Titolo rubrica: Parliamone… Crescono gli investimenti pubblicitari e anche l’Italia scopre il mercato di Internet Secondo uno studio elaborato dalla Nielsen, denominato “Scenario internazionale della pubblicità”, a livello mondiale il mercato pubblicitario è cresciuto nel 2005 di quasi il 5% rispetto al 2004, in misura maggiore del prodotto interno lordo. Internet ha segnato i record dei nuovi investimenti nell’advertising, soprattutto negli Stati Uniti e in Europa, ma è ancora lontano da mezzi tradizionali come la televisione e la carta stampata. Lo studio ha considerato, nelle diverse aree geografiche, i vari media e i principali settori dove si è concentrata la spesa pubblicitaria delle aziende. Il fatto che quest’ultima sia aumentata più del Pil globale evidenzia un buon grado di fiducia tra le imprese e i consumatori, necessaria per uscire da una situazione finora non particolarmente favorevole. Nello scenario globale i settori trainanti sono la salute e la cosmesi, particolarmente rilevanti in Asia, la finanza e l’entertainment. Il tabacco e la gestione della casa, invece, sono in calo. L’incremento è evidente soprattutto nei Paesi emergenti come la Cina, che da sola rappresenta più della metà degli investimenti nell’area asiatica: Nielsen prevede una crescita superiore al 60% nei prossimi tre anni. La spesa ha superato gli 8,2 miliardi di euro nei primi tre mesi del 2006 (+25% sullo stesso periodo del 2004), grazie al boom economico (+10,3 del Pil da inizio anno). La televisione domina il mercato (83% della raccolta), seguita dalla carta stampata. Gli Usa hanno registrato un trend di poco superiore al 4%. L’offerta delle stazioni televisive si è ampliata, passando da 86 a 93 nel numero medio di canali disponibili per ogni famiglia. Gli spot tradizionali costituiscono ancora il 95% della pubblicità in tv, dove il comparto privilegiato è quello del tempo libero. Internet guida la classifica della crescita pubblicitaria (+20%), davanti alla tv in lingua spagnola e a quella via cavo. L’Europa, dal canto suo, ha registrato una crescita più moderata, del 3,7 per cento. In questo contesto, la Spagna ha raggiunto il picco del +14% grazie allo sviluppo del mercato televisivo. Nel vecchio continente, la maggior parte della spesa in advertising si concentra ancora sulla tv, ma la quota di internet aumenta in modo continuativo e veloce. Per quanto riguarda i settori, la situazione è abbastanza omogenea, con in testa le telecomunicazioni, la finanza e l’editoria. Il settore auto è al secondo posto in molti paesi. In Italia la spesa pubblicitaria è cresciuta del 5,7% se si considera il quinquennio dal 2000 al 2005. Il mercato presenta un’elevata concentrazione, con 400 imprese che coprono il 75% degli investimenti. Internet è il mezzo che ha ottenuto i risultati migliori (+18% nel 2005 rispetto il 2004, con un exploit del 47,9% da gennaio a marzo), anche se il suo apporto all’incremento generale è solo dello 0,3%. I segni sono positivi anche per gli altri media, ad esempio +4,5% i periodici, +2,7 i quotidiani e le televisioni e +0,3 le radio. Unica eccezione è il cinema (8,3% di calo). Internet deve ancora colmare la distanza dagli altri Paesi europei, dove la media di share è del 6%, mentre in Italia è inferiore al 2%. I settori che investono di più sul mercato online sono telecomunicazioni, finanza e assicurazioni e tempo libero. L’auto e il turismo hanno incrementato gli investimenti su questo mezzo rispettivamente del 135,8% e del 47,2%. Il tempo medio trascorso dai consumatori su internet è in costante aumento e le aziende ne tengono conto nella pianificazione delle strategie. Le imprese possono scegliere i siti dove concentrare i loro messaggi pubblicitari e quindi raggiungere pubblici mirati. Nielsen stima per l’Italia una crescita del 39,5% per Internet nel 2006, a fronte di una media dei mezzi intorno al 3 per cento. Enrico Leporati