ESORTAZIONE APOSTOLICA “EVANGELII GAUDIUM” PAPA FRANCESCO PROMULGATA IL 24 NOVEMBRE 2013, RICORRENZA DELLA SOLENNITA’ DI GESU’ CRISTO RE’ DELL’UNIVERSO. Jorge Mario Bergoglio, gesuita argentino, e’ il primo papa giunto dalle Americhe; nasce il 17 dicembre del 1936 a Buenos Aires, da emigranti piemontesi. Il padre Mario è ragioniere, impiegato nelle ferrovie, mentre la madre, Regina Sivori, si occupa della casa e dell’educazione dei cinque figli. E’ arcivescovo della capitale Argentina dal 1998 fino alla data della sua elezione a Sommo Pontefice il 13 Marzo 2013, con il nome di Francesco I. E’ una figura di spicco dell’intero continente e un pastore semplice e molto amato nella sua diocesi, che ha girato in lungo e in largo, anche in metropolitana e con gli autobus. «La mia gente è povera e io sono uno di loro», ha detto una volta per spiegare la scelta di abitare in un appartamento e di prepararsi la cena da solo. Ai suoi preti ha sempre raccomandato misericordia, coraggio e porte aperte. La cosa peggiore che possa accadere nella Chiesa, ha spiegato in alcune circostanze, «è quella che padre Henry De Lubac chiama mondanità spirituale», che significa «mettere al centro se stessi» e cercare, anziché la gloria del Signore, la gloria umana e il benessere personale. E quando cita la giustizia sociale, invita a riprendere in mano il catechismo, i dieci comandamenti e le beatitudini. Nonostante il carattere schivo è divenuto un punto di riferimento per le sue prese di posizione durante la crisi economica che ha sconvolto il Paese argentino nel 2001. Come arcivescovo di Buenos Aires, pensa a un progetto missionario incentrato sulla comunione e sull’evangelizzazione. Quattro gli obiettivi principali: comunità aperte e fraterne; protagonismo di un laicato consapevole; evangelizzazione rivolta a ogni abitante della città; assistenza ai poveri e ai malati. Invita preti e laici a lavorare insieme. Nel settembre 2009 lancia a livello nazionale la campagna di solidarietà per il bicentenario dell’indipendenza del Paese: duecento opere di carità da realizzare entro il 2016. E, in chiave continentale, nutre forti speranze sull’onda del messaggio della Conferenza di Aparecida nel 2007, fino a definirlo «l’Evangelii nuntiandi dell’America Latina». Viene eletto Sommo Pontefice il 13 marzo 2013. L’Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium e’ il primo documento ufficiale di papa Francesco, essendo stata la lettera Enciclica “Lumen Fidei”, redatta in collaborazione con il predecessore, Papa Benedetto XVI. Il testo è composto da oltre 220 pagine, diviso in cinque capitoli e 288 paragrafi. Qui, il Papa, intende offrire alcune linee per procedere ad una nuova tappa evangelizzatrice, marcata dalla gioia di annunciare il Vangelo. Il documento e’ il frutto maturo di una riflessione che Jorge Mario Bergoglio porta avanti da molto tempo ed esprime in maniera organica la sua visione dell’evangelizzazione e della missione della Chiesa nel mondo contemporaneo”. L’Esortazione raccoglie, tra l’altro, il contributo dei lavori del Sinodo sul tema: “la nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede”, svoltosi in Vaticano dal 7 al 28 ottobre 2012. Prolungando l’insegnamento di Evangelii Nuntiandi dell’8 dicembre 1975 di Paolo VI, che parlava della “dolce e confortante gioia di evangelizzare”, papa Bergoglio, nella Evangelii Gaudium offre alla Chiesa una serie di questioni emergenti su cui riflettere, elencate al n. 17: a) La Riforma della Chiesa in uscita missionaria; b) Le tentazioni degli operatori pastorali; c) La Chiesa intesa come la totalità del Popolo di Dio che evangelizza; d) L’Omelia e la sua preparazione; e) L’inclusione sociale dei poveri; f) La Pace e il dialogo sociale; g) Le motivazioni spirituali per l’impegno missionario. Alcuni teologi, professori della facoltà di Teologia dell’Università Gregoriana, hanno sottolineato come la spiritualità sia in qualche modo il cuore e la struttura portante di tutto il documento, che offre così una lettura del reale che non cade né nell’irenismo, né, tantomeno, in un’attitudine disfattista. L’idea che sta a cuore al Papa è che la Chiesa impari sempre più il dinamismo di uscita che Dio 1 provoca nei credenti (EG20), egli afferma: “quanto più la Chiesa esce da se stessa per percorrere le strade della storia tanto più ritroverà se stessa, perché la vita cresce nella misura in cui la si dona” (EG10). L’Evangelii Gaudium, scrive in modo esplicito papa Francesco, ha “un significato programmatico” (25). Si tratta cioè di un documento che indica un orizzonte e traccia un metodo di azione da cui la morale cristiana non può non essere interpellata. Perchè l’edificio morale della Chiesa non diventi “un castello di carte” (39), è urgente tornare al cuore del Vangelo. Una morale “dal cuore del Vangelo” (34ss) e dunque capace di proporre in modo rinnovato e convincente “la bellezza dell’amore salvifico di Dio manifestato in Gesù Cristo morto e risorto” (36) alle donne e agli uomini del nostro tempo. CAPITOLO 1 – LA TRASFORMAZIONE MISSIONARIA DELLA CHIESA Una Morale dal “cuore del Vangelo” - L’esortazione sollecita l’insegnamento morale della Chiesa circa la verità essenziale da annunciare, lo stile missionario da assumere, il bene possibile da discernere. La verità essenziale della morale cristiana è il primato dell’Amore gratuito e preveniente di Dio, che la configura come risposta d’amore. In corrispondenza a questa configurazione, lo stile di comunicazione della morale cristiana privilegia la verità essenziale rispetto ad aspetti secondari e, tanto più, rispetto a norme e precetti non più adatti all’epoca attuale. Tenendo poi, in debito conto, il grado di responsabilità dei destinatari, la morale cristiana, senza rinunciare a prospettare “il bene desiderabile” (corrispondente alla verità del Vangelo), deve coraggiosamente praticare il discernimento del bene possibile (tenendo conto del contesto determinato e dei limiti umani). CAPITOLO 2 – NELLA CRISI DELL’IMPEGNO COMUNITARIO Le Sfide all’evangelizzazione oggi - Il secondo capitolo dell’ “Evangelii Gaudium” si inserisce nell’insieme del documento di papa Francesco come la parte più critica. Questo capitolo mette chiaramente in luce le difficoltà che la situazione odierna presenta per l’evangelizzazione. Parlando di alcune sfide del mondo attuale, il Papa denuncia l’attuale sistema economico: “è ingiusto alla radice” afferma (59). "Così come il comandamento “non uccidere” pone un limite chiaro per assicurare il valore della vita umana, oggi dobbiamo dire “no a un’economia dell’esclusione e della inequità”. Questa economia uccide, afferma. Non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in borsa. Questo è esclusione. Non si può più tollerare il fatto che si getti il cibo, quando c’è gente che soffre la fame. Questo è inequità... In questo contesto, alcuni ancora difendono le teorie della “ricaduta favorevole”, che presuppongono che ogni crescita economica, favorita dal libero mercato, riesce a produrre di per sé una maggiore equità e inclusione sociale nel mondo. Questa opinione, che non è mai stata confermata dai fatti, esprime una fiducia grossolana e ingenua nella bontà di coloro che detengono il potere economico e nei meccanismi sacralizzati del sistema economico imperante. Nel frattempo, gli esclusi continuano ad aspettare. Per poter sostenere uno stile di vita che esclude gli altri, o per potersi entusiasmare con questo ideale egoistico, si è sviluppata una globalizzazione dell’indifferenza..." (52-53). “Il documento affronta poi gli “attacchi alla libertà religiosa” e le “nuove situazioni di persecuzione dei cristiani, le quali, in alcuni Paesi, hanno raggiunto livelli allarmanti di odio e di violenza. In molti luoghi si tratta piuttosto di una diffusa indifferenza relativista” (61). La famiglia, “cellula fondamentale della società” – prosegue il Papa – “attraversa una crisi culturale profonda”. Ribadendo, quindi, “il contributo indispensabile del matrimonio alla società” (66), il Papa sottolinea che “l’individualismo post-moderno e globalizzato favorisce uno stile di vita … che snatura i vincoli familiari”(67). Tuttavia, questa forte presa di coscienza non deve spegnere l’invito alla speranza e alla gioia che nascono dal Vangelo e si manifestano proprio nello slancio dell’evangelizzazione. CAPITOLO 3 - L’ANNUNCIO DEL VANGELO 2 Tutto il Popolo di Dio annuncia il Vangelo - La “Evangelii Gaudium” inoltre, mette a fuoco la comunicazione odierna della fede; il capitolo terzo illustra alcune questioni di quel punto cruciale che è l’annuncio. Per quanto molti temi siano di tipo pratico, l’autore riconosce il valore programmatico del documento: investe l’essenza stessa della vita di fede. In questo capitolo si mette in evidenza il “Popolo di Dio” quale soggetto della comunicazione di una fede inculturata: il Papa ricorda che “il cristianesimo non dispone di un unico modello culturale” e che “la Chiesa esprime la sua autentica cattolicità” mostrando la bellezza di un “volto pluriforme” (116). Inoltre, esprime il valore della comunicazione liturgica della fede nell’omelia e nella sua preparazione, l’accompagnamento personale quale metodo per la crescita del discepolo. CAPITOLO 4 – LA DIMENSIONE SOCIALE DELL’EVANGELIZZAZIONE Alla dimensione sociale dell’evangelizzazione, la Evangelii Gaudium dedica un intero capitolo, il quarto, che espone in successione tre temi: - Le ripercussioni comunitarie e sociali del kerygma; - L’inclusione dei poveri; - La pace e il dialogo sociale. (Luigi Lorenzetti RTM2014-181,31-37) "Il kerygma possiede un contenuto ineludibilmente sociale: nel cuore stesso del Vangelo vi sono la vita comunitaria e l’impegno con gli altri. Il contenuto del primo annuncio ha un’immediata ripercussione morale il cui centro è la carità". Papa Francesco, ricorda quindi, “l’intima connessione tra evangelizzazione e promozione umana” (178). Il Papa denuncia la “cattiva distribuzione dei beni e del reddito” (191). Quindi lancia un monito: “Non preoccupiamoci unicamente di cadere in errori dottrinali, ma anche di essere fedeli a questo cammino luminoso di vita e di sapienza. Perché ai difensori «dell'ortodossia» si rivolge a volte il rimprovero di passività, d'indulgenza o di colpevoli complicità rispetto a situazioni di ingiustizia intollerabili e verso i regimi politici che le mantengono” (194). In questo contesto “c'è un segno che non deve mai mancare: l’opzione per gli ultimi, per quelli che la società scarta e getta via” (195). “Per la Chiesa l'opzione per i poveri è una categoria teologica prima che culturale, sociologica, politica o filosofica”. “Per questo chiedo una Chiesa povera per i poveri”. Riguardo al tema della pace, il Papa afferma che è “necessaria una voce profetica” quando si vuole attuare una falsa riconciliazione che “metta a tacere” i poveri, mentre alcuni “non vogliono rinunciare ai loro privilegi” (218). Per la costruzione di una società “in pace, giustizia e fraternità” indica quattro principi (221) che sono come il denominatore comune per la crescita nella pace e la sua concreta applicazione sociale. Papa Francesco sembra creare una nuova opposizione polare; ricorda infatti che “il tempo è superiore allo spazio” (222) che significa “lavorare a lunga scadenza, senza l’ossessione dei risultati immediati” ( il tutto e subito) (223); “L’unità prevale sul conflitto” (226) vuol dire operare perché gli opposti raggiungano “una pluriforme unità che genera nuova vita” (228); “La realtà è più importante dell’idea” (231) significa evitare che la politica e la fede siano ridotte alla retorica (232); “Il tutto è superiore alla parte” significa mettere insieme globalizzazione e localizzazione (234) la cosiddetta: glocalizzazione. La dimensione sociale dell’evangelizzazione - In questo capitolo, vengono esaminate le ripercussioni sociali dell’annuncio evangelico. Viene messo particolarmente in luce come deve essere tradotto in tutta l’azione evangelizzatrice l’inscindibile rapporto tra Vangelo e sociale. L’annuncio del Vangelo, infatti, e’ annuncio della paternità di Dio e, quindi, della fraternità sociale. L’esortazione tratta in particolare “l’inclusione dei poveri” nella società, come questione di giustizia e non di mera assistenza. Un aspetto centrale dell’insegnamento di “Evangelii Gaudium” è che i poveri, nella Chiesa, non sono solo destinatari delle opere caritative, ma veri maestri nella fede, perché da loro i credenti possono imparare a essere “una Chiesa povera e dei poveri”, per intraprendere insieme un cammino di liberazione secondo il disegno di Dio. CAPITOLO 5 – EVANGELIZZATORI CON SPIRITO 3 Evangelizzatori con Spirito - Nel capitolo conclusivo (il 5°) dell’”Evangelii Gaudium” papa Francesco non intende offrire una sintesi organica della spiritualità cristiana, ma “proporre alcune riflessioni circa lo spirito della nuova evangelizzazione”. Il Papa intende mostrare come l’azione dello Spirito incida sull’azione dell’evangelizzazione e, quindi, sulla figura di una morale cristiana autenticamente “spirituale” ed evangelizzatrice. MATERIALE DI RIFERIMENTO: Articoli tratti da Rivista di Teologia Morale n.181 genn-marzo 2014: Fumagalli A., Una morale dal cuore del Vangelo, pag. 4; Rizzi A., Le sfide all’evangelizzazione oggi, pp. 4-5; Colzani G., L’annuncio del Vangelo, pag. 5; Lorenzetti L., La dimensione sociale dell’evangelizzazione, pag. 5; Zmboni S., Evangelizzatori con Spirito, pp. 5-6; Spadaro A., La gioia del Vangelo (EG), pag. 3-4; Libro: Papa Francesco, Evangelii Gaudium, Libreria Editrice Vaticana, 2013, pp.253 Sito internet: w2.Vatican.va L’Osservatore Romano anno 2013, numero 12: Biografia del Santo Padre 4