Relazione tecnica

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Concorso di idee per la riqualificazione
ed il riuso del compendio industriale
dismesso ex sede dell’Industria
nazionale alluminio
– Alumetal – in Mori
RELAZIONE ILLUSTRATIVA
Motto : DISTRETTO 3435
Sommario
1
Introduzione ............................................................................. 1
2
L’ipotesi progettuale : il Centro Edile ........................................ 1
3
Assetto infrastrutturale ............................................................. 3
4
3.1
Infrastrutture esterne ............................................. 3
3.2
Infrastrutture interne .............................................. 4
Demolizioni .............................................................................. 4
4.1
5
Impianti tecnici ....................................................... 5
Riconversione dei fabbricati ...................................................... 5
5.1
Riuso della Centrale e nuovo edificio per servizi. .... 5
5.2
Criteri generali per il riconversione dei forni ........... 6
5.2.1 Caratteri distributivi ............................................... 7
5.2.2 Opere strutturali ..................................................... 7
5.2.3 Opere complementari ............................................. 7
5.2.4 Finiture ................................................................... 7
5.2.5 Impianti tecnici ....................................................... 8
5.3
Criteri particolari per la riconversione dei Forni ...... 8
5.3.1 Sala forni A ............................................................. 8
5.3.2 Sala Forni B............................................................. 9
5.3.3 Sala Forni C ............................................................ 9
5.3.4 Ex alloggi ............................................................. 10
6
7
Riqualificazione degli spazi aperti ........................................... 10
6.1
La piazza della Centrale........................................ 10
6.2
Altri spazi aperti ................................................... 11
Principali parametri dimensionali ............................................ 11
1
INTRODUZIONE
Milioni di passeggeri percorrono ogni anno l'autostrada del Brennero. Molti di
essi osservano con curiosità l’imponente relitto industriale che contrasta, con
il suo geometrico volume, l'articolata orografia della valle dell’Adige. La
grande facciata, lineare espressione di esigenze produttive, si dimostra un
oggetto sorprendentemente appropriato alla percezione in movimento.
L'impatto
cinestetico
è
notevole :
la
struttura
intelaiata
sembra
una
interminabile sequenza per chi si accosta a piedi, ma costituisce un'esperienza
ben diversa se osservata da un'automobile in corsa: in una decina di secondi,
l'enorme edificio appare, ruota e scompare dal campo visivo, lasciando
un’impressione persistente. Nulla lascia intuire che dietro quello scarno
volume si nasconde una centrale con grandi arcate neogotiche, conci di pietra,
dettagli accurati, vetri colorati, soffitti decorati : una cattedrale dell'energia. Per
quanto il valore architettonico della centrale sia notevole - e giustamente
tutelato - sono gli altiforni a determinare la struttura insediativa del
complesso, a definire il segno paesaggistico.
Mettere a frutto il lascito di una fase industriale conclusa non è facile, a
maggior ragione quand’è di queste dimensioni. Il valore delle strutture edilizie
- in sé modesto, ad eccezione della centrale - non può esaurirsi nell'essere
documento d’archeologia industriale o testimonianza storica. Il senso più
profondo di questa presenza si comprende appieno solo pensando agli effetti
della sua demolizione : il territorio ed il paesaggio ne risulterebbero
impoveriti, invece che arricchiti ; banalizzati, anziché riqualificati.
Si deve dunque consentire a questo "segno" culturale e a questo "evento"
territoriale di sopravvivere, non come colossale acropoli paleo-tecnologica o
come museo, ma come porzione di suolo urbanizzato e antropizzato dotato di
identità propria, funzioni specifiche e capacità di relazione con il resto del
territorio.
2
L’IPOTESI PROGETTUALE : IL CENTRO EDILE
Il progetto propone di riconvertire opportunamente gli edifici principali per
accogliere l’insieme delle attività legate al ciclo produttivo edilizio, inteso in
tutta la sua estensione - dalla geotecnica agli arredi – e con particolare
riferimento alle attività artigianali nel settore delle strutture (carpenteria del
legno e metallica) dei complementi (infissi interni ed esterni, partizioni ecc.),
1
delle finiture (pavimenti, rivestimenti ecc.), degli impianti tecnici (meccanici ed
elettrici), dell’arredamento (falegnamerie, show-rooms ecc.).
A fianco di queste si prevedono le attività commerciali e di servizio
funzionalmente correlate : dalla fornitura di materie prime e di lavorati ai
materiali di consumo e agli utensili ; dal servizio di ristorazione ai servizi
progettuali, amministrativi e finanziari.
Il Centro Edile comprende inoltre attività di promozione commerciale e
innovazione tecnica del settore edile attraverso esposizioni e convegni di
carattere tematico : fiere specializzate, seminari ecc.
Le motivazioni economiche di questa scelta sono descritte nell’apposita
relazione. Si vuole qui sottolineare invece la rispondenza, in termini funzionali,
tra gli spazi e le strutture disponibili e le necessità insediative delle attività del
settore.
La superficie utile offerta dai tre forni e dalla centrale è di circa 35 000 m 2,
considerando il piano terra ed un solaio alla quota attuale, e diventa di circa
50 000 m2 con l’aggiunta di un secondo solaio per sfruttare le grandi altezze
interne. (Per il forno C si può ipotizzare l’inserimento di due nuovi solai). Si
deve dunque reperire una domanda dimensionalmente adeguata all’offerta, in
grado cioè di occupare interamente gli ampi spazi disponibili.
Il settore edile presenta sotto questo profilo alcuni evidenti vantaggi : molte
delle attività ad esso collegate utilizzano lo spazio in maniera estensiva, il
“peso” economico del settore è di assoluta rilevanza, la rete dell’indotto è
particolarmente estesa e ramificata, l’integrazione e la collaborazione tra i
diversi fornitori ed appaltatori è cruciale sul piano delle prestazioni sia
tecniche sia economiche.
La conversione dell’ex Alumetal in un “Centro Edile” da un lato consentirà agli
operatori del settore e all’utente finale di trovare radunati, in un unico luogo,
gli innumerevoli attori da cui dipendono per la fornitura di beni o servizi ( one-
stop shopping), dall’altro fornisce una strategia adeguata per rivitalizzare in
breve tempo l’insediamento industriale dismesso e per istituire una articolata
struttura di relazioni col territorio, estesa ad un bacino d’utenza di dimensioni
provinciali (con possibili estensioni al veronese).
La struttura modulare dei forni si presta ad essere utilizzata in tranche verticali
con cui comporre unità immobiliari di diversa superficie, con accesso
indipendente, nei quali possono essere ospitate le attività produttive,
commerciali e di servizio.
L’edificio della Centrale conserva invece il suo spazio unitario, destinato ad
attività espositive, promozionali e a convegni su temi connessi con l’edilizia,
2
dalla tecnologia dei materiali e dei componenti, agli impianti ed al bilancio
energetico degli edifici.
Le modifiche infrastrutturali ed edilizie necessarie per il raggiungimento di
questo obiettivo sono descritte nei punti seguenti.
3
3.1
ASSETTO INFRASTRUTTURALE
INFRASTRUTTURE ESTERNE
Le infrastrutture che collegano il complesso Alumetal al territorio non sono
appropriate alle prevedibili esigenze future. Il vantaggio di avere un'uscita
autostradale a poche centinaia di metri in linea d’aria è in gran parte vanificato
da una rete stradale di carattere agricolo, da ponti di sezione ridotta, da una
rete infrastrutturale complessiva che in destra Adige risulta generalmente
debole e male articolata.
Questo quadro è destinato a mutare con la realizzazione della circonvallazione
di Mori. Con il progetto SEPI l’attuale accesso all'area, sia per chi proviene
dall'autostrada, sia per chi proviene dalla Statale, non sarà più da est ma da
ovest, utilizzando un breve tratto della SP90 in direzione sud e discendendo
da questa al complesso industriale utilizzando l’attuale raccordo, che potrà
facilmente
essere
ampliato.
Ciò
produrrà
un
notevole
miglioramento
dell'accessibilità, dovuto a minori distanze, minori tempi di percorrenza,
adeguate sezioni stradali ed un facile orientamento dei flussi di traffico in
arrivo ed in partenza.
Il solo punto irrisolto rimarrebbe l’attraversamento del canale, dove il ponte
esistente consente una sola corsia di marcia. Esso dovrà essere affiancato da
un secondo ponte di analoga sezione per la corsia opposta. In alternativa si
può ipotizzare la sua sostituzione con un nuovo ponte a due corsie. Il costo
dell’intervento sarà in ogni caso molto inferiore agli interventi che si
renderebbero necessari per mantenere l’accesso da est o per realizzare un
nuovo accesso da nord lungo l’argine destro del canale dell’ENEL, che se
inteso come collegamento con la SP 90 costituirebbe inoltre un dispendioso
duplicato e sottrarrebbe al complesso ex-industriale una notevole quantità di
superficie esterna.
L’accessibilità da sud, oggi limitata ad un accesso al forno C, potrebbe
facilmente essere migliorata ampliando la strada sterrata esistente ed
3
eventualmente creando un secondo collegamento diretto tra la SP 90 ed il
piazzale del Forno A, a fianco dell’argine dell’Adige.
3.2
INFRASTRUTTURE INTERNE
Allo stato attuale, indipendentemente dal loro degrado, gli spazi aperti del
complesso Ex Alumetal non costituiscono un sistema adeguato. Le necessità
produttive dello stabilimento hanno progressivamente saturato gli spazi
esterni con una caotica proliferazione di
costruzioni minori, la cui
demolizione è doppiamente motivata dalla loro fatiscenza e dalla necessità di
reperire nuovi spazi per la circolazione, la sosta, il carico-scarico delle merci e
per una decorosa sistemazione a verde degli spazi di risulta.
Un elemento vincolante è costituito dall'andamento altimetrico del complesso,
articolato in due quote, con un dislivello di circa 8 metri, raccordate da un
livello intermedio a quota + 3.50 rispetto alla quota inferiore (157.32 m
s.l.m.). La quota superiore è costituita da due terrazzamenti non comunicanti,
separati dal canale che attraversa il complesso (parte a cielo aperto, parte
interrato) per confluire nell’Adige.
Il sistema degli spazi esterni esistenti può quindi essere cosi riassunto in
relazione all’accessibilità del complesso :
–
accesso da nord : piazzale del Forno A con funzioni di accesso veicolare
principale, di parcheggio e di accesso alla rete pedonale ; piazzale a nord
della Centrale, con funzioni di accesso alla zona espositiva e ai servizi
amministrativi ;
–
accesso da sud : piazzale del Forno C e piazzale del Forno A (attraverso la
rampa esistente o un nuovo raccordi diretto con la SP 90).
4
DEMOLIZIONI
Il recupero dell’intero complesso industriale ex Alumetal sembra essere una
scelta svantaggiosa in termini di costo e penalizzante per il risultato finale. Il
complesso è formato da un raggruppamento di edifici eterogenei per
dimensioni, tipo edilizio e qualità architettonica. Una delle decisioni di fondo
riguarda pertanto la selezione degli edifici da mantenere. Il progetto segue
due criteri complementari.
Da un lato si è adottato il criterio della omogeneità dimensionale e tipologica,
cercando di valorizzare il carattere “monumentale” del complesso, liberandolo
dalla congerie di edifici minori e di superfetazioni che si sono accumulate.
4
Dall’altro si è cercato di valorizzare la “centralità” del nucleo formato dalla
Centrale e dai Forni A e B.
Saranno pertanto demoliti tutti gli edifici ad eccezione della Centrale (parte
originale e ampliamento ovest), dei tre forni (A, B, C) e dell’edificio “ex 8
alloggi”. Saranno inoltre rimossi tutti gli elementi (recinzioni, alberi ecc.) che
ostacolano la libera percezione degli edifici rimanenti e la libera circolazione
pedonale.
Le demolizioni assommano a 90 000 m3 circa, poco più di un quinto del
volume totale vuoto per pieno.
4.1
IMPIANTI TECNICI
L’area è attraversata da un elettrodotto ad alta tensione che collega la cabina
ENEL in destra del canale con la cabina di trasformazione e quindi con la
sottostazione in sinistra Adige. La cabina ENEL e la sottostazione possono
essere collegate direttamente, con un unico tiro o con un supporto intermedio,
in modo liberare completamente la zona a nord del Forno A.
5
5.1
RICONVERSIONE DEI FABBRICATI
RIUSO DELLA CENTRALE E NUOVO EDIFICIO PER SERVIZI.
Occorre innanzitutto accantonare l’ipotesi – seppure suggestiva – del ripristino
della centrale a fini produttivi, in quanto economicamente insostenibile. La sua
riattivazione
comporterebbe
infatti
il
riconoscimento
della
mancata
produzione alla centrale di Ala, alimentata dallo stesso canale con un salto di
25 m contro gli 8 m della centrale di Mori, e quindi con una produzione di
energia tre volte maggiore a parità di flusso idrico (senza contare il maggior
rendimento di una turbina di grande potenza). L’indennizzo per la mancata
produzione sarebbe quindi nettamente superiore al valore dell’energia
prodotta, rendendo l’investimento antieconomico.
Le parti pregiate della centrale sono costituite dal nucleo iniziale (grande sala
a cinque trifore, 1928) e dall’aggiunta ovest (1937). Le successive addizioni ne
deprimono la qualità architettonica e ne compromettono il riuso. La loro
demolizione
non
è
sufficiente
a
ripristinare
l’aspetto
originario,
irreversibilmente alterato nella parte settentrionale. Si rende necessario un
intervento che completi e “ricomponga” architettonicamente le parti originali
5
(tutelate) e costituisca un supporto funzionale per le attività ospitate nelle
Centrale.
Immediatamente a nord della Centrale, sarà quindi realizzato un nuovo
edificio
(l’unico
previsto) :
una
torre
per
uffici,
ampiamente
vetrata,
espressione delle moderne tecniche edili, con le seguenti funzioni :
–
costituire la hall di accesso alla Centrale ;
–
ospitare servizi relativi alle attività espositive ;
–
fornire idonei spazi ai servizi generali del centro (amministrativi,
informatici, finanziari, tecnici, progettuali ecc.).
La torre coprirà un superficie di circa 600 m2, su più livelli (almeno 2 interrati
e 6 fuori terra) per approssimativamente 5 000 m2 (di cui circa 3 000 per
uffici) e 16 000 m3. Gli spazi non occupati direttamente dall’amministrazione
del Centro Edile saranno consegnati al grezzo e completati dagli utenti
secondo le loro necessità.
Il tipo architettonico (quasi una basilica), la qualità dei dettagli, la ricchezza
delle decorazioni, fanno della Centrale l’edificio più pregiato del complesso. La
sua struttura ed il suo carattere verrebbero gravemente compromessi da una
suddivisione in più spazi funzionali. Lo spazio unitario della centrale deve non
solo essere conservato, ma valorizzato in positivo dalla nuova destinazione
d’uso. Il progetto prevede di accogliere nella grande sala delle trifore (circa
1400 m2 lordi) esposizioni tematiche o convegni, con il contemporaneo
utilizzo della sale laterali per conferenze e funzioni di segreteria. Uno studio
più dettagliato si rende necessario per valutare le potenzialità di recupero
delle parti interrate per ricavarne locali tecnici e di servizio.
5.2
CRITERI GENERALI PER IL RICONVERSIONE DEI FORNI
La struttura dei forni ha un passo modulare di circa 6 m con corpi di fabbrica
di 24, 23 e 14 m, in grado ci coprire una superficie per campata di circa 145 e
85 m2 rispettivamente.
Al loro interno, sono presenti strutture portanti in parte riutilizzabili per la
realizzazione di un primo solaio a quota +3.50. Lo spazio superiore consente
l’inserimento di un solaio intermedio (o due dove si richiedono interpiani
minori). Con l’inserimento di un nuovo solaio la superficie utile lorda per
modulo di campata viene così ad essere di circa 250 – 450 m2 . I “tagli”
ipotizzabili sono multipli di tale superficie (in m2 : 500-900, 750-1350, 10001800 …)
6
5.2.1
Caratteri distributivi
I forni sono caratterizzati da una struttura indifferenziata che consente di
inserire in qualsiasi punto nuclei di collegamento verticale, composti da scale,
ascensore e montacarichi, in grado di trasportare persone e cose ai livelli
superiori. Il numero dei nuclei di collegamento previsti può variare in funzione
delle dimensioni delle singole attività. In linea di massima se ne prevedono 7
per il Forno A, 3 per il Forno B e 4 per il Forno C.
5.2.2
Opere strutturali
Le opere strutturali previste per la riconversione dei forni riguardano
sostanzialmente :
–
la realizzazione/completamento del primo solaio in C.A . e la realizzazione
dei solai superiori portati da strutture metalliche, secondo un modello
standard ;
–
l’inserimento dei nuclei di collegamento verticali (scale, ascensore e
montacarichi)
–
le divisorie verso le parti comuni.
La realizzazione delle divisorie verticali e del sistema distributivo interno sarà
lasciato a carico delle singole unità immobiliari.
5.2.3
Opere complementari
Saranno realizzate le opere necessarie alla “chiusura” degli edifici :
–
tamponamenti leggeri e coibentati delle aperture prive di muri di
tamponamento ;
–
sostituzione dei serramenti esterni con nuovi serramenti metallici ;
–
serramenti verso le parti comuni.
Rimarranno a carico delle singole unità tutte le opere complementari interne
(infissi interni, controsoffitti e contropareti ecc.) da realizzarsi a seconda delle
attività insediate.
5.2.4
Finiture
Il carattere architettonico degli edifici riduce il ripristino delle finiture a pochi
interventi:
7
–
pulitura delle strutture in calcestruzzo e mattoni ed eventuale trattamento
protettivo (forni A e B);
–
ripristino degli intonaci e tinteggiatura (forno C) ;
–
ripristino del manto di copertura ;
–
finitura delle superfici delle parti comuni.
Tutte le finiture interne saranno a carico delle singole unità immobiliari.
5.2.5
Impianti tecnici
Le strutture sopra la copertura dei forni si prestano egregiamente ad ospitare
impianti e volumi tecnici. Le reti tecnologiche possono essere realizzate con
una distribuzione “a pettine” dalla copertura, con accesso diretto per la
manutenzione e la realizzazione
di nuove derivazioni. Un controsoffitto
coibentato sotto le travi reticolari di copertura creerà un’ampia intercapedine
per il passaggio degli impianti canalizzati.
Si dovranno realizzare :
–
centrali termiche (e frigorifere) in copertura ;
–
reti principali di distribuzione liquidi, gas ed elettrica (energia e
comunicazione);
–
impianti di sollevamento (ascensori e montacarichi) ;
–
illuminazione delle parti comuni.
Tutte gli impianti tecnici interni saranno a carico delle singole unità
immobiliari.
In caso di realizzazione dell’ipotizzato centro per il trattamento dei rifiuti
solidi urbani sul terreno compreso tra il fiume ed il canale a nord dello
stabilimento, gli utenti potrebbero disporre di forniture di energia termica a
basso costo, sotto forma di acqua calda o vapore, derivati da impianti di
cogenerazione.
5.3
5.3.1
CRITERI PARTICOLARI PER LA RICONVERSIONE DEI FORNI
Sala forni A
Il Forno A fornisce da solo circa 28000 m2 di superficie utile lorda oltre (la
metà delle superficie disponibile complessiva) e si caratterizza per la migliore
8
accessibilità : sembra per tanto il più adatto ad ospitare attività con particolari
necessità di accesso e movimentazione delle merci.
Qui andranno preferibilmente insediate le attività commerciali e artigianali con
maggiori volumi di carico e scarico (materiali da costruzione, impianti
meccanici, serramentisti ecc.).
Nella zona centrale, in corrispondenza dell’affaccio sulla piazza triangolare,
sono previsti spazi per i servizi comuni del Centro Edile. I servizi di
ristorazione, sistemati ai piani superiori, sono collegati alla Centrale per
mezzo di un ponte pedonale sospeso, e danno accesso in copertura ad una
terrazza panoramica aperta verso la valle e verso la piazza delle Centrale.
Il piano terra consentirà in più punti l’attraversamento pedonale.
5.3.2
Sala Forni B
Il Forno B (quasi 8000 m2 di superficie utile lorda) si caratterizza per il
profondo corpo di fabbrica (23 m), per la posizione baricentrica e per una
buona accessibilità pedonale : sembra pertanto il più adatto per attività di tipo
commerciale a carattere prevalentemente espositivo (arredamento, showroom).
L’accessibilità veicolare è comunque garantita sia alla quota della piazza sia al
livello intermedio (+3.50) per la testata sud.
I nuclei dei collegamenti verticali andranno disposti in corrispondenza delle
testate, dove maggiore è lo spazio di manovra, e centralmente, in
corrispondenza del ponte coperto.
5.3.3
Sala Forni C
Il Forno C (quasi 11 000 m2 di superficie utile lorda) ha una struttura edilizia
particolare, caratterizzata da un corpo di fabbrica stretto (14 m), più ampie
superfici vetrate, adatto quindi per attività di tipo artigianale che richiedano
maggiori livelli di illuminazione e minori necessità di magazzino. Le aperture
in facciata consento l’inserimento di due nuovi solai sopra il livello delle
strutture esistenti, rendendo possibile un uso misto dell’edificio : primo e
secondo livello per le attività artigianali ed eventuale terzo livello per attività di
servizio (ad esempio : progettazione). La larghezza del corpo di fabbrica si
presta egregiamente a ricavare spazi di lavoro distribuiti da un corridoio
centrale, con accesso dai punti scala.
9
La presenza di avancorpi che scandiscono in tre parti l’edificio fornisce una
sede preferenziale per i nuclei di collegamento verticale.
5.3.4
Ex alloggi
La costruzione, arroccata sopra un piccolo rilievo, è chiaramente eterogenea
rispetto al complesso, ma pertinente rispetto al suo immediato contesto
orografico. Se ne propone il mantenimento come elemento di contrasto
rispetto all’architettura del complesso industriale. La modesta superficie lorda
complessiva (circa 1000 m2) ne farebbe la sede adeguata per una società di
servizi (informatici, progettuali ecc.).
6
6.1
RIQUALIFICAZIONE DEGLI SPAZI APERTI
LA PIAZZA DELLA CENTRALE
Lo spazio racchiuso tra la centrale e i forni (circa 6 400 m2), lambito dal canale
e attraversato dal ponte coperto, costituisce indubbiamente il luogo più
eloquente di tutto il complesso. Qui si concentrano tutti gli elementi
qualificanti : la facciata di pietra con le trifore gotiche, le austere facciate dei
forni che quasi si congiungono, e l’acqua : non più utilizzata per produrre
energia, ma per addolcire e rendere più gradevole questo spazio così fuori
dall’ordinario.
Il sistema di scarico nell’Adige sarà modificato in modo da innalzare il livello
dell’acqua nel canale, trasformato in un invaso artificiale con un ricambio
minimo ma costante. Poiché la paratoia sul canale si aziona automaticamente
in caso di aumenti anomali del livello del canale causati da onde di rigurgito
della centrale di Ala (fenomeno eccezionale che si esaurisce in qualche decina
di secondi), il sistema idraulico garantirà l’assorbimento delle piccole portate
di sfioro.
L’acqua sarà inoltre riportata ai piedi della Centrale, sia come elemento
decorativo nel quale la facciata si rispecchierà, sia come “memoria”
dell’originaria funzione dell’edificio, sia come elemento di regolazione
climatica estiva delle grandi vetrate esposte a sud.
Lo spazio rimanente della piazza (circa 4 200 m2) sarà pavimentato in porfido,
parzialmente alberato, attrezzato con sedute e segnaletica direzionale, e
10
costituirà il “cuore” sociale del Centro Edile, il nodo di tutti i percorsi pedonali,
lo spazio di sosta per gli utenti del centro.
6.2
ALTRI SPAZI APERTI
Per valorizzare il carattere industriale del complesso, gli spazi aperti saranno
trattati con rigorosa sobrietà. Il solo elemento “decorativo” saranno gli
elementi segnaletici, accuratamente realizzati sul piano grafico e con
dimensioni proporzionate agli edifici.
La sistemazione delle parti pavimentate prevede la demarcazione con
materiale diverso degli spazi di parcheggio dalle corsie e dagli spazi per carico
e scarico. I parcheggi saranno alberati e in grado di accogliere circa 600 posti
macchina.
Particolare attenzione sarà data alle articolazioni degli spazi esterni per
consentire un agevole collegamento pedonale tra i diversi livelli, da realizzarsi
per mezzo di rampe e scalinate integrate - assieme ai movimenti del terreno,
alla vegetazione e alle opere di sostegno - in un accurato “landscape”.
Le principali aree scoperte sono costituite da :
–
Piazzale a nord della centrale : accesso pedonale all’area espositiva e al
centro servizi , ingresso e parcheggio riservato agli addetti e agli
espositori (circa 3900 m2);
–
Piazzale del Forno A : accesso veicolare da nord e da sud al principale
spazio scoperto (circa 14 000 m2) del complesso, aree di manovra e di
parcheggio, collegamenti pedonali attraverso il Forno A con le altre parti
del complesso ;
–
Piazzale a nord del Forno A : parcheggio (circa 3 000 m2) ;
–
Piazzale del Forno C : accesso veicolare da sud, parcheggio e spazi
manovra, accesso al piazzale del Forno A e alla palazzina “ex alloggi” (circa
4 500 m2).
7
PRINCIPALI PARAMETRI DIMENSIONALI
La seguente tabella riporta i valori arrotondati dei principali parametri
dimensionali che caratterizzano il progetto.
Superficie utile lorda
m2
55 500
Attività commerciali
m2
18 000
m3
92 000
Attività artigianali
m2
20 000
m3
96 000
11
Attività espositive
m2
2 500
m3
28 000
Attività di servizio
m2
8 000
m3
36 000
Collegamenti, servizi tecnici, supporti ecc.
m2
7 000
m3
35 000
Volume utile lordo
m3
287 000
Volume vuoto per pieno
m3
342 000
Superfici
manovra
a
parcheggio
inclusi
spazi
di
12
m2
15 000
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