05) I lavoratori che sono esclusi dalle categorie previste

05) I lavoratori che sono esclusi dalle categorie previste per l’accertamento dell’abuso di
alcool, possono essere sottoposti a controlli da parte del Medico competente?
Possono essere sottoposti ai controlli rispetto ai rischi professionali, se ricadono sotto l’obbligo della
sorveglianza sanitaria, mentre non possono essere sottoposti ai controlli alcolimetrici previsti dalla
legge 125, che sono ammessi solo per le attività che ricadono nel campo di applicazione della legge.
06) Se un Lavoratore beve prima di andare a lavorare e appena entrato sul lavoro il Medico gli
fa gli accertamenti alcolimetrici e risulta positivo questo lavoratore può essere mandato a
casa?
Occorre distinguere bene un ventaglio di situazioni diverse.
Un Lavoratore che si presenti al lavoro visibilmente ubriaco ovvero in evidente stato di ebbrezza (che
rientri o no nel campo di applicazione della legge 125), non può essere adibito al lavoro ed il Datore di
lavoro deve sospenderlo dal lavoro. Sul fatto di “mandarlo a casa” , ovviamente si pongono altri
problemi: chiaramente, se il lavoratore è in auto (ma anche motocicletta, motorino, bicicletta), il Datore
di lavoro non può consentirgli di mettersi alla guida, ugualmente, anche se non è in auto, potrebbe
costituire un pericolo per sé o per altri. Quindi il Datore di lavoro dovrebbe trattenerlo (senza
esercitare coercizioni fisiche) sul posto di lavoro, in attesa che “smaltisca” l’ebbrezza. Se il lavoratore
si rifiuta o assume atteggiamenti violenti o aggressivi, il Datore di lavoro dovrebbe rivolgersi alla forza
pubblica (112, 113) o alle strutture sanitarie (118). Per molti contratti di lavoro, il reiterato stato di
ubriachezza prevede la sanzione del licenziamento e, comunque, in caso di ubriachezza è corretta
l’adozione di altre sanzioni disciplinari.
Diverso è il caso di un lavoratore che opera in una delle attività che ricadono nel campo di
applicazione della legge 125. In questo caso (a parte l’evidente stato di ebbrezza, per cui si rimanda a
quanto detto nel punto precedente, con il fatto aggravato dalla specifica proibizione di assumere
alcol), può succedere che il lavoratore non sia ubriaco, ma che il controllo alcolimetrico evidenzi un
valore “positivo” (certamente se superiore a 0,5 , limite assunto dal codice della strada, ma in realtà la
legge 125 non dà alcun limite, e quindi anche 0,1-0,2 potrebbe essere considerato “positivo”). In
questo caso, il Datore di lavoro può destinare, per il momento, se è possibile, il lavoratore ad un’altra
mansione che non ricada nel campo di applicazione della legge: ma se in ditta non c’è una mansione
compatibile, scatta ovviamente la sospensione dal lavoro (applicando eventualmente sanzioni
disciplinari).
Per il fatto di “mandarlo a casa” , il problema si pone in termini diversi dal punto precedente, perché il
lavoratore non è ubriaco, salvo che il lavoratore non sia venuto al lavoro in automobile (ma anche
motocicletta, motorino, bicicletta) nel qual caso si ricade nel caso precedente, ed il lavoratore dovrà
aspettare di essere “sceso” sotto il valore di 0,5 per poter andare via.
07) Un lavoratore che causa un infortunio ad un altro lavoratore, ad esempio muovendo il
carrello elevatore, si può rifiutare di fare il test dell’alcol? L’INAIL come si comporta in questo
caso?
L’INAIL non entra nel merito dello stato tossicologico del lavoratore infortunato, tranne quando risulta
positivo all’alcol dalla certificazione del Pronto Soccorso.
08) I test alcolimetri sono un prelievo di sangue o altro?
Di solito nei test alcolimetrici si usa l’etilometro, come sulla strada. Però la normativa non dice nulla in
materia, parla di test alcolimetrico che significa letteralmente “misurazione dell’alcol”.
Quindi potrebbe essere effettuato un qualsiasi test che, ad esempio, misura l’alcol anche in un liquido
biologico (es: sangue); attualmente e di solito, visto che è economico, veloce e non invasivo, si
effettua l’etilometro.