Cuba _Rotta Strategica_ Ambiente Agroecologia

COSPE A CUBA ____ Sintesi documento “Ambiente, Agroecologia, Economia Sociale e Solidale” ____ Incontro 1 ottobre 2016 ____ pag 1
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COSPE A CUBA
Rotta Strategica Ambiente, Agro-ecologia, Economia Sociale e Solidale
1. Contesto.
La congiuntura attuale a Cuba.
Cuba sta cambiando, diventando ogni giorno più complessa tanto sotto il profilo economico che
sociale. Ma non è ancora chiaro dove questi cambiamenti stiano portando il paese: “incertidumbre”,
incertezza, è la parola che caratterizza questa fase.
A fine aprile il VII Congresso del Partito Comunista ha approvato un documento di “Conceptualizaciòn
del modelo cubano y plan de desarrollo 2030”1 che cerca di canalizzare il percorso di cambiamento in
una prospettiva di continuità con i “valori etici, culturali, politici” della Rivoluzione, ed i suoi obiettivi
storici, riformulandoli in questo modo: “Promuovere e consolidare la costruzione di una società
socialista prospera e sostenibile, sul piano economico, sociale e ambientale”. Il documento sarà
sottoposto nei prossimi mesi ad una consultazione popolare, per essere approvato in modo definitivo
alla fine dell’anno.
Gli elementi più innovativi del documento riguardano la parte dedicata all’economia, che riconferma e
sviluppa i cambiamenti introdotti a partire dal 2011: il riconoscimento del mercato, “integrato dallo
Stato nella direzione pianificata dell’economia”, e del “ruolo complementare della proprietà privata”.
Si apre anche al privato-sociale, legittimando “una modalità particolare di proprietà sui mezzi di
produzione da parte di entità che perseguono obiettivi di interesse pubblico e non la ricerca del
profitto”. Non sono affrontati in modo adeguato i temi dell’ambiente e del decentramento
amministrativo, né si fanno passi in avanti sul tema dei diritti umani e delle forme di organizzazione e
rappresentanza della società civile. Ma la sua debolezza maggiore sta probabilmente nella mancanza di
una analisi dei processi che stanno trasformando il paese. Si rafforza in questo modo l’impressione che
co-esistano in questo momento a Cuba un paese officiale e uno reale, che trovano una enorme
difficoltà a comunicare per orientare il cambiamento in modo coerente ed efficace.
Il paese reale vive un momento di grande dinamismo e forti aspettative, e al tempo stesso registra uno
stallo sostanziale di una economia che paga le inefficienze del sistema e la sua dipendenza da accordi
politici con paesi ideologicamente vicini, che coprono oltre il 60% del commercio estero: un po’ come
ai tempi dell’URSS, quando questo tasso era dell’ l’80%. La crisi di questo sistema è dovuta ai
cambiamenti che stanno riportando le destre al governo in America Latina, e già si fa sentire nella
scarsità di energia, nei black out sempre più frequenti, nell’aumento del costo dei trasporti,
diffondendo la paura di un nuovo “periodo especial”, che il paese non sarebbe in grado questa volta di
reggere. In risposta a tutto questo la gente cerca genera le proprie soluzioni, approfittando di tutti gli
spazi, forzandoli quando necessario. Si sviluppa in questo modo una economia parallela in una
condizione di sostanziale “deregulation”, che premia l’iniziativa privata individuale (e individualistica)
ma non favorisce quella delle cooperative e di altre forme di economia sociale, sottoposte a controlli
ben più rigidi. Anche sul terreno della società civile si assiste allo sviluppo di reti e movimenti informali
che non trovano spazio nella Cuba “ufficiale”, ma in modo meno dinamico e diffuso.
Sullo sfondo di questo scenario gli Stati Uniti, con i loro turisti, impresari, politici, che si riversano a
valanga su Cuba. Sempre più presenti, e un po’ meno “nemici”, percepiti come opportunità
strategica per uscire dalla crisi e al tempo stesso come minaccia per i valori sociali e ambientali, per la
cultura e per l’identità cubana.
1
Il Documento è diviso in due parti: “ Conceptualizaciòn del modelo economico y social cubano de desarrollo
socialista” e “Plan nacional de desarrollo econòmico y social 2030”.
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Aspetti settoriali:
I.
Polítiche economiche.
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Il ruolo delle cooperative agricole continua a crescere, ed è sempre più strategico nella produzione
di alimenti, in particolare dal 2008, dopo la redistribuzione della terra di grandi imprese statali
ai lavoratori (che si sono associati a cooperative già esistenti, o ne hanno create di nuove).
Il processo di creazione di nuove forme di cooperative “non agricole”, nell’industria e nei servizi,
procede molto lentamente ,
a causa delle complicate procedure di registrazione legale e per
l’assenza di una “Legge di cooperative”
L’ aumento del peso delle cooperative non è sorretto da politiche e programmi orientati a
rafforzare la cultura e i valori etici e sociali del cooperativismo. Il valore della produttività continua
ad essere dominante, espresso nella forma di “cumplir con los objetivos del plan”.
Il settore più dinamico dell’economia, in questo momento, è il cosiddetto “cuentapropismo”2, che si
sta espandendo in modo molto rapido, specialmente nel settore turistico, spingendo verso la
formazione di imprese nel settore privato: di tipo familiare, ma anche piccole e medie.
Il livello di centralizzazione dell’economia è ancora molto elevato, e l’autonomia dei diversi attori
economici e dei governi locali limitata e fluttuante, come la loro possibilità di accedere
“legalmente” al libero mercato per vendere ai consumatori ma anche per acquistare prodotti
necessari all’attività delle cooperative e delle imprese private
Persiste una visione ristretta delle relazione fra il settore pubblico ed il settore privato, che
favorisce le imprese straniere e penalizza quelle cubane.
Questi limiti e ritardi favoriscono l’espansione accelerata di economie informali e parallele., di fatto
tollerate, in quanto rispondono in modo efficace all’inefficienza del sistema in alcuni settori chiave,
e rappresentano opportunità di reddito essenziali per la sopravvivenza ed il benessere delle
famiglie, quasi una valvola di sfogo del crescente disagio sociale.
Tuttavia la disuguaglianza di condizione per accedere a queste opportunità e la sostanziale assenza
di regole, alimentano il processo di accumulazione disuguale della ricchezza, la crescita di una
cultura individualistica, , lo sviluppo di una economia illegale, e l’impatto negativo sull’ambiente.
Il tema della responsabilità sociale di impresa entra nel linguaggio ufficiale, ma resta assente e non
riconosciuto quello dell’economia sociale e solidale: questa mancanza di riconoscimento non ha
permesso lo sviluppo di approcci concettuali e di strumenti metodologici adatti alla realtà cubana.
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II. Politiche ambientali
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Per quanto Cuba vanti sulla carta un estensione molto grande di Aree Protette3, il sistema di
gestione e conservazione della biodiversità , presenta serie debolezze: a) le capacità di gestione di
parchi e riserve naturali sono carenti; b) la gestione e la tutela della biodiversità si limita alle aree
protette, e non si estende ai territori contigui; c) il sistema di governo delle Aree Protette (AP)
non prende in considerazione la partecipazione delle comunità locali; d) mancano politiche e
programmi per garantire la sostenibilità delle AP nel lungo periodo.
2
La licenza di “Tabajador por cuenta propria” (lavoratore autonomo), consente di aprire attività
imprenditoriali in una molteplicità di settori, specialmente nei servizi: affittacamere, ristorazione,
trasporti,trasformazione e vendita di alimenti… La licenza è strettamente individuale, ma un trabajador por cuenta
propria può impiegare personale salariato, in numero anche relativamente elevato.
3
Circa il 20% della superficie del paese è destinato ad Aree Protette
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Esiste un movimento agroecologico a livello nazionale, guidato ufficialmente da ANAP 4 , che non
è sostenuto da politiche e programmi governativi. Il movimento risulta dunque debole, perché
agisce in modo contraddittorio ed incoerente, soffrendo la coesistenza di culture e pratiche
convenzionali centrate sulla produttività, dominanti soprattutto nei settori strategici (latte, fagioli,
riso….)
Esistono esperienze significative, di alta qualità, di permacultura e agricoltura biologica, con elevato
potenziale di crescita, che dipende soprattutto dalla capacità di stabilire relazioni migliori con il
mercato locale e turistico.
Si assiste ad un ritardo generalizzato nella transizione alle energie rinnovabili: manca una visione
di decentramento delle risorse energetiche e un approccio integrale che permetta di ridurre il
consumo di energia, a partire dalle filiere agricole, industriali e nei servizi. D’altra lato, esiste una
diffusione significativa nel paese di esperienze di piccola scala, specialmente nel settore agrozootecnico (biogas).
Non c’è un modello chiaro e definito di gestione dei rifiuti e trattamento dei reflui, e le
infrastrutture risultano insufficienti. Si segnala, d’altro lato, l’ esistenza di 13 “nuove” cooperative
di riciclaggio, che rappresentano un importante potenziale, anche per la presenza di imprese statali
in grado di processare i materiali riciclati.
L’attività turistica si concentra in ambienti vulnerabili sotto il profilo ambientale in un contesto
segnato dal forte impatto dei cambiamenti climatici: la crescita del turismo, legata ai nuovi flussi
dagli USA, può avere effetti devastanti tanto sulle zone costiere, accelerandone l’erosione, quanto
sulle scarse risorse idriche del paese, compromettendo l’accesso all’acqua per la popolazione
locale.
III. Decentramento, Partecipazione cittadina e protagonismo della società civile.
 Il processo di decentramento amministrativo non sta procedendo come si sperava, ma esistono
opportunità di utilizzare gli spazi esistenti per sostenere esperienze pilota nei territori, legate in
larga parte alla sensibilità e alla capacità delle persone.
 Sul piano legale non c’è nessuna apertura verso nuove forma di attivazione ed organizzazione della
società civile. Il tema non è mai menzionato del documento di Conceptualización y Plan 2030, e
resta di là da venire l’attualizzazione della “Ley de Asociaciones”.
 Si stanno però moltiplicando nel paese spazi e reti informali di organizzazione e mobilitazione della
società civile: a) reti di persone e gruppi comunitari locali attivi su temi specifici di interesse
culturale, sociale e ambientale; b) gruppi di “volontari” anch’essi attivi su temi specifici (la
permacultura, la tutela del patrimonio naturalistico e culturale, le energie rinnovabili), legati a
entità nazionali cui la legge non permette di accettare “soci”, come la Fundaciòn Antonio Nunez
Jimenez e Cubasolar; c) movimenti che nascono e si sviluppano intorno a programmi di successo
per rispondere a problemi puntuali: come il movimento di utenti del biogas, che riunisce oltre
1000 persone in tutto il paese.
4
Asociaciòn Nacional de Agricultores Pequenos, organizzazione “ufficiale” delle oltre 4.300 cooperative
cubane,con oltre 3330.000 associati, è anche membro di Via Campesina
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2.
Obiettivi strategici
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Promuovere e sostenere iniziative integrate di sviluppo locale, centrate sul territorio e i suoi valori,
che prendano in considerazione in modo sistemico ambiti e criteri ambientali, economici, culturali
e sociali, in una prospettiva di genere
Contribuire allo sviluppo di politiche agroecologiche e di uso sostenibile delle risorse forestali ed
ittiche, coerenti e basate sui territori, che leghino produttori e consumatori, attraverso reti di
economia sociale e solidale, e facilitino l’accesso ai mercati.
Contribuire alla diffusione di una cultura ambientalista radicata nei territori, che favorisca la
attivazione della società civile, e la sua incidenza nella presa di decisioni.
Contribuire a la sostenibilità energetica dei processi di sviluppo, basandosi sulle risorse e le
potenzialità dei territori.
Sostenere lo sviluppo di una visione di turismo sostenibile e responsabile, e la diffusione di
esperienze pilota in questo ambito. .
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3.
Attori di riferimento
Gli attori coinvolti, o da coinvolgere, nella rete di interscambio, collaborazione, progetti, fa riferimento
alle seguenti aree:
Società civile.
 Organizzazioni nazionali “di frontiera” fra vecchie e nuove modalità di organizzazione della
società civile, come la Fundación Antonio Núñez Jiménez para el Hombre y la Naturaleza(
FANJ), la Red cooperativismo (Promess), Cubasolar.
 Reti e progetti comunitari.
 Reti informali di persone
 Gruppi locali legati alle chiese cristiane
Istituzioni tecniche e/o di settore legate allo stato.
Asociaciòn Nacional de Agricultorese Pequienos (ANAP), Asociaciòn Cubana de Produciòn Animal
(ACPA), Asociación Cubana de Técnicos Agrícolas y Forestales (ACTAF); Asociación Nacional de
Economistas de Cuba (ANEC), Unión Nacional de Arquitectos e Ingenieros de Cuba (UNAIC), Federación
de Mujeres Cubanas (FMC), Unión Nacional de Escritores y Artistas de Cuba (UNEAC)
Università e centri di ricerca
Instituto de Ciencia Animal (ICA), Universidad de La Habana (UH-FLACSO), Universidad Agraria de La
Habana (UNAH), Universidad Central de Las Villas (UCLV y su Grupo cooperativismo); Centro de Estudios
para el Desarrollo Local (CEDEL), Centro de Estudios de la Economía Cubana (CEEC), Universidades del
Oriente, órganos de montaña, empresas estatales, Instituto Jorge Dimitrov, Bioeco (Santiago de Cuba.
CITMA). Centro Lavastida. Centro Memorial Martin Luther King (CMMLK), Centro de Intercambio,
referencia e Iniciativa Comunitaria (CIERIC). CITA de Camagüey (Tema agua), Centros Universitarios
Municipales (CUM), Estaciones de pastos y forrajes
Governi locali: Municipi inseriti nel PRODEL (Proyectos de Desarrollo Local)
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4.
Proposte per un piano di lavoro 2017
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Sostegno ad esperienze innovative di permacultura e gestione di aree protette a Bellamar
(provincia di Matanzas), Sancti Espiritu e Tunas de Zaza, anche attraverso la realizzazione di
campi di studio e di lavoro
Promozione di spazi ed opportunità di formazione a Cuba in permacultura e agro-ecologia, per
persone provenienti dall’Italia e da altri paesi (Mediterraneo, Africa, America Latina)
Sostegno per la realizzazione della Fase I del progetto Cojimar-Guanabo (messo a punto nel
corso della visita di Mario Gonzales a marzo-aprile), attraverso i seguenti passaggi:
- Organizzazione di spazi di concertazione fra gli attori del territorio (municipio,
cooperative, gruppi e reti di cittadini) per la creazione di un Gruppo di Gestione a livello
locale.
- Elaborazione di un piano di riqualificazione partecipativa di un’area urbana a Guanabo,
di collegamento fra la spiaggia ed il centro cittadino, nel quadro del programma di
recupero della fascia costiera che si sta realizzando.
- Promuovere una visita di scambio del Parco Regionale Migliarino-San Rossore sul tema
della gestione partecipativa delle aree protette marino-costiere in zone di forte
impatto turistico.
- Identificazione e messa in rete di produttori agroecológici nelle aree rurali limitrofe a
a Guanabo e Cojimar.
- Identificazione di reti di attori informali, sul terreno economico, culturale e sociale, e
del loro potenziale per il territorio
Sviluppo del programma di viaggi promosso in collaborazione con Planet Viaggiatori Rsponsabili
Tutte le attività proposte saranno realizzate in collaborazione con la Fundaciòn Antonio Nunez Jimenez para
el Hombre y la Naturaleza con la quale COSPE ha firmato un accordo quadro di partenariato strategico.