Concorso di idee per la riqualificazione ed il riuso del compendio industriale dismesso ex sede dell’Industria nazionale alluminio – Alumetal – in Mori RELAZIONE ILLUSTRATIVA Motto : DISTRETTO 3435 Sommario 1 Introduzione ............................................................................. 1 2 L’ipotesi progettuale : il Centro Edile ........................................ 1 3 Assetto infrastrutturale ............................................................. 3 4 3.1 Infrastrutture esterne ............................................. 3 3.2 Infrastrutture interne .............................................. 4 Demolizioni .............................................................................. 4 4.1 5 Impianti tecnici ....................................................... 5 Riconversione dei fabbricati ...................................................... 5 5.1 Riuso della Centrale e nuovo edificio per servizi. .... 5 5.2 Criteri generali per il riconversione dei forni ........... 6 5.2.1 Caratteri distributivi ............................................... 7 5.2.2 Opere strutturali ..................................................... 7 5.2.3 Opere complementari ............................................. 7 5.2.4 Finiture ................................................................... 7 5.2.5 Impianti tecnici ....................................................... 8 5.3 Criteri particolari per la riconversione dei Forni ...... 8 5.3.1 Sala forni A ............................................................. 8 5.3.2 Sala Forni B............................................................. 9 5.3.3 Sala Forni C ............................................................ 9 5.3.4 Ex alloggi ............................................................. 10 6 7 Riqualificazione degli spazi aperti ........................................... 10 6.1 La piazza della Centrale........................................ 10 6.2 Altri spazi aperti ................................................... 11 Principali parametri dimensionali ............................................ 11 1 INTRODUZIONE Milioni di passeggeri percorrono ogni anno l'autostrada del Brennero. Molti di essi osservano con curiosità l’imponente relitto industriale che contrasta, con il suo geometrico volume, l'articolata orografia della valle dell’Adige. La grande facciata, lineare espressione di esigenze produttive, si dimostra un oggetto sorprendentemente appropriato alla percezione in movimento. L'impatto cinestetico è notevole : la struttura intelaiata sembra una interminabile sequenza per chi si accosta a piedi, ma costituisce un'esperienza ben diversa se osservata da un'automobile in corsa: in una decina di secondi, l'enorme edificio appare, ruota e scompare dal campo visivo, lasciando un’impressione persistente. Nulla lascia intuire che dietro quello scarno volume si nasconde una centrale con grandi arcate neogotiche, conci di pietra, dettagli accurati, vetri colorati, soffitti decorati : una cattedrale dell'energia. Per quanto il valore architettonico della centrale sia notevole - e giustamente tutelato - sono gli altiforni a determinare la struttura insediativa del complesso, a definire il segno paesaggistico. Mettere a frutto il lascito di una fase industriale conclusa non è facile, a maggior ragione quand’è di queste dimensioni. Il valore delle strutture edilizie - in sé modesto, ad eccezione della centrale - non può esaurirsi nell'essere documento d’archeologia industriale o testimonianza storica. Il senso più profondo di questa presenza si comprende appieno solo pensando agli effetti della sua demolizione : il territorio ed il paesaggio ne risulterebbero impoveriti, invece che arricchiti ; banalizzati, anziché riqualificati. Si deve dunque consentire a questo "segno" culturale e a questo "evento" territoriale di sopravvivere, non come colossale acropoli paleo-tecnologica o come museo, ma come porzione di suolo urbanizzato e antropizzato dotato di identità propria, funzioni specifiche e capacità di relazione con il resto del territorio. 2 L’IPOTESI PROGETTUALE : IL CENTRO EDILE Il progetto propone di riconvertire opportunamente gli edifici principali per accogliere l’insieme delle attività legate al ciclo produttivo edilizio, inteso in tutta la sua estensione - dalla geotecnica agli arredi – e con particolare riferimento alle attività artigianali nel settore delle strutture (carpenteria del legno e metallica) dei complementi (infissi interni ed esterni, partizioni ecc.), 1 delle finiture (pavimenti, rivestimenti ecc.), degli impianti tecnici (meccanici ed elettrici), dell’arredamento (falegnamerie, show-rooms ecc.). A fianco di queste si prevedono le attività commerciali e di servizio funzionalmente correlate : dalla fornitura di materie prime e di lavorati ai materiali di consumo e agli utensili ; dal servizio di ristorazione ai servizi progettuali, amministrativi e finanziari. Il Centro Edile comprende inoltre attività di promozione commerciale e innovazione tecnica del settore edile attraverso esposizioni e convegni di carattere tematico : fiere specializzate, seminari ecc. Le motivazioni economiche di questa scelta sono descritte nell’apposita relazione. Si vuole qui sottolineare invece la rispondenza, in termini funzionali, tra gli spazi e le strutture disponibili e le necessità insediative delle attività del settore. La superficie utile offerta dai tre forni e dalla centrale è di circa 35 000 m 2, considerando il piano terra ed un solaio alla quota attuale, e diventa di circa 50 000 m2 con l’aggiunta di un secondo solaio per sfruttare le grandi altezze interne. (Per il forno C si può ipotizzare l’inserimento di due nuovi solai). Si deve dunque reperire una domanda dimensionalmente adeguata all’offerta, in grado cioè di occupare interamente gli ampi spazi disponibili. Il settore edile presenta sotto questo profilo alcuni evidenti vantaggi : molte delle attività ad esso collegate utilizzano lo spazio in maniera estensiva, il “peso” economico del settore è di assoluta rilevanza, la rete dell’indotto è particolarmente estesa e ramificata, l’integrazione e la collaborazione tra i diversi fornitori ed appaltatori è cruciale sul piano delle prestazioni sia tecniche sia economiche. La conversione dell’ex Alumetal in un “Centro Edile” da un lato consentirà agli operatori del settore e all’utente finale di trovare radunati, in un unico luogo, gli innumerevoli attori da cui dipendono per la fornitura di beni o servizi ( one- stop shopping), dall’altro fornisce una strategia adeguata per rivitalizzare in breve tempo l’insediamento industriale dismesso e per istituire una articolata struttura di relazioni col territorio, estesa ad un bacino d’utenza di dimensioni provinciali (con possibili estensioni al veronese). La struttura modulare dei forni si presta ad essere utilizzata in tranche verticali con cui comporre unità immobiliari di diversa superficie, con accesso indipendente, nei quali possono essere ospitate le attività produttive, commerciali e di servizio. L’edificio della Centrale conserva invece il suo spazio unitario, destinato ad attività espositive, promozionali e a convegni su temi connessi con l’edilizia, 2 dalla tecnologia dei materiali e dei componenti, agli impianti ed al bilancio energetico degli edifici. Le modifiche infrastrutturali ed edilizie necessarie per il raggiungimento di questo obiettivo sono descritte nei punti seguenti. 3 3.1 ASSETTO INFRASTRUTTURALE INFRASTRUTTURE ESTERNE Le infrastrutture che collegano il complesso Alumetal al territorio non sono appropriate alle prevedibili esigenze future. Il vantaggio di avere un'uscita autostradale a poche centinaia di metri in linea d’aria è in gran parte vanificato da una rete stradale di carattere agricolo, da ponti di sezione ridotta, da una rete infrastrutturale complessiva che in destra Adige risulta generalmente debole e male articolata. Questo quadro è destinato a mutare con la realizzazione della circonvallazione di Mori. Con il progetto SEPI l’attuale accesso all'area, sia per chi proviene dall'autostrada, sia per chi proviene dalla Statale, non sarà più da est ma da ovest, utilizzando un breve tratto della SP90 in direzione sud e discendendo da questa al complesso industriale utilizzando l’attuale raccordo, che potrà facilmente essere ampliato. Ciò produrrà un notevole miglioramento dell'accessibilità, dovuto a minori distanze, minori tempi di percorrenza, adeguate sezioni stradali ed un facile orientamento dei flussi di traffico in arrivo ed in partenza. Il solo punto irrisolto rimarrebbe l’attraversamento del canale, dove il ponte esistente consente una sola corsia di marcia. Esso dovrà essere affiancato da un secondo ponte di analoga sezione per la corsia opposta. In alternativa si può ipotizzare la sua sostituzione con un nuovo ponte a due corsie. Il costo dell’intervento sarà in ogni caso molto inferiore agli interventi che si renderebbero necessari per mantenere l’accesso da est o per realizzare un nuovo accesso da nord lungo l’argine destro del canale dell’ENEL, che se inteso come collegamento con la SP 90 costituirebbe inoltre un dispendioso duplicato e sottrarrebbe al complesso ex-industriale una notevole quantità di superficie esterna. L’accessibilità da sud, oggi limitata ad un accesso al forno C, potrebbe facilmente essere migliorata ampliando la strada sterrata esistente ed 3 eventualmente creando un secondo collegamento diretto tra la SP 90 ed il piazzale del Forno A, a fianco dell’argine dell’Adige. 3.2 INFRASTRUTTURE INTERNE Allo stato attuale, indipendentemente dal loro degrado, gli spazi aperti del complesso Ex Alumetal non costituiscono un sistema adeguato. Le necessità produttive dello stabilimento hanno progressivamente saturato gli spazi esterni con una caotica proliferazione di costruzioni minori, la cui demolizione è doppiamente motivata dalla loro fatiscenza e dalla necessità di reperire nuovi spazi per la circolazione, la sosta, il carico-scarico delle merci e per una decorosa sistemazione a verde degli spazi di risulta. Un elemento vincolante è costituito dall'andamento altimetrico del complesso, articolato in due quote, con un dislivello di circa 8 metri, raccordate da un livello intermedio a quota + 3.50 rispetto alla quota inferiore (157.32 m s.l.m.). La quota superiore è costituita da due terrazzamenti non comunicanti, separati dal canale che attraversa il complesso (parte a cielo aperto, parte interrato) per confluire nell’Adige. Il sistema degli spazi esterni esistenti può quindi essere cosi riassunto in relazione all’accessibilità del complesso : – accesso da nord : piazzale del Forno A con funzioni di accesso veicolare principale, di parcheggio e di accesso alla rete pedonale ; piazzale a nord della Centrale, con funzioni di accesso alla zona espositiva e ai servizi amministrativi ; – accesso da sud : piazzale del Forno C e piazzale del Forno A (attraverso la rampa esistente o un nuovo raccordi diretto con la SP 90). 4 DEMOLIZIONI Il recupero dell’intero complesso industriale ex Alumetal sembra essere una scelta svantaggiosa in termini di costo e penalizzante per il risultato finale. Il complesso è formato da un raggruppamento di edifici eterogenei per dimensioni, tipo edilizio e qualità architettonica. Una delle decisioni di fondo riguarda pertanto la selezione degli edifici da mantenere. Il progetto segue due criteri complementari. Da un lato si è adottato il criterio della omogeneità dimensionale e tipologica, cercando di valorizzare il carattere “monumentale” del complesso, liberandolo dalla congerie di edifici minori e di superfetazioni che si sono accumulate. 4 Dall’altro si è cercato di valorizzare la “centralità” del nucleo formato dalla Centrale e dai Forni A e B. Saranno pertanto demoliti tutti gli edifici ad eccezione della Centrale (parte originale e ampliamento ovest), dei tre forni (A, B, C) e dell’edificio “ex 8 alloggi”. Saranno inoltre rimossi tutti gli elementi (recinzioni, alberi ecc.) che ostacolano la libera percezione degli edifici rimanenti e la libera circolazione pedonale. Le demolizioni assommano a 90 000 m3 circa, poco più di un quinto del volume totale vuoto per pieno. 4.1 IMPIANTI TECNICI L’area è attraversata da un elettrodotto ad alta tensione che collega la cabina ENEL in destra del canale con la cabina di trasformazione e quindi con la sottostazione in sinistra Adige. La cabina ENEL e la sottostazione possono essere collegate direttamente, con un unico tiro o con un supporto intermedio, in modo liberare completamente la zona a nord del Forno A. 5 5.1 RICONVERSIONE DEI FABBRICATI RIUSO DELLA CENTRALE E NUOVO EDIFICIO PER SERVIZI. Occorre innanzitutto accantonare l’ipotesi – seppure suggestiva – del ripristino della centrale a fini produttivi, in quanto economicamente insostenibile. La sua riattivazione comporterebbe infatti il riconoscimento della mancata produzione alla centrale di Ala, alimentata dallo stesso canale con un salto di 25 m contro gli 8 m della centrale di Mori, e quindi con una produzione di energia tre volte maggiore a parità di flusso idrico (senza contare il maggior rendimento di una turbina di grande potenza). L’indennizzo per la mancata produzione sarebbe quindi nettamente superiore al valore dell’energia prodotta, rendendo l’investimento antieconomico. Le parti pregiate della centrale sono costituite dal nucleo iniziale (grande sala a cinque trifore, 1928) e dall’aggiunta ovest (1937). Le successive addizioni ne deprimono la qualità architettonica e ne compromettono il riuso. La loro demolizione non è sufficiente a ripristinare l’aspetto originario, irreversibilmente alterato nella parte settentrionale. Si rende necessario un intervento che completi e “ricomponga” architettonicamente le parti originali 5 (tutelate) e costituisca un supporto funzionale per le attività ospitate nelle Centrale. Immediatamente a nord della Centrale, sarà quindi realizzato un nuovo edificio (l’unico previsto) : una torre per uffici, ampiamente vetrata, espressione delle moderne tecniche edili, con le seguenti funzioni : – costituire la hall di accesso alla Centrale ; – ospitare servizi relativi alle attività espositive ; – fornire idonei spazi ai servizi generali del centro (amministrativi, informatici, finanziari, tecnici, progettuali ecc.). La torre coprirà un superficie di circa 600 m2, su più livelli (almeno 2 interrati e 6 fuori terra) per approssimativamente 5 000 m2 (di cui circa 3 000 per uffici) e 16 000 m3. Gli spazi non occupati direttamente dall’amministrazione del Centro Edile saranno consegnati al grezzo e completati dagli utenti secondo le loro necessità. Il tipo architettonico (quasi una basilica), la qualità dei dettagli, la ricchezza delle decorazioni, fanno della Centrale l’edificio più pregiato del complesso. La sua struttura ed il suo carattere verrebbero gravemente compromessi da una suddivisione in più spazi funzionali. Lo spazio unitario della centrale deve non solo essere conservato, ma valorizzato in positivo dalla nuova destinazione d’uso. Il progetto prevede di accogliere nella grande sala delle trifore (circa 1400 m2 lordi) esposizioni tematiche o convegni, con il contemporaneo utilizzo della sale laterali per conferenze e funzioni di segreteria. Uno studio più dettagliato si rende necessario per valutare le potenzialità di recupero delle parti interrate per ricavarne locali tecnici e di servizio. 5.2 CRITERI GENERALI PER IL RICONVERSIONE DEI FORNI La struttura dei forni ha un passo modulare di circa 6 m con corpi di fabbrica di 24, 23 e 14 m, in grado ci coprire una superficie per campata di circa 145 e 85 m2 rispettivamente. Al loro interno, sono presenti strutture portanti in parte riutilizzabili per la realizzazione di un primo solaio a quota +3.50. Lo spazio superiore consente l’inserimento di un solaio intermedio (o due dove si richiedono interpiani minori). Con l’inserimento di un nuovo solaio la superficie utile lorda per modulo di campata viene così ad essere di circa 250 – 450 m2 . I “tagli” ipotizzabili sono multipli di tale superficie (in m2 : 500-900, 750-1350, 10001800 …) 6 5.2.1 Caratteri distributivi I forni sono caratterizzati da una struttura indifferenziata che consente di inserire in qualsiasi punto nuclei di collegamento verticale, composti da scale, ascensore e montacarichi, in grado di trasportare persone e cose ai livelli superiori. Il numero dei nuclei di collegamento previsti può variare in funzione delle dimensioni delle singole attività. In linea di massima se ne prevedono 7 per il Forno A, 3 per il Forno B e 4 per il Forno C. 5.2.2 Opere strutturali Le opere strutturali previste per la riconversione dei forni riguardano sostanzialmente : – la realizzazione/completamento del primo solaio in C.A . e la realizzazione dei solai superiori portati da strutture metalliche, secondo un modello standard ; – l’inserimento dei nuclei di collegamento verticali (scale, ascensore e montacarichi) – le divisorie verso le parti comuni. La realizzazione delle divisorie verticali e del sistema distributivo interno sarà lasciato a carico delle singole unità immobiliari. 5.2.3 Opere complementari Saranno realizzate le opere necessarie alla “chiusura” degli edifici : – tamponamenti leggeri e coibentati delle aperture prive di muri di tamponamento ; – sostituzione dei serramenti esterni con nuovi serramenti metallici ; – serramenti verso le parti comuni. Rimarranno a carico delle singole unità tutte le opere complementari interne (infissi interni, controsoffitti e contropareti ecc.) da realizzarsi a seconda delle attività insediate. 5.2.4 Finiture Il carattere architettonico degli edifici riduce il ripristino delle finiture a pochi interventi: 7 – pulitura delle strutture in calcestruzzo e mattoni ed eventuale trattamento protettivo (forni A e B); – ripristino degli intonaci e tinteggiatura (forno C) ; – ripristino del manto di copertura ; – finitura delle superfici delle parti comuni. Tutte le finiture interne saranno a carico delle singole unità immobiliari. 5.2.5 Impianti tecnici Le strutture sopra la copertura dei forni si prestano egregiamente ad ospitare impianti e volumi tecnici. Le reti tecnologiche possono essere realizzate con una distribuzione “a pettine” dalla copertura, con accesso diretto per la manutenzione e la realizzazione di nuove derivazioni. Un controsoffitto coibentato sotto le travi reticolari di copertura creerà un’ampia intercapedine per il passaggio degli impianti canalizzati. Si dovranno realizzare : – centrali termiche (e frigorifere) in copertura ; – reti principali di distribuzione liquidi, gas ed elettrica (energia e comunicazione); – impianti di sollevamento (ascensori e montacarichi) ; – illuminazione delle parti comuni. Tutte gli impianti tecnici interni saranno a carico delle singole unità immobiliari. In caso di realizzazione dell’ipotizzato centro per il trattamento dei rifiuti solidi urbani sul terreno compreso tra il fiume ed il canale a nord dello stabilimento, gli utenti potrebbero disporre di forniture di energia termica a basso costo, sotto forma di acqua calda o vapore, derivati da impianti di cogenerazione. 5.3 5.3.1 CRITERI PARTICOLARI PER LA RICONVERSIONE DEI FORNI Sala forni A Il Forno A fornisce da solo circa 28000 m2 di superficie utile lorda oltre (la metà delle superficie disponibile complessiva) e si caratterizza per la migliore 8 accessibilità : sembra per tanto il più adatto ad ospitare attività con particolari necessità di accesso e movimentazione delle merci. Qui andranno preferibilmente insediate le attività commerciali e artigianali con maggiori volumi di carico e scarico (materiali da costruzione, impianti meccanici, serramentisti ecc.). Nella zona centrale, in corrispondenza dell’affaccio sulla piazza triangolare, sono previsti spazi per i servizi comuni del Centro Edile. I servizi di ristorazione, sistemati ai piani superiori, sono collegati alla Centrale per mezzo di un ponte pedonale sospeso, e danno accesso in copertura ad una terrazza panoramica aperta verso la valle e verso la piazza delle Centrale. Il piano terra consentirà in più punti l’attraversamento pedonale. 5.3.2 Sala Forni B Il Forno B (quasi 8000 m2 di superficie utile lorda) si caratterizza per il profondo corpo di fabbrica (23 m), per la posizione baricentrica e per una buona accessibilità pedonale : sembra pertanto il più adatto per attività di tipo commerciale a carattere prevalentemente espositivo (arredamento, showroom). L’accessibilità veicolare è comunque garantita sia alla quota della piazza sia al livello intermedio (+3.50) per la testata sud. I nuclei dei collegamenti verticali andranno disposti in corrispondenza delle testate, dove maggiore è lo spazio di manovra, e centralmente, in corrispondenza del ponte coperto. 5.3.3 Sala Forni C Il Forno C (quasi 11 000 m2 di superficie utile lorda) ha una struttura edilizia particolare, caratterizzata da un corpo di fabbrica stretto (14 m), più ampie superfici vetrate, adatto quindi per attività di tipo artigianale che richiedano maggiori livelli di illuminazione e minori necessità di magazzino. Le aperture in facciata consento l’inserimento di due nuovi solai sopra il livello delle strutture esistenti, rendendo possibile un uso misto dell’edificio : primo e secondo livello per le attività artigianali ed eventuale terzo livello per attività di servizio (ad esempio : progettazione). La larghezza del corpo di fabbrica si presta egregiamente a ricavare spazi di lavoro distribuiti da un corridoio centrale, con accesso dai punti scala. 9 La presenza di avancorpi che scandiscono in tre parti l’edificio fornisce una sede preferenziale per i nuclei di collegamento verticale. 5.3.4 Ex alloggi La costruzione, arroccata sopra un piccolo rilievo, è chiaramente eterogenea rispetto al complesso, ma pertinente rispetto al suo immediato contesto orografico. Se ne propone il mantenimento come elemento di contrasto rispetto all’architettura del complesso industriale. La modesta superficie lorda complessiva (circa 1000 m2) ne farebbe la sede adeguata per una società di servizi (informatici, progettuali ecc.). 6 6.1 RIQUALIFICAZIONE DEGLI SPAZI APERTI LA PIAZZA DELLA CENTRALE Lo spazio racchiuso tra la centrale e i forni (circa 6 400 m2), lambito dal canale e attraversato dal ponte coperto, costituisce indubbiamente il luogo più eloquente di tutto il complesso. Qui si concentrano tutti gli elementi qualificanti : la facciata di pietra con le trifore gotiche, le austere facciate dei forni che quasi si congiungono, e l’acqua : non più utilizzata per produrre energia, ma per addolcire e rendere più gradevole questo spazio così fuori dall’ordinario. Il sistema di scarico nell’Adige sarà modificato in modo da innalzare il livello dell’acqua nel canale, trasformato in un invaso artificiale con un ricambio minimo ma costante. Poiché la paratoia sul canale si aziona automaticamente in caso di aumenti anomali del livello del canale causati da onde di rigurgito della centrale di Ala (fenomeno eccezionale che si esaurisce in qualche decina di secondi), il sistema idraulico garantirà l’assorbimento delle piccole portate di sfioro. L’acqua sarà inoltre riportata ai piedi della Centrale, sia come elemento decorativo nel quale la facciata si rispecchierà, sia come “memoria” dell’originaria funzione dell’edificio, sia come elemento di regolazione climatica estiva delle grandi vetrate esposte a sud. Lo spazio rimanente della piazza (circa 4 200 m2) sarà pavimentato in porfido, parzialmente alberato, attrezzato con sedute e segnaletica direzionale, e 10 costituirà il “cuore” sociale del Centro Edile, il nodo di tutti i percorsi pedonali, lo spazio di sosta per gli utenti del centro. 6.2 ALTRI SPAZI APERTI Per valorizzare il carattere industriale del complesso, gli spazi aperti saranno trattati con rigorosa sobrietà. Il solo elemento “decorativo” saranno gli elementi segnaletici, accuratamente realizzati sul piano grafico e con dimensioni proporzionate agli edifici. La sistemazione delle parti pavimentate prevede la demarcazione con materiale diverso degli spazi di parcheggio dalle corsie e dagli spazi per carico e scarico. I parcheggi saranno alberati e in grado di accogliere circa 600 posti macchina. Particolare attenzione sarà data alle articolazioni degli spazi esterni per consentire un agevole collegamento pedonale tra i diversi livelli, da realizzarsi per mezzo di rampe e scalinate integrate - assieme ai movimenti del terreno, alla vegetazione e alle opere di sostegno - in un accurato “landscape”. Le principali aree scoperte sono costituite da : – Piazzale a nord della centrale : accesso pedonale all’area espositiva e al centro servizi , ingresso e parcheggio riservato agli addetti e agli espositori (circa 3900 m2); – Piazzale del Forno A : accesso veicolare da nord e da sud al principale spazio scoperto (circa 14 000 m2) del complesso, aree di manovra e di parcheggio, collegamenti pedonali attraverso il Forno A con le altre parti del complesso ; – Piazzale a nord del Forno A : parcheggio (circa 3 000 m2) ; – Piazzale del Forno C : accesso veicolare da sud, parcheggio e spazi manovra, accesso al piazzale del Forno A e alla palazzina “ex alloggi” (circa 4 500 m2). 7 PRINCIPALI PARAMETRI DIMENSIONALI La seguente tabella riporta i valori arrotondati dei principali parametri dimensionali che caratterizzano il progetto. Superficie utile lorda m2 55 500 Attività commerciali m2 18 000 m3 92 000 Attività artigianali m2 20 000 m3 96 000 11 Attività espositive m2 2 500 m3 28 000 Attività di servizio m2 8 000 m3 36 000 Collegamenti, servizi tecnici, supporti ecc. m2 7 000 m3 35 000 Volume utile lordo m3 287 000 Volume vuoto per pieno m3 342 000 Superfici manovra a parcheggio inclusi spazi di 12 m2 15 000