CRONOLOGIA DELLA PRIMA ETÀ REPUBBLICANA
509 c. Fine della monarchia etrusca a Roma.
499 c. Battaglia del Lago Regillo (presso Tuscolo): Roma sconfigge i Latini e gli alleati Volsci (popolazione
stanziata ai confini fra Lazio e Molise).
494 Istituzione del tribunato della plebe
493 Foedus Cassianum: il console Spurio Cassio conclude un trattato che stabilisce un’alleanza difensiva con la
Lega Latina, di cui Roma diventa praticamente egemone. Il trattato sancisce diritto di commercium e di
connubium fra Roma e i Latini. Nel 486 un simile trattato viene stipulato anche con gli Ernici (situati nella valle
del Sacco, presso l’attuale Frosinone).
458 Lucio Quinzio Cincinnato viene eletto dittatore (secondo la tradizione mentre arava il suo campicello) per la
guerra contro Equi (popolazione stanziata nell’alta valle dell’Aniene, ai confini fra Lazio e Abruzzo), Volsci e
Sabini
451 I decemviri elaborano le prime leggi scritte (XII tavole)
445 Lex Canuleia, proposta dal tribuno Gaio Canuleio, abolisce il divieto di connubium fra patrizi e plebei
442 Roma sconfigge gli Equi nella battaglia dell’Algido
396 Furio Camillo dopo un lungo assedio (decennale secondo la tradizione) conquista e distrugge Veio,
deportandone gli abitanti
390 (o 386) I Galli guidati da Brenno sconfiggono i Romani presso il fiume Allia, quindi saccheggiano
Roma. I Romani resistono a lungo sul Campidoglio, ottenendo quindi il loro ritiro dopo aver versato, secondo la
tradizione, un tributo di 1.000 libbre d’oro.
389-351 Gli Etruschi meridionali (Faleri, Cere e Tarquinia) e i Latini si alleano contro i Romani, che dopo lunghe
guerre riescono a confermare la loro supremazia (351 occupazione di Tarquinia).
366 Leges Liciniae-Sextiae: su proposta dei tribuni della plebe Licinio Sotlone e Lucio Sestio (presentata 10 anni
prima) viene applicato il principio che uno dei due consoli dovesse essere plebeo.
348 Trattato fra Roma e Cartagine, che riconosce ai Romani il dominio delle coste laziali.
343-341 Prima guerra sannitica: Capua, su pressione degli abitanti di Teano (Sidicini), chiede aiuto a Roma
contro i Sanniti. I Romani abbandonano i Sidicini di Teano ai Sanniti, in cambio della libertà di scambio con le
città campane.
340-338 I Latini, alleandosi con Capua e Teano, attaccano i Romani, che dopo alcune vittorie riescono ad
occupare Anzio, la più importante città della lega latina. Viene sciolto definitivamente il foedus Cassianum e le
città latine vengono legate a Roma con diritti diversi (ad alcune viene conferita la cittadinanza romana, ad altre
viene concesso il diritto di commercio e di connubio con Roma, ma non fra loro, ad altre è concessa una limitata
autonomia).
326-304 Seconda guerra sannitica: I Sanniti cercano di penetrare nel Lazio, mentre i Romani tentano di
avanzare nel Sannio verso la capitale Boviano. Nel 321 i Romani vengono sconfitti presso le Forche Caudine
(l’antica Caudium, oggi Montesarchio vicino Benevento) e costretti a passare sotto il iugum. Dopo un
quinquennio di tregua, durante il quale i Romani modificano la tattica (le legioni vengono portate da due a
quattro, suddivise in 30 manipoli ciascuna, e armate del pilum, il giavellotto sannitico). Negli anni seeguenti i
Romani impiantano colonie attorno al territorio dei Sanniti. Nel 305 i Romani conquistano Boviano. La pace
ristabilisce lo status quo, limitando le ambizioni dei Sanniti, ma non debellandone la potenza
298-290 Terza guerra sannitica (o I guerra italica): i Romani si alleano con i Lucani per accerchiare il Sannio,
mentre Galli, Umbri, Sabini ed Etruschi appoggiano i Sanniti. Nel 295 i Romani vincono Sanniti ed alleati a
Sentino e due anni dopo ad Aquilonia. Nel 290 il console Manio Curio Dentato ottiene vittorie contro Sabini e
Sanniti, che, accerchiati anche a sud, chiedono la pace. Viene stipulata un’alleanza che garantisce ai Romani
ampie conquiste territoriali.
287 Lex Hortensia: i plebisciti (le decisioni assunte dai concilia plebis tributa) assumono valore per tutto il
popolo romano
282-272 Guerra contro Taranto: a seguito dell’attacco di alcune navi romane che avevano violato lo spazio di
mare di Taranto, Roma dichiara guerra a Taranto che chiama in aiuto Pirro re dell’Epiro, desideroso di affermare
la sua egemonia sull’Italia meridionale; egli sconfigge i Romani prima a Eraclea nel 280, poi ad Ausculum
(Ascoli Satriano, nel Foggiano) presso l’Ofanto nel 279. Pirro in seguito si volge contro i possedimenti in Sicilia
dei Cartaginesi, che si erano alleati con i Romani; occupata Catania e Siracusa si proclama βασιλεύς della
Sicilia, ma nel 275 è costretto a ritornare in Italia per la rivolta dei Sicelioti appoggiati dai Cartaginesi. Nello
stesso 275 è sconfitto dai Romani guidati da Curio Dentato e Cornelio Lentulo a Maleventum (poi Beneventum) e
torna in Grecia. Nel 272 i Romani concedono ai Tarentini un trattato di pace.
265-241 I Guerra Punica. I Romani accolgono la richiesta dei Mamertini di Messina di allontanare dalla città il
presidio cartaginese da questi chiamato per proteggersi da Gerone II di Siracusa. Nel 260 il console Caio Duilio
vince in battaglia navale i Cartaginesi a Milazzo. Nel 257 il console Attilio Regolo vince a Tindaride e ad
Ecnomo i Cartaginesi, quindi intraprende una spedizione in Africa; dopo alcuni scontri i Cartaginesi offrono
trattative di pace, ma le condizioni poste da Regolo sono troppo esigenti. Nel 256 presso Tunisi Regolo viene
sconfitto e imprigionato. Negli anni seguenti il teatro della guerra si limita alla Sicilia, senza vittorie decisive. Nel
241 il console Lutazio Catulo sconfigge la flotta cartaginese guidata da Annone presso le Egadi. I Cartaginesi
accettano le condizioni di pace proposte dai Romani: abbandono della Sicilia, rilascio unilaterale dei prigionieri,
13 milioni di denari di ammenda.
238 I Romani occupano la Sardegna e la Corsica, poi organizzate come province e affidate ad un pretore.
237 I Cartaginesi con Amilcare Barca (Baraq=fulmine) iniziano la conquista della Spagna.
229/228 I Guerra Illirica: i Romani sconfiggono i pirati al servizio della regina di Illiria Teuta.
229 Muore Amilcare e gli succede il genero Asdrubale Barca
222 I Galli Insubri vengono sconfitti a Clastidium (Casteggio) da Marco Claudio Marcello, che occupa
Mediolanum (Milano)
221 Asdrubale muore e gli succede in Spagna il cognato Annibale Barca, figlio di Amilcare
218-202 II Guerra punica. Nel 218 Annibale espugna dopo 8 mesi di assedio Sagunto, città alleata dei
Romani. Questi dichiarano guerra a Cartagine. Annibale con una rapida marcia passa dai Pirenei al Rodano e nel
settembre 218 attraversa le Alpi probabilmente al Monginevro. Nell’ottobre sconfigge il console Publio Scipione
al Ticino e nel dicembre alla Trebbia l’altro console Tiberio Sempronio Longo. Nel giugno 217 Annibale
sconfigge al Lago Trasimeno i Romani, che perdono 25.000 uomini fra cui il console Gaio Flaminio. In seguito
a ciò viene eletto dittatore Quinto Fabio Massimo, il temporeggiatore (cunctator), che adotta una tattica di
logoramente. Il 2 agosto 216 i due consoli Lucio Emilio Paolo e Gaio Terenzio Varrone vengono sconfitti a
Canne, sulle rive dell’Ofanto; più della metà dei 48.000 romani vengono uccisi, fra cui Emilio Paolo. Annibale si
ritira presso Capua (ozi di Capua). Nel 215 i fratelli Publio e Gneo Scipione vengono inviati in Spagna a
combattere il fratello di Annibale Asdrubale. Nel 215 Annibale si allea con Filippo V di Macedonia contro i
Romani (I Guerra Macedonica: 215-205). Nel 212 Annibale conquista Taranto. Nel 211 Claudio Marcello
dopo un lungo assedio conquista Siracusa, già passata dalla parte di Annibale; durante l’assedio muore
Archimede. Nello stesso anno Capua viene riconquistata dai Romani e punita duramente. Dopo la morte dei due
Scipioni il comando dell’esercito in Spagna passa a Publio Cornelio Scipione (in seguito soprannominato
Africano), figlio di Publio, che consegue importanti vittorie (210-206). Nel 207 Asdrubale viene sconfitto e
ucciso presso il Metauro; mell’anno seguente i Romani ricoccupano Taranto. Nel 204 i Romani, sotto la guida di
Publio Scipione, portano la guerra in Africa. Nel 202 Annibale, richiamato, viene sconfitto a Zama (Libia) da
Scipione, con cui si è alleato Massinissa, re di Numidia. I Cartaginesi sono costretti a chiedere la pace, mentre
Annibale fugge da Antioco III di Siria. Cartagine perde la Spagna, che diventa provincia romana (dal 197 divisa
in Hispania Citerior ed Ulterior), e deve pagare una ingente indennità di guerra.
200-197 II guerra Macedonica. A seguito dell’alleanza fra Filippo V di Macedonia ed Antioco III di Siria per
spartirsi l’impero dei Tolomei, Rodi e Pergamo, chiedono l’aiuto dei Romani contro Filippo. Roma interviene con
l’appoggio delle leghe Etolica (Grecia Centrale) e achea (Peloponneso); nel 197 Tito Quinzio Flaminino
sconfigge Filippo presso Cinoscefale. Filippo si impegna a rispettare la libertà della Grecia e a pagare un tributo.
196 Tito Quinzio Flaminino proclama ai giochi istmici di Corinto la libertà della Grecia
191-188 Guerra Siriaca. Antioco III interviene in Grecia su richiesta della Lega Etolica. I Romani, appoggiati
dalla Lega Achea (Peloponneso), sconfiggono Antioco alle Termopili (191), poi (189) sotto la guida di Scipione
l’Africano e del fratello Lucio a Magnesia sul Sipilo in Siria. La Pace di Apamea (188) prevede la divisione
dell’Asia Minore Occidentale fra Pergamo e Rodi, alleati dei Romani. Annibale fugge presso Prusia di Bitinia,
dove si suiciderà nel 183, per non cadere in mano romana.
186 Un senatoconsulto proibisce i baccanali a Roma; migliaia di seguaci vengono uccisi.
184 Marco Porcio Catone diviene censore. Scipione l’Africano, accusato di tradimento si ritira in Campania
171-168 III Guerra Macedonica contro Perseo, Figlio di Filippo V. Nel 168 egli è sconfitto a Pidna dai
Romani guidati da Lucio Emilio Paolo e fatto prigioniero. La Macedonia viene divisa in quattro distretti e nel
148 ridotta a provincia.
149-146 III Guerra Punica. Scipione Emiliano, figlio adottivo dell’Africano, conquista Cartagine e la distrugge.
I territori di Cartagine diventano Provincia di Africa.
146 Intervento dei Romani in Grecia contro la Lega Achea: Corinto viene distrutta da Lucio Mummio e
sciolta la Lega. Tutta la Grecia è in mano romana.
133 Muore Attalo III di Pergamo, che lascia in eredità ai Romani il suo regno. Viene costituita la Provincia
d’Asia.