono della sua straordinaria voce, quasi fosse una cartolina da
spedire o un dipinto da lasciare sulla parete, perché tutti ne possano godere il senso di
ottimismo, la serenità, i buoni propositi e la speranza nel futuro. Nel 2007 partecipa al 7°
Festival della Canzone Italiana nella sezione big con il brano Amami per Sempre. Il
Festival contribuisce ad affermare la fama dell’artista che trova il suo apice nel fantastico
duetto con Mario Biondi. Il 27 giugno 2008 esce Minuta Vs. Amalia Grè, un album
di remix realizzati dal collettivo Minuta: artisti e musicisti italiani e svizzeri appassionati di
elettronica, scrittore e creativi che si sono conosciuti sul web. La voce di Amalia è
affascinante, è pura magia, sussurro, ricordo, nuovi colori, in alcuni casi più strani.
ORCHESTRA SINFONICA DELLA
PROVINCIA DI BARI
Sorta nel 1968, grazie alla sensibilità con cui l'Amministrazione Provinciale di Bari accolse
le appassionate sollecitazioni del prof. Vitantonio Barbanente, Presidente del
Conservatorio “N. Piccinni” di Bari, l'Orchestra di Bari inaugura la sua attività con la
direzione artistica del M° Gabriele Ferro, allora giovane docente del Conservatorio
barese diretto da Nino Rota.
Tre anni dopo l’Orchestra, riconosciuta dal Ministero dello Spettacolo come
“formazione d’interesse nazionale”, inizia il suo cammino di Istituzione Concertistica
Orchestrale (ICO).
Sin dalla nascita svolge un'intensa attività collaborando anche a più riprese col Teatro
Petruzzelli in occasione delle stagioni liriche tradizionali e partecipando a prestigiose
trasferte: Spoleto (1984), Bergen (1985) e Charleston (1985).
Attualmente affidata al maestro Marco Renzi, direttore del Conservatorio “N. Piccinni”
di Bari, la direzione artistica dell’orchestra è passata, dopo Gabriele Ferro, a Pietro
Argento, Bruno Campanella, Rino Marrone, Nino Lepore, Michele Marvulli, Paolo
Lepore, Roberto De Simone.
Sul podio si sono avvicendati nel tempo, come direttori ospiti, Nino Rota, Piero Bellugi,
Alberto Rossi, Luciano Berio, Roberto Duarte, Mario Gusella, Jay Friedmann, Stefano
Martinotti, Donato Renzetti, Pierluigi Urbini, Peter Maag, Franco Mannino, Bruno Aprea,
Kurt Sanderling, Franco Caracciolo, Anatole Fistoulari, Leibovitz, Vladimir Delman,
Francesco Molinari-Pradelli, Armando La Rosa Parodi, Reynald Giovaninetti, Neubold,
Boris Brott, Marcello Viotti, Alberto Zedda ed inoltre Ennio Morricone e Giorgio
Gaslini.
Tra i numerosi solisti vanno ricordati Dino Asciolla, Salvatore Accardo, Massimo Quarta,
Felix Ayo, Leonid Kogan, Boris Belkin, Nina Beilina, Rocco Filippini, Mario Brunello,
Franco Petracchi, Henry Casadeus, Emil Gilels, Marcello Abbado, Oblsson, Aldo
Ciccolini, Fiorentino, Pierluigi Camicia, Lia De Barberis, Maria Tipo, Jose Cocarelli,
Benedetto Lupo, Kathy Berberian, Trio di Trieste.
Fra le iniziative promosse vanno ricordate un ciclo di manifestazioni dedicate a “Nino
Rota, compositore del nostro tempo” (1995), la co-organizzazione del Festival Mousikè
nell'ambito del programma del Dipartimento dello Spettacolo “Culture dei mari”,
finanziato dalla Comunità Europea in collaborazione con i più prestigiosi centri europei
di ricerca sulla musica antica tra cui il Centre de Musique Baroque de Versailles,
l’Università di Saragozza, l’Università di Londra e il Centro di Musica Antica di Napoli
(1996-2000) e l' “Omaggio a Dubrovnik “ nell'ambito dell’omonimo festival in Croazia.
Nel 1996 l’orchestra ha commissionato l' edizione critica – poi edita da il Melograno di
Roma – di un’opera inedita del 1780 del compositore Giacomo Insanguine di Monopoli.
Tra le registrazioni su Cd, il “Concerto n.3 di Rachmaninov”, solista il pianista Pasquale
Iannone (1997); lo “Stabat Mater” di Rossini (1998) e la composizione inedita di Vito
Paternoster “Il pane”(1999), sotto la direzione dello stesso autore.
Nel 2000, l’orchestra – direttore artistico Roberto De Simone e direttore stabile Walter
Proost – ha presentato in “prima mondiale” la cantata “Populorum Progressio” dello
stesso De Simone, per voce recitante dell’attore Michele Placido.
Diverse sono state le partecipazioni al Festival dei Due Mondi di Spoleto, a cui sono
seguite esibizioni in Olanda ed in Belgio – con il patrocinio del Presidente della
Commissione europea – direzione di Walter Proost, solista il pianista Luigi Ceci.
Nel 2005 in collaborazione con la “Fundacíon Eutherpe” di León (Spagna) ha avuto luogo
dal 4 al 10 luglio il “Corso Magistrale di piano e direzione d'orchestra per giovani pianisti
e direttori”, pianista Joaquín Achúcarro e direttore Bruno Aprea. Nello stesso anno
esecuzione del “Mysterium” di Nino Rota in memoria di Papa Giovanni Paolo II (Bari,
Cattedrale) e del “Misa Tango” di Luis Bacalov, in diretta televisiva, in occasione del
Congresso Eucaristico Nazionale, direttore lo stesso Luis Bacalov.
Nel 2007 a Roma, presso l'Auditorium Parco della musica, Sala Giuseppe Sinopoli, il 4
dicembre l'Orchestra si è esibita nel “Concerto della Solidarietà”, direttore Stefano
Trasimeni, violino Masha Diatchenko, un concerto nell'ambito delle iniziative promosse
dal Ministero dei Beni Culturali con l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e
il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Torna la formazione franco-argentina che ha
rivoluzionato il tango dei nostri giorni grazie
all’inserimento della moderna elettronica.
GOTAN PROJECT
Davvero unici e incredibilmente popolari, con i tre precedenti album hanno venduto
milioni di copie in tutto il mondo i Gotan Project hanno esordito nel 2001 con la
Revencha Del Tango, realizzando quello che è a tutti gli effetti un vero capolavoro e
punto fermo della storia del chill-out, ancora capace di essere protagonista nelle playlist
dei dj di tutto il mondo a distanza di quasi una decade dall’uscita. Il successo viene poi
bissato ed amplificato nel 2006 da Lunatico, il secondo disco di inediti del gruppo
formato da Philippe Cohen Solal, Eduardo Makaroff e Christoph H. Muller, che li
conferma tra i capofila di una scena dance definibile certamente divertente ma anche
acculturata oltre che originale.
L’intensa attività live dei Gotan Project con i suoi concerti coinvolgenti e raffinatissimi
(sul palco oltre al trio titolare del progetto c’è una formazione di ben 10 elementi) porta
i parigini alla scelta di realizzare Gotan Project Live, un disco che regala ai tantissimi fans
del gruppo la magia dell’atmosfera che si crea durante le esibizioni dal vivo.
Nelle tre date in arrivo i Gotan Project presenteranno il loro ultimo album, intitolato
Tango 3.0 che contiene il singolo La Gloria, brano che vede il featuring di Victor Hugo
Morales, che è un mito nell’immaginario mondiale per aver commentato l’incredibile goal
di Maradona all’Inghilterra nei mondiali di Mexico ’86; il mitico commentatore sportivo
argentino che trasforma il suo classico e interminabile “Goooooooool!” in un
inaspettato e potentissimo “Gooooooooooo-tan!”.
Tango 3.0 ha aperto una nuova fase nella carriera dei Gotan Project: la visione del
mondo elegante e visionaria del gruppo non si limita più a invocare lo spirito di Buenos
Aires, ma si apre al respiro del Mississippi e del blues del suo delta. Da New Orleans a
Nashville passando per i vicoli di New York, Tango 3.0 rappresenta il Nuovo Ordine
Mondiale dei Gotan Project. Nell’album trovano spazio le collaborazioni più disparate,
nella tradizione di apertura mentale e stilistica della quale i Gotan Project hanno fatto
un’arte: dalla voce emozionante di Cristina Villalonga al bandoneòn del maestro Melingo
passando per l’Hammond del mito vivente Dr. John e finendo con la già citata
partecipazione più sorprendente e brillante : il magico urlo di Victor Hugo Morales!
“Quando si parla di nuova world music, ovvero il mescolare la cultura DJ con l’underground musicale mondiale, è chiaro
che i Gotan Project sono stati i primi a fondere la tradizione e il folklore all’interno dell’ambito elettronico. Non solo
hanno creato un suono unico e influente, ma sono riusciti a farlo senza sacrificare un grammo di classe ed eleganza.
Tango 3.0 rifinisce tutti gli elementi che hanno composto la musica dei Gotan Project negli ultimi dieci anni, e che li
rendono la meraviglia che sono.”. Gilles Peterson
La grande canzone popolare e le musiche provenienti
dal sud del mondo si incontrano nel suono di Renzo
Arbore e della sua Orchestra Italiana.
RENZO ARBORE
Un uomo dalle mille anime. Quella del deejay, arte che ha coltivato con sapienza e
maestria, accompagnando i suoi ascoltatori nel mondo della musica e della comicità con
intelligenza e spirito. Quella del conduttore televisivo, mestiere al quale si concede
centellinando le proprie apparizioni in orari notturni o in assolate domeniche
pomeriggio. Quella del ricercatore sonoro, che lo spinge a recuperare con attenzione
quasi maniacale e straordinario affetto, il repertorio storico della musica napoletana per
farlo vivere di nuovo e riportarlo al successo in tutto il mondo. Quella del regista, con
film che a loro modo hanno fatto la storia del cinema italiano. Quella del cantante,
arrivato sul palco di Sanremo con indubbia leggerezza. Ed ancora quello dell'uomo di
cultura, che ha fatto del suo meglio, in tutta la sua vita, per dare alla cultura popolare la
dignità che merita.
Renzo Arbore nella sua poliedrica attività ha riscosso successi in vari campi: bravo
musicista e cantante con la sua Orchestra Italiana ma anche conduttore radiofonico e
televisivo. Restano memorabili le trasmissioni radiofoniche, presentate insieme a Gianni
Boncompagni come Bandiera Gialla e Alto Gradimento, Per voi giovani, e quelle
televisive come Speciale per Voi, una specie di processo ai cantanti di fine anni ’70,
per arrivare alla grande novità de L’altra domenica nella seconda metà egli anni '70,
poi a Quelli della notte nel 1985 e arrivare pochi anni dopo a Doc e Int’l Doc Club,
strisce quotidiane specializzate di musica di qualità con ospiti rigorosamente dal vivo, fino
al mitico Indietro tutta! della fine degli anni '80 e la recente Speciale per me - Meno
siamo meglio stiamo.
Come talent scout, ha avuto il merito di scoprire e lanciare nuovi personaggi fra i quali
Roberto Benigni, Isabella Rossellini, Milly Carlucci, Gegé Telesforo, Giorgio Bracardi,
Mario Marenco, Marisa Laurito, Nino Frassica, Maurizio Ferrini, e valorizzarne altri come
Michele Mirabella e Luciano De Crescenzo. Nel 2010 ha appoggiato come testimonial la
svolta indipendente di Isoradio che ha aperto le sue frequenze alla nuova musica
indipendente ed emergente italiana e regionale, benedicendo tale importante operazione
che offre finalmente spazi di visibilità e diffusione alle migliaia di talenti musicali
indipendenti ed emergenti presenti nel nostro paese.
Arbore ha inoltre fondato vent’anni fa “L’Orchestra Italiana” per valorizzare e rilanciare
da noi e all’Estero l’immagine e lo spirito di una Italia unita attraverso la musica ed in
particolare attraverso la Canzone Napoletana Classica.
Partito dal modello un po' naif delle orchestre napoletane, quelle dei primi del '900, dove
le voci ricche di pathos dei cantanti si sposavano con i ritmi coinvolgenti delle strade di
Napoli, recuperato in prima fila il suono dei dimenticati mandolini, Arbore si diverte
anche a sperimentare originali contaminazioni con alcune sonorità e ritmi: rock,
blues, country, reggae, sudamericani. Immesse così nuove energie ritmiche a supporto di
inedite ed accattivanti sonorità, Arbore e L' Orchestra Italiana riescono a riportare
all'attenzione del grande pubblico, italiano ed estero, la melodia classica napoletana come
musica di oggi, ancora viva e capace di esprimere le emozioni più intense e travolgenti.
Impresa non facile né scontata, anzi controtendenza.
Dopo il debutto internazionale dell'Orchestra Italiana al prestigioso Montreux Jazz
Festival (1991) – in cui Renzo Arbore fu battezzato da Quincy Jones come "The new
italian renaissance man" della musica e dello spirito creativo italiano – seguono
centinaia e centinaia di concerti nei principali teatri e piazze d'Italia. Indimenticabili
si rivelano quelli al Radio City Music Hall, al Madison Square Garden ed alla Carnegie
Hall di New York, alla Royal Albert Hall di Londra, all'Olympia di Parigi, sulla Piazza
Rossa di Mosca, e tanti altri ancora in Canada, Australia, Brasile, Giappone, Argentina,
Venezuela, Tunisia, Spagna, Montecarlo, Malta, etc. Agli inizi del 2007 Arbore arriva
anche alla strepitosa accoglienza avuta in Cina nei teatri di Pechino, Shanghai,
Hangzhou,Tianjin e Nainjin .
Nelle mani di Arbore e dei suoi 15 talentuosi musicisti (tutti grandi solisti del proprio
strumento) sono tornate così a risplendere di nuova luce alcune preziose gemme di
questo patrimonio, in una costante rivisitazione in cui viene esaltata la poesia, il
divertimento, la straordinaria "bellezza", la "contemporaneità". Tra queste ricordiamo:
"Era de maggio", "Voce 'e notte", "Luna Rossa" "Malafemmena", "Dicitincello vuje" ,
"Reginella", "Munasterio 'e Santa Chiara", "Comme facette mammeta", "Aummo aummo",
" 'O Sarracino", "Chella lla" etc. ma anche "Silenzio cantatore", "Scetate", "Mandulinata a
Napule", "Ll' arte d''o sole", "I' te vurria vasà", "Na sera e maggio", "Canzone
appassiunata", "Te voglio bene assaje", "Canzone marenara" e tante altre
"prudentemente" rivisitate.
Grandi anime e voci ispiratrici quelle di Roberto Murolo e Renato Carosone,
affettuosamente ricordate da Arbore in ogni suo concerto.
Con i primi tre dischi "Napoli. Punto e a capo." ('92), "Napoli. Due punti e a
capo." ('93) e "Napoli. Punto esclamativo!" ('95), la canzone napoletana classica
entra per la prima volta nella storia della discografia ai vertici della hit parade. (Aihmè tra
l'invidia di molti…). Ed intanto i giornali dal nord al sud titolano: "E Napoli nobilissima
torna a cantare", "Arbore ricanta Napoli", "Arbore, il napoletano vuol riunire l'Italia",
"Musica per una nuova immagine dell' Italia", "Atto d' amore per Napoli ed il Sud". Ed
effettivamente, "Napoli. Punto e a capo" diventa il suo personale slogan. Arbore non ha
mai rinunciato infatti a credere che da una scintilla di una di queste canzoni possa
riemergere questa città nobilissima, il più grande focolaio di artisti - della musica e della
parola - del nostro Paese.
Segue nel '96 un quarto album "Pecchè nun ce ne jammo in America?", che oltre a
contenere altri classici napoletani, si caratterizza per un singolo originale scritto con
Peppino Gagliardi e Beniamino Esposito, dove le due anime arboriane, quella
filoamericana e quella filopartenopea, pian piano riescono a guardarsi dentro con
maggiore obbiettività.
Sempre attento ad anticipare gusti e tendenze nella musica e non solo, sensibile ad
un'antica riflessione che dovunque nel mondo i paesi del Sud hanno straordinarie
coincidenze, punti d' incontro: un comune sentire, vivere, gioire e soffrire, mangiare e
ballare, che li rende simili, come in unica grande patria: gli "Stati Uniti del Sud". Nel 1998
Arbore sforna il quinto album dell'Orchestra Italiana intitolato (in inglese maccheronico)
"Sud(s)", nel quale, coi suoi compagni di viaggio, si diverte a dare vita ad esotiche
rivisitazioni e ad inedite commistioni, ricostruendo suoni, atmosfere, scenari e profumi di
terre e popoli lontani ma vicini, da Santo Domingo a Portorico, da Cuba al Brasile,
all'Africa. Con i ritmi di questi paesi adattati alla "lingua napoletana".
Due band fondamentali del panorama alternativo
italiano, due icone della nuova musica capaci di
incrociare pop, rock e sperimentazione.
MARLENE KUNTZ
Marlene Kuntz nasce nel 1990, per opera del chitarrista Riccardo Tesio e del batterista
Luca Bergia. Immediatamente vi si unisce il cantante e chitarrista Cristiano Godano, che
arriva dai disciolti Jack On Fire. Arrivano alla finale di Rock Targato Italia nel 1993 e vengono
subito notati da Gianni Maroccolo.
Il primo album “Catartica” esce nel maggio 1994, ed è pure il primo disco del neonato
Consorzio Produttori Indipendenti, etichetta discografica indipendente che cesserà la sua
attività agli albori del 2002. Il disco contiene già molti di quelli che diventeranno i “classici”
della band, tuttora assai richiesti dal pubblico ai loro concerti. Alla fine dell’anno il disco è in
testa a quasi tutti i reader’s poll della stampa specializzata. I CSI eseguono dal vivo una loro
versione acustica di un brano dei Marlene Kuntz, “Lieve”, e la incidono nel loro album dal vivo
“In quiete”.
Nel maggio 1996 esce “Il vile”, primo disco di un’etichetta indipendente a far capolino nella
top 50 della Nielsen. Anch’esso colleziona una serie di canzoni alle quali la band non può
rinunciare nelle sue performances live. Per la sua realizzazione arriva il bassista Dan Solo e la
formazione si stabilizza definitivamente.
Il 1998 vede l’uscita del mini album “Come di sdegno”, disco di “non transizione”, in cui si
raccolgono alcuni inediti, remix di pezzi sia editi che inediti e una lunga improvvisazione sonica
di oltre 24 minuti, intitolata “La vampa delle impressioni”. E’ un disco sperimentale, nella sua
forma non convenzionale, ma il pubblico dimostra di saper gradire e apprezzare.
All’inizio del 1999 esce “Ho ucciso Paranoia”, che, nella sua confezione doppia,
comprendente il disco “Spore” di sole improvvisazioni, arriva al sesto posto della classifica dei
dischi più venduti. Il disco è accolto dalla stampa specializzata come la prova più matura del
gruppo. Al disco seguirà un lungo tour di oltre 80 date in giro per l’Italia, totalizzando
complessivamente oltre 100.000 paganti. Tutto questa lunga e felice attività live culmina nella
registrazione del loro primo album dal vivo, H.U.P. Live In Catharsis, che esce alla fine del
1999. Il titolo di tale disco racchiude e richiama in sé tutti i precedenti: Ho ucciso paranoia
(H.U.P.), Il Vile (anagramma di “live”) e Catartica (Catharsis).
I Marlene Kuntz ed il mondo cinematografico si sono toccati più volte: Guido Chiesa ha scelto
la loro musica per la colonna sonora del lungometraggio Babylon, un paio di loro brani
compaiono in Jack Frusciante è uscito dal gruppo e, insieme agli altri gruppi del Consorzio
Produttori Indipendenti, hanno preso parte al progetto Materiale Resistente. Con il disco è
stato realizzato un film documentario da Guido Chiesa e Davide Ferrario. Nel 1997 è la volta
di Tutti giù per terra, film tratto dal romanzo di Giuseppe Culicchia, girato da Davide Ferrario
con la colonna sonora di tutti i gruppi del Consorzio. Nel 2000 prendono parte al
cortometraggio Quando si chiudono gli occhi di Beniamino Catena, presentato al festival di
Venezia.
Il 13 ottobre 2000 esce “Che cosa vedi”, loro quarto album di studio contenente il famoso
duetto con Skin “La Canzone Che Scrivo Per Te”. Il 2001 vede l’uscita discografica di
“Cometa”, mini cd con all’interno il brano inedito omonimo del titolo dell’album, alcuni
pezzi live fra cui anche un’intensa interpretazione de “La Vampa delle Impressioni” registrata
al C.S.O.A. Rivolta di Marghera, ed alcuni remix.
Alla fine del tour che ne consegue (Ottobre 2001) i Marlene si rinchiudono un’altra volta
ancora in sala prove per lavorare al nuovo disco. A fine Giugno 2002 le 13 canzoni sono
pronte e si individua in Rob Ellis e Head (produttori di gran parte dei dischi di P.J.Harvey) i
collaboratori per la nuova avventura di studio. Il disco viene realizzato a cavallo fra Ottobre e
Novembre a Berlino, città estremamente affascinante e del tutto appropriata alle suggestioni
della band, e in quella sede viene elaborato il suo titolo: “Senza peso”.
Il cd viene presentato dal vivo in una tournée che tocca tutta l’Italia tra il 2003 e il 2004.
11 marzo 2005: esce “Bianco Sporco”, sesto album nella straordinaria carriera dei Marlene
Kuntz. Registrato tra Cuneo e Roma e prodotto interamente dai Marlene, il nuovo lavoro si
avvale ancora del contributo di Rob Ellis e di Victor Van Vugt, ingegnere del suono, missatore
e produttore per Nick Cave, P.J.Harvey e Beth Orton. Gianni Maroccolo è ospite d’eccezione
nell’inedita veste di bassista, ruolo ricoperto in precedenza da Dan Solo, ora uscito dal gruppo
per seguire progetti individuali.
13 Aprile 2007: con il patrocinio del Museo del Cinema di Torino e la Cineteca di Bologna i
Marlene Kuntz portano in tour uno spettacolo di grandissima forza evocativa, sia in termini
visivi che sonori: improvvisando dal vivo, sonorizzano il film muto “La signorina Else” tratto
dal famoso romanzo di Arthur Schinitzler. Il film, visionario ed esaltante, ben si addice alla
contaminazione e alla sperimentazione, imprimendo maggior forza al potenziale di sviluppo del
loro affascinante percorso creativo.
14 settembre 2007: esce “UNO”, settimo album di studio. Registrato a Cuneo e prodotto da
Gianni Maroccolo, l’album vede la straordinaria partecipazione di Paolo Conte e Greg Cohen
(contrabbastista di Tom Waits).
Giugno 2009: nasce Beautiful, in cui Cristiano Godano, Riccardo Tesio e Luca Bergia,
insieme a Gianni Maroccolo e Howie B danno vita ad un quintetto di sperimentazione
musicale. Al Teatro Petrella di Longiano registrano il loro primo album in uscita in Italia nell’
estate del 2010
23 Novembre 2010: esce per la Sony Music “Ricoveri virtuali e sexy solitudini”, ottavo
album di studio. Registrato presso la Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo (Cn),
prodotto e mixato dal dj e produttore scozzese Howie B (U2, Bjork, Tricky, ecc), l’album si
caratterizza per aver portato in studio il sound che la band ha collaudato negli ultimi tour con
la nuova formazione a cinque. Un ritorno deciso alle atmosfere rock.
La parte visiva è affidata ai video-artisti Masbedo (Niccolò Masazza e Jacopo Bedoni) che
realizzano, dopo una settimana di lavoro ininterrotto in Islanda, un progetto che si
caratterizza per la realizzazione di 4 video (4 canzoni) fra loro collegati a un tema. Il risultato
è un cortometraggio di 20 minuti circa.
Discografia
CATARTICA, 1994
IL VILE, 1996
COME DI SDEGNO (EP), 1997
HO UCCISO PARANOIA, 1999
H.U.P. LIVE IN CATHARSIS (LIVE), 1999
CHE COSA VEDI, 2000
COMETA (MINI CD), 2001
SENZA PESO, 2003
FINGENDO LA POESIA (EP), 2004
BIANCO SPORCO, 2005
S-LOW (LIVE), 2006
MTV STORYTELLERS: MARLENE KUNTZ (DVD), 2006
UNO, 2007
THE BEST OF (BEST), 2009
CERCAVAMO IL SILENZIO (CD/DVD LIVE), 2009
RICOVERI VIRTUALI E SEXY SOLITUDINI (CD), 2010
AFTERHOURS
Dopo il debutto con il mini-cd All the Good Children Go to Hell, nel 1990 esce l’album
d’esordio degli Afterhours, During Christine’s Sleep che lascia già intendere il talento rock
del gruppo milanese.
Grazie all’influente rivista americana “Alternative Press” che lo segnala
come disco del mese, gli Afterhours vengono invitati a rappresentare l’Italia al New Music
Seminar di New York.
Nel 1991 esce il mini LP Cocaine Head.
Immediatamente dopo, il
gruppo viene inoltre invitato al Berlin Indipendence Days.
Nel 1993 gli Afterhours
registrano Mio Fratello è Figlio Unico di Rino Gaetano per l’album tributo legato ad
Arezzo Wave: è la prima traccia ufficiale cantata in italiano.
Nel 1993 esce l’album Pop Kills Your Soul.
L’anno seguente gli Afterhours registrano una
spettacolare versione de La Canzone Popolare per il tributo ad Ivano Fossati.
Nel 1995 il
gruppo pubblica un nuovo album, Germi, il primo interamente cantato in lingua italiana.
L’album contiene i semi della filosofia Afterhours: melodia e rumore, cut-up nei testi,
sperimentazione pop ed ironia. L’estratto Dentro Marilyn è stato reinterpretato dalla
straordinaria voce di Mina, la quale lo ha intitolato Tre Volte Dentro Me.
Nel corso del 1997 gli Afterhours firmano un contratto discografico con la Mescal e
registrano l’album Hai Paura del Buio?, 19 canzoni nelle quali sviluppano completamente il
teorema “After”: marchiare con la loro personalità ed il loro suono la ballata rock come l’urlo
hard-core, la sperimentazione su 4 piste e l’HI-FI più evoluto.
Il 13 Maggio 1999 esce Non è per sempre; ancora una volta gli impegni live rappresentano il
lavoro di buona parte dell’anno.
Nuovo appuntamento discografico: il 9 febbraio 2001 esce Siam tre piccoli porcellin,
album live della band contenente l’inedito La Sinfonia dei topi. Il disco è formato da un cd
elettrico e uno acustico per un totale di ben 71 min. di musica; le prime 20.000 copie sono
state vendute a prezzo speciale.
Il 5 aprile 2002 viene pubblicato Quello che non c’è, piazzatosi clamorosamente e in pochi
giorni, alla quarta posizione della classifica ufficiale di vendita.
Questo è il primo lavoro senza
Xabier Iriondo Gemmi, che dopo nove anni di attività, ha lasciato il gruppo per motivi di
carattere personale.
È uscito il 3 settembre 2004 il CDS di Gioia e Rivoluzione, brano storico degli Area,
riproposto oltre che in versione live durante i concerti e sul supporto cd, anche all’interno del
film di Guido Chiesa “Lavorare con lentezza” (presentato il 4 settembre al Festival del
Cinema di Venezia), dove gli Afterhours interpretano la band guidata da Demetrio Stratos.
L’album “Ballate per piccole iene”, anticipato dall’emissione dei maggiori ntw italiani del
singolo “Ballata per la mia piccola iena” è stato pubblicato da Mescal il 15 aprile 2005; la
settimana seguente entrava nella classifica dei dischi più venduti in Italia direttamente alla
seconda posizione!
L’album è stato presentato in tutt’Italia ad un mese dall’uscita nei negozi
registrando un’unica serie di sold out e totalizzando, con una manciate di date, più di 30.000
persone, alle quali vanno aggiunte le 500.000 presenti in Piazza S.Giovanni, ove gli Afterhours
accompagnati da Greg Dulli (come accaduto per tutta questa prima trance di tour), hanno
regalato al primo maggio una delle performance più intense della giornata.
Il 27 Gennaio 2006, dopo la distribuzione europea curata da One Little Indian di “Ballads
For Little Hyenas”, la versione inglese dell’album è stata pubblicata in Italia da Mescal.
Tra il 2007 ed il 2008 gli Afterhours si ritirano in studio per la realizzazione de “I Milanesi
Ammazzano il Sabato”, pubblicato su etichetta Universal il 2 maggio 2008. L’album
esordisce in classifica direttamente al terzo posto. Alla realizzazione dell’album prendono
parte ospiti quali Greg Dulli (Twilight Singers, Gutter Twins), Stef Kamil Carlens (dEus, Zita
Swoon), Brian Ritchie (Violent Femmes), Cesare Malfatti (La Crus, Amor Fou) e John Parish
(P.J. Harvey), che appare anche in veste di co-produttore di alcuni brani.
Nel 2009, gli Afterhours sono invitati a partecipare alla 59^ edizione del Festival di Sanremo
dove, pur eliminati, al loro brano “Il paese è reale” viene riconosciuto il Premio della Critica
Mia Martini, assegnato dalla Sala Stampa Roof del Teatro Ariston. Per la prima volta nella
storia della produzione discografica legata al festival, gli Afterhours non hanno proposto un
disco a proprio nome ma un album di brani tutti inediti, condiviso in ugual misura da una rosa
di 19 artisti diversi. Il brano degli Afterhours che appare in nessun’altra compilation del
festival, dà il titolo a una raccolta unica nel suo genere, un progetto discografico che coinvolge
19 artisti, diversi tra loro per esperienza e ispirazione musicale ma rappresentativi di quella
che di fatto è la vera nuova musica italiana.
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