Appunti di Scienze sperimentali 4° anno Prof. Tescarollo CIO’ CHE DOVETE SAPERE SULLE ALGHE Le alghe sono protisti quasi esclusivamente fotosintetici, sebbene esistano forme sia autotrofe che eterotrofe. Vivono generalmente in acqua dolce o salata, ma sono presenti anche alcune forme terrestri, legate comunque ad ambienti umidi. Alcune alghe vengono usate in erboristeria, molte sono utilizzate in cucina, soprattutto in quella orientale (il “nori” è l’alga usata per il sushi). Dalla fibra delle alghe è possibile ricavare della carta, che può essere realizzata senza uso di cloro. Il nome di questo prodotto è stato registrato come alga-carta. Le alghe si dividono in: ALGHE UNICELLULARI ALGHE PLURICELLULARI (MACROALGHE) Sono le più numerose (da un punto di vista del numero di specie). Si trovano vicino alla superficie delle distese di acqua, dove la luce è più abbondante. Sono costituite da un'unica cellula, completamente autosufficiente. Fanno parte del fitoplancton, hanno quindi un ruolo basilare come produttori nelle catene alimentari, da cui dipende la vita degli animali acquatici. Inoltre riforniscono l'atmosfera di grandi quantità di ossigeno. Esse comprendono numerosi gruppi tra i quali si ricordano: Dinoflagellati: caratterizzati da un caratteristico involucro di piastre di cellulosa e dalla presenza di due flagelli usati per il movimento. Vivono in acque basse, poco salate e calde. Possono provocare il fenomeno delle “maree rosse”, improvviso enorme incremento della popolazione algale con rilascio di tossine che causano morie di pesci e possono essere letali anche per l’uomo. Diatomee: hanno una parete cellulare contenente silice e assumono forme geometriche suggestive. I depositi di diatomee fossili costituiscono un sedimento detto “farina fossile” (ne è presente uno presso Riano) utilizzato come abrasivo nei dentifrici o come sostanza filtrante nelle piscine. Alghe verdi unicellulari: comprendono forme singole (Chlamydomonas) o coloniali (Volvox) a forma sferica. L’Acetabularia è una anomala alga unicelluare di grandi dimensioni che si presenta sotto forma di ombrello di colore verde biancastro. Sono organismi complessi che differiscono dalle piante per la mancanza di vere radici, fusto, foglie e canali vascolari. Si attaccano al substrato tramite una struttura simile a una radice ma senza funzioni assorbenti detta aptere che può prolungarsi in una sorta di fusto chiamato cauloide. Nel suo insieme il corpo dell’alga prende il nome di tallo. Le alghe pluricellulari si dividono in 3 gruppi caratterizzati da forme particolari e da colori diversi dovuti ai pigmenti accessori: Alghe Brune: quasi esclusivamente marine, prediligono acque fredde e ben ossigenate. Esempi di alghe brune sono: il sargasso (Sargassum), che contiene le aerocisti, ovvero cellule piene di gas che permettono il galleggiamento delle fronde ed evitano che queste si spezzino; il Fucus utilizzata nelle diete, come dimagrante e anticellulite; la Coda di Pavone (Padina pavonica) dalla quale viene estratto un principio attivo utilizzato in cosmetica per idratare la pelle e combattere l'invecchiamento cutaneo. Alghe Rosse: tipiche delle acque costiere tropicali. Alcune specie di alghe rosse hanno parete cellulare incrostata da depositi calcarei e partecipano alla formazione delle barriere coralline. L'agar agar, ricavato da varie specie di alghe rosse, è la fonte dell'agarosio utilizzato per le piastre di coltura microbiologiche. Alghe Verdi pluricellulari: Alcuni tassonomi le inseriscono nel regno delle piante. La loro colorazione deriva dalla presenza della clorofilla "a" e "b". Esempio di questo gruppo sono la lattuga di mare (Ulva rigida) che ha un tallo foglioso di colore verde brillante e le alghe della famiglia Caroficee considerate l’anello di congiunzione evolutivo con le piante