ALEX BRITTI Il blues, il jazz, il pop e la canzone d’autore si fondono efficacemente quando Alessandro “Alex” Britti imbraccia la sua chitarra acustica. Romano, a 17 anni fonda il suo primo gruppo ed inizia a lavorare nei locali romani, collaborando con musicisti stranieri, da Louisiana Red a Buddy Miles, passando per Billy Preston, fino alla tournée europea con Rosa King. Il successo arriva nell'estate del 1998, quando il suo singolo “Solo una volta (o tutta la vita)” balza al primo posto delle classifiche italiane. Nell'ottobre del 1998 pubblica l'album “It.Pop”, che vende più di trecentomila copie e nel 1999 approda al Festival di Sanremo, vincendo la categoria Nuove Proposte con il brano “Oggi sono io”. Nel 2000 pubblica il suo secondo disco, con i singoli “Una su 1.000.000” e “La vasca”, che lo portano ai primi posti delle top ten. Partecipa al Festival di Sanremo nel 2001 con “Sono contento” e nel 2003 con “7000 caffè”. Poi pubblica il suo terzo album, "3". E’ del 2005 il quarto disco, dal titolo “Festa”. Nel 2006 è di nuovo a Sanremo con ”...Solo con te” e, dalla collaborazione con Edoardo Bennato, nasce il duetto “Notte di mezza estate”. A settembre del 2007 registra, negli studi di Mtv Italia, il secondo MTV Unplugged italiano della storia, che rivisita i successi del chitarrista in versione completamente acustica. Nel 2009 esce il singolo “Piove”, seguito dall’album di inediti intitolato “23”. E’ del gennaio 2011 la colonna sonora “Immaturi”, ispirato all’omonima pellicola di Paolo Genovese. A marzo Rizzoli pubblica il libro-dvd “Nelle mie corde”, lezione di chitarra con un maestro d’eccezione, che rivela trucchi, passioni e modelli musicali. STEFANO DI BATTISTA Considerato fra i maggiori sassofonisti italiani, Stefano Di Battista nasce a Roma da una famiglia di musicisti ed inizia a studiare il sassofono all’età di 13 anni in una banda di un piccolo quartiere. Durante questo periodo fa due incontri decisivi, che lo indirizzano verso la sua vocazione : il jazz. Innamorandosi del suono "acidulo" di Art Pepper, incontra l’uomo che diventerà il suo mentore, il leggendario sassofonista Massimo Urbani. La sua strada è segnata. Si iscrive al Conservatorio e consegue il diploma con il massimo dei voti. Comincia così ad esibirsi con diversi gruppi e nel 1992 entra in contatto con Jean-Pierre Como, che lo invita a suonare a Parigi. Da quel momento in poi, Stefano fa la spola tra Roma e Parigi e viene assunto nell’ONJ, l’Orchestra Nazionale del Jazz. La sua carriera è ad una svolta. Pilastro dei vari gruppi di Aldo Romano, membro del sestetto di Michel Petrucciani, inizia a pensare alla realizzazione di un progetto con il suo nome. Nel 1997 esce il primo album, dal titolo “Volare”. L’anno dopo arriva il primo ingaggio per la storica Blue Note, con la quale inciderà il disco “A prima vista”. Nel luglio 2000 è protagonista della registrazione di un album magistrale, con lo storico batterista di John Coltrane, Elvin Jones, Jacky Terrasson al piano e Rosario Bonaccorso al contrabbasso. Oggi la sua attività è molto diversificata : passa con successo dal proprio quartetto al ruolo di accompagnatore della moglie Nicky Nicolai (con la quale partecipa a più di un Festival di Sanremo), a solista ospitato dall’orchestra di Ryan Truesdell ad arrangiatore e bandleader, che rievoca le celebri partiture di Gil Evans. A “Settembre al borgo”, con Alex Britti, presenterà il nuovo progetto “Mò Better Blues”. Dall’idea di riarrangiare insieme uno storico blues, St. Louis Blues, è nato uno straordinario concerto, completamente strumentale, su un repertorio di standard jazz, funky e blues. NINA ZILLI La Motown, l’R&B della Stax, il soul, il pop rock dei primi Anni Sessanta, incrociato con gli amori italiani di Mina e Celentano giovani e la Giamaica, ma anche Reggae, rocksteady e ska : è questa “la musica perfetta” per Nina Zilli, genere al quale la cantante è arrivata partendo dalle sonorità degli Anni Settanta. Lasciato presto il suo paesino della Val Trebbia per andare in Irlanda, negli Stati Uniti e dovunque la portasse la ricerca della “sua musica”, studia da soprano, dividendosi tra l’Università, piccoli gruppi live e il lavoro dla vee jay. Nel 2001 fonda un complesso, Chiara & Gliscuri, con il quale realizza un inno alla musica rocksteady, prendendo dai repertori più diversi, da Madonna ai Metallica, dalla Giamaica vera a una di fantasia. Tra i suoi successi la cover storica “You can’t hurry love” delle Supremes, nella versione italiana “L’amore verrà”. Nasce così la nuova Nina, con quell’aria di canzoni di una volta, in una dimensione “vintage”, che illustra il suo paesaggio immaginario, una giovane e graffiante Mina a Detroit, reduce da un viaggio musicale a Kingston. Il singolo di lancio, “50mila”, è scelto da Ferzan Ozpetek per il film “Mine vaganti”. Alla 60° edizione del Festival di Sanremo, con “L’uomo che amava le donne”, riceve il Premio della critica “Mia Martini” ed il Premio della Sala Stampa nella categoria Nuova Generazione. A fine aprile 2010 l’album “Sempre lontano” viene decretato disco d’oro. Da maggio a luglio 2011 conduce il programma radiofonico “Stay Soul” su Radio Due. Nel febbraio 2012 torna sul palco dell’Ariston con il brano “Per sempre” ed esce il suo nuovo album di inediti, dal titolo “L’amore è femmina”. SAMUELE BERSANI Figlio d'arte, da giovanissimo fonda e abbandona una serie di band della realtà locale. Il vero debutto artistico risale al 1991. Esordisce piano e voce con la canzone "Il Mostro", all'interno del tour “Cambio” di Lucio Dalla. Nel 1992 esce il suo primo album, “C'hanno preso tutto”, che diventa in poche settimane un caso radiofonico. Nell'estate del 1997 l’uscita del singolo “Coccodrilli” apre la via al terzo cd, che s’intitola “Samuele Bersani” e contiene ”Giudizi Universali”, che si aggiudica il Premio Lunezia 1998 come miglior testo letterario. Nell'ottobre 1998, con la supervisione di David Rodhes, incide “Siamo gatti”, motivo trainante della colonna sonora del cartoon “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, tratto dall'omonimo libro di Luìs Sépulveda. Dopo tre anni di silenzio, nel 2000, arriva anche il primo Festival di Sanremo con la canzone “Replay”, che si aggiudica il Premio della critica. La sua “Il pescatore di asterischi” riceve la Targa Tenco per il miglior album dell'anno. Dopo un lungo lavoro di ricerca, nel 2003 pubblica il suo sesto disco, “Caramella Smog”, con il quale vince due targhe Tenco. “L'Aldiqua”, uscito nel 2006, viene anticipato dall'istant song “Lo scrutatore non votante” : il brano, primo esempio in Italia di canzone uscita di getto e messa subito su i-Tunes, schizza subito ai vertici delle classifiche dei download e delle playlist dei videoclip, con un corto in animazione realizzato dall'artista contemporaneo olandese Dadara. Nel 2007 riceve il Premio Amnesty International per “Occhiali rotti” come miglior canzone sui diritti umani. A distanza di dodici anni, nel 2012 torna al Festival di Sanremo con il brano “Un pallone”, vincendo, per la seconda volta, il Premio Mia Martini assegnato dalla Sala Stampa dell’Ariston. Il brano è contenuto in “Psyco, 20 anni di canzoni”, un'antologia di 28 brani storici selezionati e restaurati dallo stesso cantautore. ALESSANDRO MANNARINO Le sue sono musiche di confine, eclettiche e contaminate, ispirate ai suoni e ai volti di una via Casilina globalizzata, dove Gabriella Ferri passeggia con Manu Chao e Domenico Modugno va a braccetto con Cesaria Evora. Nei suoi testi, macchiati dai forti toni del surrealismo, vivono storie oniriche e tragicomiche di pagliacci, ubriachi e zingari innamorati. Romano, inizia la sua attività artistica nel 2001, quando - girando per il rione Monti - si esibisce in strane session a cavallo tra il djing e il live acustico. Nel 2006 dà vita alla “Kampina”, una band formata da 6 elementi : trombone, basso, fisarmonica, batteria, violino e chitarra. Dalla collaborazione con l’autore e attore Massimiliano Bruno nasce lo spettacolo “Roma di notte”. Assieme ad Ascanio Celestini, David Riondino, Don Pasta, Valerio Aprea e Ardecore partecipa a “Soul Food : incontro su cibo, arte e sostenibilità ambientale” al Teatro Eliseo di Roma, si esibisce in performances dal vivo su “Radio Città Futura”, “Viva Radio 2” di Fiorello e Baldini, “Radio Popolare” e canta nel carcere di Regina Coeli. Nel 2009 esce il suo album d’esordio, “Bar della rabbia”, è tra i finalisti del Premio Gaber e del Premio Tenco nella categoria “album artisti emergenti” e compone la sigla della trasmissione radiofonica “Vasco de Gama” condotta su Radio Due da David Riondino e Dario Vergassola. Per due stagioni è uno degli ospiti fissi musicali della trasmissione televisiva “Parla con me”, condotta da Serena Dandini su Rai Tre. A marzo 2011 esce “Supersantos”, il suo secondo disco di inediti, e ad aprile parte da Torino l’omonimo e fortunato tour live, che lo accompagna in giro per l’Italia. A settembre dello stesso anno firma, inoltre, la sigla d’apertura della nuova stagione di “Ballarò”, la trasmissione condotta da Giovanni Floris su Rai Tre. ELIO E LE STORIE TESE Dissacranti, sarcastici, ironici, Elio e le Storie Tese, il gruppo nato a Milano nel 1980, si fa riconoscere per il suo stile inconfondibile ed innovativo. Elio prende il nome dalla sua prima canzone, che si intitola appunto “Elio”. La prima formazione è composta da Elio (chitarra e voce), Cortellino (basso) e Zuffellato (batteria). A Cortellino succederà Chiosco e poi Scaffale, fino all’arrivo di Faso nel 1985. Zuffellato lascerà il posto a Cosma e poi, dall’entrata di Rocco Tanica nel 1982 fino all’arrivo di Christian Meyer nel 1988, il “posto” scompare, sostituito da Drumulator di Rocco Tanica. Nel 1989 esce “Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu”, il loro primo album, che vende 100.000 copie, seguìto - nei 14 anni successivi - da 7 album ufficiali, tra i quali 2 live. Nel 1996 partecipano al Festival di Sanremo, piazzandosi al secondo posto, con “La terra dei cachi” che è primo in classifica per 8 settimane e l’album “Eat The Phikis” vende oltre 200.000 copie. Nel 2006 sono in giro per l’Italia con lo spettacolo “Così è se vi pare” con Claudio Bisio. Nel febbraio 2008 esce il nuovo album, l’ottavo della loro carriera, dal titolo “Studentessi”. Contestualmente vengono chiamati a condurre il Dopofestival per il Festival di Sanremo 2008. Tutti gli album da loro pubblicati sono diventati “disco d’oro”. Dal 2009, per tre stagioni, Elio e le Storie Tese sono entrati a far parte - come resident band - nel cast del programma satirico “Parla con me”, condotto da Serena Dandini su Rai Tre. Nel 2012 il ruolo di resident band si è consolidato all’interno della trasmissione “The Show Must Go Off”, in onda su La7, condotta sempre da Serena Dandini. SERGIO CAMMARIERE Musicista, compositore ed interprete di rara e raffinata intensità espressiva, Sergio Cammariere ha nella sua anima l’eco delle note dei grandi maestri del jazz, i ritmi latini e sudamericani, la musica classica e lo stile della grande scuola cantautoriale italiana. Nel 1992 compone la sua prima colonna sonora per il film “Quando eravamo repressi” di Pino Quartullo. A seguire, nel 1994, quella di “Teste rasate” e nel 1996 quella di “Uomini senza donne”. Una storia musicale, la sua, che si prefigura subito di alto profilo artistico e che lo porta, nel 1997, a partecipare al Premio Tenco e a vincere il Premio IMAIE come migliore musicista e interprete della Rassegna. Nel gennaio 2002 esce il suo primo album, “Dalla pace del mare lontano”, con la collaborazione di Roberto Kunstler. La partecipazione al Festival di Sanremo nel 2003, con “Tutto quello che un uomo”, gli regala il terzo posto oltre al Premio della critica e al Premio per la migliore composizione musicale e due dischi di platino. Il suo innato talento, che si esprime soprattutto nei concerti dal vivo, lo porta a ricevere il Premio come migliore live dell’anno. Il 2004 segna l’uscita di “Sul sentiero”. Terzo album di Sergio Cammariere, “Il pane, il vino e la visione” è del 2006. La sua seconda partecipazione al Festival di Sanremo è del 2008 con “L’amore non si spiega”. Esce a seguire il quarto album, “Cantautore piccolino”. Nell’ottobre del 2009 esce “Carovane” e nel giugno 2010 firma, insieme con il trombettista Fabrizio Bosso, il commento sonoro per tre comiche del grande Charlie Chaplin. Nel marzo 2011 riceve il Premio Internazionale Musica News alla carriera. Marzo 2012 segna l’uscita del nuovo album, “Sergio Cammariere”, che racchiude un ritratto in musica di tutte le anime di Sergio, spaziando dal jazz alla bossa nova, dal samba a ritmi balcanici, da incursioni classiche alla musica world e progressive. L’ ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO Diciotto musicisti, che provengono da dieci paesi diversi e parlano nove lingue differenti, ma che insieme trasformano le loro variegate radici e culture in un’unica lingua : la musica. È questa l’Orchestra di Piazza Vittorio. Partendo dalla musica tradizionale di ogni paese, intingendola nel rock, nel pop, nel reggae e nella classica, si arriva alla sonorità dell’OPV. Tra musicisti che partono e altri che arrivano, cambia il suono dell’orchestra senza mai tradire la vocazione iniziale a sfide nuove e orizzonti aperti al mondo intero. Ideata e creata da Mario Tronco e Agostino Ferrente, l’Orchestra di Piazza Vittorio è nata nel 2002 all’interno dell’Associazione Apollo 1, un progetto sostenuto da artisti, intellettuali e operatori culturali, che hanno valorizzato il rione Esquilino di Roma, dove gli Italiani sono una minoranza etnica, e salvato lo storico cinema Apollo di Roma, che rischiava di diventare una sala bingo. L’Orchestra di Piazza Vittorio rappresenta una realtà unica. È la prima orchestra nata con l’auto-tassazione di alcuni cittadini, che ha creato posti di lavoro e relativi permessi di soggiorno per eccellenti musicisti provenienti da tutto il mondo ed ora, di fatto, nostri concittadini. Ma al di là del valore politico e sociale, l’Orchestra promuove la ricerca e l’integrazione di repertori musicali diversi e spesso sconosciuti al grande pubblico, costituendo anche un mezzo di recupero e riscatto per musicisti stranieri, che vivono a Roma a volte in condizioni di emarginazione culturale e sociale. L’Orchestra, in quasi dieci anni di vita, ha girato il mondo, tenendo concerti in tutta Italia e all’estero. L’Orchestra di Piazza Vittorio è anche un film e un diario che ne racconta la genesi attraverso la regia di Agostino Ferrente. Premiato in molti festival internazionali, ha conquistato la critica e scaldato i cuori del pubblico in tutto il mondo. A “Settembre al borgo” propone “Il flauto magico”, la reinterpretazione - in chiave moderna ed etnica dell’opera di Mozart.