Le classi quinte di nuovo ordinamento

LICEO SCIENTIFICO STATALE “TALETE”
PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI SCIENZE NATURALI
ANNO SCOLASTICO 2016/2017
CLASSE: 5 SEZ. F (LICEO SCIENTIFICO TRADIZIONALE – NUOVO ORDINAMENTO)
DOCENTE: PROF.SSA ALESSANDRA TOMEI
Libri di testo in adozione:
- David Sadava, David M. Hills, H. Craig Heller, May R. Berenbaum, Vito Posca “Il carbonio, gli enzimi, il DNA
– Chimica organica, biochimica e biotecnologie”, Edizioni Zanichelli
- Lupia Palmieri, Parotto, “Il globo terrestre e la sua evoluzione” Edizione blu, Edizioni Zanichelli
Premessa
Le classi quinte di nuovo ordinamento affronteranno, come concordato a livello di Dipartimento, lo studio
di contenuti di Scienze della Terra, Chimica organica, Biochimica e biotecnologie. In particolare, in quest’anno
scolastico, s’inizierà proponendo agli studenti i contenuti di Chimica organica e di Biochimica, e, in dipendenza
della ricettività della classe nell’apprendimento e nell’utilizzazione dei contenuti, si proseguirà con lo studio delle
principali tecniche biotecnologiche, riferendosi alle più recenti ed interessanti applicazioni delle biotecnologie. Si
proseguirà, nel secondo periodo, con i contenuti di Scienze della Terra, partendo dallo studio dei materiali che
costituiscono la litosfera (minerali e rocce), proseguendo poi con l’indagine dei fenomeni che riguardano la
dinamica della litosfera (vulcanismo, terremoti, espansione dei fondali oceanici e orogenesi) e con lo studio della
teoria unificante nell’interpretazione dei fenomeni che trasformano continuamente la litosfera (teoria della tettonica
delle placche).
Situazione di partenza
La classe è composta da 23 alunni (14 ragazzi e 9 ragazze), di cui fa parte uno studente ripetente,
proveniente da altra sezione dello stesso istituto. Il gruppo è disomogeneo per interesse e partecipazione, ma
soprattutto per assiduità nell’impegno di studio. Alcuni studenti hanno buone capacità logiche e intuitive, seguono
con interesse l’attività didattica, talvolta partecipando anche in modo attivo alla stessa, si applicano con costanza
allo studio e all’approfondimento dei contenuti, consolidando in modo graduale le proprie conoscenze e
competenze. Altri, invece, mostrano scarso interesse per l’attività didattica, s’impegnano in modo insufficiente o
discontinuo nello studio individuale e spesso hanno conoscenze e abilità disciplinari inadeguate per l’ultimo anno
di corso liceale.
Dal punto di vista disciplinare il comportamento talvolta puerile di alcuni dimostra una consapevolezza
inadeguata nell’affrontare l’anno conclusivo del corso di studi e il successivo esame di Stato.
Obiettivi generali della disciplina
Si cercherà di esporre gli argomenti in modo da sviluppare negli studenti la consapevolezza che ogni
ipotesi, teoria o legge che si andrà ad apprendere è conseguenza di dati raccolti in esperimenti e di fenomeni
osservati sistematicamente, e che la validità di tali ipotesi, leggi o teorie può essere smentita da nuove scoperte ed
esperimenti. Si cercherà cioè di dimostrare il modo in cui si realizza il progresso scientifico nelle scienze
sperimentali e i metodi di cui esse fanno uso (osservazione, misura, formulazione di ipotesi e loro verifica,
formulazione di leggi).
A questi obiettivi generali dello studio delle Scienze sperimentali si accompagneranno, nel corso del quinto
anno, finalità più specifiche correlate alle tematiche proposte. In particolare, per le Scienze della Terra, le
conoscenze acquisite consentiranno la comprensione dei fenomeni che interessano il nostro pianeta, inteso come un
sistema complesso ed integrato di diverse componenti (atmosfera, idrosfera, litosfera, biosfera), in continua
evoluzione dinamica attraverso processi fisici, chimici e biologici. In particolare, si giungerà alla comprensione che
i movimenti delle placche servono a disperdere il calore presente all’interno della Terra e che tutti i fenomeni
dinamici che coinvolgono la litosfera (vulcanismo, terremoti, orogenesi, ecc.) sono strettamente correlati alla
mobilità delle placche litosferiche. Per quanto riguarda la Chimica organica e la Biochimica, le conoscenze
acquisite consentiranno agli studenti di comprendere come le proprietà fisiche e chimiche delle diverse classi di
composti organici dipendano dal tipo di gruppo funzionale che le caratterizza e come la reattività dei diversi gruppi
sia responsabile della formazione delle biomolecole organiche a partire dalle diverse unità monomeriche. La
conoscenza delle principali classi di reazioni organiche consentirà loro anche di prevedere le condizioni in cui
avvengono le principali vie metaboliche (soprattutto cataboliche di glucidi, lipidi e protidi). Si cercherà, anche per
connettere conoscenze e rafforzare l’apprendimento, di proporre agli studenti collegamenti dei contenuti teorici
proposti a fenomeni della realtà quotidiana e di verificare gli stessi, laddove possibile e compatibilmente con
l’esiguo monte ore previsto, con attività di laboratorio.
Obiettivi specifici e contenuti disciplinari
Gli obiettivi formativi ed educativi della disciplina, nell’ultimo anno di studio delle Scienze naturali,
possono così essere delineati:
- Perfezionamento del metodo di studio basato sulla ricerca e sull’approfondimento.
- Capacità di utilizzare correttamente il linguaggio specifico delle diverse discipline (Scienze della Terra,
Chimica organica, Biochimica e biotecnologie).
- Consolidamento di un atteggiamento collaborativo e partecipativo durante l’attività didattica teorica e di
laboratorio.
- Potenziamento delle capacità di analisi e di sintesi di un testo scientifico, se possibile anche in lingua
inglese.
- Potenziamento della capacità di elaborazione di schemi, mappe concettuali, che connettano correttamente i
principali argomenti studiati.
- Ulteriore sviluppo delle capacità logiche ed analitiche, nello studio di fenomeni geologici, chimici e
biochimici.
- Potenziamento delle capacità espositive orali e scritte e delle capacità di individuare autonomamente
collegamenti interdisciplinari.
- Acquisizione di un atteggiamento critico nella conoscenza delle problematiche connesse all’uso di alcune
delle tecniche biotecnologiche.
Nel quinto anno si introduce lo studio della Geologia (struttura e dinamica della litosfera), si completa lo studio dei
contenuti di Chimica attraverso l’approfondimento della Chimica organica e si perfezionano le conoscenze di
Biochimica, introdotte nel secondo anno di studio del corso di Scienze naturali, secondo le linee di
programmazione condivise all’interno del Dipartimento di Scienze.
Vengono elencati di seguito i contenuti che s’intende proporre alla classe con riferimento, in particolare, agli
obiettivi di apprendimento in termini di abilità e competenze:
CHIMICA ORGANICA
MODULO
MODULO 1.
INTRODUZIONE ALLA
CHIMICA
ORGANICA
CONTENUTI
- LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEL CARBONIO
- I COMPOSTI DEL CARBONIO: CLASSIFICAZIONE IN BASE
ALLA COMPOSIZIONE.
- LA CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA STRUTTURA:
CATENE DI ATOMI DI CARBONIO APERTE, CHIUSE,
LINEARI, RAMIFICATE, SATURE, INSATURE.
- FORMULE DI STRUTTURA CONDENSATE E
SEMPLIFICATE.
- L’ISOMERIA DEI COMPOSTI ORGANICI.
- REGOLE GENERALI DI NOMENCLATURA DEI COMPOSTI
ORGANICI.
MODULO 2.
GLI IDROCARBURI
- IDROCARBURI SATURI E INSATURI.
- ALCANI E CICLOALCANI: STRUTTURA, NOMENCLATURA,
PROPRIETÀ FISICHE E CHIMICHE.
- IDROCARBURI INSATURI: CLASSIFICAZIONE.
- ALCHENI E ALCHINI: STRUTTURA, NOMENCLATURA,
PROPRIETÀ FISICHE E CHIMICHE.
- IDROCARBURI AROMATICI: CARATTERISTICHE
STRUTTURALI, NOMENCLATURA, PROPRIETÀ FISICHE E
CHIMICHE.
MODULO 3.
I DERIVATI
- LA CLASSIFICAZIONE PER GRUPPI FUNZIONALI.
- ALOGENODERIVATI: STRUTTURA, NOMENCLATURA,
OBIETTIVI DIDATTICI (ABILITÀ,
COMPETENZE)
CONOSCERE LE PRINCIPALI PROPRIETÀ DEL CARBONIO.
SAPER SPIEGARE LE RAGIONI DELLA GRANDE VARIETÀ DI
COMPOSTI ORGANICI.
SAPER RAPPRESENTARE LA STRUTTURA DELLE
MOLECOLE ORGANICHE CON LA FORMULA CONDENSATA
E SEMPLIFICATA.
SAPER DISTINGUERE I DIVERSI TIPI DI ISOMERIA.
RISALIRE DAL NOME DI UN COMPOSTO ORGANICO ALLA
FORMULA DI STRUTTURA E VICEVERSA.
ATTRIBUIRE IL CORRETTO NOME IUPAC AD UN
IDROCARBURO SATURO E INSATURO.
CONOSCERE L’IBRIDAZIONE DEL CARBONIO NELLE
DIVERSE CLASSI DI IDROCARBURI.
SPIEGARE LE PROPRIETÀ FISICHE DEGLI IDROCARBURI.
SAPER RICONOSCERE GLI ISOMERI CIS-TRANS DEGLI
ALCHENI, SAPERNE SCRIVERE LA DIVERSA FORMULA DI
STRUTTURA, SPIEGARNE IL DIVERSO COMPORTAMENTO.
ANALIZZARE LE PRINCIPALI REAZIONI DI ALCANI,
ALCHENI E ALCHINI.
SAPER SPIEGARE LA STRUTTURA DEL BENZENE E LE
PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEGLI IDROCARBURI
AROMATICI.
SAPER DESCRIVERE LA REAZIONE DI SOSTITUZIONE
ELETTROFILA AROMATICA.
INDIVIDUARE LE PRINCIPALI CLASSI DI IDROCARBURI
AROMATICI POLICICLICI.
SAPER DEFINIRE UN GRUPPO FUNZIONALE.
SAPER SPIEGARE GLI EFFETTI DELLA PRESENZA DI UN
FUNZIONALI DEGLI
IDROCARBURI
MODULO 4.
I POLIMERI
SINTETICI
PROPRIETÀ FISICHE E CHIMICHE.
- ALCOLI ED ETERI: STRUTTURA, NOMENCLATURA,
PROPRIETÀ FISICHE E CHIMICHE.
- I COMPOSTI CARBONILICI: ALDEIDI E CHETONI,
GRUPPO FUNZIONALE SULLA REATTIVITÀ DI UNA
MOLECOLA ORGANICA.
SAPER RICAVARE IL CORRETTO NOME IUPAC DI UN
COMPOSTO ORGANICO FUNZIONALIZZATO DALLA
STRUTTURA, NOMENCLATURA, PROPRIETÀ FISICHE E
CHIMICHE.
- GLI ACIDI CARBOSSILICI: STRUTTURA,
NOMENCLATURA, PROPRIETÀ FISICHE E CHIMICHE.
ESTERI E SAPONI
- LE AMMINE E LE AMMIDI: STRUTTURA,
NOMENCLATURA, PROPRIETÀ FISICHE E CHIMICHE.
FORMULA DI STRUTTURA E VICEVERSA.
DESCRIVERE E SPIEGARE LE PROPRIETÀ FISICHE DELLE
DIVERSE CLASSI DI DERIVATI FUNZIONALI DEGLI
IDROCARBURI.
CONOSCERE LE PRINCIPALI REAZIONI DELLE DIVERSE
CLASSI DI DERIVATI FUNZIONALI DEGLI IDROCARBURI.
- REAZIONI DI POLIMERIZZAZIONE: MONOMERI E
POLIMERI.
- POLIMERIZZAZIONE PER ADDIZIONE E PER
CONDENSAZIONE.
- STRUTTURA DI POLIMERI DI ADDIZIONE E DI
CONDENSAZIONE.
- CLASSIFICAZIONE DEI POLIMERI IN BASE ALLE LORO
CARATTERISTICHE: PLASTICHE, ELASTOMERI, FIBRE
TESSILI.
BIOCHIMICA
SAPER FORNIRE UNA DEFINIZIONE DI MONOMERO
POLIMERO.
SAPER DESCRIVERE UNA REAZIONE DI
E DI
POLIMERIZZAZIONE PER ADDIZIONE E PER
CONDENSAZIONE.
CONOSCERE QUALCHE ESEMPIO DI POLIMERO SINTETICO
DI ADDIZIONE E DI CONDENSAZIONE E LE LORO
PRINCIPALI APPLICAZIONI.
CONOSCERE LA CLASSIFICAZIONE DEI POLIMERI IN BASE
ALLE LORO CARATTERISTICHE E AI LORO IMPIEGHI.
E BIOTECNOLOGIE
MODULO
CONTENUTI
OBIETTIVI DIDATTICI (ABILITÀ,
COMPETENZE)
MODULO 1.
LE BIOMOLECOLE
- LE DIVERSE CLASSI DI BIOMOLECOLE.
- I LIPIDI: CLASSIFICAZIONE, STRUTTURA E FUNZIONI
BIOLOGICHE.
- I CARBOIDRATI: CLASSIFICAZIONE, STRUTTURA E
FUNZIONI BIOLOGICHE.
- LE PROTEINE: COMPOSIZIONE, STRUTTURE E
FUNZIONI BIOLOGICHE.
- GLI ENZIMI: STRUTTURA, FUNZIONE,
CLASSIFICAZIONE, MECCANISMO D’AZIONE
- LA REGOLAZIONE DELL’ATTIVITÀ ENZIMATICA.
- GLI ACIDI NUCLEICI: CLASSIFICAZIONE,
STRUTTURA E FUNZIONI BIOLOGICHE.
RAPPRESENTARE LE DIFFERENZE STRUTTURALI E IL DIVERSO
STATO FISICO DI TRIGLICERIDI GRASSI E OLI.
CORRELARE LA STRUTTURA DEI DIVERSI GRUPPI DI LIPIDI
CON LA LORO FUNZIONE.
ANALIZZARE IL RUOLO BIOLOGICO DEGLI STEROIDI E DELLE
VITAMINE LIPOSOLUBILI.
DESCRIVERE LA CLASSIFICAZIONE STRUTTURALE DEI
CARBOIDRATI.
RAPPRESENTARE LE STRUTTURE LINEARI E QUELLE CICLICHE
DEI PRINCIPALI MONOSACCARIDI E DISACCARIDI.
DESCRIVERE LA FORMAZIONE DEL LEGAME GLICOSIDICO.
ANALIZZARE LE CARATTERISTICHE STRUTTURALI E IL RUOLO
BIOLOGICO DEI POLISACCARIDI.
DESCRIVERE LE CARATTERISTICHE CHIMICHE DI UN
AMMINOACIDO E GIUSTIFICARE IL SUO COMPORTAMENTO
ANFOTERO.
DESCRIVERE IL LEGAME PEPTIDICO ED ANALIZZARE I DIVERSI
LIVELLI DI ORGANIZZAZIONE STRUTTURALE DELLE PROTEINE.
DESCRIVERE LE DIVERSE FUNZIONI DELLE PROTEINE ED
ANALIZZARE IL LORO RUOLO BIOLOGICO E LA LORO
SPECIFICITÀ.
ANALIZZARE I RAPPORTI STRUTTURA-FUNZIONE NELLE
PROTEINE.
DESCRIVERE LA STRUTTURA TIPICA DEI NUCLEOTIDI.
SAPER SPIEGARE A LIVELLO MOLECOLARE LE REGOLE DI
APPAIAMENTO DI BASI COMPLEMENTARI.
ESAMINARE LA STRUTTURA A DOPPIA ELICA DEL DNA E IL
SUO MECCANISMO DI DUPLICAZIONE.
MODULO 2.
LE
TRASFORMAZIONI
METABOLICHE
- I PRINCIPALI PROCESSI METABOLICI: CATABOLISMO
E ANABOLISMO.
- PRINCIPALI MECCANISMI DI CONTROLLO E
REGOLAZIONE DEL METABOLISMO.
- IL METABOLISMO E LA PRODUZIONE
DELL’ENERGIA: L’ATP.
- IL METABOLISMO DEI CARBOIDRATI: GLICOLISI,
CICLO DI KREBS E FOSFORILAZIONE OSSIDATIVA
(RESPIRAZIONE CELLULARE); FERMENTAZIONE
LATTICA E ALCOLICA; GLUCONEOGENESI E
GLICOGENOSINTESI.
- IL METABOLISMO DEI LIPIDI.
- IL METABOLISMO GLI AMINOACIDI.
DESCRIVERE IL RUOLO BIOLOGICO DEI DIVERSI TIPI DI RNA
NEL CORSO DELLA SINTESI DELLE PROTEINE.
DEFINIRE IL METABOLISMO, CONOSCERNE LE FUNZIONI
FONDAMENTALI, DISTINGUENDO LE VIE ANABOLICHE DA
QUELLE CATABOLICHE.
ANALIZZARE LA STRUTTURA E LA FUNZIONE DELL’ATP
COME MOLECOLA VETTORE DI ENERGIA CHIMICA.
ANALIZZARE LE VIE CATABOLICHE (GLICOLISI, CICLO DI
KREBS, FERMENTAZIONE ALCOLICA E LATTICA E VIA DEI
PENTOSO FOSFATI) E ANABOLICHE DEL GLUCOSIO
(GLUCONEOGENESI E GLICOGENOSINTESI) E LA LORO
REGOLAZIONE.
DESCRIVERE IL PERCORSO DI DIGESTIONE, ASSORBIMENTO,
DISTRIBUZIONE E UTILIZZAZIONE DEI LIPIDI.
ANALIZZARE IL DESTINO METABOLICO DEGLI AMMINOACIDI.
DISCUTERE IL CONTROLLO DELLA GLICEMIA COME ESEMPIO
DI REGOLAZIONE DELLE ATTIVITÀ METABOLICHE.
MODULO 3.
LE BIOTECNOLOGIE
E LE LORO
APPLICAZIONI.
- COSA SONO LE BIOTECNOLOGIE: BIOTECNOLOGIE
CLASSICHE E NUOVE BIOTECNOLOGIE.
- LA TECNOLOGIA DEL DNA RICOMBINANTE: ENZIMI
DI RESTRIZIONE, PCR (POLYMERASE CHAIN
REACTION).
- LA TECNOLOGIA DELLE COLTURE CELLULARI: LE
CELLULE STAMINALI.
- IL CLONAGGIO E LA CLONAZIONE.
- I PRINCIPALI PRODOTTI BIOTECNOLOGICI.
- ESEMPI DI APPLICAZIONI DELLE BIOTECNOLOGIE:
BIOTECNOLOGIE MEDICHE, AGRARIE E AMBIENTALI.
- LA BIOETICA E IL DIBATTITO SUGLI OGM.
SAPER DEFINIRE BIOTECNOLOGIE CLASSICHE E NUOVE
BIOTECNOLOGIE.
DESCRIVERE LE DIVERSE TECNICHE ATTUALMENTE IN USO
NELL'AMBITO DELLA TECNOLOGIA DEL DNA RICOMBINANTE.
DELINEARE I POSSIBILI USI DEI DIVERSI TIPI DI COLTURE
CELLULARI: SAPER DISTINGUERE FRA CELLULE STAMINALI
ADULTE E STAMINALI EMBRIONALI.
SAPER DISTINGUERE CLONAGGIO DA CLONAZIONE.
ANALIZZARE LE TECNICHE DI CLONAGGIO E LA SUA
APPLICAZIONE NELLA PRODUZIONE DI UNA BIBLIOTECA
GENICA.
ANALIZZARE LE PROBLEMATICHE SCIENTIFICHE ED ETICHE
RELATIVE ALLA CLONAZIONE DI ORGANISMI COMPLESSI.
INDIVIDUARE ED ANALIZZARE I SETTORI DELLA RICERCA
MEDICA NEI QUALI LE BIOTECNOLOGIE STANNO OFFRENDO UN
SIGNIFICATIVO CONTRIBUTO.
DISCUTERE I VANTAGGI E LE PROBLEMATICHE POSTE
DALL'UTILIZZO DELL'INGEGNERIA GENETICA NELLE PRATICHE
AGRARIE.
ANALIZZARE L'USO DELLE BIOTECNOLOGIE IN CAMPO
AMBIENTALE.
DISCUTERE I PROBLEMI SCIENTIFICI, GIURIDICI ED ETICI
LEGATI ALL’USO DI ALCUNE DELLE APPLICAZIONI
BIOTECNOLOGICHE (CELLULE STAMINALI EMBRIONALI,
CLONAZIONE).
SCIENZE DELLA TERRA
MODULI
MODULO 1.
LA CROSTA TERRESTRE:
MINERALI E ROCCE
CONTENUTI
- I PRINCIPALI ELEMENTI CHE COSTITUISCONO LA
CROSTA TERRESTRE.
- I MINERALI: FORMAZIONE, STRUTTURA
CRISTALLINA, PROPRIETÀ FISICHE, CLASSIFICAZIONE.
- LA CLASSIFICAZIONE DELLE ROCCE IN BASE
ALL’ORIGINE E IL CICLO LITOGENETICO.
- IL PROCESSO MAGMATICO E LA CLASSIFICAZIONE
DELLE ROCCE MAGMATICHE: ROCCE INTRUSIVE ED
EFFUSIVE.
- LA FORMAZIONE DEI SEDIMENTI: DEGRADAZIONE
METEORICA.
- IL PROCESSO DI FORMAZIONE DELLE ROCCE
SEDIMENTARIE E LA CLASSIFICAZIONE DELLE ROCCE
SEDIMENTARIE IN BASE ALL’ORIGINE E ALLA
COMPOSIZIONE MINERALOGICA.
- LE ROCCE METAMORFICHE: METAMORFISMO
REGIONALE, DI CONTATTO E CATACLASTICO. GRADO
METAMORFICO E MINERALI INDICE.
OBIETTIVI DIDATTICI (ABILITÀ,
COMPETENZE)
DEFINIRE UN MINERALE, SAPERNE DESCRIVERE LA
STRUTTURA CRISTALLINA.
CONOSCERE LE PROPRIETÀ FISICHE CHE CONSENTONO
DI IDENTIFICARE UN MINERALE
SAPER CLASSIFICARE I MINERALI IN BASE ALLA
NATURA DEL LEGAME CHIMICO E IN FUNZIONE
DELL’ANIONE PRESENTE.
CONOSCERE I DIVERSI TIPI DI MAGMA E LE LORO
DIVERSE CARATTERISTICHE. DESCRIVERE IL
PROCESSO MAGMATICO E SAPER DISTINGUERE UNA
ROCCIA INTRUSIVA DA UNA EFFUSIVA, IN BASE ALLA
DIVERSA TESSITURA.
DESCRIVERE LE DIVERSE FASI DEL PROCESSO
SEDIMENTARIO E SAPER CLASSIFICARE LE ROCCE
SEDIMENTARIE.
SAPER DEFINIRE IL FENOMENO DEL METAMORFISMO.
CONFRONTARE I TRE PRINCIPALI TIPI DI
METAMORFISMO SULLA BASE DELLA DIVERSA AZIONE
DI PRESSIONE E TEMPERATURA.
SPIEGARE COSA SONO I MINERALI INDICE E IN CHE
MODO VENGONO UTILIZZATI PER INDIVIDUARE IL
GRADO DI METAMORFISMO.
MODULO 2.
I FENOMENI VULCANICI
- I MAGMI E L’ATTIVITÀ VULCANICA EFFUSIVA ED
ESPLOSIVA.
- CLASSIFICAZIONE DELLE ERUZIONI VULCANICHE E
PRODOTTI DELL’ATTIVITÀ VULCANICA.
- STRUTTURA E TIPOLOGIA DEGLI EDIFICI VULCANICI.
- LE ULTIME FASI DELL’ATTIVITÀ VULCANICA:
GEYSER, FUMAROLE E SOFFIONI.
- LA DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DEI VULCANI.
- RISCHIO VULCANICO.
CLASSIFICARE L’ATTIVITÀ VULCANICA IN EFFUSIVA
ED ESPLOSIVA SULLA BASE DEL CONTENUTO IN SILICE
E IN GAS DEL MAGMA.
CONOSCERE I PRINCIPALI PRODOTTI DELL’ATTIVITÀ
VULCANICA ESPLOSIVA E LE ROCCE VULCANICHE DA
ESSI ORIGINATESI.
DESCRIVERE LE PRINCIPALI STRUTTURE DEI VULCANI,
CORRELANDOLE AL TIPO DI ATTIVITÀ VULCANICA.
DESCRIVERE LE ULTIME FASI DELL’ATTIVITÀ
VULCANICA.
SPIEGARE DA COSA DIPENDE LA DISTRIBUZIONE DEI
VULCANI SULLA SUPERFICIE TERRESTRE.
SPIEGARE QUALI SONO LE STRATEGIE DA METTERE IN
ATTO PER MINIMIZZARE IL RISCHIO VULCANICO.
MODULO 3.
I FENOMENI SISMICI
- DEFORMAZIONE DELLE ROCCE E ORIGINE DEI
TERREMOTI.
- IL MODELLO DEL RIMBALZO ELASTICO. CICLICITÀ
DEI FENOMENI SISMICI.
- LA CLASSIFICAZIONE DELLE ONDE SISMICHE E LA
LORO MISURA: SISMOGRAFI E SISMOGRAMMI.
- INTENSITÀ E MAGNITUDO DI UN TERREMOTO: SCALE
DI MISURA.
- RISCHIO SISMICO: DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA E
PREVENZIONE DEI TERREMOTI.
MODULO 4.
- LA STRUTTURA INTERNA DELLA TERRA.
DINAMICA DELLA LITOSFERA
- IL FLUSSO TERMICO E IL GRADIENTE GEOTERMICO.
E TETTONICA DELLE
- IL CAMPO MAGNETICO TERRESTRE E IL
PLACCHE
SPIEGARE COME SI DEFORMANO LE ROCCE:
COMPORTAMENTO PLASTICO ED ELASTICO.
CONOSCERE LA TEORIA DEL RIMBALZO ELASTICO E
SPIEGARE LA CICLICITÀ DEGLI EVENTI SISMICI.
INDICARE LE DIFFERENZE FRA I DIVERSI TIPI DI ONDE
SISMICHE, SAPENDO LEGGERE UN SISMOGRAMMA.
SAPER DISTINGUERE INTENSITÀ E MAGNITUDO DI UN
TERREMOTO E CONOSCERE LA PRINCIPALE SCALA DI
MISURA DELLE DUE GRANDEZZE.
SPIEGARE DA COSA DIPENDE LA DISTRIBUZIONE DEI
FENOMENI SISMICI SULLA SUPERFICIE TERRESTRE.
SPIEGARE QUALI SONO LE STRATEGIE DA METTERE IN
ATTO PER MINIMIZZARE IL RISCHIO SISMICO.
SAPERE CHE LA PROPAGAZIONE DELLE ONDE
SISMICHE È STRETTAMENTE CORRELATA ALLA
STRUTTURA INTERNA DELLA TERRA.
- CATASTROFISMO E FISSISMO.
DESCRIVERE LA STRUTTURA A STRATI CONCENTRICI
DELLA TERRA E SPIEGARE L’ORIGINE DI TALE
STRATIFICAZIONE IN BASE ALLA DENSITÀ.
- MOBILISMO E DERIVA DEI CONTINENTI: LA TEORIA
DI WEGENER.
SPIEGARE L’ORIGINE DEL CALORE INTERNO DELLA
TERRA E DEL CAMPO MAGNETICO TERRESTRE.
- ESPANSIONE DEI FONDALI OCEANICI: DORSALI
OCEANICHE E FOSSE ABISSALI.
CONFRONTARE CATASTROFISMO, FISSISMO E
PALEOMAGNETISMO
- TEORIA DELLA TETTONICA DELLE PLACCHE:
MARGINI CONVERGENTI, DIVERGENTI E TRASFORMI.
OROGENESI.
MOBILISMO COME INTERPRETAZIONI DELLA DINAMICA
DELLA SUPERFICIE TERRESTRE.
SPIEGARE LE DIFFERENZE TRA CROSTA OCEANICA E
CONTINENTALE.
- IL VULCANISMO E LA SISMICITÀ SECONDO IL
MODELLO DELLA TETTONICA DELLE PLACCHE.
CONOSCERE LE PROVE A FAVORE DELL’IPOTESI
SULL’ESPANSIONE DEI FONDALI OCEANICI.
- VULCANISMO INTRAPLACCA E PUNTI CALDI.
DISCUTERE GLI ARGOMENTI A SOSTEGNO DELLA
TEORIA DI WEGENER.
DESCRIVERE L’ORIGINE DEL MOVIMENTO DELLE
PLACCHE.
DESCRIVERE I DIVERSI TIPI DI MARGINE DI PLACCA IN
DIPENDENZA DEL MOVIMENTO RECIPROCO DI
PLACCHE ADIACENTI E SPIEGARE L’ORIGINE DELLE
DIVERSE FORMAZIONI GEOLOGICHE SUPERFICIALI
DELLA TERRA.
Metodologie di lavoro
La conoscenza degli argomenti sopra elencati e la capacità di applicazione della stessa in contesti diversi da
quello scolastico (competenza) costituiscono gli obiettivi didattici perseguiti.
Si precisa che per gli allievi D.S.A. e per gli allievi B.E.S. (Direttiva 27 dicembre 2012 – C.M. n.8 del 6 marzo
2013 – Nota di chiarimenti 2013), non rientranti nella tutela della legge 170 e della legge 104, si perseguirà la
personalizzazione degli apprendimenti. Resta inteso che il diritto alla personalizzazione è un principio generale
rivolto a tutti gli allievi.
Al fine di facilitare l’apprendimento di tutti gli allievi si ricorrerà anche all’utilizzo di schemi e diapositive
sintetiche, utilizzate a lezione, come guida allo studio individuale. Per questo motivo l’insegnante invierà attraverso
email il materiale didattico utilizzato a lezione ai singoli allievi.
In generale si preferirà la lezione frontale, privilegiando comunque il coinvolgimento della classe durante ogni
forma di attività didattica. Si ricorrerà a lezioni interattive in cui gli allievi interagiscono con il docente anche
attraverso domande stimolo; questa modalità sarà finalizzata anche a poter valutare gli apprendimenti raggiunti,
con strumenti diversi rispetto a quelli tradizionali.
Si darà spazio a lavori di gruppo e a discussioni, cercando comunque di rendere interessante l’attività didattica,
cercando di collegare gli argomenti studiati a fatti ed esperienze della realtà quotidiana.
Sarà possibile utilizzare diversi strumenti didattici, oltre al libro di testo, come la LIM per la proiezione di lezioni
in Powerpoint, audiovisivi, articoli scientifici, ecc.
Sarà utilizzata inoltre l’attività di laboratorio come indispensabile strumento nell’apprendimento delle scienze
sperimentali. A questo proposito verrà sfruttata la ricca collezione di minerali e rocce in dotazione del laboratorio
di Scienze del nostro istituto, mentre non sarà possibile effettuare esercitazioni di Chimica organica in quanto il
laboratorio di Scienze non è adeguatamente dotato di attrezzature e materiali necessari allo svolgimento delle
stesse.
Sarà programmato infine lo svolgimento di un modulo di Scienze della Terra o di Chimica organica in lingua
inglese secondo la metodologia CLIL, come previsto dalla normativa per gli alunni delle classi quinte di Liceo
scientifico di nuovo ordinamento.
Verifica e valutazione
Si effettueranno frequenti verifiche del grado di apprendimento e del raggiungimento delle abilità richieste,
al fine di programmare eventuali recuperi o approfondimenti. Si utilizzeranno verifiche scritte ed orali (formative e
sommative), secondo le tipologie di prova proposte all’Esame di stato, che costituiranno anche momento di riesame
del lavoro svolto in classe e della programmazione stessa. Nel caso in cui saranno effettuate esercitazioni di
laboratorio, verranno valutate anche le relazioni tecniche redatte sulla base di un protocollo proposto
dall’insegnante. Per il numero di verifiche da svolgere nel corso dell’anno, si rimanda a quanto stabilito nel Piano
dell’Offerta Formativa.
Nella valutazione globale si terrà conto, oltre che delle verifiche eseguite, anche della situazione iniziale,
dei progressi compiuti nelle capacità espositive e nella proprietà di linguaggio, dell’impegno e della partecipazione
in classe, della continuità e dell’assiduità nell’impegno di studio. Per i criteri di valutazione adottati si fa
riferimento alle griglie di valutazione incluse nel Piano Dell’Offerta Formativa dell’Istituto, e a quelle elaborate
all’interno del Dipartimento di Scienze, al fine di garantire uniformità di giudizio nelle diverse classi.
Alunni D.S.A.
Ai sensi della legge 170, del Decreto Attuativo n. 5669 e delle Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e
degli studenti con D.S.A., le verifiche saranno costruite tenendo conto degli alunni D.S.A. presenti nella classe.
Sarà consentito a questi alunni di utilizzare gli schemi prodotti durante le verifiche orali e scritte e l’utilizzo di
qualsiasi altro strumento necessario al successo scolastico.
Alunni B.E.S.
Ai sensi della Direttiva 27 dicembre 2012, della C.M. n. 8 del 6 marzo 2013, della Nota di chiarimenti 2013, per gli
alunni B.E.S., individuati formalmente dai C.d.C., non rientranti nella tutela della legge 170 e della legge 104, le
verifiche saranno costruite tenendo conto della situazione di Bisogno Educativo Speciale. In particolare sarà
consentito a questi alunni di utilizzare gli schemi prodotti durante le verifiche orali e scritte e l’utilizzo di qualsiasi
altro strumento compensativo necessario al successo scolastico.
Iniziative di recupero, potenziamento ed arricchimento
Nello svolgimento dell’attività didattica si presterà particolare attenzione a quegli studenti che dovessero
presentare difficoltà nell’apprendimento; in questi casi si potrà programmare una pausa didattica, per consentire il
recupero in orario curricolare.
In orario curricolare si potranno programmare anche iniziative di potenziamento ed arricchimento per gli
studenti più brillanti ed interessati ad approfondire le tematiche previste nel corso.
Roma, 4 novembre 2016
L’insegnante
Alessandra Tomei