LE LINEE GUIDA DEL PROGETTO DI RECUPERO E RIUSO DELL’EX DEPOSITO ATAC DI PIAZZA BAINSIZZA OBIETTIVO DEL PROCESSO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA Il gruppo di lavoro del Laboratorio di Progettazione Partecipata del Municipio Roma XVII, costituito dagli abitanti interessati e da alcuni rappresentanti dell’amministrazione municipale, produrrà le linee guida - con alcune esemplificazioni (meta)progettuali – che l’amministrazione comunale potrà utilizzare per redigere un bando di concorso riguardante il progetto di recupero e riuso dell’ex deposito ATAC. VINCOLI E PRINCIPI 1. Il progetto dovrà costituire il miglior compromesso tra i desiderata degli abitanti1 e gli spazi effettivamente disponibili, tenuto conto dell’art. 84 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione del nuovo PRG laddove si prescrive che il progetto di recupero e riuso dell’ex deposito non potrà superare la volumetria esistente. 2. Il programma progettuale prevede il recupero e la ristrutturazione dell’ex deposito con variazione di tutte le vecchie destinazioni d’uso ad eccezione della sede dei servizi della ASL di via Monte Santo 71 (CSM, Centro Diurno e SRTR), la cui permanenza è voluta da tutti i partecipanti al processo, e della sottocentrale elettrica di trasformazione, blocco cardine di un gruppo di edifici che affacciano su via Monte Nero e via Monte Santo, importante per le sue funzioni e in quanto elemento caratterizzato da compiutezza volumetrica e architettonica. Il progetto dovrà essere, per quanto possibile, autosostenibile sotto tutti gli aspetti, grazie all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili (pannelli solari termici, moduli fotovoltaici), di materiali biocompatibili, di pareti coibentate e ventilate, di spazi protetti dall’inquinamento acustico ecc. (vedi NOTE: Sostenibilità Energetica e Ambientale; Azioni ecologiche: l’uso di tecnologie solari attive e passive). 3. L’intervento di recupero e riuso dell’ex deposito dovrà essere l’occasione per riqualificare anche il segmento del quartiere delle Vittorie che comprende lo spazio giochi per bambini, il centro anziani, la bocciofila e il bau park di via Sabotino. 4. Il progetto dovrà tenere conto del parere della Sovrintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma (22/10/2009) secondo cui “il deposito ATAC andrà salvaguardato nel suo complesso per il ruolo che svolge nel tessuto urbano storicizzato del quartiere ottocentesco e per il valore storico documentario che riveste, insieme agli altri elementi della stessa tipologia, per la storia della città”. A questo scopo occorrerà innanzitutto mantenere all’intero complesso l’attuale carattere di corte chiusa (o cittadella), conservando i muri che proteggono i suoi spazi dagli impatti generati dalle attività che si svolgono lungo i suoi bordi (traffico, inquinamento ecc.) ma realizzando contestualmente alcuni varchi2 che consentiranno a coloro che percorreranno le strade circostanti di attraversarne i bordi per accedere ai suoi spazi interni. Particolarmente importanti saranno i varchi realizzati lungo il confine di via Montenero, che creeranno un opportuno collegamento tra l’interno dell’ex Nell’ex deposito dovranno essere previsti spazi pubblici e privati. Tra questi questi ultimi non ci potranno essere supermercati o sedi bancarie, nei confronti dei quali gli abitanti hanno già espresso una forte contrarietà, ma potranno essere presenti abitazioni di piccolo taglio, eventualmente in cohousing. 2 Il carattere pubblico dello spazio interno del complesso suggerisce di realizzare un numero di varchi più numerosi di quelli che consentono di accedere alle corti interne (private) degli isolati del quartiere destinati a residenza. 1 1 deposito e l’adiacente area verde di via Sabotino. I varchi non dovranno essere troppo grandi per non far perdere al complesso il carattere di corte chiusa: a questo fine sarà tra l’altro necessario rimpiazzare l’attuale ingresso di piazza Bainsizza con un portale che, come quello previsto nel progetto iniziale, consenta una visione più circoscritta degli spazi interni. Inoltre, secondo la Sovrintendenza, “gli elementi di nuova progettazione potranno interessare in gran parte l’area centrale; per queste motivazioni si dovrà procedere con un restauro conservativo sugli elementi più significativi e con l’eliminazione delle superfetazioni succedutesi nel tempo3”. PRIME PROPOSTE PROGETTUALI: INDICAZIONI MORFOLOGICHE E FUNZIONALI 1. 2. 3. 4. 5. Per la sede dei servizi ASL di via Monte Santo 71 il progetto prevede il recupero dell’intero edificio e la destinazione (di una parte) del piano terra, del primo piano e del tetto terrazza alla loro attuali funzioni (CSM, Centro Diurno e SRTR). L’edificio accanto alla sede dei servizi ASL ospiterà alcuni servizi dell’amministrazione municipale (ad es., la Casa del Municipio) e varie attività sociali e culturali, destinate prevalentemente ai giovani, che saranno gestite dalle associazioni interessate4. Il capannone interno (officina) sarà demolito, così come le tettoie che si appoggiano al muro lungo viale Carso e altri elementi costruiti interni all’ex deposito, con recupero della cubatura. Le cubature recuperate dalle demolizioni saranno utilizzare per realizzare • un nuovo edificio che occuperà parte dello spazio del capannone demolito e ospiterà una palestra e una piscina • un nuovo edificio a ridosso del muro di viale Carso che ospiterà attività sportive, artigianali, commerciali5 e abitazioni di piccolo taglio, destinate a coppie o single. Nell’edificio, la cui altezza non potrà essere maggiore di quella del muro, saranno presenti spazi ad altezza piena e in duplex alternati a varchi che consentiranno di accedere all’interno del complesso e alle attività a piano terra da viale Carso. Attraverso questi varchi si potranno intravedere alcune caratteristiche degli spazi interni del complesso (“viste zen”). I varchi saranno creati estendendo fino a terra i bordi delle finestrature del muro, in modo da alterare il meno possibile il carattere del muro attuale (mantenimento delle partizioni, nessuna introduzione di nuovi elementi incoerenti ecc). L’edificio di via Monte Nero, che sarà ristrutturato, ospiterà al piano terra un centro culturale polifunzionale (caffè letterario, auditorium, spazi espositivi, sala conferenze e spazi per attività musicali e teatrali) e alcune attività commerciali, che si alterneranno a varchi6 che collegheranno gli spazi interni dell’ex deposito con 3 Si tratta della sede dei servizi sanitari della ASL di via Monte Santo 71 e della sottostazione elettrica; del corpo lineare lungo via Montenero, la cui facciata è scandita regolarmente da finestre; del muro che separa l’ex deposito da viale Carso, “quinta” di valore storico-architettonico che presenta lo stesso carattere dell’edilizia circostante; degli elementi di recinzione e del prospetto su viale Angelico, anch’essi di valore architettonico. 4 Sono stati proposti tre progetti alternativi che presentano diversi livelli di difficoltà per la loro realizzazione: il progetto CHIARA (CoHousing di Innovazione Artistica, Residenziale, Amministrativa); un progetto che comporta una gestione degli spazi tramite una rete di associazioni; un progetto dove la gestione degli stessi è affidata a un’unica associazione territoriale (con centro giovani annesso). Per una descrizione dettagliata di questi progetti si rimanda al documento che li riguarda. 5 Soprattuto botteghe per il commercio equo e solidale e la vendita di prodotti biologici. 6 Uno di questi varchi, di grandi dimensioni, potrà diventare un vero portale d’ingresso al complesso, come quelli di piazza Bainsizza e viale Angelico. 2 6. 7. 8. l’area verde di via Sabotino antistante. Una parte del primo piano potrà essere destinata ad abitazioni di piccolo taglio. Altre residenze di piccolo taglio potranno trovare posto nella parte superiore dell’edificio della sottostazione. L’area interna del complesso sarà destinata a verde pubblico, con alberi di alto fusto e piccoli specchi d’acqua (vedi NOTE: Approfondimento sugli spazi verdi urbani). In esso troveranno spazio giochi per bambini7, un percorso natura, spazi per il relax e la meditazione, un spazio per attività di informazione e di formazione, una cavea per attività culturali e spettacoli all’aperto. Per fare fronte alla domanda di parcheggi da parte dei nuovi residenti e dei frequentatori delle nuove attrezzature del complesso saranno costruiti, se necessario, parcheggi sotterranei su due piani in corrispondenza dei “centri” di nuova costruzione: l’edificio della palestra e gli spazi coperti (attività sportive, di ristoro e commerciali, residenze) a ridosso del muro di viale Carso8. I parcheggi saranno in parte pertinenziali e in parte a orario, a servizio delle nuove attività . NOTE Sostenibilità Energetica ed Ambientale Le proposte progettuali dovrebbero essere sottoposte a una verifica di sostenibilità energetica ed ambientale. A. Indagine sulle risorse microclimatiche dell’area e sulle loro potenzialità 1. ventilazione naturale: direzione, velocità, pressione, temperatura e umidità dei venti; variabilità oraria diurna e stagionale 2. irraggiamento solare: quantità diurna e stagionale, ombre portate nei vari periodi del giorno e dell’anno 3. situazione geologica e geotermica 4. verifica della rilevanza funzionale della sottostazione elettrica B. Criteri per l’ottimizzazione delle proposte progettuali, in coerenza con le condizioni bioclimatiche presenti nel quartiere e nell’area 1. Ottimizzare la disposizione planimetrica e volumetrica dei nuovi edifici in rapporto all’esposizione alla radiazione solare e all’ombreggiamento della corte centrale del complesso. Considerando che per le aree climatiche dell’Italia centrale il migliore orientamento per le abitazioni è est -ovest, il lato di viale Carso sembra essere ottimale per tale destinazione, che potrebbe anche essere utile per schermare dai raggi del sole le zone in cui le persone sosteranno, di fronte agli spazi destinati alle attività artigianali e commerciali . 7 Si cercherà in particolare di recuperare un tratto di binario e una vecchia carrozza tranviaria da adibire a spazio di gioco. 8 I parcheggi non potranno essere ubicati sotto l’area destinata a verde pubblico: la loro presenza potrebbe infatti rendere impossibile la ricarica delle falde acquifere sottostanti e ostacolare lo sviluppo dell’apparato radicale delle piante. 3 2. Ottimizzare la disposizione planimetrica in coerenza con la ventilazione naturale esistente. 3. Sfruttare opportunamente i flussi di ventilazione nella corte centrale con la creazione di varchi, fontane o corpi d’acqua (si potrebbe realizzare una piscina in parte coperta e in parte all’aperto, “proiettata” verso la corte centrale). Favorire la termo-regolazione dello spazio della corte centrale piantumando alberature di alto fusto con fogliazione adeguata e/o realizzando pergole verdi, per creare un’ombreggiatura diffusa. Realizzare pavimentazioni impermeabili verdi e “fredde” per garantire un comfort ottimale nei periodi estivi. Azioni ecologiche: l’uso di tecnologie solari attive e passive 1. Uso intensivo di tecnologie solari passive in tutti gli spazi aperti e costruiti. 2. Sistema di produzione di acqua calda sanitaria per il complesso sportivo, la piscina e tutti gli altri ambienti, anche come ausilio per il loro riscaldamento e raffrescamento. 3. Installazione su tutte le coperture di elementi per la produzione di energia elettrica basati sull’uso di tecnologie solari attive innovative (membrane impermeabili fotovoltaiche, film sottili, tegole ceramiche fotovoltaiche ecc.), onde raggiungere una maggiore compatibilità ed efficienza, rispetto alle strutture fotovoltaiche tradizionali, anche in relazione ai requisiti necessari per poter accedere agli incentivi previsti dal “conto energia”. 4. Verifica della possibilità di conseguire la completa autosufficienza energetica. 5. Verifica della possibilità di trasformazione l’attuale sottostazione elettrica in un’unica stazione ad energie rinnovabili con un sistema centralizzato di climatizzazione. 6. Realizzazione di un sistema per il riciclo dell’acqua. Approfondimento sugli spazi verdi urbani Questi spazi vanno riconquistati in quanto capaci di realizzare una sorta di “pausa” urbana tra le destinazioni abitative e di commercio convenzionale la cui presenza è fin troppo elevata nel quartiere: spazi adatti a favorire l’aggregazione sociale e lo scambio culturale in questi spazi, che Questi potrebbero essere utilizzati per 1. l’informazione Istituire una stazione per la raccolta dei dati climatici, dell’inquinamento acustico e atmosferico, dei consumi energetici, delle energie rinnovabili disponibili, dello stato del verde, della mobilità ecc. Il cittadino potrà essere informato in tempo reale su quanto avviene e sulle condizioni di nel contesto. La stazione sarà sede di associazioni ambientali, di cooperative edilizie e imprenditoriali, di sportelli informativi quali lo sportello energetico, lo sportello climatico e lo sportello geologico; 2. la formazione Istituzione di corsi mirati sull’ambiente, specialistici e no, con spazi espositivi per la produzione artigianale sperimentale. Considerazioni generali sulla gestione e la valutazione di fattibilità del progetto Il gruppo di lavoro del Laboratorio di Progettazione Partecipata del Municipio Roma XVII, costituito dagli abitanti interessati e da alcuni rappresentanti dell’amministrazione municipale, produrrà le linee guida del progetto con alcune esemplificazioni 4 (meta)progettuali che l’amministrazione comunale utilizzerà in seguito per redigere il bando di concorso riguardante il progetto di recupero e riuso dell’ ex deposito ATAC. Nell’ambito del Laboratorio è già stato avviato il processo finalizzato alla valutazione della fattibilità economico-finanziaria del progetto, che già ha portato a identificare le modalità più idonee per valutare i costi e i ricavi che sono necessari per determinare gli indici che consentano di dimostrarne l’eventuale convenienza economica: VAN, TIR e DSCR. I costi saranno valutati come: Costi di costruzione: si determinano moltiplicando le superfici di progetto per i costi parametrici a mq distinti in base al tipo e alla funzione dell’immobile. Costi di gestione e manutenzione: si possono calcolare sulla base di un prezziario, soprattutto per quanto riguarda la manutenzione. Una stima approssimata dei costi di gestione si ottiene come il 20-30% dei ricavi totali. Spese tecniche: sono generalmente pari al 10 % dei costi di costruzione Acquisizione dell’area: Questo costo è presente solo se l’intervento non sarà effettuato direttamente da ATAC, proprietario dell’area. Altrimenti occorre sapere se l’ATAC avrà intenzione di vendere l’area o cedere il diritto di superficie. I ricavi si ottengono moltiplicando le superfici di progetto per il valore di mercato degli immobili nella zona (Prati delle Vittorie) (vedi tabella seguente – dati fornita dall’Agenzia del Territorio). Valore di locazione (€/mqx mese) Min Max Abitazioni civili Valore di mercato (€/mq) Min Max 4800 6700 18,5 25,5 Box 3600 5000 19,3 26,8 Posti auto coperti 2600 3600 15 20,8 Posti auto scoperti 1500 2100 9 12,5 Tipologia I costi e i ricavi potranno essere valutati solo dopo che il progetto sarà stato definito con un dettaglio sufficiente. Alle sessioni di lavoro del gruppo saranno invitati a partecipare i rappresentanti delle imprese o delle cooperative edilizie interessate, che potranno contribuire al processo partecipato con le loro specifiche competenze. Durante il processo le imprese (o le cooperative) potranno anche creare consorzi o altre forme di aggregazione segnalare le parti (i lotti) del complesso che sono maggiormente interessate a realizzare9. Il Laboratorio, sulla base del meta progetto elaborato finora, ha individuato una possibile suddivisione del complesso in 5 lotti: Lotto 1: Lato via Monte Santo: recupero dell’edificio della sede dei servizi della ASL e ristrutturazione dell’edificio a fianco. Lotto 2: Lato via Montenero: ristrutturazione dell’edificio destinato a centro culturale polifunzionale, ad alcune attività commerciali e ad abitazioni di piccolo taglio. Queste segnalazioni non saranno peraltro vincolanti ai fini delle dell’aggiudicazione degli incarichi per la progettazione definitiva/esecutiva e la realizzazione delle opere. 9 5 Lotto 3: Lotto 4: Lotto 5: Lato viale Carso: costruzione del nuovo edificio che ospiterà attività sportive, artigianali, commerciali e abitazioni di piccolo taglio. Demolizione del capannone della ex officina e realizzazione del nuovo complesso sportivo (palestra piscina e spazi annessi) Portale d’ingresso e giardino 6