Dicono che a Cuba... si persegue l`omosessualità - Italia-Cuba

Dicono che a Cuba...
si persegue l’omosessualità
È un tema ricorrente nelle campagne contro la rivoluzione cubana l’affermazione che a Cuba si persegue l’omosessualità.
Una costruzione mediatica ripetuta molte volte e durante molti anni che è stata assunta come verità indiscutibile
anche da parte di settori progressisti legati alla lotta per la diversità sessuale. Nella costruzione dello stereotipo dell’omofobia
istituzionale della rivoluzione cubana si impiegano vari strumenti di manipolazione informativa: la distorsione del contesto
storico, l’omissione della situazione dei paesi vicini, il silenzio sui progressi di Cuba in materia di tolleranza ed esagerazioni di ogni tipo.
DISTORSIONE DEL CONTESTO STORICO
OMISSIONE DEL CONTESTO GEOGRAFICO
Negli anni ’60 e ’70 Cuba non rappresentò un’eccezione
nel mondo in materia di omofobia. Come in altri Paesi,
anche europei, donne e uomini omosessuali furono
considerati tanto dalla società quanto dalle istituzioni
come soggetti con necessità di riorientazione.
Nel 1965 a Cuba furono create le cosiddette
“Unità Militari di Supporto alla Produzione”,
accampamenti di lavoro agricolo in regime militare dove
omosessuali e altri
collettivi sociali
svolgevano lavori
sostitutivi del servizio
militare.
Successivamente
nei primi anni ’70,
la cultura cubana visse
il cosiddetto
“Quinquennio grigio”, periodo di forte influenza sovietica
in cui la politica culturale ufficiale accettò
il Realismo Socialista come ambito di riferimento
e intellettuali e artisti omosessuali furono allontanati
dalla vita culturale pubblica.
Le Unità Militari di Supporto alla Produzione
scomparvero nel 1967, quindi due anni dopo la loro
creazione e il Quinquennio grigio oggi è oggetto di studio
e di dibattito tra gli intellettuali cubani contemporanei
che vogliono evitare di ripetere simili errori.
L’omofobia in parte ha origine nell’eredità maschilista
delle colonie spagnole. Il rifiuto della diversità sessuale
si verifica in tutto il mondo e l’intensità del fenomeno
a Cuba non è maggiore rispetto all’America Latina
e agli USA.
Le campagne che per molti anni e ancora oggi
presentano Cuba come uno dei maggiori paesi omofobi
riproducono solo una bugia creata e riprodotta da grandi
gruppi di potere informativo e comunicativo con
il supporto irresponsabile di alcuni gruppi progressisti.
Bisogna sottolineare che a Cuba non esiste
alcuna legge che penalizza l’omosessualità
al contrario di Paesi della regione come Jamaica
e Porto Rico.
SILENZIO SUI PROGRESSI NELLA SOCIETÀ CUBANA
Negli ultimi decenni la società cubana ha mostrato passi chiari a favore della tolleranza
verso le diverse forme di relazione ed espressione sessuale. Questi cambiamenti
sono stati rispecchiati trasparentemente attraverso il cinema e la letteratura dell’isola
che contro i luoghi comuni costruiti dai media conservano un carattere sociale e critico
in contrasto con la letteratura e il cinema commerciali imposti nel mercato mondiale.
Nel 1993 il film “Fragola e cioccolato” mise in primo piano il dibattito sull’intolleranza
e sull’omofobia nella società cubana. Successivamente sono state molte le opere
letterarie, teatrali e cinematografiche che hanno affrontato il tema apertamente.
Si deve mettere in risalto il lavoro delle istituzioni come il Centro Nazionale
di Educazione Sessuale di Cuba, presieduto da Mariela Castro, che organizza eventi
e campagne pubbliche per la tolleranza ed a favore di gay, lesbiche e transessuali.
Attualmente nel paese esiste una politica ufficiale di rispetto, tolleranza e apertura
a gay, lesbiche e travestiti che hanno conquistato rispetto sociale e spazi propri
nella società cubana.Il Parlamento cubano ha recentemente varato una legge
che consente ai transessuali di cambiare sesso. E come tutta la sanità,
anche l’operazione chirurgica e l’assistenza psicologica sono gratuite.
Bisogna comunque sottolineare che ancora persistono, così come in tutta l’America
Latina profondi pregiudizi maschilisti e omofobi. Affermare che l’omofobia sociale,
culturale e istituzionale sono state completamente eliminate significherebbe
una mancanza di verità sia a Cuba che nel resto del mondo.