PROPOSTA PER LE LINEE GUIDA DEL PROGETTO PARTECIPATO DELL’EX DEPOSITO ATAC DEL QUARTIERE PRATI Considerazioni generali sull’elaborazione, gestione e valutazione della fattibilità del progetto Il Laboratorio di Progettazione Partecipata del Municipio Roma XVII produrrà tutti i materiali necessari per poter elaborare il progetto preliminare di recupero e riuso dell’ex deposito ATAC. Saranno invitati a partecipare gli amministratori pubblici e i rappresentanti delle imprese (o cooperative) edilizie che vorranno collaborare con il gruppo per valutare la fattibilità politica e finanziaria del progetto1. Le imprese, con la loro specifiche competenze, potranno anche contribuire validamente all’elaborazione del progetto architettonico. Durante il processo le imprese potranno anche creare consorzi o altre forme di aggregazione e segnalare le parti del complesso che sono maggiormente interessate a realizzare2. Il gruppo di lavoro predisporrà in primo luogo una bozza di progetto nella quale saranno rappresentati sia gli spazi pubblici sia quelli privati. Gli spazi pubblici destinati alle attività sociali e culturali, gestiti direttamente dall’amministrazione pubblica (o ceduti dalla stessa in affitto o comodato gratuito alle associazioni no profit) saranno distinti da quelli che saranno venduti o affittati a soggetti privati. Anche nella scelta degli spazi privati si dovranno rispettare le indicazioni del progetto elaborato dal Laboratorio: ad esempio, non ci potranno essere supermercati o sedi bancarie, nei confronti dei quali gli abitanti hanno già espresso una forte contrarietà, ma potranno essere presenti abitazioni (di piccolo taglio, in cohousing ecc.), pochi e piccoli esercizi commerciali (negozi, bar, ristoranti), laboratori artigianali, ma soprattutto spazi - all’aperto e al chiuso - destinati ad attività ginniche, sportive e ricreative. La bozza di progetto, prima di essere adottata come utile riferimento per elaborare il progetto preliminare, sarà assoggettata a un processo ciclico finalizzato a soddisfare contestualmente le esigenze degli abitanti e quelle degli altri soggetti territoriali interessati (associazioni e imprese) nella massima misura possibile. Il progetto Vincoli e principi 1. Il progetto deve costituire il miglior compromesso tra i desiderata degli abitanti (graduatoria dei “centri”, questionari, analisi SWOT) e gli spazi effettivamente disponibili, tenendo conto dell’art. 84 comma 3 delle Norme Tecniche di Attuazione del nuovo PRG laddove si prescrive che il progetto di recupero e riuso dell’ex deposito, con i suoi edifici perimetrali, non potrà superare la volumetria esistente. 2. Il progetto deve essere, per quanto possibile, autosostenibile sotto tutti gli aspetti, grazie all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili (pannelli solari termici, moduli fotovoltaici), di materiali biocompatibili, di pareti coibentate e ventilate, di spazi protetti dall’inquinamento acustico, ecc. La fattibilità sarà valutata dalle imprese con un’analisi costi/ricavi che terrà conto sia dei costi di realizzazione degli interventi, sia di quelli che le imprese dovranno affrontare per acquisire le aree dagli attuali proprietari. Il Laboratorio, da parte sua, effettuerà l’analisi costi/benefici del progetto per valutare i vantaggi e gli svantaggi (anche non monetari) conseguenti alla sua realizzazione. 2 Queste segnalazioni non saranno peraltro vincolanti ai fini delle dell’aggiudicazione degli incarichi per la progettazione definitiva/esecutiva e la realizzazione delle opere. 1 1 3. Il programma progettuale prevede il recupero e la trasformazione dell’ex deposito in uno spazio pubblico e privato con variazione di tutte le vecchie destinazioni d’uso, ad eccezione della sede dei servizi della ASL di via Monte Santo 71 (CSM, Centro Diurno e SRTR), la cui permanenza è voluta da tutti i partecipanti al processo, e della sottocentrale elettrica di trasformazione, blocco cardine di un gruppo di edifici che affacciano tra via Montenero e via Montesanto., importante per il suo valore funzionale ma anche come elemento caratterizzato da compiutezza volumetrica e architettonica. 4. Il progetto di recupero e riuso dovrà tenere conto del parere della Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma (22/10/2009) secondo cui “il deposito ATAC andrà salvaguardato nel suo complesso per il ruolo che svolge nel tessuto urbano storicizzato del quartiere ottocentesco e per il valore storico documentario che riveste, insieme agli altri elementi della stessa tipologia, per la storia della città”. A questo scopo occorrerà innanzitutto mantenere l’attuale carattere di corte chiusa (o cittadella) all’intero complesso, conservando i muri che separano i suoi spazi interni dalle attività che si svolgono lungo i bordi (traffico urbano, inquinamento ecc.), ma creando contestualmente alcuni varchi3 che consentano a coloro che percorreranno le strade circostanti di attraversare i bordi per accedere all’interno4. Particolarmente importanti saranno i varchi realizzati lungo il bordo di via Montenero, che creeranno un opportuno collegamento tra l’interno dell’ex deposito e l’adiacente area destinata ai giochi del bambini, al centro anziani e allo spazio per i cani. I varchi non dovranno essere troppo grandi, per non far perdere al complesso il carattere di corte chiusa: a questo fine sarà necessario sostituire l’attuale ingresso di piazza Bainsizza con un portale che, come quello previsto nel progetto iniziale, consenta una visione meno ampia degli spazi interni. Inoltre, secondo la Sovrintendenza, “gli elementi di nuova progettazione potranno interessare in gran parte l’area centrale; per queste motivazioni si dovrà procedere con un restauro conservativo sugli elementi più significativi e con l’eliminazione delle superfetazioni succedutesi nel tempo” 5. Prime proposte progettuali 1. La proposta progettuale che riguarda i servizi della ASL di via Montesanto 71 prevede il recupero dell’intero edificio e la destinazione di parte del piano terra, del primo piano e del tetto terrazza alla sue attuali funzioni (CSM, Centro Diurno e SRTR). Una proposta alternativa prevede che il tetto terrazza dell’edificio sia utilizzato come spazio di ristorazione (bistrot, sala da the o ristorante), con accesso dall’interno del complesso, separato dall’edificio sottostante. Parte del piano terra e del seminterrato del suddetto edificio e l’edificio alto sei metri affiancato allo stesso saranno destinati allo svolgimento di attività sociali e culturali che 3 Il carattere pubblico dello spazio interno del complesso suggerisce peraltro di realizzare un numero di varchi più numerosi di quelli che consentono di accedere alle corti interne (private) degli isolati di Prati destinati a residenza. 4 Questi stessi varchi consentiranno anche di intravedere alcune caratteristiche degli spazi interni del complesso (“viste zen”), anticipandone di fatto la visione completa. 5 Si tratta della sede dei servizi sanitari della ASL di via Montesanto 71 e della la sottostazione elettrica (vedi punto 3, Vincoli e principi); del corpo lineare lungo via Montenero, la cui facciata è scandita regolarmente da finestre; del muro che separa l’ex deposito da viale Carso, “quinta” di valore storico-architettonico che presenta lo stesso carattere dell’edilizia circostante; degli elementi di recinzione e del prospetto su viale Angelico, anch’essi di valore architettonico. 2 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. saranno gestite dall’amministrazione pubblica (ad esempio la Casa del Municipio) o dalle associazioni che si renderanno disponibili a svolgerle e gestirle6, ecc. Il capannone interno (officina) sarà demolito, assieme alle tettoie che si appoggiano al muro che separa il complesso da viale Carso e altri elementi tutti interni all’ex deposito7, con recupero della cubatura relativa. Una parte della cubatura recuperata sarà utilizzata per realizzare un nuovo edificio che ospiterà una palestra e una piscina nello spazio già occupato dal capannone. Un’altra parte della cubatura potrà essere utilizzata per realizzare un edificio di nuova costruzione a ridosso del muro di viale Carso8, che ospiterà alcuni spazi coperti gestiti da privati (attività sportive, di ristoro, artigianali, residenze)9. Nell’edificio potranno essere presenti spazi ad altezza piena e in duplex, per una altezza massima pari a quella del muro preesistente, muro che viene conservato. I 1500 mq destinati a residenze per coppie o single possono trovare posto nel 1° piano dell’ edificio su viale Carso. L’orientamento di questo edificio sembra più valido di quello della precedente ipotesi che inserisce le residenze in un nuovo piano nell’edificio di via Monte Nero. Inoltre si eliminerebbe il problema dell’ombra portata dall’edificio sugli spazi del giardino interno, particolarmente rilevante durante il periodo invernale. Nell’ipotesi che le residenze siano realizzate lungo viale Carso l’edificio di via Montenero rimane di un piano. Le aperture verso il parco verde possono essere di diverse dimensioni. L’edificio esistente, una volta recuperato, ospiterà attività commerciali, un centro culturale polifunzionale (caffè letterario, auditorium, spazi espositivi, sala conferenze, alcuni spazi per attività musicali e teatrali), che si alterneranno ai varchi che collegano l’interno del complesso all’area verde antistante (vedi punto 4, Vincoli e principi). Altre residenze di piccolo taglio potranno trovare posto nella parte superiore dell’edifico che ospita la sottostazione e negli edifici circostanti. L’area interna del complesso sarà destinata a verde pubblico, con alberi di alto fusto e piccoli specchi d’acqua. In esso troveranno spazio giochi per bambini, un percorso natura, spazi per il relax e la meditazione, attività di informazione, formazione e culturali (vedi “Approfondimento sullo spazio di verde urbano”). Per fare fronte alla domanda di parcheggi da parte dei nuovi residenti e dei frequentatori delle nuove attrezzature del complesso saranno costruiti, se necessario, parcheggi sotterranei su due piani, ubicati in corrispondenza dei “centri” di nuova costruzione: l’edificio della palestra e della piscina, gli spazi coperti (attività sportive, di ristoro e commerciali) ubicate a ridosso del muro di viale Carso10. Alcuni saranno parcheggi di pertinenza delle nuove residenze; i parcheggi restanti potranno essere utilizzati a orario dagli utenti delle vicine attrezzature. 6 Sono stati proposti tre progetti alternativi dettagliati, che presentano diversi livelli di difficoltà per la loro realizzazione: il progetto CHIARA (CoHousing di Innovazione Artistica, Residenziale, Amministrativa); un progetto che comporta una gestione degli spazi tramite una rete di associazioni; un progetto dove la gestione degli stessi è affidata a un’unica associazione territoriale (con centro giovani annesso). Per una descrizione dettagliata di questi progetti si rimanda alla lettura del documento che li riguarda 7 I manufatti da demolire con recupero di cubatura sono gli elementi 14, A, B , C, D, 1, 7, 11, riportati nell’apposita mappa allegata. 8 L’altezza dell’edificio non potrà essere maggiore di quella del muro adiacente. 9 Questi spazi si alterneranno ai varchi che consentiranno di accedere all’interno del complesso (vedi punto 4, Vincoli e principi). I varchi potranno essere creati estendendo fino a terra i bordi delle finestrature del muro, in modo da alterare il meno possibile la il carattere del muro attuale (mantenimento delle partizioni, non introduzione di nuovi elementi incoerenti ecc.). 10 I parcheggi non potranno essere ubicati sotto l’area destinata a verde pubblico: la loro presenza potrebbe infatti rendere impossibile la ricarica delle falde acquifere sottostanti e ostacolare lo sviluppo dell’apparato radicale delle piante. 3 NOTE Sostenibilità Energetica ed Ambientale Le proposte progettuali dovrebbero essere sostenute da una verifica di sostenibilità energetica ed ambientale. A) a) b) c) d) B) Verifica e potenzialità delle risorse microclimatiche dell’area: ventilazione naturale: direzione, velocità, pressione,temperature/umidità, variabilità oraria diurna e stagionale. irraggiamento solare: quantità diurna e stagionale stato delle ombre nei vari periodi del giorno e dell’anno. situazione geologica e geotermica verifica del ruolo della presente “sottostazione elettrica”. Verifica ed ottimizzazione bioclimatica delle proposte progettuali secondo le condizioni delle risorse naturali presenti nel quartiere e nell’area 1) Indirizzare una disposizione planimetrica e volumetrica suggerita dalla migliore esposizione alla radiazione solare e alla relativa formazione dell’ombreggiamento nella “corte centrale”. Considerando che, per le aree climatiche dell’Italia Centrale, il migliore orientamento per le residenze è est/ovest , il lato di viale Carso è ottimale per la residenza: ciò potrebbe anche essere utile per schermare la zona dove le persone sostano davanti alle strutture per l’artigianato. 2) Indirizzare una disposizione planimetrica in armonia con l’attuale canalizzazione della ventilazione naturale esistente 3) Organizzare i flussi di ventilazione incrociata nella “corte centrale” con la creazione di varchi e canali di ventilazione, fontane o zone di acqua, forse una piscina in parte chiusa e in parte all’aperto proiettata verso la “corte centrale”. Termo-regolarizzazione dello spazio della “corte centrale” con localizzazione di alberature di alto fusto con fogliazione adeguata o con pergole verdi per garantire un’ombreggiatura diffusa, ed uso di pavimentazioni impermeabili verdi e fredde per garantire comfort ottimale durante periodi estivi. Potenzialità e integrazione di proposte di efficienza energetica solare attiva e passiva e per azioni ecologiche 1) uso intensivo di tecnologie solari passive in tutte l sistemi costruttivi dei volumi interni e negli spazi esterni 2) uso del sistema di produzione di acqua calda sanitaria per il complesso sportivo e la piscina e tutti gli ambienti, anche come ausilio al riscaldamento e raffrescamento. 3) Potenzialità della localizzazione su tutte le coperture con tecnologie solari attive formate da attuali elementi innovativi per la produzione di energia elettrica (tecnologia di membrane impermeabili fotovoltaiche; film sottile, tegole ceramiche fotovoltaiche ecc) 4 onde raggiungere maggiore compatibilità, maggiore efficienza e integrazione degli incentivi del conto energia rispetto alle strutture fotovoltaiche tradizionali. 4) Potenzialità e verifica di un facile raggiungimento dell’autosufficienza energetica. 5) Trasformazione dell’attuale centrale elettrica in un’unica stazione ad energie rinnovabili. e sistema centralizzato di climatizzazione. 6) Sistema di riciclo dell’acqua Approfondimento sullo spazio di verde urbano riconquistato, che potrebbe essere quella pausa urbana alla destinazione residenziale e commerciale convenzionale, il cui standard nel quartiere della Vittoria è già altissimo, per lasciare il posto ad un luogo di aggregazione culturale, sociale ed ambientale dedicato: a) all’informazione: istituire uno stazione con dati climatici, dell’inquinamento acustico, atmosferico, dei consumi energetici, delle energie rinnovabili disponibili, dello stato del verde, della mobilità ecc del nostro quartiere, In cui il cittadino possa seguire la diagnosi minuto per minuto di quel che succede e dello stato del “COMFORT URBANO.”cioè del livello del “Proprio Benessere”. Sede di associazioni ambientaliste, di cooperative edilizie e imprenditoriali, sportelli informativi per la popolazione (sportello energetico, sportello climatico, sportello geologico) b) alla formazione: di corsi mirati sull’ambiente, specialistici e no, con spazi espositivi per la produzione sperimentale, artigianale ed ecologica, Alcune note sul processo di recupero Per la realizzazione del recupero dell’intero complesso si propone di suddividere l’intervento in 5 lotti e di far partecipare un consorzio di imprese. Lotto 1 Spazio attualmente utilizzato dal Centro ASL e edificio ACEA (lato via Monte Santo). Lotto 2 Edificio di via Montenero Lotto 3 Complesso sportivo su viale Angelico Lotto 4 Edificio di viale Carso Lotto 5 Portale di ingresso e giardino I documenti allegati comprendono: • Una mappa che riporta i valori delle SUL e delle cubature delle diverse parti dell’ex deposito e i valori delle SUL e delle cubature degli spazi coperti che saranno demoliti, che potranno essere utilizzate per realizzare gli interventi di nuova costruzione. • Una mappa che illustra le prime proposte di progetto con alcuni dati quantitativi. 5