La comunione sulla mano ??!......No !!
Sono forse caramelle ?
giù le mani !
Attualmente (secondo molti sarebbe molto più corretto dire momentaneamente) la Chiesa permette
di ricevere il Corpo di Cristo sulla mano. In realtà come vedremo, questa più che una
liberalizzazione è stato un indulto, le origini di questo modo inconsueto di accostarsi all’ Eucarestia
nasce nel sedicesimo secolo quando i riformatori protestanti, nel loro nuovo culto Cristiano
ristabilirono la Comunione sulla mano per affermare due loro eresie fondamentali : 1) la
transustanziazione, non avviene realmente, si tratta solo di un fare memoria e 2) il pane usato non è
il Corpo di Cristo ma semplice pane comune. Da quel momento in avanti la comunione sulla mano
acquistò un significato chiaramente anticattolico. Dopo il vaticano secondo, in Olanda (1) alcuni
preti Cattolici di mentalità protestante cominciarono a dare la comunione sulla mano,
scimmiottando la pratica protestante. I Vescovi Olandesi anziché fare il loro dovere e condannare
l’abuso, lo tollerarono e in tal modo permisero che l’abuso continuasse incontrollato. L’ allora Papa
Paolo sesto dapprima oppose un secco rifiuto, raccomandando energicamente di restare fermi al
modo tradizionale di ricevere la comunione sulla lingua; Affermando che questa innovazione può
portare all’irriverenza e alla profanazione dell’ Eucarestia ( vedi il documento “memoriale Domini”
del 69 ). Nonostante tutto ciò l’allora Papa permise che nei posti ove l’abuso si era già consolidato
venisse legalizzata e da allora l’ abuso non ha faticato ad estendersi, anche grazie ad uno spirito
conciliare rivoluzionario e inarrestabile che tende a scardinare la tradizione e la fede della Chiesa di
sempre. Questa è in breve la storia di come si è diffusa la comunione sulla mano e anche sulla base
di ciò molti prospettano che ci possa essere qualche provvedimento da parte di Benedetto
sedicesimo ad arginare questo abuso che la Chiesa tiene in sospeso, nel frattempo la permissione di
ricevere Gesù ostia sulla mano rende meno colpevoli i fedeli ignari del rischio di sacrilegio, il quale
anche se può andare al di là delle singole colpe del fedele è comunque un atto grave di per sé che
turba per così dire la volta celeste e come dicevano i Santi Padri, è la causa numero uno di
cataclismi e rovine che si abbattono sul mondo. Il sacrilegio della comunione sulla mano consiste in
questo : nel fatto che, nel dare e nel ricevere la Santa Comunione, dall’ Ostia si staccano,
spessissimo, dei “frammenti”, i quali, mentre con la comunione sulla lingua si usa il “piattello” su
cui cadono sopra, e che poi vengono recuperati, con la Comunione sulla mano, invece, i Frammenti
che cadono vanno a disperdersi a terra e, di conseguenza calpestati o spazzati via e, quindi
inevitabilmente profanati! E siccome non si tratta di disgrazia, ma di una atto che è volutamente
causato, perché conosciuto e previsto, risulta, perciò un vero e proprio sacrilegio! I Preti devono
trovare il coraggio di combattere questa nuova pratica che fa parte dell’ occulta strategia di
protestantizzazione del Cattolicesimo, ricordando come Papa Paolo sesto, giustamente, predisse
che, la Comunione sulla mano avrebbe portato all’ irriverenza e alla profanazione dell’ Eucarestia.
Ma non si tratta solo del pericolo di profanazione ma anche dalla constatazione del fatto che mentre
prima i ladri sacrileghi di Ostie si dovevano industriare a scassinare i tabernacoli ora invece
ricevono quello che cercano direttamente in mano e dal Sacerdote per giunta, il quale possiamo
constatare che quasi mai esige dal fedele di consumare la comunione d’avanti a lui il che
soprattutto nelle grandi celebrazioni è difficile da ottenersi o semplicemente da verificare. Questi
poveri disgraziati rubano le ostie consacrate per poi venderle per un valore medio di 100 euro nei
centri di raccolta organizzati dalle sette massoniche e da gruppi satanici. Non solo ! anche tra i
fedeli la pietà eucaristica è andata scemando; Riporta Don Enzo Boninsegna in un suo libretto sull’
argomento, che soprattutto nelle grandi celebrazioni è addirittura capitato che, una ragazzo per fare
un piacere all’amico che si trovava in fondo alla fila, dopo aver ricevuto l’ Ostia Santa, và
dall’amico ( tenendola in mano e senza averla ancora consumata) e gli e ne porge metà per evitargli
il tempo della fila ( sic!) inoltre riporta la rivista “Chiesa Viva”che in Olanda, degli scolari avevano
una fiorente raccolta di Ostie consacrate, che erano state ricevute abusivamente per mezzo della
comunione in mano. Esse furono raccolte ed inchiodate, come farfalle, ad una parete. In questo
modo se ne trovarono circa duecento. A tutti i Cattolici che leggono ciò, vorrei chiedere di non
limitarsi per tutto questo ad un sentimento di rincrescimento, ma di reagire con una ardente pietà
Eucaristica che sarebbe bello e Santo concretizzare nella modalità di ricevere l’ Eucarestia in
ginocchio; Tale modo di accostarsi all’ Eucarestia la Chiesa lo ha sempre considerato “lodevole” e
può essere preferibile sia per un più esplicitato modo di adesione dell’ intelletto alla Verità e anche,
se si vuole, come occasione per riparare all’ irriverenza generalizzata. Và anche detto che tali
irriverenze o abusi sono quasi sconosciuti nella Mesa Tridentina dove il rispetto verso il Santissimo
Sacrificio e Il Santissimo Sacramento dell’ altare si manifesta nelle frequenti genuflessioni e nella
massima cura, dei frammenti eucaristici. Questo è importante soprattutto oggi che la gente si
allontana dalla S. Messa quando essa è banalizzata, quando perde solennità e decoro e finisce
purtroppo per essere ridotta spesso, solo ad un concertino. Il cuore dell’uomo ha sete del
soprannaturale e se non lo trova si rivolge altrove ! La Messa in antico rito ancor più oggi và
valutata perché il Papa con il Moutu Proprio “Summorum Pontificum” del 7 luglio 2007 non solo l’
ha liberalizzata ma ha dichiarato che La S. Messa di San Pio v non è stata mai abrogata. Dopo tutto
questo excursus è spontanio chiedersi in quale modo il Sommo Pontefice Amministra l’ eucarestia:
In un articolo sull’ osservatore Romano del 26 giugno 2008 di Gianluca Biccini, viene posta la
seguente domanda allo strettissimo collaboratore del Papa Monsignor Guido Marini : D. Nella
recente visita a Santa Maria di Leuca e Brindisi il Papa ha distribuito la comunione ai fedeli in
bocca e in ginocchio. È una prassi destinata a diventare abituale nelle celebrazioni Papali ? R. :
Penso proprio di sì. Al riguardo non bisogna dimenticare che la distribuzione della comunione
sulla mano rimane tuttora, dal punto di vista giuridico, un indulto alla legge universale, concesso
dalla Santa Sede a quelle conferenze episcopali che ne abbiano fatto richiesta. La modalità
adottata da Benedetto XVI tende a sottolineare la vigenza della norma valida per tutta la Chiesa. In
aggiunta si potrebbe forse vedere anche una preferenza per l'uso di tale modalità di distribuzione
che, senza nulla togliere all'altra, meglio mette in luce la verità della presenza reale
nell'Eucaristia, aiuta la devozione dei fedeli, introduce con più facilità al senso del mistero. Aspetti
che, nel nostro tempo, pastoralmente parlando, è urgente sottolineare e recuperare. Nel frattempo
a cogliere il buon esempio del Papa è il Cardinal Caffarra il quale ha stabilito che in alcune Chiese
della sua Diocesi, ( cito testualmente) “ Considerata la frequenza in cui sono stati segnalati casi di
comportamenti irriverenti nell’ atto di ricevere l’ Eucarestia disponiamo che (…) i fedeli ricevano
il pane consacrato solamente dalle mani del ministro sulla lingua”
Note:
(1) Paese dove sono molto progrediti in tema di sviamenti non solo liturgici ma anche morali,
basti pensare che nel 73 già si parlava di eutanasia e da poco hanno creato un partito
pedofilo ! che progresso !
Francesco Diana.