Calcolosi biliare Che cos’è È il disturbo conseguente alla presenza di calcoli nella cistifellea (colelitiasi) o nel dotto cistico o nel coledoco (coledocolitiasi). La cistifellea, chiamata anche colecisti, è la struttura che immagazzina la bile prodotta dal fegato, mentre il coledoco è il condotto che la trasporta dalla cistifellea al duodeno. Le concrezioni dure che prendono il nome di calcoli sono di dimensioni variabili da pochi millimetri a qualche centimetro e sono in grande maggioranza formate da colesterolo. Ma possono formarsi anche calcoli di sali di calcio e di bilirubina (calcoli pigmentati) o di sali biliari, proteine, acidi grassi e fosfolipidi. Cause La formazione dei calcoli è in genere provocata dalla presenza nella bile di livelli di colesterolo sufficientemente elevati da farne precipitare una parte sotto forma di cristalli di colesterolo. Fattori ereditari, malattie del metabolismo, obesità e una dieta ipercalorica ne favoriscono la formazione, che è più frequente nelle donne, specie durante la gravidanza. Sintomi più comuni La presenza di calcoli biliari nella cistifellea è per lo più asintomatica o dà sintomi piuttosto generici, come difficoltà digestive, specie nei confronti dei cibi grassi, nausea, meteorismo, stitichezza e cefalea. Se i calcoli passano nel dotto cistico possono causare un’ostruzione (parziale o totale, temporanea o meno) che provoca, al contrario, forti coliche addominali. Il dolore della colica biliare – che interessa il quadrante superiore destro dell'addome e può durare diverse ore – è costante e aumenta progressivamente, per poi iniziare a diminuire. La presenza di ittero, brividi, febbre può indicare che l’ostruzione è a livello del coledoco. Complicazioni Se l’ostruzione non si risolve abbastanza rapidamente si determina uno stato infiammatorio e possono sovrapporsi infezioni batteriche, creando i presupposti perché si possano sviluppare colecistite acuta, pancreatite acuta, perforazione della colecisti, angiocolite e carcinoma della colecisti. Le cure Se la calcolosi non dà sintomi ci si può limitare a semplici misure dietetiche, evitando soprattutto cibi grassi, fritti e alcol, e assumendo più pasti leggeri. Se la calcolosi dà origine a coliche e i calcoli sono di colesterolo, si può ricorrere a una terapia farmacologica a base di acidi biliari o altre sostanze in grado di scioglierli. Questa terapia va protratta per diversi mesi e dopo la sua sospensione non è esclusa la formazione di nuovi calcoli, che anzi è abbastanza frequente. La terapia risolutiva consiste nell’asportazione chirurgica della cistifellea (colecistectomia), un’operazione che attualmente viene in genere eseguita per via laparoscopica, che richiede solo una piccola incisione nella parete addominale. L’asportazione della cistifellea non provoca particolari problemi e non richiede successive restrizioni dietetiche. La frantumazione dei calcoli con ultrasuoni (litotrissia) è sostanzialmente caduta in disuso sia per l’alta incidenza di ricadute sia perché la colecistectomia per via laparoscopica si dimostra meno disagevole per il paziente. Quando consultare il medico In presenza di dolori al quadrante superiore destro dell'addome, specie se si hanno anche brividi, febbre o ittero. Quando è asintomatica la malattia viene solitamente diagnosticata per caso, in seguito a esami (come l’ecografia) eseguiti per altre ragioni.