Acqua e… forme, colori e curiosità nel mondo delle piante

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ProgettoBo05 centralità dell'acqua
22-11-2005
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L A C U R I O S I T À E L’ I N G E G N O
Centralità dell’acqua
Acqua e… forme, colori e
curiosità nel mondo delle piante
Museo Botanico - Erbario
Il Museo ha allestito una
mostra che ha coinvolto le
pregevoli collezioni di alghe
e mostrato al pubblico una
serie di piante acquatiche oggi
più o meno rare nel nostro territorio,
causa rarefazione degli ambienti umidi.
Rossella Marcucci
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Tutta la prima sala espositiva è stata dedicata alle
alghe e, in particolare, alla collezione appartenuta
ad Achille Forti. Appassionato naturalista, nacque a
Verona nel 1878. Trasferitosi a Padova per motivi
di studio, fu allievo di Pier Andrea Saccardo; dopo
la laurea, divenne docente a Modena per poi tornare definitivamente a Padova nel 1926. Pur raccogliendo anche piante superiori, la sua grande
passione furono le alghe di cui divenne, ben presto, un esperto di fama mondiale. Alla sua morte,
avvenuta a Verona nel 1937, lasciò a Padova tutte
le sue collezioni, anche di piante superiori, e la ricca biblioteca. Oltre a pannelli esplicativi sulle caratteristiche delle alghe e sui principali gruppi in cui
vengono divise, il visitatore ha potuto osservare un
“plateau” con vetrini di diatomee (Bacillariophyceae - alghe microscopiche costituenti il plancton
e presenti in acque dolci e salate, ma anche in terreni umidi), della farina fossile data dalle loro teche silicee, dei barattoli con alghe verdi (Chlorophyceae) in formalina, delle alghe rosse (Rhodophyceae) calcaree tipiche delle barriere coralline e delle lastre fotografiche prodotte dallo stesso
Forti e rappresentanti diatomee ed alghe brune
(Phaeophyceae). Alcuni vetrini sono stati messi a
disposizione del pubblico per poter osservare, tra-
progettoBo ottobre2005
mite due microscopi ottici, la diversa morfologia
delle diatomee. La sala proseguiva poi con exsiccata di alghe rosse (fig. 1), brune (fig.2) e verdi (fig.3),
tutte corredate da una scheda con annotazioni su
distribuzione, proprietà ed usi alimentari, curiosità.
Sono stati esposti anche quattro campioni di alghe
brune appartenenti alla famiglia delle Laminariaceae e particolari per le ragguardevoli dimensioni.
La prima sala si è conclusa con due quaderni dell’erbario di H.C. Threde sulle alghe del Mare del
Nord (1832) ed alcuni fogli dell’erbario sulla “Flora Marina Istriana” di A. Zaratin preparato tra il
1884 e il 1910.
Tutta la seconda sala è stata dedicata alle piante che
vivono, completamente o parzialmente, immerse
nell’acqua. Sono stati esposti campioni secchi di
dodici specie abbastanza comuni, almeno un tempo, nei corsi d’acqua dell’Italia nord-orientale. Tra
questi si sono scelti la castagna d’acqua (Trapa natans L.) (fig. 4), specie attualmente minacciata in
tutto il territorio italiano e i cui frutti, di forma piramidale, venivano consumati, lessi o arrostiti, come le castagne; la marsilea (Marsilea quadrifolia
L.), una felce caratterizzata da quattro foglioline, e
gravemente minacciata di estinzione in Veneto; la
ninfea (Nymphaea alba L.), anticamente molto
diffusa e oggi in contrazione causa distruzione o inquinamento delle aree umide. Da segnalare inoltre l’elodea o peste d’acqua (Elodea canadensis Michx.), specie originaria dell’America settentrionale
e arrivata in Irlanda nel 1836 come pianta ornamentale. La prima segnalazione italiana avviene
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«La scomparsa di una
piccola pianta può
apparire cosa di poco
conto, ma la perdita
di un patrimonio
genetico formato in
milioni di anni non
potrà essere ricreato
dall’uomo con
la biotecnologia»
Fig. 1
Alghe rosse
Fig. 2
Fucus serratus
Fig. 3
Ulva lactuca
nel 1891 a Padova e da allora si è ampiamente e
rapidamente diffusa in tutta la penisola. Si tratta
di una specie a sessi separati e in Europa è arrivata
solo la pianta femminile per cui non è in grado di
riprodursi sessualmente. A ciò pone rimedio con
la riproduzione vegetativa. L’erba coltella (Stratiotes aloides L.) un tempo presente in alcune zone di
Lombardia, Veneto ed Emilia, è ora quasi ovunque
scomparsa tanto da essere stata inserita come specie critica nella lista rossa italiana. L’unica fanerogama marina presente alla mostra è stata la posidonia (Posidonia oceanica [L.] Delile), specie esclusiva del Mediterraneo dove forma estese praterie
sommerse. E’ caratterizzata da lunghe foglie nastriformi e da frutti che, per la loro forma, vengono detti “olive di mare”. Parti di questa pianta si
possono spesso osservare sulle spiagge in forma di
pallottole sferiche od ellissoidali. Si formano da
porzioni di foglie e rizomi che si staccano e vengono poi compattate ed arrotolate dal moto ondoso; essendo molto leggere, galleggiano e vengono
trasportate dall’acqua. Si è cercato, inoltre, di sensibilizzare i visitatori sul problema drammatico
della scomparsa di molte specie vegetali dovuta,
principalmente, alla distruzione degli habitat nei
quali crescono. Anche se, apparentemente, la
scomparsa di una piccola pianta può apparire cosa di poco conto, è bene ricordare infatti che la perdita di un patrimonio genetico formatosi per evoluzione naturale in milioni di anni, è qualcosa
che l’uomo, con tutte le biotecnologie più sofisticate, non potrà mai ricreare.
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Fig. 4
Trapa natans
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