Una delle cose che le mamme mi chiedono più spesso riguardo ai denti dei loro figli è l’età in cui bisogna cominciare a lavarli. Non è una domanda banale, ma visto che noi abbiamo già parlato dell’importanza di avere una dentatura decidua sana ecco che comprenderemo la necessità di cominciare a curare l’igiene orale del nostro bebè appena possibile. Ho sentito alcuni colleghi e anche alcuni pediatri raccomandare di cominciare a spazzolare i denti intorno all’anno di vita, altri quando spunta il primo dentino… alcune mamme che ho incontrato purtroppo non spazzolano mai i denti dei loro figli… il panorama è molto vario. Sembrerà strano, ma l’igiene orale va allenata già a partire dal primo giorno di vita! Senza aprire qui un dibattito sull’alimentazione esclusivamente lattea (naturale o artificiale) che non mi compete, vedo spessissimo i pediatri prescrivere ai neonati camomille o tisane dalle presunte azioni anti-colica, calmanti, rilassanti, favorenti il sonno… tutti questi preparati (soprattutto quelli industriali, ma spesso anche quelli casalinghi) contengono zuccheri. Ai denti, che difficilmente nei primi giorni di vita saranno già presenti, questi zuccheri non faranno nessun danno. Tuttavia il bimbo (e i genitori!) si abitueranno al biberon zuccherato e facilmente si andrà incontro ad un’abitudine viziata che si protrarrà nel tempo ben oltre le intenzioni iniziali con effetti potenzialmente deleteri (prometto che presto parleremo un po’ più diffusamente di igiene alimentare correlata a patologie dentarie pediatriche). Quindi il genitore che decide di escludere dalla “dieta” del figlio camomille, finocchietti e infusi vari fa senz’altro una cosa buona per la sua futura salute orale. Il momento della comparsa del primo dentino (intorno ai 6 mesi ma anche prima o dopo è normale) è un’ottima occasione per cominciare a pulire i denti. Utilizzeremo uno spazzolino piccolo con setole molto morbide (di certo tutte abbiamo visto al supermercato gli spazzolini appositi per bebè) oppure in questa fase andrà benissimo una garzina bagnata. L’imperativo assoluto è non ledere le delicate mucose della bocca del bimbo, la soluzione della garza può essere un po’ più scomoda ma forse ci fa sentire più sicure. Bastano pochi secondi per tenere pulite le poche superfici dentali di un bimbo molto piccolo! Ovviamente, ne parleremo anche in altre occasioni, niente dentifricio. Ad un certo punto (non indico i tempi perché per ogni bambino può essere diverso) vostro figlio avrà molti più dentini da pulire e contemporaneamente molta più voglia di pulirseli da solo! Bene, siamo arrivati ad un punto critico: da un lato vogliamo che l’abitudine al lavaggio dei denti che abbiamo più o meno faticosamente inserito nella sua routine giornaliera persista anche “da grande” e che giustamente il bimbo impari l’autonomia anche in questo campo; dall’altro lato magari nostro figlio a questo punto ha senz’altro una dieta variata, che potrebbe comprendere anche dolci e zuccheri (spero in piccole quantità!) e perciò siamo preoccupati che da solo non riesca a lavarsi i denti correttamente. Entrambi questi atteggiamenti sono corretti. La cosa migliore è permettere e anzi incoraggiare il proprio bambino a fare degli esperimenti di spazzolamento autonomo, ma poi è fondamentale che alla fine lo spazzolino passi in mano al genitore che completerà le manovre corrette. Mi permetto di suggerire un piccolo timer che segni il momento del passaggio del testimone per quei bambini che eventualmente volessero fare tutto da soli, in modo che comprendano qual è il momento di permettere a mamma o papà di aiutarli un po’. In occasione delle visite di controllo chiederemo al nostro dentista, quando il bambino avrà 5-6 anni, di valutare se è possibile permettergli di spazzolare da solo senza più il nostro aiuto (anche se io consiglio a tutti i genitori di fare una “ripassata” veloce almeno alla sera). Vediamo adesso velocemente quali siano i movimenti corretti da effettuare per una buona igiene orale. Sempre utilizzando spazzolini con setole morbide (il bambino può essere maldestro, o distrarsi, o compiere bruschi movimenti ferendosi le gengive) bisogna spazzolare ogni superficie verticale (quindi il lato dei denti che guarda verso la lingua e verso la guancia e le labbra) in senso rotatorio (“facciamo dei cerchietti”) e le superfici orizzontali (le facce masticanti dei molarini) in senso avanti-indietro (questo movimento è molto più semplice e intuitivo per il bambino da imparare). E’ necessario che il bimbo spalanchi bene la bocca (una bocca “da leone” o “da coccodrillo”) quando spazzolate le superfici masticatorie e la faccia interna dei denti; al contrario è bene che la bocca sia socchiusa, con la guancia non tirata, per poter spazzolare agevolmente e senza forzare le superfici che guardano verso l’esterno. L’ideale per bimbi con dentatura decidua completa o addirittura mista (quindi dai 3 anni in su – ma anche più piccoli se hanno una buona collaborazione) sarebbe soffermarsi per circa 20-30 secondi per ogni emiarcata (circa un minuto e mezzo - due in totale come tempo di effettivo spazzolamento). E’ fortemente raccomandato lavare i denti dopo ogni pasto. Tuttavia, oggigiorno diventa sempre più raro che i bambini siano a casa all’ora di pranzo, e soprattutto che a scuola lavino i denti. Alcune ASL hanno vietato la pulizia dei denti perché essa porta gli alunni a pratiche igieniche scorrette e poco controllabili come lo scambio di spazzolini simili, la caduta degli spazzolini per terra o nei sanitari (gli insegnanti non hanno la possibilità di controllare tutti). Diventa perciò fondamentale assicurare l’igiene orale almeno al mattino e alla sera prima di andare a dormire. Permettetemi un piccolo suggerimento: lo scorso anno l’annuale campagna aveva come slogan “lava i denti insieme a tuo figlio”. Quale migliore occasione di crescita per entrambi se non condividere qualche minuto dando un esempio concreto e lavandosi insieme i denti? E’ molto più istruttivo lavarsi i denti insieme che non ricorrere a oscure minacce di caduta dei denti e di diete a base di minestrina