Il Sindaco di Forlì ASSEMBLEA CONGRESSUALE DELL’AUSER Forlì, Salone Comunale, giovedì 14 aprile 2005, ore 9 È con piacere che porto il saluto della Città e mio personale ai congressisti e a tutti gli intervenuti a questa Assemblea Comprensoriale dell’AUSER, che si svolge in preparazione del Congresso Regionale e di quello Nazionale. In questi anni l’AUSER ha compiuto una grande esperienza di aggregazione, orientata a sviluppare le conquiste dello Stato sociale, superando ampiamente i 2.000 iscritti distribuiti su 12 comuni. Un bel salto, impensabile fino a pochi anni fa, che evidenzia il ruolo attrattivo e propulsore espresso dalla vostra organizzazione. Le proiezioni statistiche ci mostrano che la componente anziana della società cresce, come incidenza demografica e conseguentemente come ruolo, in termini di esigenze e di opportunità di confronto. Basti pensare che nel Comune di Forlì le persone che superano i 65 anni sono ben oltre le 20.000 unità, pari al 23,5% della popolazione. Una notevole consistenza numerica, che ci permette facilmente d’immaginare quali siano i problemi di natura sanitaria e sociale posti nella città e le risposte che si richiedono per far fronte alla crescente domanda di interventi e di servizi differenziati e qualificati rivolti alla Terza Età. Il tema del benessere delle persone, a qualunque generazione appartengano, è al centro delle politiche sociali e sanitarie dell’Amministrazione Comunale. Ne è testimonianza concreta il collegamento che esiste tra la programmazione sanitaria, i Piani Sociali e i Piani per la Salute, che introducono un nuovo concetto di salute, inteso come perfetto equilibrio tra condizioni fisiche, psichiche e sociali. La sanità forlivese, come sapete, ha compiuto un significativo salto di qualità con il nuovo Ospedale Morgagni-Pierantoni realizzato a Vecchiazzano, e si svilupperà ulteriormente con l’attivazione, fra il 2006 e il 2007, dell’Istituto di Ricerca e Cura dei Tumori di Meldola. I 15 Consigli Comunali del Circondario stanno votando le delibere per il recepimento del nuovo Piano Sanitario 2005-2009, ove il tema della domiciliarità anche sul versante dell’assistenza sanitaria integrata è questione centrale. Come vi è noto, grazie ad un Accordo di programma tra provincia, Azienda USL, Comune di Forlì e i Comuni del Circondario forlivese, abbiamo stanziato 42 milioni di euro (80 miliardi delle vecchie lire) per il Piano Sociale di Zona che riassume il complesso degli interventi dei servizi sociali rivolti a tutte le generazioni: dal percorso nascita alla Terza Età. Il Piano prevede sostegno al disagio, attuazione di politiche di prevenzione, promozione del benessere delle persone. Il 54% delle risorse finanziarie è destinato all’area anziani, cioè oltre 40 miliardi delle vecchie lire. Questo ci ha permesso di seguire oltre 8.000 anziani attraverso interventi culturali di socializzazione, di sostegno economico, di assistenza domiciliare e di assegni di cura per le famiglie. Essi corrispondono a circa il 10% della popolazione di ultra75enni, uno standard tra i più alti a livello regionale. Forlì si connota, inoltre, come una delle punte più elevate raggiunte dal welfare del nostro Paese, per qualità e diffusione delle prestazioni, in grado di reggere il confronto con i sistemi più avanzati. 1 Spesso la società moderna tende ad emarginare la persona nel momento in cui esce dal ciclo produttivo, qualunque siano i suoi anni. La storia dell’AUSER è lì a dimostrare che questo fenomeno può essere contrastato e superato efficacemente, perché nei suoi Centri sociali i soci possono ritrovare fiducia nelle proprie capacità intellettuali e manuali, e ridefinire il proprio ruolo nella società, sentirsi protagonisti, persone motivate ad agire e a partecipare. Come Amministrazione Comunale condividiamo con voi la tesi che l’inclusione sociale vuol dire espandere la democrazia, lottare contro la solitudine, esprime solidarietà come condizione per realizzare equità sociale. La frequentazione da parte degli anziani delle numerosissime attività ricreative e culturali, gli interessi comuni che vengono promossi ed offerti dai Centri operativi dell’AUSER costituiscono un importante veicolo di socializzazione, di rafforzamento o di recupero della coscienza di sé e di riconoscimento dell’altro. L’Auser, lasciatemelo dire perché conosco il vostro impegno, costituisce un patrimonio per le nostre città, di cui andiamo orgogliosi e di cui non potremmo fare a meno, perché le opportunità e le risposte che riesce ad offrire difficilmente potrebbero essere esaudite facendo conto solo sulle risorse pubbliche, oltretutto ridotte dai tagli operati anche quest’anno dalla legge Finanziaria ai trasferimenti agli Enti locali. Ogni giorno decine di vostri volontari sono impegnati in progetti sociali e in azioni solidali, a promuovere iniziative per aiutare chi è in difficoltà, chi non può muoversi senza un aiuto, chi altrimenti sarebbe ai margini della società. In tutti questi anni la collaborazione tra il pubblico e il privato ha permesso di dare vita ad un insieme di politiche attive che hanno rappresentato un approdo sicuro per le generazioni più mature della nostra comunità. È anche questo il segno che nella nostra città si mantiene alta l’attenzione verso la Terza età, perché vogliamo mantenere alto il livello della coesione sociale e dei rapporti intergenerazionali, vogliamo cioè che giovani e adulti convivano in modo equilibrato in una città che tutela i diritti di tutti e non solo di una parte. Permettetemi, a conclusione di questo mio breve indirizzo di saluto, di esprimere a tutti i congressisti i migliori auguri di buon lavoro e di rinnovare a tutti voi, a nome della Città, i più vivi ringraziamenti per l’insostituibile azione che svolgete per gli anziani e, per essi, all’intera comunità. Grazie. 2