Domande della simulazione dell’esonero di biochimica 1. 2. 3. 4. 5. Le molecole biologiche e la loro struttura (monomeri costituenti e legami) Struttura primaria, secondaria, terziaria e quaternaria delle proteine Enzimi: struttura e funzioni. Esempio di reazione enzimatica Coenzimi: esempio Omeostasi: significato biologico. Esempio di azione biologica per il mantenimento della stessa 6. La produzione biologica dell’energia: molecole, processi e comparti cellulari coinvolti 7. Il meccanismo biologico del riconoscimento: esempio 8. Meccanismi biologici di controllo dei processi biologici: esempio risposte 1. Le molecole biologiche si possono dividere in 4 gruppi distinti: carboidrati, proteine, lipidi e acidi nucleici. I carboidrati, detti anche saccaridi o zuccheri o glicidi, sono composti ternari, contenenti atomi di carbonio, idrogeno e ossigeno, e contengono vari gruppi alcolici e un gruppo aldeidico o chetonico. I carboidrati vengono divisi in monosaccaridi (zuccheri semplici), disaccaridi, gli oligosaccaridi e i polisaccaridi. Le proteine sono lunghe catene di amminoacidi costituite a loro volta da un gruppo acido e un gruppo amminico precisamente 20 amminoacidi formano una proteina. Le proteine grazie alla loro peculiarità, dovuta dalla presenza di gruppi R che differenziano un aminoacido dall’altro, possono adempiere a diverse funzioni: proteine di membrana, enzimi, recettori, ecc. Avendo diverse funzioni le proteine hanno anche diverse strutture: primaria, secondaria, terziaria e quaternaria. Tutte le proteine possono avere le tre strutture mentre l’ultima è caratteristica di alcune proteine. I lipidi sono sostanze piuttosto eterogenee dal punto di vista chimico, accomunate dalle proprietà fisiche, in particolare il fatto di essere idrofobi, e vengono divisi in tre grandi gruppi: trigliceridi, steroidi, fosfolipidi. I lipidi svolgono diverse funzioni (funzione di riserva di energia, funzione strutturale, funzione di messaggero chimico, etc.); gli elementi di questo tipo di molecole sono principalmente il carbonio, l’idrogeno e l’ossigeno. Gli acidi nucleici, RNA e DNA, hanno due diverse funzioni: ereditaria e sintesi proteica. Tali molecole sono polimeri di nucleotidi, questi ultimi sono costituiti da una base azotata, uno zucchero pentoso legato ad una molecola di acido fosforico. Le basi azotate sono timina, adenina, guanina, citosina per il DNA mentre per l’RNA sono uracile, adenina, guanina, citosina. 2. Le proteine grazie alle loro differenti strutture possono svolgere diverse funzioni, dal riconoscimento dei trasmettitore al recettore. Per adempiere a questi diversi compiti la proteina si può presentare in 4 strutture differenti. Struttura primaria: semplice catena lineare di amminoacidi nella quale i gruppi caratteristici, gli amminogruppi e i gruppi carbossilici, essendo di carica opposta, si annullano reciprocamente, gli unici a fare eccezione sono i gruppi carbossilici e gli amminogruppi presenti alle estremità della catena. Struttura secondaria: struttura ad elica o a foglietto. La natura del legame peptidico permette la formazione di legami a idrogeno, i quali, pur essendo più deboli di quelli covalenti, sono in grado di imporre una conformazione specifica alla catena polipeptidica. La struttura più frequente è quella ad alfa-elica, sfrutta l’elettronegatività dell’ossigeno della catena carbossilica e l’elettropositività dell’azoto del gruppo amminico. La struttura secondaria è indipendente dai gruppi R che compongono la catena. Struttura terziaria: struttura tridimensionale. Tale struttura è strettamente dipendente dai gruppi R in funzione del loro grado di polarità. Tale struttura a volte viene stabilizzata da ponti di solfuro formati dalla reazione di due catene polipeptidiche continue e in grado di imporre alla catena una determinata conformazione. Struttura quaternaria: struttura globulare; struttura tipica 3. 4. 5. 6. solamente di alcune proteine, le quali sono costituite da molte catene polipeptidiche. Un esempio di proteina quaternaria è l’emoglobina, costituita da 4 subunità (alfa-globina e betaglobina). Gli enzimi sono considerati dei veri e propri catalizzatori biologici. Gli enzimi hanno diverse caratteristiche: 1) hanno un potere catabolico, ovvero non danno il via alla reazione ma la velocizzano; 2) ogni enzima ha un proprio substrato specifico, ogni enzima può partecipare ad un solo tipo di reazione; 3) hanno la capacità di essere regolati, infatti l’enzima risente dei segnali di controllo; 4) gli enzimi non vengono modificati ma allo stesso tempo non modificano l’equilibrio della reazione ma la loro grande funzione è quella di abbassare l’energia di attivazione di una reazione, velocizzando così la reazione stessa. In linea di principio tutte le reazioni enzimatiche sono reversibili poiché gli enzimi non modificano il keq ma, se il prodotto della prima reazione va incontro ad una nuova reazione, la prima reazione ovviamente diventerà irreversibile. La struttura dell’enzima è ben specifica, ovvero è costituita da una porzione proteica (apoenzima), una porzione non proteica (una molecola organica oppure uno ione metallico) ed infine il sito attivo (sito di combinazione con il substrato quando l’enzima è attivo). Il sito attivo è altamente specifico, infatti è esattamente complementare ad uno specifico substrato; tale legame porta ad una modificazione conformazionale dell’enzima, il quale, però, alla fine della reazione tornerà alla sua struttura originale. Molti enzimi possiedono anche il sito allosterico: sito non coinvolto nella catalisi enzimatica ma ospita molecole che possono fungere da attivatori o da inibitori dell’enzima stesso. Un esempio di reazione enzimatica è la separazione della molecola di DNA operata dall’enzima elicasi, che accelera la rottura dei legami a ponte di idrogeno tra le basi azotate. I coenzimi sono piccole molecole organiche, spesso derivate da vitamine, che aiutano l’enzima nel suo lavoro. I coenzimi sono meno specifici, ovvero un coenzima può collaborare con diversi enzimi. Esempi di coenzimi sono: acetil-coenzima A, ATP, NAD, FAD e CCA. L’omeostasi è la capacità di un organismo di mantenere costanti le condizioni chimicofisiche interne anche al variare delle condizioni esterne.. all’interno della cellula ad esempio si verificano mutamenti continui, quali la variazione di temperatura, di pH etc: affinché i suoi meccanismi biochimici continuano a funzionare, la cellula deve continuare continuamente per riprodurre le condizioni opportune. Un esempio di azione biologica per il mantenimento dell’omeostasi è il processo che, in caso di innalzamento della temperatura all’interno del corpo, porta ad espellere il sudore (attraverso la pelle) per abbassare la temperatura. La reazione di sintesi dell’ATP è una reazione endoergonica ovvero che richiede dispendio di energia, ed è resa possibile grazie al suo accoppiamento con reazioni esoergoniche. Quando l’ATP viene idrolizzato in ADP e acido fosforico viene liberata tanta energia quanta quella richiesta per la sintesi di ATP. La principale fonte di energia per la cellula è la demolizione della cellula di glucosio; la glicolisi è presente praticamente in tutte le cellule e a seconda delle capacità dell’organismo l’acido piruvico, prodotto finale della glicolisi, può seguire due percorsi diversi: 1) può diventare acido lattico o etanolo, tramite la fermentazione in condizioni anaerobi, oppure può essere ossidato in CO2 durante la respirazione cellulare in condizioni aerobi. La glicolisi comprende 9 reazioni biochimiche che avvengono nel citoplasma, ognuna catalizzata da un enzima diverso, portando alla formazione di due molecole di acido piruvico e due molecole di ATP. La seconda fase della degradazione del glucosio è la respirazione cellulare, la quale è suddivisa in tre fasi: decarbossilazione dell’acido piruvico, il ciclo di krebs e la catena respiratoria. Dopo che l’acido piruvico entra nel mitocondrio e perde CO2 diventa acetile e legandosi al coenzima A entra nel ciclo di Krebs. Durante questa fase vi è la formazione di una molecola di ATP, tre di NADH e una di FADH2. Alla fine del ciclo di Krebs inizia la catena respiratoria, la quale completerà la fine del processo di demolizione del glucosio con la formazione di un totale di 36 molecole di ATP. Possiamo concludere che dall’ossidazione di una molecola di glucosio possiamo ricavare ben 38 molecole di ATP, 2 dalla glicolisi e 36 dalla respirazione cellulare. Entro la sera del giorno 18/1/08 saranno completate anche le domande numero 7 e 8 salvo complicazioni!!! Giulia Maria e Gianluca vi augurano un buono studio nella speranza che queste risposte siano per voi utili al fine di uno studio approfondito e dettagliato!!! Eccomi,giulietta non vi lascerebbe mai soli e sprovveduti di appunti ah ah ah…. arrivano le fantastiche risposte alle domande numero 7 e 8 7:un esempio di meccanismo biologico di riconoscimento è l’elevata specificità degli enzimi rispetto ad ogni substrato. Tale specificità,ovvero la proprietà di distinguere molecole simili,si può spiegare con la caratteristica disposizione dei gruppi funzionali nel sito attivo che formano interazioni perfette solo con un determinato substrato e non con substrati simili. Il riconoscimento biologico tra enzima-substrato rende possibile l attivazione della reazione catalizzata dal suddetto enzima. Un altro esempio di meccanismo biologico di riconoscimento è l’attività dei recettori di membrama che, riscontrando determinati zuccheri e/o proteine sulla superficie di particolari molecole situate nel liquido extracellulare,permettono il passaggio selettivo all’interno della cellula 8:I meccanismi biologici di controllo dei processi biologici sono la capacità dei sistemi dinamici di tenere conto dei risultati del sistema per modificare le caratteristiche del sistema stesso,ad esempio i meccanismi di feed-back. Quest’ultimo si divide in negativo e positivo:il primo si verifica quando i risultati del sistema vanno a smorzare il funzionamento del sistema stesso,stabilizzandolo;il secondo si verifica quando i risultati del sistema vanno ad amplificare il funzionamento del sistema stesso rendendolo però instabile.